Dr.
Nicolò Marchesini
Neurochirurgo,
Chirurgo vertebrale
Altro
San Bonifacio 2 indirizzi
Esperienze
In quegli anni ho avuto l’opportunità di formarmi con i migliori professionisti della neurochirurgia del nostro territorio e di esplorare le diverse aree di questa vasta specializzazione: neurochirurgia vertebro-midollare, oncologica, traumatologica, stereotassica ecc.
Nel corso del tempo ho iniziato a coltivare l’interesse e ad approfondire lo studio delle patologie della colonna vertebrale e della neurotraumatologia cranica e spinale, anche attraverso corsi ed esperienze formative in altri centri, in Italia e all’Estero.
☞Nel 2022 e nel 2023 ho lavorato con un contratto di collaborazione autonoma presso la Neurochirurgia di Borgo Trento
☞Da Agosto 2022 a Luglio 2023 sono stato assegnista di ricerca presso la sezione di Neurochirurgia del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Verona
☞Nel 2023 ho lavorato come consulente Neurochirurgo presso l'IRCCS Don Calabria di Negrar (Verona)
☞Attualmente sono dirigente medico in Neurochirurgo presso la Neurochirurgia B (divisione Universitaria) dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (Polo Chirurgico Confortini, Ospedale di Borgo Trento).
Esperto in:
- Chirurgia Vertebrale
- Neurochirurgia
Indirizzi (2)
Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
43 recensioni
Punteggio generale
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Ion Butnaru
Bravissimo dottore. Spiegazione perfetta e diagnosi dettagliata. Consiglio a tutti.
ROMINA
VISITA CONGRUA CON LA RICHIESTA
SPECIALISTA ATTENTO
Mihaela Moraru
Non è solo un bravissimo dottore e una grande persona spiega tutto ascolta con attenzione. Consiglio vivamente..grazie dottore
Martelli Maurizio
Veramente soddisfatti, dottore attento, disponibile, gentilissimo, molto bravo
Erica
Molto disponibile, ascolta e ti mette a tuo agio, professionale e preparato.
Martin Andreana
Oltre le mie aspettative ,puntuale, gentile, profesionale,mi ha spiegato tutto nei minimi dettagli. Al bisogno ritornerò sicuramente!!!
Lara
Dottore molto attento e disponibile ad ascoltare il paziente. Spiegazione del problema accurata e comprensibile.
Nelly
Mi ritengo senz'altro soddisfatta.Il dottore si è mostrato disponibile all'ascolto e molto scrupoloso nell'effettuare la visita. Ha fornito ampie spiegazioni su quanto gli è stato richiesto.
M.A.
Dottore altamente scrupoloso nell'ascoltare il paziente, esaustivo al massimo nelle spuegazioni, mette a proprio agio, super consigliatissimo!!!!!
Matteo
Ottimo dottore molto chiaro nel spiegazioni con semplicità grazie
Risposte ai pazienti
ha risposto a 161 domande da parte di pazienti di MioDottore
Ad Aprile 2024 mi è stata diagnosticata una grossa ernia espulsa L5/s1 di 1,6cm. Non avendo deficit neurologici ho optato per la terapia conservativa. Il dolore acuto é andato via grazie alle infiltrazioni periradicolari di cortisone (4) ma sono rimasti fastidi e bruciori al piede e sopra all cavità del ginocchio. Ad Ottobre 2024 ( dopo 6 mesi dalla prima risonanza) ho ripetuto una nuova RM. L‘ernia si è completamente disidratata lasciando spazio ad una piccola protrusione a base larga che a detta di medici e radiologi non disturba il nervo. Per cui mi chiedo, come è possibile che i fastidi siano rimasti..soprattuto quando cerco di stirare la gamba??? C‘è speranza che vadano via?..purtroppo non funziona nessun antidolorifico….Grazie a chi mi risponderà! Un caro saluto!
Buongiorno,
capisco la sua preoccupazione. Anche se l'ernia si è disidratata e si è ridotta, è possibile che i fastidi e i bruciori siano legati a una irritazione del nervo sciatico o a modifiche nella sensibilità dei tessuti che circondano la zona, come ad esempio cicatrici o infiammazioni residue. Questi sintomi possono persistere anche quando l'ernia non esercita più una pressione diretta sul nervo.
Inoltre, il dolore che prova quando cerca di stirare la gamba potrebbe essere il risultato di una tensione muscolare o di un'alterazione del meccanismo nervoso che si è adattato al dolore precedente. Il fatto che non funzionino antidolorifici potrebbe indicare che il problema non è solo infiammatorio, ma più legato a un dolore neuropatico o meccanico.
Con il tempo, e con l'approccio giusto (come la fisioterapia mirata, esercizi di stretching, e magari un trattamento per il dolore neuropatico), c'è sicuramente speranza che i fastidi possano migliorare. In ogni caso, le consiglio di discuterne con il suo medico per escludere altre cause e per esplorare eventuali trattamenti specifici per il dolore neuropatico o altre opzioni terapeutiche.
Buonasera dottore volevo sapere come mai in pronto soccorso non fanno mai la RMN encefalo d urgenza fanno sempre la TAC perché è un esame va fatto programmato ? Quando e' che e' necessaria una RMN all encefalo. quando si ha un forte mal di testa? Come mai a una signora che conosco prima li hanno fatto la TAC al pronto soccorso poi li hanno detto di andare dal neurologo che li ha segnato una RMN all encefalo non capendo da dove origina la sua cefalea ?
Buonasera,
la TAC viene preferita in pronto soccorso per la sua rapidità, la disponibilità immediata e la capacità di rilevare situazioni urgenti, come emorragie, ischemie acute o fratture craniche. La risonanza magnetica, invece, è un esame più complesso e richiede tempi più lunghi, oltre che una preparazione specifica, motivo per cui raramente viene eseguita in emergenza.
La RMN all'encefalo è indicata in situazioni specifiche, come per indagare lesioni più sottili o cause di cefalea che non emergono dalla TAC, come patologie vascolari, infiammatorie, o neoplastiche. Non è automaticamente necessaria per ogni forte mal di testa, ma può essere utile in presenza di segni d'allarme (ad esempio, cefalea improvvisa e molto intensa, deficit neurologici o cambiamenti nel comportamento).
Nel caso della signora, probabilmente la TAC non ha evidenziato problemi urgenti, ma la RMN è stata prescritta dal neurologo per approfondire meglio la causa della cefalea, cosa che avviene spesso in ambito non emergenziale.
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