Esperienze
Da sempre mi sono fatta tante domande sul senso della Vita e su come capirsi meglio e capire il mondo…
Diciamo che il nostro jolly è il nostro cervello, una “macchina” molto potente che a volte, però, può prenderci la mano e portarci fuori strada, amplificando oltre misura disagi e sofferenze (pensieri automatici, rimuginazioni, angosce, paura del cambiamento, memorie condizionanti, rigidità eccessive, tentativi esasperati di tenere tutto sotto controllo, paura del giudizio degli altri, senso di inadeguatezza, confronti in negativo, ecc.).
Ma abbiamo per le mani un “sistema” molto sofisticato in cui sono insite le chiavi di ripristino dell’equilibrio e del benessere.
Ma attraverso quali azioni raggiungere questi obiettivi?
Questa è stata la domanda che mi ha orientato nella formazione e condotto alla metodologia che attuo nell’ambito delle consulenze e della psicoterapia. (approccio Neuropsicofisiologico)
1. Le informazioni sono la ”materia” con cui il cervello si nutre e con le quali cerca di capire ed elaborare le nostre esperienze. Per il nostro cervello tutto è informazione (da quelle fornite dai nostri sensi ai pensieri, alle emozioni, ai sentimenti, ai contesti in cui viviamo, che muovono i nostri comportamenti e le nostre azioni, ecc.).
2. L’informazione neuropsicofisiologica. L’informazione, informando, trasforma. Grazie alle nostre risorse legate alla plasticità neuronale possiamo cambiare. I migliori ingredienti sono la fiducia in se stessi e nelle risorse naturali che abbiamo, una grande motivazione e l’entusiasmo che ci regalano le emozioni positive quando anche i nostri pensieri lo sono: non si può pensare di star bene se si pensa solo in negativo….
3. Ci sono caratteristiche peculiari delle funzioni cognitive/emozionali dei nostri due emisferi cerebrali, che integrandosi tra loro, realizzano vari livelli di consapevolezza e coscienza, consentendoci di evolvere e risolvere i problemi (creatività, problem solving, decision making). Qualora questa armonia si “spezzi” intervengono “virus mentali” che ci disturbano e ci impediscono, spesso nostro malgrado, di vivere, amare e sentirci bene.
4. Per una comunicazione e comprensione davvero efficace abbiamo a disposizione conoscenze sulle differenze cerebrali uomo-donna che spiegano bene tanti aspetti del nostro modo, maschile e/o femminile di vedere le cose…
5. Sentire noi stessi e imparare a rilassarsi, vuol dire essere capaci di staccare la spina quando serve….
L’attività clinica che svolgo coincide con la mia passione più grande: conoscere per conoscersi e potenziare l’humanitas che c’è in ciascuno di noi, solo così possiamo intraprendere progetti di Vita degni di essere vissuti.
Ognuno di noi è maestro e studente allo stesso tempo e quindi ogni conoscenza ed ogni esperienza è davvero una grande opportunità di crescita e realizzazione di sé.
* Incarico di collaborazione libero professionale da marzo a giugno 2021 per il Progetto I.C.A.R.E. (Asl di Viterbo)
* Incarico Progetto Lo Psicologo a scuola anno scolastico 2020-2021 Istituto Omnicomprensivo Fratelli Agosti (Bagnoregio – VT)
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30 recensioni
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Anonimo
La dottoressa Torlini è una psicologa competente e professionale. Apprezzo la sua capacità di ascolto attento e di mettere in luce gli aspetti che mi impedivano di affrontare le mie difficoltà in modo costruttivo. Grazie al suo supporto e alla sua guida, sono riuscita a fare passi avanti nel mio percorso di crescita personale. Consiglio vivamente la dottoressa per chiunque stia cercando un professionista completo. Grazie!
Pa
Sono stato per un periodo in terapia dalla dottoressa e mi ha aiutato a placare, gestire e soprattutto a convivere con l'ansia dandomi degli strumenti concreti per farlo. C'è voluto tempo e Costanza ma alla fine ci siamo riusciti. Ora ci vediamo saltuariamente. Consigliatissimo. Grazie Maria
Elisa
Il percorso psicoterapeutico si è dimostrato molto efficace, mi ha aiutata moltissimo ad individuare, affrontare, gestire e risolvere le mie problematiche. La dottoressa è sempre stata molto disponibile e altamente professionale.
M. S.
La professionalità e l’empatia sono i suoi punti di forza. Sono seguita da lei da più di due anni per problemi relativi alla gestione dell’ansia e ho ottenuto degli ottimi progressi.
CD
Trovo la Dott.ssa puntuale, disponibile nel venire incontro alle mie richieste e sempre gentile. Ha una empatia notevole che mette subito a proprio agio e trovo efficaci gli incontri finora avuti.
anonimo
ottima dottoressa, trasmette passione verso il suo lavoro e decisamente molto empatica. sempre puntuale e disponibile. la dottoressa è molto preparata è chiara nelle spiegazioni, mi ha fatta sentire subito a mio agio e grazie a lei sono arrivata a cogliere il lato positivo in tutte le difficoltà che la vita ci presenta.
C.B.
Dottoressa molto preparata.
All'inizio capire come funziona il cervello appare incomprensibile.
Lei mi ha imparato a comprendere come funziona e devo dire che io ce ne ho messo di tempo per capire....ma poi ho riscontrato tutto quello che mi ha insegnato.
Che dire una dottoressa, una maestra di vita,una grande amica.
Enzo
La dottoressa Torlini è un'ottima professionista, molto attenta e gentile. Ho risolto una problematica che mi attanagliava, in tempi veramente brevi, e traendo beneficio da subito. Le sono veramente grato!!!
Adri e Vezio
Professionalità e competenza, una persona straordinaria che ci ha fornito strumenti importanti per affrontare la nostra vita e che ci ha insegnato a trovare noi stessi Grazie sempre
Risposte ai pazienti
ha risposto a 24 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, chiedo aiuto perché sono in confusione.. spero abbiate la pazienza di leggere il mio lungo messaggio
Sono fidanzata da 7 anni con un ragazzo (avevo 17 anni, ora 24), la mia prima vera storia d’amore. Non ci siamo mai lasciati neanche una sola volta. Lui c’è sempre stato per me (quando è morto un mio familiare, nei miei attacchi di panico, quando non avevo nessuna amica). Attualmente le cose tra di noi vanno abbastanza bene, rispetto a prima. Se non fosse che, penso che mi piaccia un mio amico. Questo ragazzo l’ho conosciuto circa 4 anni fa, siamo usciti in compagnia di amici anche in presenza con il mio fidanzato, fin da subito l’ho considerato un bel ragazzo, ma solo questo. Ricordo che ci è capitato di vederci qualche altra volta e mi sentivo un po’ in imbarazzo, forse perché cercava di interagire con me. Poi abbiamo preso strade diverse, fino a che quest’anno (siamo amici nei social) ha iniziato a mandarmi segnali che mi hanno fatto capire che prova qualcosa verso di me (come complimenti, attenzioni, i dettagli, essere presente..). Ci siamo visti in una festa due mesi fa, e da allora non riesco più a togliermelo dalla testa. Ci siamo visti poi altre due volte, sempre in presenza di amici e amiche, mai da soli, mai avuto contatti fisici avvicinati, perché so che non devo. Lui sa che sono fidanzata, ma sono abbastanza certa che lui pensa che le cose tra di noi non vanno bene, poiché ogni volta che mi vede, mi chiede di lui (anche le mie amiche hanno notato che le cose tra di noi non stanno andando tanto bene..) In questo periodo, non so perché ma ho iniziato a ripensare al mio passato abbastanza turbolento con il mio lui: Nei primi mesi ci ha provato con una ragazza, quando sono venuta a scoprirlo ha trovato delle scusanti ed io gli ho creduto (anni dopo però il suo amico mi ha detto che aveva detto una bugia), dopo qualche mese ha fatto un profilo falso dove ha iniziato a seguire questa ragazza e altre, tra cui le sue ex; quando sono venuta a scoprirlo ha messo (di nuovo) in mezzo un altro suo amico. Io gli ho creduto di nuovo. Ho passato anni a non fidarmi di lui, visto che non mi voleva far vedere il telefono per “privacy”, perché gli dava fastidio essere controllato. Una volta ho scoperto che parlava con una ragazza (molto bella), gli ho pianto davanti perché volevo sapere come mai parlassero, ma non ha voluto farmelo vedere. Lui mi ha spiegato come l’ha conosciuta, ho parlato anche con lei. Ma questa cosa di non farmi vedere il telefono nonostante i miei dubbi non sono mai riuscita a digerirla, molto spesso facevo sogni dove mi tradiva. Poi c’è da dire che c’erano altri problemi: ai tempi non mi mostrava mai nei social (nonostante lui fosse molto attivo), una volta ha tolto le nostre foto assieme, poi il fidanzamento (poi l’ha rimesso quando gliel’ho fatto notare), un’altra volta sono venuta a sapere delle cose brutte da un amico in comune, sono molte le cose. Non ho mai avuto paura che mi potesse tradire fisicamente (baci, sesso) con una ragazza, non è il tipo. Con il passare degli anni però è cambiato veramente tanto. Sembra maturato tanto, d’altronde aveva 21 anni, adesso 28! Però mi chiedo: Perché nonostante lui sia cambiato tanto, io continuo a ripensare al passato? Mi sento come se fossi stata una ingenua, una stupid*, è come se volessi tornare indietro per sapere la VERITÀ, perché senza sapere esattamente come sono andate le cose non riuscissi ad andare avanti. Ma se io riparlo di queste cose, so che ci litigherei e basta, purtroppo.
Mi chiedo se questo possa influire con questa attrazione verso questo ragazzo.
Vorrei anche dire che con questo ragazzo non vorrei fidanzarmi, perché non vedo una storia d’amore con nessun altro ragazzo se non con il mio. Ma mi attrae molto fisicamente e anche mentalmente, e sapere che la cosa è corrisposta mi manda ancora più in confusione. Ho pensato di vederlo e parlarci, spiegargli la mia situazione con il mio compagno, e che voglio cercare di sistemare le cose con lui, perché non riesco ad allontanarmi da lui, tra l’altro conviviamo da qualche mese. Ma che vorrei rimanere amica di lui, perché inevitabilmente gli voglio bene. Anche se so che finché non mi passerà questa attrazione, non potrò vederlo per un po’. Il problema è che anche solo chiedergli di vederci (in compagnia) mi fa sentire in colpa perché non lo direi al mio fidanzato (lui non vuole che esco con degli amici).. vi ringrazio in anticipo!
Gentile utente, comprendo la sua confusione tra sentimenti ed attrazioni: in campo sentimentale ci sono sempre molte dinamiche di cui tener conto (alcune possono fare da sentinella). Ritengo che anziché rimuginare su un passato che non ritorna, lei possa fare focus sul progetto che ha con il suo attuale fidanzato e valutare punti di forza e di criticità. La comunicazione in coppia significa imparare ad affrontare la vita insieme... Un rapporto basato sulla verità non ha paura di nulla e soprattutto non costruisce "falsi piani" di cui è difficile liberarsi in futuro.
Cordialmente, Dr.ssa Maria Torlini
Buongiorno. Tendo a provare molta frustrazione notando che quando gli altri parlano tendono a parlare tanto e a non voler essere interrotti, mentre al contrario quando non sono loro a parlare ma sono io a parlare tendono a non ascoltare e hanno tendenze di fondo: 1. o interrompono dopo 3 secondi (per fare domande a macchinetta, senza aspettare che racconto tutto) 2. o stanno in silenzio e non dicono nulla, praticamente ascoltano e basta come se io stessi parlando con un muro e magari dicono anche di essere stanchi (modo non diretto per dirmi di stare zitto). Però quando parlano loro pretendono di essere ascoltati. Ho riscontrato che pochissime sono le persone che si discostano da questo comportamento di voler parlare impiegando anche 10 minuti per poi dire cose banali che potrebbero dire benissimo in 30 secondi e però quando parlo io, che sono molto conciso e per esprimere un concetto non faccio lunghi giri, o mi interrompono in continuazione o stanno tutto il tempo in silenzio facendo finta di ascoltare (cosa che mi irrita parecchio). Un tale modo di comportarsi da parte degli altri (lo riscontro nel 99 % delle persone), secondo voi e in linea generale, possiamo dire che è indice di una loro incapacità relazionale o è più probabile che l'incapace a livello relazionale sia io?
Gentile utente,
"comunicare" significa "mettere in comune" e alla base di questo assunto occorre stabilire un prerequisito: sintonizzarsi con l'altro e stabilire un punto di contatto/interesse comune. In questo contesto si inseriscono le dinamiche delle relazioni umane, che sottostanno anche a meccanismi cerebrali difensivi (chiusura) e di ascolto (apertura) senza i quali non potremmo stabilire la qualità di una relazione che consenta la reciproca espressione di scambio degli interlocutori. Le nostre risorse sensoriali, comportamentali, emozionali, linguistiche, concorrono a creare quell'armonia/sinfonia che rende fluida ed emozionalmente gratificante le relazioni.
Se vuole approfondire come valorizzare e/o potenziare queste risorse io sono disponibile. Cordiali saluti.
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