Dott.ssa
Maria Zaupa
Psicologo clinico,
Psicoterapeuta
Psicologo
Altro
Vicenza 2 indirizzi
Esperienze
Nei miei studi ricevo bambini, adolescenti e adulti, sia per brevi percorsi di sostegno e di consulenza sia per percorsi di psicoterapia. Ho inoltre la fortuna ed il piacere professionale di collaborare da molti anni in un poliambulatorio (Centro Psichè) dove la condivisione e collaborazioni con altri colleghi può arricchire il percorso psicologico del paziente.
Nel mio lavoro utilizzo un approccio centrato sulla persona e sulla relazione; lavoro con lei sul disagio/difficoltà portati e sul significato e ricaduta che questo assume all’interno della sua vita. Il mio fine è che la persona trovi uno spazio accogliente dove potersi esprimere liberamente, darsi il permesso di mostrare le proprie fragilità e di sentirsi al sicuro e accolto senza giudizio.
Mi occupo in particolare di:
- ansia
- gestione della rabbia
- depressione
- elaborazione del lutto
- stress
- autostima e crescita personale
- motivazione e coaching
- fobia sociale
Le attività che svolgo oltre alla pratica clinica sono:
- formatrice/supervisore per personale sanitario e scolastico
- attività di conferenze ,webinar, corsi e convegni sui temi del benessere psicologico e fisico
- percorsi rivolti al gruppo (bambini, adolescenti, adulti) su temi importanti come le emozioni, l’ansia e le paure, la crescita personale.
- sostegno alla genitorialità con gruppi e/o seminari dedicati.
Alcune tecniche che utilizzo sono:
- di rilassamento
- immaginative
- espressivo ludiche
- socio-cognitive
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia Analitica Transazionale
- Pedagogista Clinico
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32 recensioni
Punteggio generale
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M.M.
Assolutamente consigliata! Professionalità massima sotto ogni aspetto. Tutte le sedute sono state realizzative e di aiuto. Ma la cosa più importante: il mio problema è stato risolto
T.B.
Io sto vivendo un momento molto difficile da vari fronti , ma la dottoressa Zaupa sa ascoltarti, comprenderti, aiutarti e trasmetterti una tranquillità che non è semplice avere in certi momenti
CV
Durante la visita la dottoressa é stata cortese, affidabile e competente, mi sono trovata a mio agio e mi ha fatta sentire in assoluta tranquillità e protezione per un' ora. Consiglio vivamente.
S.P
Ho avuto modo di intraprendere dei percorsi con la dott.ssa Zaupa in diversi periodi della mia vita: da bambina, adolescente e in tempi più recenti.
Tutte le volte ho trovato di fronte una professionista comprensiva che con chiarezza e precisione ha saputo spiegarmi vari aspetti del mio funzionamento rispettando i miei tempi.
Con lei mi sono sentita sempre accolta, anche nei modi, nei toni e nell'ambiente dello studio.
Il percorso più recente mi ha aiutato tanto e mi ha fornito diversi strumenti per comprendere quali fossero i miei confini e bisogni, e per cominciare a dare voce a una parte di me che si era eclissata.
In conclusione sono molto soddisfatta del percorso e le sono estremamente riconoscente, la consiglio
Risposte ai pazienti
ha risposto a 163 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera, sono alla fine di una relazione durata 3 anni di cui 2 di convivenza. Da mesi c’è una crisi tra di noi che non riesce a risolversi, ci siamo ormai allontanati. Io vorrei andarmene e iniziare un nuovo capitolo della mia vita lontano dal posto in cui vivo adesso, anche perché sono stufa dell’ambiente in cui vivo dove non mi sento libera, ma nonostante questo ho paura di perdere il lavoro e di pentirmi della mia scelta. Cosa dovrei fare? Grazie a chi risponderà
Buonasera, mi sembra che il suo 'dilemma' riguardi da una parte una relazione oramai finita e dall'altra l'insofferenza verso l'ambiente in cui vive (...) un sentimento di sofferenza personale che la vede 'costretta' in situazioni di cui vorrebbe liberarsi. "Mi e le chiedo" quanto questo tipo di scelta che lei si sente di fare ma della quale ha paura (ritengo da entrambe le parti in conflitto) sia dettata da ragioni economiche. La responsabilità delle proprie decisioni è inevitabile. Se ritiene di essere confusa rispetto a questo un paio di colloqui potrebbero esserle utili. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Sono dipendente dal mio psicologo?
Sono in terapia da quasi 6 anni e ho fatto mille cambiamenti nella mia vita. Soffrivo di una dipendenza affettiva che mi rovinava tutte le relazioni. O ossessionavo le persone per paura che si scordassero di me, oppure le ignoravo per avere le loro attenzioni. A volte avevo scatti d'ira. Sono cresciuta solo con mia madre che ha un disturbo della personalità. Ho iniziato la terapia a 21 anni (ora ne ho 26), quando mia madre ha deciso di lasciarmi letteralmente. È fuggita solo perché le ho parlato dei miei piani futuri, che forse mi sarei trasferita per lavoro. Nel giro di una settimana ha fatto i bagagli ed è partita, mettendo tutta la famiglia contro di me, per loro ero la colpevole per la fuga di mia madre. Mio padre totalmente anaffettivo non ha mai fatto cenno di quest'abbandono da parte di mia madre, la vita per lui scorreva tranquillamente ed economicamente è sempre stato il mio unico appoggio. Anche se non approva, né condivide i miei progetti per il futuro. E spesso, sebbene i soldi li abbia (perché stiamo bene economicamente) spesso mi lascia senza soldi e mi rinfaccia (senza malizia, perché non lo capisce nemmeno) che a quasi 30 anni non ho un lavoro. Nel frattempo mi sono data da fare, sto facendo un tirocinio e sto dando il meglio e c'è la possibilità di continuare a lavorare lì (si spera), ho fatto lavori di ogni genere per pagarmi gli studi sola e chiedergli solo i soldi per il cibo. La borsa di studio l'ho spesa tutta in terapia (all'insaputa di tutti per 2-3 anni, dato che non vivo nella stessa città in cui sono cresciuta per motivi di studio), che per i primi 5 anni è stata ogni due settimane per problemi economici. Arrivando man mano al "core" del mio problema, la dipendenza affettiva, sono andata in depressione e sto prendendo psicofarmaci... Xanax, Samyr, Halcion. La psichiatra ha suggerito degli incontri settimanali se possibile. Così da due mesi mi vedo settimanalmente con lo psicologo. Onestamente mi sento meglio così. Solo che ho paura di essere dipendente da lui. Una volta mi ha detto che dobbiamo lavorare sull'imparare a fare chiarezza sul ruolo che ha lui e quello che hanno i miei pari. Mi sono domandata se ho fatto qualcosa che ha violato il setting, o è semplicemente parte del percorso... Mi capita spesso però tra una seduta e l'altra di pensarlo (ma questo da sempre, solo che ora lo vedo come un problema) e non vedo l'ora di avere la seduta con lui e l'idea di finire la terapia, sebbene da un lato mi piaccia, perché voglio non sentire di aver bisogno di andare in terapia, perché voglio guarire e voglio essere in grado di gestire sola la mia vita, in modo autonomo, dall'altro mi terrorizza e mi rende triste. Mi sento letteralmente come se già fosse finita, quando non è ancora finita. Sento di portare un vuoto che né io né il rapporto con l'altro può colmare. Quando sono con altri, con amici mi capita di pensare allo psicologo, mi manca e quasi mi sento in colpa se non lo penso... Poi ci sono momenti, che definirei "epifanie", che mi fanno vedere la cosa da un altro punto di vista , del tipo "sarebbe veramente così terribile?". Come se fossi "scissa", ogni tanto salta fuori una parte di me terrorizzata, poi fa capolino quella parte di me "forte e in grado di bastarsi", ma dura poco. È complicato... Vorrei solo sapere se è normale.
Buonasera, sei anni di terapia mi sembrano, con i pochi elementi da lei descritti, un percorso piuttosto lungo e i dubbi che si pone li ritengo non solo legittimi ma forse parte di un processo di cambiamento terapeutico, soprattutto nelle sue parole "perché voglio guarire e voglio essere in grado di gestire sola la mia vita, in modo autonomo, dall'altro mi terrorizza e mi rende triste". Se la 'dipendenza' è un indice di legame terapeutico la separazione è ciò che permette al paziente di sentirsi sicuro di aver intrapreso la strada dell'autonomia. Mi sento di suggerirle di parlarne con il suo terapeuta. Gli aspetti di 'amore', di individuazione-separazione e di differenziazione sono essenziali anche nel processo terapeutico. Un caro saluto e a disposizione anche on line nel caso volesse approfondire quanto ho scritto. Maria dr. Zaupa
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