Dott.ssa
Lorella Mezzenga
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Psicologo
Altro
Torino 1 indirizzo
Esperienze
Coordinatore tecnico per Assistenti domiciliari addetti ai servizi alla persona -Settore Anziani per il Comune di Torino.
Esperienza pluriennale in contesti psichiatrici.
Seminari su varie tematiche: La contenzione, il ruolo dell'infermiere nell'area critica psichiatrica , la gestione della conflittualità all'interno dei gruppi e del sistema famiglia.
Attività di orientamento alla persona a capire quali sono i propri desideri, le proprie capacità e diventarne consapevole.
Supporto alla persona nella scelta del percorso di studi e del progetto professionale adattandoli alle esigenze personali e allo scenario attuale.
Somministrazione di Test psicoattitudinali nella medicina del Lavoro.
Indirizzo
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 60 €
Colloquio psicologico clinico • 60 €
Consulenza psicologica • 70 € +7 Altro
Psicoterapia • 60 €
Psicoterapia individuale • 60 €
Colloquio psicoterapeutico • 60 €
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Sostegno psicologico
Via Orbetello 81, Torino
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18 recensioni
Punteggio generale
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Fabio Zanotti
Mi sono trovato benissimo fin dall'inizio, è cordiale e ti fa sentire a tuo agio. Mi ha aiutato in un momento difficile e mi sta aiutando ancora adesso, non potevo trovare una psicoterapeuta migliore ! Assolutamente consigliata
V.C.
Considero la Dottoressa una professionista attenta, accogliente ed empatica, una persona affidabile, competente e predisposta all’ascolto, in grado di instaurare un rapporto di fiducia con il proprio paziente fin dalle prime sedute. Mi sono trovata a mio agio sin da subito, ti fa sentire accolta nella tua interezza. Sono molto contenta del percorso che stiamo facendo insieme e dell’aiuto che mi fornisce ad ogni seduta.
D.
Con la Dottoressa Mezzenga mi sono trovata a mio agio fin dall’inizio del mio percorso. Mi ha aiutato in un momento particolarmente difficile della mia vita. Con la sua professionalità sono riuscita a trovare una dimensione in cui non mi sono mai sentita giudicata, la sua capacita di far riflettere e la sua umanità la rendono speciale nel suo campo. Torno da lei ogni volta che ne sento il bisogno.
R. C.
La D.ssa Mezzenga dimostra particolare sensibilità ed empatia durante il colloquio e ciò comporta una condizione di fiducia che ritengo risultare fondamentale nella comunicazione dei propri sentimenti ed emozioni
S.D.
La Dott.ssa Mezzenga ha saputo mettermi a mio agio, è cordiale comprensiva e professionale.
Se dovessi sentire di nuovo il bisogno di un aiuto tornerei senza dubbio da lei.
Michele
La dottoressa è molto preparata. Ha avuto la capacità di non farmi sentire a disagio durante la seduta nonostante fossi particolarmente in ansia. Continuerò con gli appuntamenti. Grazie
N.M.
La dottoressa è molto preparata, ha messo in atto tutta la sua capacità di comunicazione senza farmi sentire a disagio, aiutandomi a capire le problematiche che mi affliggono. Ringrazio infinitamente
E.
La Dott.ssa mi ha aiutato in un momento particolare della mia vita in cui trovavo tutto difficile. Con lei sono riuscita ad aprirmi e ad individuare le mie aree critiche e a trovare la giusta strada per poter cambiare.
La ringrazio infinitamente.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 50 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno sono un uomo di 37 anni senza alcuna patologia importante o allergie,
Vivo all'estero e prima di arrivare qui, ho sofferto di tre attacchi di panico in aereoporto, il primo ha fatto si che perdessi il volo, e in accordo con il mio medico per i successivi mi ha prescritto diazepam in caso si ripresentasse il sintomo, e ovviamente si e' ripresentato, ho dovuto prendere per il primo attacco che dopo un ora e mezza mi ha calmato e fatto si che riuscissi a prendere il volo ma al secondo(scalo) dopo due ore dal primo si e' ripresentato ho preso altre e dopo un altra ora e mezza si e' placato e sono riuscito nuovamente a prendere il volo, ovviamente le ore prima che mi facesse effetto il diazepam e' stato veramente terribile non avevo piu' alcun controllo di me stesso ed ero in preda al panico,
ora devo rientrare in italia per motivi familiari urgenti e mi ritrovo da un paio di settimane in una situazione di attacchi di panico giornalieri e palpitazioni, sono stato anche in ospedale dopo un elettrocardiogramma a parer del dottore perfetto, mi sono state diagniosticate crisi d'ansia acute, spiegando la mia situazione mi hanno prescritto alprazolam da prendere in caso di neccessita' in aereoporto, sto cotinuando da una decina di giorni a prendere diazepam e la mattina e altre la sera prima di dormire(perche' nonostante meditazione fiori di bach non riesco a calmarmi), detto questo ovviamente piu' si avvicina il giorno della partenza piu' mi sento agitato e ansioso(sara' la classica paura della paura di)...
ora mi chiedo se il giorno in cui parto posso prendere diazepam un oretta e mezza prima di arrivare in aereoporto e se nel caso mi salisse lo stato d ansia sotto forma di attacco di panico, perche' e' quello che mi succede, all'occorrenza prendere anche alprazolam sublinguale?(possono essere presi entrambi nello stesso giorno o a distanza di qualche ora,sempre nel caso di crisi?)
quello che vorrei e' essere coperto durante il viaggio(parliamo di un viaggio di 5 ore) in modo da non perde l aereo e arrivare in italia.
ovviamente una volta in italia faro' di tutto in accordo con medici e psichiatri per riuscire a guarire da questo stato, non sto cercando un fai da te ma quando parlo con un medico sembra di parlare di un tabu' e mi liquidano nel minor tempo possibile dicendomi sempre di prenderli all occorrenza,
il problema e che gia' so che quel giorno sara' molto dura, percio' vorrei partire prevenuto e con le armi giuste per affrontare il viaggio senza necessariamente sentirmi male prima di prendere qualcosa.(anche perche' viaggio con mia moglie incinta e non vorrei dare tutto il carico del viaggio a lei)
grazie per l attenzione auguro a tutti una buona giornata.
Buongiorno,
il farmaco ha la funzione di sedare il più possibile il sintomo che si manifesta e che la mette a disagio ma non è risolutivo circa il legame causale che lo determina. Ci possono essere molte motivazioni alla base del disturbo d'ansia, pensieri che innescano la spirale della paura e degli attacchi di panico. Vale la pena poter ragionarci con uno specialista del settore. Non aspetterei troppo a rivolgersi ad uno psicologo.
Cordiali saluti L.M.
Buongiorno, sono un ragazzo che quest'anno compirà 40 anni.
A novembre 2022 probabilmente a causa del forte stress lavorativo e qualche incomprensione di coppia, ho avuto un forte attacco di panico mentre mi trovavo sul luogo di lavoro: sensazione di appetito, seguita da vertigini fortissime, brividi, scarica di freddo sul retro della nuca, bocca secca e tachicardia. Recatomi al pronto soccorso mi è stato diagnosticato un attacco di panico (con somministrazione di ansiolitici).
Premetto che non avevo mai avuto nulla di simile in vita mia se non circa 6 anni fa quando alternavo scuola serale, lavoro e quotidianità familiare (avevo al tempo i bambini molto piccoli), in cui mi era capitato di svegliarmi per tachicardia notturna, con cuore in gola e fiatone, stato di allerta sul lavoro... il tutto risoltosi da solo terminato il periodo stressante.
Dopo l'episodio di novembre, nei giorni successivi stavo meglio. Ho fatto poi un holter come prescritto in cui sono risultate rarissime extrasistole notturne, sia extra vetricolari che vetricolari. Il medico di base ed anche un secondo medico amico, mi hanno rassicurato su tale situazione dicendo che è normalissimo e neppure degno di approfondimento cardiologico. Nonostante ciò, ho cominciato ad avere un malessere diffuso perché inconsciamente preoccupato per questa situazione. Dopo circa 20 giorni di malattia sono tornato al lavoro (nessuna terapia farmacologica assunta).
Successivanente, da dicembre ai primi di febbraio, non ho avuto alcun sintomo né tantomeno attacchi. Esami del sangue e tiroide regolari. Anche la glicemia era regolare a digiuno.
Da circa un mese però, ho cominciato ad avere nuovamente qualche attacco d'ansia o panico che dir si voglia, consistente in malessere generalizzato, vista offuscata, leggere vertigini e tachicardia leggera. Nulla a che vedere con novembre ma per molte ore durante il giorno, avevo anche difficoltà di concentrazione, testa leggera e vista molto affaticata specie dopo l'uso intenso di pc al lavoro. Mi hanno consigliato di praticare sport, dedicarmi a cose che mi piacciono e cercare di "staccare la spina"; ho chiarito le incomprensioni di coppia e seguendo questi consigli gli attacchi sono diventati più rari. In uno di questi attacchi, per fugare ogni dubbio, ho eseguito in farmacia un test glicemico e il valore era sui 100 ma ad appena tre ore dalla colazione quindi direi anche in questo caso normale. Per circa 15 giorni non ho più avuto alcun attacco, mentre lavoro però, percepisco uno stress latente, ovvero difficoltà a rendere al meglio e vista molto molto affaticata, tanto da dover fare frequenti pause.
Pochi giorni fa ho fatto una breve vacanza con la famiglia che è stata molto piacevole e distensiva, nonostante il contesto caotico di una grande metropoli, visite ai musei sovraffollati, metropolitane stracolme ecc, che per assurdo avrebbero potuto generarmi ulteriore stress.
Ieri sera, dopo un giorno di rientro dalla vacanza, ho cominciato nuovamente a percepire un malessere diffuso, occhi stanchi con annebbiamento seguito da tachicardia. La pressione era all'incirca sui 135/85 con pulsazioni intorno ai 90.Sicuramente più alta del normale ma neanche così eccessiva. Dopo circa mezz'ora é passato tutto e anche i valori sono tornati più bassi. Ero comunque molto stanco e sono andato a dormire presto.
Da domani inizio un percorso con una psicologa/psicoterapeuta EMDR.
Sto comunque assumendo delle pastiglie vegetali con erbe disntesive e un cucchiaino/due di magnesio al giorno.
Vi chiedo se tale mio quadro, innanzitutto è noto per i disturbi d'ansia generalizzata e se può essere risolto con il percorso che sto facendo e che mi appresto a fare; infine vorrei sapere quanto tempo ci vorrà prima che possa tornare a pieno regime e risolvere queste spiacevoli sensazioni ed episodi. Grazie in anticipo.
Buongiorno,
Ritengo utile è necessario aver preso la decisione di consultare uno specialista e iniziare un percorso terapeutico. Non è possibile dire a priori quanto durerà e se lei avrà giovamento a tale riguardo. La cosa certa è che lei ha deciso di occuparsi del suo disagio e delle sue difficoltà in uno spazio dedicato volto alla comprensione di ciò che le accade e di come vive gli eventi nella sua quotidianità.
Le auguro ogni bene. Cordiali saluti L.M.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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