Esperienze
Ha frequentato la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Firenze, laureandosi a soli 24 anni con il massimo dei voti e lode.
Dal 1980 al 1983 ha frequentato la Scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti dove ha avuto come direttore e tutor il Professor Leonardo Vecchiet, all’epoca il più importante scienziato in materia di Medicina dello Sport in Italia e tra i primi nel mondo.
Dal 1984 al 1990 ha frequentato la Clinica Medica dell’Università di Firenze diretta dal Professor Neri Serneri, approfondendo le sue conoscenze in ambito internistico e cardiologico.
Nel frattempo ha iniziato la sua attività di Medico dello Sport seguendo squadre ciclistiche dilettantistiche e la società Ambrosiana Calcio, uno dei più importanti settori giovanili di Prato e della Toscana.
Dal 1982 al 1992 è stato medico sociale dell’A.C. Prato Calcio che ha militato costantemente nel campionato di Serie C.
Dal 1986 al 1992 ha ricoperto il ruolo di Medico Sociale in importanti squadre ciclistiche professionistiche quali la Magniflex, la GIS Gelati, la Jolly Componibili e la MG Bianchi, curando in queste società ciclisti tra i più importanti a livello mondiale quali Cipollini, Visentini, Chioccioli, Ballerini, Van de Velde, Petito ed altri. In questo stesso periodo dal 1990 al 1992 è stato Medico Sociale della Centro Matic Volley con la quale ha disputato due campionati di Serie A1, disputando i play-off scudetto.
Dal 1992 al 2002 ha ricoperto il ruolo di Medico Sociale dell’A.C. Fiorentina, disputando, oltre ai campionati di Serie A, la Champions League, Coppa UEFA e Coppa delle Coppe. Memorabili sono il pareggio con il Barcellona al Camp Nou in Coppa delle Coppe, e le vittorie contro Manchester United, Valencia e con l’Arsenal a Wembley in Champions. In questo periodo sono passati sotto le sue cure giocatori del calibro di Batistuta, Baiano, Rui Costa, Toldo, Chiesa, Balbo e molti altri ancora. Con la Fiorentina ha conquistato la Coppa Italia nelle stagioni 95/96 e 2000/2001 e la Super Coppa Italiana nel 1996 vincendo contro il Milan a San Siro.
Nella stagione 2003/2004 ha ricoperto il ruolo di Medico Sociale della S.S. Lazio, con la quale ha vinto la Coppa Italia nella medesima stagione contro la Juventus allo Stadio Delle Alpi di Torino. In questo periodo ha curato giocatori importanti come Stankovic, Stam, Fernando Couto, Mijhailovic, Fiore, Claudio Lopez, Peruzzi, Oddo, Simone Inzaghi e altri ancora.
Dal 2004 al 2006 ha maturato un’esperienza in Russia collaborando con il CSKA Mosca, con il quale ha vinto una storica Coppa Uefa (la prima squadra Russa a vincerla), un campionato Russo, Due coppe di Russia e due Supercoppe di Russia. Nella squadra militavano giocatori come Krasic, Zhirkov, Daniel Carvalho, Wagner Love e Akinfeev.
Nel 2014 è stato Medico Sociale dell’A.C. Spezia in Serie B.
Dal 2016 è Responsabile Sanitario e Medico Sociale dell’F.C. Empoli che milita in Serie A.
Durante tutti questi anni il Dottor Manzuoli ha svolto la sua attività professionale nell’Ambulatorio di Prato, orientando la sua attività ed i suoi interessi prevalentemente nella cura delle patologie dell’apparato scheletrico, in particolare delle patologie osteo-articolari e muscolo-tendinee di natura traumatica e non. Nel suo ambulatorio giungono atleti e pazienti comuni per la valutazione clinica e funzionale, la diagnosi e successiva impostazione della terapia sia farmacologica e fisico-riabilitativa per il più rapido ritorno dei pazienti comuni alle loro abituali attività e per gli atleti il ritorno alle competizioni. In questi anni di questa ormai lunga carriera il Dottor Manzuoli è stato relatore in numerosissimi congressi nazionali e internazionali, ed è stato autore di numerosissime pubblicazioni in riviste scientifiche.
Indirizzo
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Prestazioni suggerite
Visita Medico Sportiva
Via Cantagallo 107 - angolo Via Spallanzani, Prato
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No certificati agonistici per l'attività sportiva.
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Prima Visita
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Ambulatorio medico
Visita di controllo
Via Cantagallo 107 - angolo Via Spallanzani, Prato
Ambulatorio medico
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1 recensione
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Sergio
Non ho mai trovato nessuno così bravo... per la prima volta mi è stato diagnosticato il problema che avevo e con la cura che mi ha dato sono tornato alla mia vita regolare... Dottor Manzuoli non la lascerò mai più! GRAZIE!!!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono un giocatore di pallavolo, circa 6 mesi fa (ad inizio ottobre) ho subito un grave infortunio di distorsione (in ricaduta da un salto) alla caviglia sx.
All'ospedale in seguito all'infortunio non hanno riscontrato fratture.
Mi hanno però immobilizzato la caviglia con un tutore (cosa che si è rivelata un grosso errore evidentemente, ma purtroppo mi sono dovuto fidare) per 10 giorni e quindi per questi giorni non potevo applicare ghiaccio.
Dopo questi 10 giorni con l'aggiunta di una prima risonanza magnetica ho effettuato una nuova visita ortopedica col riscontro di una possibile 'lesione da impatto alla cupola astragalica' - prognosi di non-carico per 3 mesi dall'infortunio e successiva nuova risonanza e visita.
Nel frattempo mi sono però rivolto ad un ortopedico della medicina dello sport, che ha constatato come l'astragalo non fosse lesionato e fosse necessaria una nuova risonanza magnetica perché da quella precedente non era possibile stabilire un eventuale danno cartilagineo a causa della scarsa qualità.
Quindi nuova risonanza e nuova visita (circa 1 mese e mezzo dopo l'infortunio) che ha riscontrato come non ci fossero danni alla cartilagine.
In seguito a questa ho ripreso il carico sulla caviglia (fino ad allora sospeso) senza stampelle, ho effettuato una terapia di 10 giorni di Clody 200 e poi ho iniziato le fisioterapie.
Dopo circa 12 sedute fisioterapiche e nuova visita ortopedica sono stato riabilitato a tornare all'attività sportiva (a 3 mesi e mezzo dall'infortunio) sebbene il gonfiore fosse ancora elevato e la mobilità scarsa, con un recupero totale però della stabilità.
L'attività sportiva è stata però fortemente limitata, difficilmente riuscivo inizialmente a sostenere interamente l'allenamento, dopo pochi salti la caviglia si gonfiava ulteriormente e dopo circa un'ora di attività il dolore aumentava fino a diventare limitante.
Con il passare delle settimane però il dolore è leggermente diminuito così come la mobilità leggermente migliorata.
Ora a distanza di 6 mesi dall'infortunio, con l'aggiunta ormai di un mese abbondante di stop all'attività agonistica a causa dell'emergenza sanitaria in atto riscontro ancora un gonfiore persistente alla caviglia.
Sostanzialmente quello non è mai diminuito in tutto questo tempo.
Compresa la mobilità ancora molto scarsa.
Per darne un "valore": se tengo il piede dx a terra e cerco la massima estensione nel riuscire a toccare con il ginocchio la parete, con il piede sx alla stessa distanza mi mancano circa 15/20 cm per arrivare alla parete.
Ogni giorno effettuo dei lavori con la tavoletta mobile, oltre che a fare delle magnetoterapie con la macchinetta che ho acquistato e che ho a casa.
La mia domanda è quindi: data la situazione descritta sopra e l'entità del danno riportato, si può ritenere normale un protrarsi del gonfiore così a lungo?
Dovrei forse riprendere le fisioterapie o farmi visitare da un nuovo ortopedico sportivo?
Che altro posso fare?
Il persistere del dolore per un periodo relativamente lungo e la presunta lesione da impatto dell’astragalo porta a pensare ad un algodistofia che spesso complica le distorsioni della caviglia. La prescrizione di Clody da parte di un collega sembra confermare questa ipotesi.
Il persistere del gonfiore va correlato al riscontro di edema delle parti molli o versamento articolare altrimenti non è un vero e proprio gonfiore ma una lieve modificazione dei capi ossei
Nel suo descrivere il responso delle RM non fa mai accenno ai legamenti e questo potrebbe essere importante per un’esatta definizione del quadro
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