Esperienze
Sono Psicologo, Istruttore Mindfulness MBSR, insegnante di sostegno in una scuola elementare, conduttore di un gruppo di psicoterapia in Asl, psicologo scolastico, abilitato all'insegnamento nelle scuole superiori. Per me la Psicologia non è la cura delle persone disturbate, ma un prezioso strumento offerto alle anime coraggiose, che ricercano autonomia e consapevolezza. Nei percorsi di crescita, sia in Italia che all'estero, ho appreso che le persone raggiungono la felicità, la soddisfazione e l'equilibrio dando molta importanza alle relazioni, al rapporto con il corpo e le emozioni. Trovo molto gratificante come tutto questo si possa raggiungere, attraverso le Tecniche Attive e la Mindfulness. Questi metodi danno la possibilità di essere più creativo e spontaneo nell'osservare il presente, ciò fa esprimere in modo chiaro e aperto i bisogni e i desideri, favorendo una maggiore espressione di sè e degli altri. Offro ciò che mi contraddistingue: accoglienza e determinazione, per accompagnare chi ha voglia di cambiare, dare un senso ai propri disagi. Mutare le sofferenze in saggezze. Iscritto nell'Albo del Piemonte, numero iscrizione : 11117
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia della salute
Principali patologie trattate
- Ansia
- Stress
- Depressione
- Disturbo d'ansia generalizzato
- Disturbi dell'umore
- +7 a11y_sr_more_diseases
Presso questo indirizzo visito
Foto e video
Indirizzi (2)
Consulenza online
Pagamento dopo la consulenza
Consulenza online
Pagamento dopo la consulenza
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Testona 4/B. Presso associazione "+Giri+Vivi"., Torino 10127
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
-
Consulenza psicologica
-
-
Primo colloquio psicologico
Prestazione gratuita -
Recensioni
34 recensioni
-
M
M.
Ho deciso di iniziare il percorso con lei ma dalla prossima settimana. La ringrazio.
• Luca Leone Consulenza Online • primo colloquio psicologico •
-
C
C.c.
La ringrazio dottore. Sto riuscendo a lavorare molto meglio e iniziare a esprimermi meglio.
• Studio privato Luca Leone • primo colloquio psicologico •
-
Margherita Noto
È stato molto preciso e d'aiuto. Lo consiglio vivamente.
• Studio privato Luca Leone • consulenza psicologica •
-
M
Maria
La ringrazio per la sua disponibilità. Avevo bisogno di parlare con una persona sincera.
• Luca Leone Consulenza Online • primo colloquio psicologico •
-
A
A.S.
Molto in ascolto, mi sono sentita compresa.
Sono soddisfatta.• Studio privato Luca Leone • consulenza psicologica •
-
G
Gianpaolo p.
Mi ero trasferito da 2 anni ma non riuscivo a integrarmi. Iniziavo ad avere anche delle fissazioni.
La ringrazio di tutto. Adesso riesco a vedere meglio i miei bisogni.• Luca Leone Consulenza Online • Altro •
-
C
C.B
Ha saputo sostenermi ed accompagnarmi in un percorso che è stato molto importante per la mia crescita e serenità quotidiana. Professionista serio, molto preparato e motivato. Lo consiglio fortemente.
• Studio privato Luca Leone • Altro •
Dott. Luca Leone
La ringrazio di quanto scritto.
Le auguro una serena giornata, a presto!
-
P
Penelope
Ho incontrato il Dottor Leone in un periodo di forte stress e grazie al percorso fatto ne sono uscita più forte.
• Studio privato Luca Leone • consulenza psicologica •
-
M
Mariangela
Ho chiesto un consulto al Dott. Leone per i miei problemi legati all’ansia. È stato estremamente gentile ed empatico, mi sono sentita ascoltata.
• Studio privato Luca Leone • consulenza psicologica •
Dott. Luca Leone
La ringrazio per il feedback.
Le auguro un sereno proseguimento di giornata
-
S
S.s.
Visti i risultati, avrei dovuto iniziare prima un percorso di terapia. La ringrazio. Consigliato.
• Studio privato Luca Leone • Altro •
Dott. Luca Leone
Grazie a lei.
A presto.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 34 domande da parte di pazienti di MioDottore
da qualche tempo sono bloccato in un problema riguardante a pensieri "autoreferenziali"; in pratica quando voglio concentrarmi su qualcosa (X) mi arrivano pensieri tipo: "devo lasciare andare anche questo stesso pensiero" o "sto pensando che devo smettere di pensare". Il problema è che queste frasi parlano di sé stesse e mi sembra un paradosso..mi chiedo "come faccio a lasciare andare proprio il pensiero di lasciare andare?"; questo mi genera confusione, paura di rimanere intrappolato nel loop dei pensieri di mania. So che in teoria dovrei "spostare l'attenzione" ma quando il pensiero è autoreferenziale mi blocco e non so come trattarlo. vorrei capire come affrontare questi pensieri senza entrarci dentro e vivere con serenità.
Questi tipi di pensieri autoreferenziali possono effettivamente creare una sorta di “loop” mentale molto frustrante e da cui sembra difficile uscire. Ci sono numerose chiavi d’approccio, una di queste consiste nell’apprendere a cambiare la relazione che lei ha con il pensiero, più che tentare di eliminarlo o “lasciarlo andare”, poiché alle volte risulta difficile o controproducente.
Quando si trova nel momento in cui lei pensa “Devo lasciare andare questo pensiero” o “Sto pensando che devo smettere di pensare”, quei pensieri diventano contenuti dell’attenzione stessa e cercare di combatterli può rinforzarli. È come cercare di non pensare a un elefante rosa: più lei ci prova, più il pensiero si presenta.
Ecco alcuni approcci pratici per affrontare questo:
Notare senza giudicare
Riconosci che ti sta arrivando un pensiero autoreferenziale, ma non devi “fare” nulla rispetto a esso. Puoi semplicemente osservarlo come se fosse una nuvola che passa nel cielo, senza attaccamento, senza cercare di respingerlo o modificarlo.
Accettazione e distanziamento
Invece di “lottare” con il pensiero, provi a vederlo come un evento mentale che si presenta e se ne va, non una regola che deve seguire. Può aiutarla il provare a dare al pensiero un’etichetta neutra, etichettandola con “Pensare”, riducendo così la sua potenza emotiva.
Ancoraggio all’azione concreta
Quando si rende conto di essere intrappolato in questi loop, si focalizzi su un’attività semplice e sensoriale: percepire il respiro, sentire i piedi a terra, osservare una cosa concreta intorno. Questo potrebbe spostare l’attenzione in modo non conflittuale.
Evita di “combattere” il pensiero con un altro pensiero. Provare a spostare l’attenzione non significa generare nuovi pensieri o diventare meta-pensatori su come si pensa. Può spostare la sua curiosità verso un’attività o un’immagine che porta calma e presenza.
Progressività e gentilezza
Non pretenda di farlo subito e perfettamente. Ogni volta che prova a usare questi metodi, può compiere un piccolo passo verso il non-ingaggio con il pensiero. Questa pratica graduale riduce paura e confusione nel tempo.
In sostanza, il problema non è il contenuto del pensiero autoreferenziale, ma il modo in cui lo si interpreta e si relaziona ad esso. Invece di “lottare” si chieda: “Che succede se semplicemente lo lascio stare lì, senza fare nulla, e torno a quello che sto facendo?”
La ringrazio per la domanda stimolante e rimango a disposizione.
buongiorno, ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggermi. onestamente sono così confusa in questo momento che non credo neanche di aspettarmi una risposta, forse ho solo bisogno di sfogarmi. sono una ragazza di 23 anni e pochi giorni fa il mio ragazzo mi ha lasciata.
io e lui stavamo insieme da poco più di un anno e, praticamente dall’inizio della relazione, non abbiamo mai avuto quel “fuoco passionale” tipico di due persone a 25 anni. a volte siamo stati anche un mese senza avere rapporti, e a lungo andare questa cosa ha iniziato a pesarmi. ovviamente ne ho sempre parlato con la dovuta delicatezza e abbiamo sempre trovato un punto d’incontro, tranne l’ultima volta. lui si è appena laureato, e in procinto di cambiare casa e iniziare un nuovo lavoro, i genitori lo stanno pressando molto ecc.. in sintesi é molto stressato. pochi giorni fa gli tiro fuori lo stesso problema di sempre e questa volta lui non regge, sbotta e mi dice prima che ha bisogno di un periodo di pausa, poi che è meglio lasciarci. quella notte io mi faccio riaccompagnare a casa perché non riesco a dormire con lui, inoltre io sono molto sensibile all’abbandono ed ho delle reazioni esagerate, infatti ho vomitato e ancora mi vergogno di essermi fatta vedere così fragile. sto malissimo e non dormo, stessa cosa per i successivi due giorni quando mi scrive che gli è venuta la febbre per lo stress e che appena gli sarebbe passata ne avremmo parlato. io però volevo sapere subito se quella conversazione avrebbe portato ad una chiusura, quindi glielo chiedo e mi risponde di sì. allora gli rispondo che possiamo anche non vederci perché mi farebbe male. ieri però sentivo di aver bisogno di una chiusura definitiva quindi gli dico se vuole passare sotto casa per chiudere dal vivo. lui viene e la prima cosa che noto é una busta con tutte le cose che avevo a casa sua.. mi ha fatto malissimo. mi dice (con tono anche abbastanza scocciato, come se fosse stato lui quello ad essere lasciato da un giorno all’altro) che lui non ha altro da dirmi oltre quello che mi aveva scritto ma preferiva parlarne dal vivo. inizia dicendo che lui non avrebbe voluto lasciarmi ma sapendo come io vedo le pause, ha pensato fosse la cosa migliore. allora gli ho chiesto “e se accettassi questa pausa? magari hai bisogno di un periodo di stacco perché sei stressato ma questo non vuol dire che dobbiamo chiudere la relazione”, e lui ha risposto che no, in questo momento sente che ci dobbiamo lasciare. gli ho chiesto allora il favore di dirmi quantomeno che non è più innamorato, perché per me questo non è affatto amore. e lui invece mi ha fatto promettere di non pensare mai che non è innamorato di me, ma che abbiamo due modi diversi di vivere le relazioni e lui in questo momento pur essendo innamorato non riesce a starci con la testa.. per me questa cosa è assurda, non so se sono io ad avere una visione dell’amore troppo idealizzata. una parte di me però è rimasta aggrappata a questo e spera che tornerà prima o poi, e forse un po’ ne sono anche convinta.. sono stata la sua prima relazione, prima ragazza presentata in famiglia, parlava sempre di matrimonio ecc.. a meno che non sia un bravissimo attore, credo che il segno gli rimarrà. l’altra parte di me crede invece che si sia inventato tutto per non farmi soffrire troppo, perché davvero per me questo non può essere amore. sto veramente male e non so che pensare, mi sento confusa, abbandonata e spaesata proprio perché è successo tutto da un momento all’altro e non c’erano avvisaglie. il pomeriggio della rottura stavamo organizzando il capodanno insieme, e 4 ore dopo ha deciso di chiudere. ora, io dentro di me so che - pur supponendo che lui sia innamorato come dice - non è questo il tipo di relazione che voglio; per me l’amore è stare insieme nonostante i periodi di difficoltà (anzi, soprattutto), non scappare ogni qualvolta si presenti un problema. però una parte di me ha paura di rimanere ancorata alle sue ultime parole e, di conseguenza, alla speranza che prima o poi si rifarà vivo quando avrà trovato la stabilità e tranquillità che tanto cerca. ho paura di non essere forte abbastanza da dirgli di no, nonostante razionalmente io sappia che lui non fa per me, se è questo il suo modo di relazionarsi. mi sento tanto confusa.
Gentilissima, buongiorno.
La ringrazio dell’apertura che ha avuto.
Le sue propensioni al dialogo e al cercare di capirsi emotivamente sono due punti di forza importanti.
Ci sono numerosi punti di partenza che possono essere esplorati in una seduta conoscitiva, ad esempio:
-Come vorrebbe una relazione durante un periodo difficile, cioè determinata a superare le difficoltà attraverso il dialogo, senza vivere la sensazione che il proprio partner stia scappando.
-Affinare anche un proprio sentire, che le permettere di comprendere meglio come mai questa sua relazione sia terminata così velocemente, passando in 4 ore, dal dialogare del capodanno a non essere più insieme.
Tutti i cambiamenti importanti nella vita possono provocare una forte confusione e se inaspettati e spiacevoli, portare a delle reazioni somatiche molto importanti, come ad esempio il vomito.
Un percorso psicologico basato sulle tecniche attive, le può permettere di comprendere meglio cosa ricavare nelle relazioni, ascoltare in modo più efficace le sue emozioni e se ci sono delle avvisaglie che le possano far comprendere che il rapporto si sta incrinando e quali sono le aspettative che può riporre su di esso.
Con la mindfulness può sperimentare anche delle tecniche di meditazione, che le possano essere utili durante momenti di forte stress.
Se sente il bisogno di un ulteriore confronto o avesse altre necessità è la benvenuta.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.