Esperienze

Sono specialista in Fisiatria, lavoro come dirigente medico presso l'Ospedale san Camillo di Torino. Mi occupo di riabilitazione neurologica ed ortopedica-traumatologica, da anni dirigo il Centro di Prevenzione Diagnosi e Cura delle disfunzioni del pavimento pelvico, quali incontinenza urinaria e fecale, prolasso, stipsi e dolore pelvico.
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Presidio Sanitario S. Camillo
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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Da circa cinque mesi ho dolori articolari e muscolari diffusi, accompagnati all’inizio da febbre e in seguito da alcuni episodi di febbricola. Un mese fa, a causa di un peggioramento dei dolori alle spalle che mi impedisce molti movimenti, su indicazione del medico di mg ho eseguito un’ecografia che ha evidenziato infiammazione ai tendini: il radiologo, anche in base al fatto che soffro di tiroidite (il funzionamento della tiroide però non è compromesso) ha consigliato una visita reumatologica. Il mmg mi ha prescritto una serie di analisi che a parte una lieve anemia (che ho praticamente da sempre) e la ves un po’ alta (circa il doppio del valore massimo) non hanno evidenziato, a suo parere, nessun problema reumatologico, e mi ha prescritto Algix per tre settimane.
Al momento però, al termine delle tre settimane, ho gli stessi problemi nel muovere le spalle. Mi è stata ugualmente consigliata una qualsiasi attività fisica (pilates, yoga…) ma sono perplessa perché anche con molta cautela qualsiasi movimento che mi risulta più difficile porta un deciso peggioramento nei giorni successivi.
Insomma, non so se è più indicato sopportare il dolore aspettando che passi, o sopportare il dolore del movimenti in cui sento resistenza, per non peggiorare la situazione con l’inattività.
Cosa potete consigliarmi?
Grazie!

Buongiorno, se sono state escluse condizioni reumatologiche quali artriti-miositi-fibromialgia occorre concentrarsi su una eventuale tendinopatia delle spalle con approfondimento ecografico e fisiatrico. Cordiali saluti

Dott. Marco Martini

Gentilissimi Dottori, sono una ragazza di 21 anni. Qualche mese fa (verso ottobre/novembre) la mia coinquilina mi ha involontariamente schiacciato le dita di una mano, abbassando la zanzariera: il colpo non è stato violento, anche perché la zanzariera possiede sul fondo uno spazzolino con setole morbide, e la prima cosa che ho fatto è stata applicare il ghiaccio, sia la sera stessa sia nei giorni successivi. Sul momento, non mi sono preoccupata più di tanto e non ho ipotizzato fratture, perché nessun dito era edematoso e nemmeno particolarmente gonfio. Tuttavia, a distanza di mesi, sento ancora un po' di fastidio quando piego alcune dita fino a toccare il palmo (se le piego poco non ho niente), sento come "tirare" le falangi prossimali e a volte anche scrocchiare le articolazioni. A riposo, invece, non percepisco assolutamente niente. Secondo voi, questo fatto è attribuibile al trauma oppure, trattandosi della mano non dominante, può essere che la muscolatura sia un po' più rigida di suo? Il trattamento locale con creme antinfiammatorie, anche dopo mesi, può servire? È utile fare anche qualche esercizio di flessione/estensione? Grazie mille.

Salve, si, le suggerirei di cercare di raggiungere la massima flessione aiutandosi con la mano "sana"; le consiglierei anche di fare un a ecografia. Saluti.

Dott. Marco Martini

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