Dott.ssa
Jessica Sesti
Psicologo
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
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Vimodrone 2 indirizzi
Esperienze
sono la Dr.ssa Jessica Sesti, laureata in psicologia clinica, psicologa scolastica specializzata in supporto allo studio, specializzanda in Psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Sono specializzata in Disturbi d'Ansia, Disturbi dell'Umore, Fobie specifiche, Ipocondrie, Disturbi dell'alimentazione, Disagio scolastico, Problemi legati all'Autostima, Parent Training, Supporto Adolescenziale, Disturbi di personalità, Psicosi.
Ho lavorato e lavoro in diversi ambiti: centro di salute mentale, comunità psichiatrica, RSA.
Ho svolto un tirocinio presso l'Ospedale San Paolo nel reparto dei disturbi dell'alimentazione, mentre un altro tirocinio presso un tribunale dei minori.
Le persone; è l'amore e la dedizione che provo nei confronti delle persone ad avermi spinto su questa strada.
Sono una persona empatica, docile e solare e sarei felicissima di sostenervi nei vostri percorsi
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Pazienti con assicurazione sanitaria e pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza online • 50 €
Accompagnamento in gravidanza • 60 €
Allenamento mentale • 60 € +9 Altro
Assessment psicologico (minori) • 60 €
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Colloquio di coppia • 80 €
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Consulenza sessuologica di coppia
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35 recensioni
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Giada
La dottoressa é unica! Empatica e solare. Consigliatissima!
K.k
Molto gentile ed empatica, mi sono sentita a mio agio da subito.
Erika
Mi sono avvicinata alla Dott.ssa Sesti per un percorso di terapia e sono estremamente soddisfatta del supporto ricevuto. Fin dal primo incontro, mi ha fatto sentire ascoltata e accolta, creando un ambiente sicuro e senza giudizio. È una professionista empatica, molto attenta alle mie esigenze e in grado di guidarmi attraverso le difficoltà emotive. Mi ha aiutato a comprendere meglio me stessa e a sviluppare strategie per affrontare le sfide quotidiane in modo più sereno. Consiglio vivamente la Dott.ssa Sesti a chi cerca un supporto psicoterapeutico di qualità.
Gianfranco
Da quando ho iniziato il mik percorso con la dottoressa Sesti mi sento più grintoso e con voglia di vivere
Chiara
Soffro di un disturbo alimentare che mi ha provocato da sempre una grande sofferenza e depressione. Con calma insieme alla mitica Doc stiamo riuscendo a disinnescare determinati meccanismi che mi portano ad attuare comportamenti disfunzionali. Grazie a lei mi si è riaccesa la speranza di vivere meglio
S.B
Non trovo le parole adatte per esprimere quanto la dottoressa Sesti mi abbia supportato per il mio disturbo. La porterò per sempre nel cuore
T.B.
Io e la mia compagna abbiamo seguito un percorso con la dottoressa Sesti per riaccendere il nostro rapporto intimo.
La dottoressa riesce ad essere efficace nel rispetto dei limiti della coppia.
Consiglio a tutti coloro che vogliono migliorare l’intimità di coppia la dottoressa Sesti
Angelica
Mi sono recato dalla dottoressa Sesti per problemi legati alla mia dipendenza affettiva, ed insieme a lei sto affrontando un percorso rivolto alla risoluzione di quest’ultima. La dottoressa Jessica è molto accogliente e professionale. I suoi punti di forza sono l’empatia e il rapporto col paziente. Consigliatissima.
Emanuele
Non sapevo più come gestire la mia ansia e la mia insicurezza. Piangevo ogni giorno. Ho trovato la dottoressa Sesti qui su Miodottore e fin da subito mi ha accolto con gentilezza ed empatia.
Mi sta aiutando a toccare dei punti inesplorati e a ricucire ciò che in me era disfatto.
Grazie doc!
F.L.
Non avevo mai intrapreso un percorso di psicoterapia prima della dottoressa Sesti e prima di iniziarlo avevo tantissima paura.
Fin da subito ho trovato una professionista dolce e preparata. Il mio è un passato difficile e grazie a lei sto superando dei traumi che pensavo fossero intramontabili.
Tutto grazie a lei.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 17 domande da parte di pazienti di MioDottore
vorrei un opinione, la mia ex dopo avere chiuso la relazione ha iniziato un gioca di blocca e sblocca sui social, periodicamente mi sbloccava poi dopo un paio di gg mi bloccava di nuovo, tra di noi diciamo non si chiusa benissimo. per a cosa che mi fa sorridere piu volete mi faceva giochini sembrava che volesse capire se li guardavo le storie o cose del genere e una cosa che ho notato era sempre il fine settimana che mi sbloccava perche un persona ha questi comportamenti...
Questo tipo di comportamento, in cui una persona blocca e sblocca ripetutamente l'ex partner sui social media, può indicare una serie di stati emotivi o bisogni non risolti legati alla fine della relazione. Ecco alcune possibili motivazioni per questo tipo di atteggiamento:
Ambivalenza e sentimenti contrastanti: Chi adotta questo comportamento potrebbe avere ancora emozioni contrastanti. Da un lato potrebbe sentirsi attratta o avere nostalgia della relazione, dall'altro potrebbe provare rabbia o risentimento, portando a un mix di voglia di connessione e bisogno di allontanamento. Questo tira e molla è spesso un modo per gestire questi sentimenti conflittuali.
Desiderio di attenzione: In molti casi, bloccare e sbloccare ripetutamente è un tentativo di ottenere attenzione indirettamente, magari per testare se l'ex se ne accorge o prova qualche emozione nel notare questi comportamenti. Se ti sblocca nel weekend, potrebbe essere perché ha più tempo libero per pensarci, o magari prova un senso di solitudine che la spinge a voler ristabilire una forma di “contatto”.
Necessità di controllo: Alcune persone, nel bloccare e sbloccare, cercano di mantenere una sorta di controllo su ciò che resta della relazione o su come sono percepite. Potrebbe sentire di voler ancora avere un certo potere emotivo su di te e vuole sapere se, nonostante la separazione, la sua presenza ti influenza in qualche modo.
Difficoltà a chiudere del tutto la relazione: Quando una relazione non si chiude bene e ci sono questioni in sospeso, alcuni individui tendono a prolungare l’attaccamento attraverso questi gesti intermittenti. Questo comportamento potrebbe segnalare che non ha ancora pienamente elaborato la separazione e che, nonostante la scelta di chiudere, fatica a lasciarti andare del tutto.
Curiosità e bisogno di conferme: Bloccarti e poi sbloccarti potrebbe essere un modo per vedere se stai guardando le sue storie o se reagisci ai suoi contenuti, come un test per capire se c’è ancora interesse o se provi emozioni per lei.
Questo comportamento può essere sfiancante da gestire emotivamente per l’altra persona. Una possibile risposta è evitare di seguire queste oscillazioni e mantenere una tua serenità, stabilendo confini chiari. Se senti che il comportamento sta diventando invadente o difficile da gestire, potresti considerare di bloccarla definitivamente per interrompere questo schema.
Buongiorno, sono una studentessa di 23 anni e pochi giorni fa ho lasciato il mio ragazzo, uno studente di 25 anni. Ci frequentavamo da circa due anni e mezzo, prima dei quali abbiamo vissuto assieme come coinquilini per due anni con altri ragazzi (ci siamo conosciuti così). È partito tutto da una forte amicizia vedendoci ogni giorno, quindi siamo estremamente legati, è una connessione profonda e sincera ma penso si tratti anche di dipendenza affettiva. Siamo attaccati in modo morboso e litigavamo di continuo. Abbiamo sempre avuto molti problemi, tra cui un suo tradimento all'inizio per cui mi sono vendicata, ma ad ogni tentativo di rottura passiamo giornate a piangere e torniamo subito assieme. Le mie giornate non hanno senso senza di lui, e viceversa. Nonostante ciò sono arrivata al limite, lui ha problemi di rabbia/impazienza e mi tempestava di chiamate, tra i vari problemi. Siamo abituati a scriverci di continuo e a passare quasi tutto il tempo libero assieme, ma è arrivata l’ultima goccia e ora sono sicura della decisione di mollarci. Da poco sono seguita da uno psicologo e ne sta cercando uno/una anche lui, ma abbiamo degli urgenti dubbi. Per diversi motivi, siamo nei periodi peggiori della nostra vita e abbiamo bisogno del sostegno che solo noi sappiamo darci. Abbiamo buoni amici, ma la nostra amicizia è la più bella tra tutte. Abbiamo superato molti dei nostri problemi, imparando ad amarci in modo incondizionato e costruendo una solida fiducia.
Abbiamo tre domande:
1. La rottura è ormai definitiva, ma ci chiedevamo se è sano continuare a scriverci ogni tanto, magari vedendoci una volta a settimana come amici a studiare in biblioteca o fare sport.
2. Lui vuole che gli prometta che riproveremo a tornare assieme tra 6 mesi o un anno, se mi dimostrerà di essere cambiato dopo mesi di terapia. Io non voglio promettere nulla perché non voglio mai più soffrire così tanto, però ha molti lati bellissimi che non ho mai trovato in nessun altro (e ho frequentato diversi ragazzi). Per molti versi potrebbe essere l'uomo della mia vita, ma se non risolve i suoi problemi (tra cui rabbia e insistenza), non ho intenzione di accontentarmi. Lui vuole cambiare anche per se stesso, perché si riconosce nei comportamenti sbagliati di membri della sua famiglia e non vuole ripetere gli stessi errori. Quindi, nonostante penso che cambiare la personalità sia difficile, penso che viste le sue motivazioni e consapevolezza, ci sia una speranza che possa cambiare. Rimango comunque realista: gli ho detto che la probabilità di tornare assieme per me è l'1%. Come posso convincerlo ad accettarlo? Come posso assicurarmi io stessa di non cedere, tornandoci assieme in modo avventato?
3. Può avere senso qualche seduta di terapia di coppia in concomitanza alle nostre sedute singole per aiutarci a superare questa dipendenza? Stiamo soffrendo tantissimo e le continue notti di pianto ci stanno ostacolando anche nei nostri percorsi universitari.
Capisco quanto questa situazione sia emotivamente intensa e complicata per entrambi. Le vostre domande sono fondamentali e meritano una riflessione attenta. Proverò a rispondere in modo chiaro, tenendo conto sia dei vostri bisogni che del desiderio di costruire una relazione più sana, sia che essa sia come amici o, eventualmente, come partner in futuro.
1. È sano continuare a scriverci e vedersi come amici?
La vostra connessione è profonda e significativa, ma il rischio di mantenere un contatto costante è che si prolunghi la dipendenza affettiva, rendendo ancora più difficile elaborare la separazione e costruire una nuova autonomia emotiva. Per entrambi, è essenziale ridefinire i confini:
Se vi vedete e scrivete, fatelo con intenzione e moderazione. Una volta a settimana potrebbe sembrare ragionevole, ma deve essere un incontro "funzionale" (es. studio o sport), non un modo per aggrapparvi al passato. Parlare dei sentimenti o alimentare la nostalgia durante questi incontri potrebbe riaprire ferite.
Valutate un periodo di "no contact" totale. Spesso, un periodo di distacco netto permette di elaborare meglio le emozioni e capire chi siete al di fuori della relazione. Dopo alcune settimane o mesi, potreste rivalutare se la vostra amicizia può essere sana e non confusa con ciò che è stato il vostro legame romantico.
Ascoltate i vostri progressi in terapia. Il terapeuta vi aiuterà a capire se siete pronti a gestire un rapporto di amicizia senza ricadere nella dinamica morbosa.
2. Promettere o meno una possibilità futura e come evitare di cedere?
Il desiderio di lui di avere una promessa è comprensibile, ma problematico, perché:
Non puoi garantire il futuro. Fare una promessa di tornare insieme creerebbe aspettative che potrebbero ostacolare il percorso di crescita di entrambi. Il rischio è che lui si impegni solo per "riconquistarti" anziché lavorare autenticamente su se stesso.
Lascialo libero di lavorare su di sé. Digli che il vostro percorso di crescita individuale deve essere indipendente e che, anche se può esserci una speranza teorica, è cruciale che entrambi accettiate l'incertezza del futuro.
Per aiutarlo ad accettare questa realtà:
Usa un linguaggio chiaro ma empatico: "Ti voglio bene e spero che il tuo percorso ti porti a trovare serenità e una relazione felice, sia con me o con un’altra persona. Ma non posso darti certezze e nemmeno prometterti nulla, perché entrambi meritiamo di costruire una felicità autentica, senza forzature."
Ribadisci che l’1% non è una chiusura totale, ma un segnale che la priorità è su voi stessi come individui.
Per evitare di cedere tu stessa:
Circondati di supporto. Parla con amici fidati o un terapeuta se senti il desiderio di tornare insieme per nostalgia o paura della solitudine.
Tieni a mente i motivi della rottura. Ogni volta che ti senti indecisa, ripensa alle difficoltà e al dolore che hai vissuto. Questo non significa demonizzare lui, ma ricordare perché hai preso questa decisione per il tuo benessere.
3. Ha senso fare terapia di coppia per affrontare la dipendenza?
Sì, potrebbe essere utile, ma con obiettivi chiari e limitati:
Non per "salvare" la coppia, ma per chiudere in modo sano. La terapia di coppia potrebbe aiutarvi a:
Elaborare insieme la separazione.
Imparare a gestire la dipendenza emotiva.
Chiarire i confini del rapporto futuro, se desiderate mantenere un’amicizia.
Sceglietelo solo se entrambi siete pronti. Questo tipo di percorso richiede impegno e maturità, senza secondi fini (es. sperare segretamente in una riconciliazione).
Se decidete di farla, considerate che la terapia di coppia deve essere complementare a quella individuale. Ognuno di voi ha bisogno di esplorare le proprie vulnerabilità senza la pressione del partner.
In sintesi:
Una pausa totale potrebbe essere benefica, ma se decidete di mantenere un contatto, deve essere limitato, chiaro nei confini e privo di aspettative romantiche.
Non promettere nulla riguardo al futuro. Concentrati su di te e sul presente, e lascia che anche lui faccia lo stesso.
La terapia di coppia può avere senso per chiudere in modo sano e imparare a gestire la dipendenza affettiva, ma non deve essere uno strumento per tornare insieme forzatamente.
Ti auguro tanta forza in questo momento difficile. Se vuoi, possiamo approfondire una delle domande o riflettere insieme su come gestire momenti di particolare difficoltà emotiva.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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