Esperienze

Sono Marika, una psicologa laureata in Psicologia per il Benessere, con un master in Sessuologia, e da sempre sono affascinata e incuriosita dall’essere umano e dal suo mondo interiore.

Nel mio lavoro accompagno le persone in un percorso di autoconsapevolezza e crescita, aiutandole a ritrovare un equilibrio emotivo e relazionale. Credo che ogni individuo abbia dentro di sé le risorse per stare bene: il mio compito è aiutarlo a riscoprirle e utilizzarle al meglio.

Mi occupo di benessere psicologico e gestione delle emozioni, sessualità e relazioni affettive, percorsi di crescita personale e supporto in momenti di crisi e cambiamento. Il mio approccio è empatico e personalizzato, perché ogni persona è unica e merita un ascolto attento e non giudicante.

Se senti il bisogno di comprenderti meglio, superare difficoltà o migliorare la tua qualità di vita, sono qui per accompagnarti in questo viaggio.
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Esperto in:
  • Psicologia clinica
  • Psicologia cognitiva
  • Psicologia della salute
  • Sessuologia

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Una sola parola... GRAZIE!! Grazie perché è per merito della dottoressa che sono riuscita ad affrontare un periodo buio.... grazie perché ora so di avere tutte le risorse dentro di me per riprendere in mano la mia vita

Dott.ssa Marika Fiengo

Grazie a lei per le belle parole e per essersi affidata a me.

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Oggi ho avuto il mio primo colloquio e, nonostante inizialmente fossi un po' nervoso, mi sono subito sentito a mio agio. È una professionista competente e alla mano, che mi ha messo subito nel giusto stato d'animo per aprirmi. Consiglio vivamente la Dott.ssa Fiengo.

Dott.ssa Marika Fiengo

Grazie mille per il suo feedback.

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Sono estremamente soddisfatta dell’esperienza avuta con la Dott.ssa Fiengo. Fin dal primo incontro mi sono sentita accolta con grande empatia e apertura, mi sono sentita di poter esprimere liberamente i miei pensieri e sentimenti. La sua capacità di ascoltare senza giudicare mi ha permesso di affrontare tematiche delicate con serenità e di esplorare le mie emozioni in modo profondo. Grazie di cuore!

Dott.ssa Marika Fiengo

Grazie mille a Lei per la fiducia che ha riposto in me.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve a tutti. Scrivo in quanto mi rendo conto di aver bisogno di un supporto psicologico. Premetto che ho intenzione di iniziare un percocorso di terapia ma spero di ricevere già un piccolo aiuto scrivendo qui ... Ho 31 anni e scrivo in quanto sto vivendo da diverso tempo (un paio di anni fors...Altroe) un profondo senso di insoddisfazione lavorativa che mi genera forte ansia e malumore condizionando le mie giornate e i mie rapporti personali. Sono laureata da 4 anni ormai e mi ritrovo intrappolata in un lavoro che non mi da soddisfazione (o almeno mi sono sentita gratificata solo nella fase iniziale); questa insoddisfazione mi crea ansia e un forte senso di inadeguatezza. Durante il mio percorso di studi avevo forti aspirazioni che sento di non essere riuscita a raggiungere: volevo fare un determinato lavoro ed invece faccio altro che non mi piace, volevo trasferirmi dalla mia città e invece sono rimasta intrappolata qui dove ero. Vivo giorni di alti e bassi in cui cambio spesso atteggiamento di fronte al problema:ci sono giorni in cui mi colpevolizzo per non aver avuto forse io troppo coraggio nel compiere determinate scelte, ci sono giorni in cui sono felice e serena della vita che faccio e altri in cui vivo di rimorsi. alcune volte mi capita di pensare che forse è tutto nella mia mente ed il problema alla base è il continuo confronto che faccio con altri (specialmente con mio fratello con una carriera avviata e brillante) e alle aspettative che mi ero prefissata nella mia mente durante il percorso di studi (forse volevo solo rendere i miei genitori orgogliosi di me?). Non so cosa voglio realmente. So solo che questa condizione influenza il mio benessere mentale dato che mi genera un continuo e perenne loop di pensieri negativi capaci di abbassare giornalmente il tono dell'umore e il rapporto con il mio fidanzato dato che collego a lui il mio sentirmi 'intrappolata' e vincolata qui, dove avevo deciso di non essere (anche se lui mi ha sempre lasciata libera di prendere tutte le mie decisioni). Spero che nelle vostre parole possa io alleviare almeno un poco la mia sofferenza. Meno

Salve, innanzitutto voglio riconoscere il coraggio che sta dimostrando nell’esprimere un suo disagio attuale e nel considerare un percorso terapeutico.

Da quello che scrive, sembra che lei si tro...Altro
vi in un momento di disallineamento tra le aspettative che aveva per se stessa e la realtà che sta vivendo. Questo può generare quel senso di insoddisfazione e inadeguatezza di cui parla, alimentando un circolo di autocritica e confronto con gli altri. È possibile che lei si sia costruita un’idea rigida del successo, legata a determinate tappe (il lavoro dei sogni, il trasferimento in un’altra città), e che il fatto di non averle raggiunte nei tempi e nei modi che immaginava la faccia sentire bloccata o “indietro”. Ma la buona notizia è che questa condizione non è definitiva: ha ancora pieno controllo sulle sue scelte e sul suo futuro!

Ma vorrei invitarla a riflettere su alcuni punti:

- Di chi sono realmente queste aspettative? Sono davvero i suoi desideri più autentici o in parte rispondono al bisogno di confermare il suo valore agli occhi della sua famiglia (come lei stessa ha ipotizzato) e della società (che ci bombarda con l'idea del raggiungimento del successo)?
- Il confronto con gli altri è utile? Guardare il percorso di suo fratello o di altre persone è davvero un metro di giudizio valido per la sua realizzazione, o rischia di farle perdere di vista ciò che è davvero importante per lei?
- Quanto la paura dell’incertezza sta frenando il cambiamento? A volte, quando siamo insoddisfatti, restiamo immobili perché il cambiamento comporta il rischio di fallire o di uscire dalla nostra zona di comfort.

Inoltre, il fatto che lei colleghi il suo fidanzato alla sensazione di sentirsi “intrappolata” è interessante: potrebbe essere utile esplorare più a fondo se è davvero il rapporto a vincolarla, o se invece è una proiezione del suo stato d’animo, in cui ogni elemento della sua vita attuale le appare come un limite.

Un percorso psicologico potrà sicuramente aiutarla a ridefinire i suoi obiettivi, esplorare meglio i suoi desideri e mettere in linea un piano d'azione per raggiungerli. Nel frattempo, può provare a spostare il focus da ciò che sente di aver “perso” a ciò che può ancora costruire. La sua strada non è chiusa, è semplicemente da riscrivere con nuove consapevolezze.

Le auguro di trovare il suo equilibrio, e se ha bisogno di ulteriori spunti di riflessione sono a disposizione.
Dott.ssa Fiengo Marika Meno

Dott.ssa Marika Fiengo

Ho avuto diversi rapporti con il mio fidanzato, durante in due degli stessi ha perduto l'erezione. Questa cosa, mai successa, mi ha mandata letteralmente in panico e ho avuto paura che l'attrazione non ci fosse più. Premetto che lui ha passato e sta passando un periodo un po' particolare,...Altro è stressato e un po' demotivato, provo a spronarlo per quanto possibile, ma non riesco e tutto ciò che accade, anche se minima, diventa una tragedia greca. Cosa porta un uomo a perdere l'erezione durante un rapporto? Inconsapevolmente mi sta facendo capire di non voler più rapporti con me? Che qualcosa da parte sua sia cambiata e che l'amore non è più come prima? Grazie a chi risponderà, mi sta mandando ai matti questa situazione. Meno

Salve, capisco quanto questa situazione possa turbarla e la ringrazio per aver condiviso il suo stato emotivo. Voglio rassicurarla sul fatto che la perdita occasionale dell'erezione non...Altro è necessariamente un segnale di mancanza di attrazione o amore. Ci sono molti fattori che possono incidere sulla risposta sessuale di un uomo e tra i più comuni ci sono proprio lo stress, la stanchezza, la pressione psicologica e gli stati emotivi difficili (anche l'alcol e l'assunzione di qualche farmaco sono fattori che possono provocare perdita di erezione). Da quello che lei scrive, il suo fidanzato sta attraversando un periodo complicato, ed è molto probabile che il suo calo dell’erezione sia legato a questo piuttosto che a un cambiamento nei sentimenti che prova.

Quando un uomo perde l’erezione, spesso entra in un circolo vizioso di ansia da prestazione: più teme che possa riaccadere, più si sente sotto pressione e meno riesce a lasciarsi andare e quindi a raggiungere l'erezione. Se poi percepisce anche la preoccupazione del partner, il rischio è che questa ansia si amplifichi ulteriormente, ostacolando ancora di più la spontaneità del rapporto.

Per questo, il miglior approccio è cercare di togliere pressione al momento intimo, evitando di interpretare subito questo episodio come un segnale negativo per la relazione e provando a vivere la sessualità con più leggerezza. Potreste provare a concentrarvi sul piacere reciproco dato, ad esempio, da baci, petting, sesso orale, dirty talk, senza focalizzarvi esclusivamente sulla penetrazione e, soprattutto, dare spazio alla comunicazione anche fuori dalle lenzuola, in modo che nessuno dei due si senta giudicato o inadeguato. Questo vi consentirà di sentirvi maggiormente a vostro agio e vivere il momento con maggiore serenità.

Se la situazione dovesse persistere a lungo, potrebbe essere utile parlarne insieme. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e approfondimento,
Dott.ssa Fiengo Marika. Meno

Dott.ssa Marika Fiengo
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