Dott.
Simone Paolini
Psicologo,
Psicologo clinico
Neuropsicologo
Altro
Piacenza 1 indirizzo
Esperienze
Durante il mio percorso formativo, mi sono occupato di diagnosi e trattamento di patologie neurodegenerative negli anziani: nello specifico, ho avuto modo di osservare diverse forme di deterioramento cognitivo, da quello tipico dovuto al progredire dell'età fino alle diverse forme a carattere neurodegenerativo (come la demenza di Alzheimer) e vascolare (in seguito ad eventi cerebrali micro-infartuali). Dopo una diagnosi di probabile patologia, ho seguito i pazienti attraverso un percorso di stimolazione cognitiva, volto a limitare e rallentare l'avanzare della neurodegenerazione o, nei casi di lesioni vascolari, recuperare gradualmente le funzioni cognitive danneggiate attraverso esercizi mirati che sfruttano le capacità residue risparmiate. L'obiettivo della stimolazione cognitiva è aiutare il paziente, ed il caregiver (il familiare che si prende cura del paziente) attraverso la psicoeducazione, nel vivere la quotidianità il più serenamente possibile nonostante le difficoltà cognitive ed emotive con cui si convive.
Di seguito il mio percorso formativo:
- Laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Chieti-Pescara.
- Laurea Magistrale in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica presso l'Università degli Studi di Padova.
- Master di II livello in Neuropsicologia Clinica presso l'Università degli Studi di Padova.
- Dottorando in Neuroscienze presso l'Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IN-CNR, sede di Parma) - Università degli Studi di Parma.
Esperto in:
- Psicodiagnostica
- Psicologia cognitiva
- Psicobiologia e neuroscienze cognitive
- Psicologia della salute
- Neuropsicologia
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3 recensioni
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MRS
Mi ha davvero colpito la sua attenzione nell’ascoltarmi
C.P.
Il dottor Paolini si è dimostrato molto attento ed accogliente, ma la cosa che ho apprezzato di più è stata la sua chiarezza nel definire la situazione ed il percorso da intraprendere. Grazie
A.S.
Avevo prenotato una visita per un mio parente anziano che mi sembra peggiorare di giorno in giorno. Con il dottor Paolini ci siamo subito sentiti a nostro agio, molto gentile e accogliente. Mi sono sentito più leggero dopo la visita, grazie.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Mio suocero vive con noi da qualche mese dopo che è stato trovato in condizioni disastrose a casa sua, infatti una sera intorno alle 23 veniamo contattati dai vigili del fuoco e ambulanza in quanto, dopo una caduta, non riusciva più a rialzarsi. se ne sono accorti i vicini che sono subito intervenuti chiamando i vigili e ambulanza. Lui viveva al quarto piano senza ascensore da solo. e' stato trovato in condizioni igienico sanitarie molto precarie. Cmq, a causa anche della sua difficoltà a deambulare, decidiamo che non può più stare da solo e in accordo con la sorella di mia moglie, lo accogliamo a casa nostra.
In questi mesi lo abbiamo rimesso a nuovo, tant è che lui adesso lamenta che vuole uscire a farsi passeggiate. La cosa un po' ci preoccupava, perché con le sue evidenti difficoltà a deambulare oltre ai vari mancamenti di testa, soffre infatti di demenza vascolare, non eravamo d accordo, ma il medico ci ha rassicurato che una breve passeggiata nel quartiere nelle ore meno calde è ok. In tutti i casi, l uscita quotidiana gli veniva sempre concessa, accompagnato da mia moglie.
L unica cosa che non riusciamo a fare è impedirgli di aprire il portone principale che da sulla strada, a tutte le ore, perché dice che ha bisogno di prendere aria, nonostante il giardino privato di cui disponiamo e l uscita quotidiana adesso anche da solo. A me dà molto fastidio questa cosa che lui fa di aprire il portone sia per un discorso di sicurezza sia perché non mi sembra tanto normale che lui anche in pigiama si metta davanti al portone a guardare il traffico e la gente passare.
Abbiamo provato a spiegarglielo ma appena può lo fa.
Come comportarmi?
Gentile Utente, capisco le difficoltà incontrate quotidianamente nel sostegno continuo ad una persona anziana e, da quanto riporta, non più totalmente autosufficiente. A tal riguardo, in accordo con quanto riportato dalla collega prima di me, esistono percorsi di psico-educazione rivolti ai caregiver finalizzati all'apprendimento di conoscenze specifiche sulla patologia in atto e strategie comportamentali efficaci per un intervento nel quotidiano.
È necessario ricordare che la routine quotidiana diventa ancora più rilevante in casi come il Suo: un evento come un trasloco può diventare un evento 'scioccante', andando a rompere equilibri pre-esistenti che il paziente non riesce a ricostruire, diventando di difficile gestione indipendentemente dal luogo di arrivo. Azioni come il voler per forza uscire di casa potrebbero quindi essere un mezzo per tentare di compensare lo squilibrio che percepisce, che può donargli tranquillità senza curarsi di elementi 'secondari' come, ad esempio, i vestiti indossati.
Per questo, un supporto comportamentale e psicologico diventa di fondamentale importanza per il paziente. Le consiglierei di intraprendere un percorso specialistico composto da un'iniziale valutazione neuropsicologica, necessaria per avere il quadro più completo possibile sulle difficoltà del paziente. Da qui, può essere costruito un percorso di stimolazione cognitiva, completamente calibrato sul paziente attraverso esercizi cognitivi specifici, con l'intento primario di preservare il suo funzionamento cognitivo e di poterne beneficiare nella quotidianità. Concluso il percorso di stimolazione cognitiva, consiglierei una nuova valutazione neuropsicologica di controllo per monitorare l'efficacia del trattamento fatto ed eventualmente valutare la programmazione di un nuovo percorso di stimolazione cognitiva in seguito ad un periodo di pausa. Spero di esserLe stato di aiuto. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, domande o informazioni che vorrà fare.
Cordialmente,
Simone Paolini
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