Esperienze
Nel 2007 mi sono specializzato in Neurologia.
Ho trascorso l'ultimo anno di specialità presso lo University College of London, frequentando il Diploma in Clinical Neurology e trascorrendo un semestre come Visiting Research Assistant presso il Dipartimento di Neuroinfiammazione e contribuendo a una pubblicazione sull'utilizzo del magnetization transfer imaging nello studio della Sclerosi Multipla.
Dal 2008 lavoro come neurologo ospedaliero.
Ho lavorato principalmente presso la ASL 1 Imperiese (2008 - 2016), occupandomi prevalentemente di urgenze neurologiche in Pronto Soccorso , attività ambulatoriale e di reparto di degenza.
Per molti anni ho inoltre gestito l'Ambulatorio Alzheimer, occupandomi sia dei problemi legati alla diagnosi precoce che della gestione dei disturbi comportamentali nelle fasi avanzate di malattie.
Negli stessi anni maturavo un interesse particolare per la nevrosi depressiva e la nevrosi ansiosa. Ho frequentato a lungo in ambito psicoterapico e ho compiuto tirocinio volontario presso l'SPDC e gli ambulatori psichiatrici della ASL 1 Imperiese.
Fra il 2014 e il 2015 ho lavorato come neurologo presso il Reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale Marino di Cagliari.
Nel 2016 sono rientrato in Sardegna e attualmente lavoro presso l'Ospedale Giovanni Paolo II
di Olbia.
Nel 2017 ho superato l’esame della European Board of Neurology, ottenendo il titolo di Fellow della medesima.
Esperto in:
- Neurologia
Indirizzi (3)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prima visita neurologica (descrizione) • 130 €
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Test neuropsicologici • 130 €
Visita neurologica di controllo • Da 100 €
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36 recensioni
Punteggio generale
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Roberta
Mi ritengo molto soddisfatta, è stato esaustivo e gentilissimo nel tranquillizzarmi
Piga Caterina
Visita scrupolosa, attento ai dettagli, veramente soddisfatta
A.S.
Gentilezza, competenza e attenzione verso il paziente
A.C.
Il medico è stato professionale, ha avuto cura del paziente anziano che ha trattato rispondendo alle esigenze dello stesso facendolo sentire a suo agio
Pierdomenico Cabras
Professionale, di grande competenza e disponibilità!
Tiziana
Medico attento e professionale. Visita approfondita ed eseguita eccellentemente
V.A
Visita dettagliata,il dottore super cortese e gentile soprattutto molto professionale.
Marco Zara
Gentilissimo e molto preparato nel suo lavoro
Molto soddisfatto
Elisabetta Murgia
Ottima recensione ottima visita molto cortese puntuale
A.S
Specialista preparato e chiaro nelle spiegazione.
Ci ha accolto benissimo e messo a nostro agio
Studio nuovo e accogliente
Consigliato
Risposte ai pazienti
ha risposto a 19 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
Mio nonno di 86 anni ha presentato oggi una condizione di improvvisa difficoltà nella lettura, nella pronuncia di poche parole e nella capacità di associare un nome ad un volto.
Non sembra presentare difficoltà motorie e non presenta paresi. È in grado di articolare un discorso ed è cosciente.
Le difficoltà di pronuncia e di riconoscimento sembrano circoscritte e superate (non riusciva a pronunciare Eleonora ma Elena, riconosceva ed associava alcune persone, le prime no)
ho pensato ad un attacco ischemico e tuttora è in ospedale in attesa di una tac
Ma la difficoltà nel riconoscimento delle lettere è quella durata più tempo(ad ora non ho modo di verificare se persiste perché non ci fanno entrare)
potrebbe trattarsi di una TIA? O gli elementi potrebbero far presupporre un attacco più grave?
In caso di ischemia temporanea, questa potrebbe far presagire un rischio di un secondo attacco(in quanto tempo circa) più grave? Come possiamo prevenire o ridurre il rischio di tale eventualità?
Sì, può trattarsi di un TIA o di un ictus minore, e la TC encefalo in genere non dà molte informazioni utili a riguardo.
Dal punto di vista pratico, la prevenzione si basa sl gestire i vari fattori di rischio: glicemia, colesterolemia, trigliceridemia; pressione arteriosa; eseguire ecodoppler dei tronchi sovraortici; valutazione cardiologica ed esclusione di fibrillazione atriale (quest'ultima, in particolare, implica l'adozione di terapia anticoagulante). Tipicamente si inserisce terapia antiaggregante (es. Cardioaspirina o Clopidogrel), ma in un anziano va valutato bene il beneficio a fronte di eventuale rischio emorragico o di anemizzazione.
Riporto cosa scritto.
L'analisi visiva delle immagini ottenute documentano ipometabolismo biemisferico che interessa la corteccia temporale mediale e laterale, con estensione ai giri fusiformi (maggiormente visibile a sinistra); ipometabolismo della corteccia dei lobuli parietali superiori e inferiori ed in misura minore del cingolo posteriore e del precuneo.
Ulteriore lieve riduzione del metabolismo appare evidente a livello della corteccia cerebellare bilateralmente (associate componente vascolare).
Non altre significative alterazioni del metabolismo nei restanti territori corticali, sottocorticali, sottotentoriali.
Potrei sapere se potrei avere una malattia neurodegenerativa o qualcos'altro?
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
Cordiali saluti.
La diagnosi non può prescindere dal quadro clinico e da altri dati di supporto. L'evidenza alla PET di un ipometabolismo, di per sé, non consente alcuna diagnosi, tanto meno di una condizione delicatissima come una patologia neurodegenerativa. Patologia di cui esistono inoltre moltissime forme con decorso e prognosi molto diverse.
Il mio consiglio sincero è di non cercare diagnosi abbozzate, ma di attendere di poter eseguire una valutazione clinica completa.
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