Risonanza magnetica spalla

La risonanza magnetica della spalla è un esame diagnostico avanzato che utilizza campi magnetici e onde radio per ottenere immagini dettagliate delle strutture interne della spalla, inclusi muscoli, tendini, legamenti e ossa. Questo esame è fondamentale per identificare e valutare lesioni, infiammazioni, degenerazioni e altre patologie che possono causare dolore o limitare la funzionalità della spalla. Grazie alla sua elevata precisione, la risonanza magnetica consente ai medici di formulare diagnosi accurate e di pianificare trattamenti mirati, migliorando così il percorso di cura del paziente.

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A cosa serve la risonanza magnetica della spalla?

La risonanza magnetica della spalla viene utilizzata per diagnosticare una vasta gamma di condizioni patologiche e lesioni. Questo esame è fondamentale per identificare problemi come lesioni ai tendini della cuffia dei rotatori, infiammazioni, lacerazioni dei legamenti, artrite, borsite e altre anomalie strutturali. Inoltre, viene impiegato per valutare la presenza di tumori o infezioni e per monitorare lo stato post-operatorio dopo interventi chirurgici alla spalla. Grazie alla sua elevata precisione, consente una diagnosi dettagliata e accurata, facilitando la pianificazione di trattamenti adeguati.

Come funziona la risonanza magnetica della spalla?

La risonanza magnetica della spalla utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini dettagliate delle strutture interne della spalla. Durante l'esame, il paziente viene posizionato su un lettino mobile che scorre all'interno di un grande cilindro. Il macchinario genera immagini ad alta risoluzione che permettono di visualizzare muscoli, tendini, legamenti, cartilagini e ossa. Questo processo non è invasivo e non utilizza radiazioni ionizzanti, rendendolo sicuro per la maggior parte dei pazienti.

Quanto tempo dura la risonanza magnetica della spalla?

La durata di una risonanza magnetica della spalla può variare a seconda di diversi fattori, ma generalmente l'esame richiede tra i 20 e i 40 minuti. Durante questo periodo, il paziente deve rimanere immobile per garantire immagini di alta qualità. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un tempo aggiuntivo per la preparazione e la somministrazione di un mezzo di contrasto, se indicato dal medico. Complessivamente, l'intera procedura, inclusi i tempi di preparazione e di posizionamento, può durare circa un'ora.

Come prepararsi per la risonanza magnetica della spalla?

Per prepararsi alla risonanza magnetica della spalla, è importante seguire alcune indicazioni. Non si deve mangiare o bere nelle ore precedenti l'esame, a meno che non diversamente indicato dal medico. Tutti gli oggetti metallici, come gioielli, orologi e occhiali, devono essere rimossi prima dell'esame. È consigliabile indossare abiti comodi e privi di parti metalliche. Inoltre, è fondamentale informare il personale medico di eventuali dispositivi medici impiantati, allergie o claustrofobia, per garantire una procedura sicura e confortevole.

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Domande frequenti

  • Quali sono i rischi associati alla risonanza magnetica della spalla?

    I rischi associati alla risonanza magnetica della spalla sono generalmente minimi. Tuttavia, alcune persone potrebbero avvertire disagio a causa del rumore prodotto dalla macchina o della necessità di rimanere immobili per un periodo prolungato. In rari casi, i pazienti con dispositivi metallici impiantati, come pacemaker o protesi, potrebbero essere a rischio di complicazioni. Inoltre, alcune persone potrebbero avere reazioni allergiche al mezzo di contrasto, se utilizzato. È sempre importante informare il medico di eventuali condizioni mediche preesistenti prima di sottoporsi all'esame.

  • Le persone che hanno dispositivi metallici impiantati, come pacemaker, defibrillatori, protesi metalliche o clip vascolari, dovrebbero evitare di sottoporsi a una risonanza magnetica. Anche chi soffre di claustrofobia grave potrebbe trovare difficoltà a completare l'esame, sebbene in alcuni casi possano essere somministrati sedativi leggeri. Inoltre, le donne in gravidanza, specialmente nel primo trimestre, dovrebbero consultare il proprio medico prima di procedere. È sempre importante informare il personale medico di eventuali condizioni preesistenti o dispositivi impiantati prima dell'esame.

  • Le alternative alla risonanza magnetica della spalla includono l'ecografia e la radiografia. L'ecografia è utile per valutare i tessuti molli, come tendini e muscoli, mentre la radiografia è efficace per visualizzare le ossa e le articolazioni. In alcuni casi, può essere utilizzata anche la tomografia computerizzata (TC) per ottenere immagini dettagliate delle strutture ossee. Tuttavia, ciascuna di queste metodiche ha i propri limiti e non offre la stessa qualità di dettaglio dei tessuti molli che si ottiene con la risonanza magnetica.

  • La risonanza magnetica della spalla non è dolorosa. Durante l'esame, il paziente viene posizionato su un lettino che scorre all'interno del macchinario per la risonanza magnetica. È possibile avvertire un leggero disagio dovuto alla necessità di rimanere immobili per tutta la durata dell'esame, che può variare da 20 a 40 minuti. In alcuni casi, potrebbe essere somministrato un mezzo di contrasto per migliorare la qualità delle immagini, ma anche questo procedimento è generalmente ben tollerato e non causa dolore.

  • Dopo l'esame, le immagini ottenute verranno analizzate da un radiologo specializzato. Il referto verrà poi inviato al medico curante, che discuterà i risultati con il paziente. In base ai risultati, potranno essere raccomandati ulteriori esami diagnostici o trattamenti specifici. È importante seguire le indicazioni del medico per garantire una gestione adeguata della condizione rilevata. Non è previsto alcun periodo di recupero specifico dopo l'esame, e il paziente potrà riprendere le normali attività quotidiane immediatamente.

  • L'uso del contrasto nella risonanza magnetica della spalla non è sempre necessario. La decisione dipende dal tipo di patologia che si sospetta. Il mezzo di contrasto può essere utile per evidenziare meglio alcune strutture anatomiche e per identificare infiammazioni, lesioni o tumori. Tuttavia, molte condizioni possono essere diagnosticate con precisione anche senza l'uso del contrasto. Sarà il medico specialista a determinare se il contrasto è necessario in base alla storia clinica del paziente e ai sintomi presentati.