Esperienze
Psicologa per passione, per Professione e per scelta convinta, da sempre promotrice di una visione integrata tra mente, corpo e cervello, ho improntato negli anni la mia formazione su un versante che fosse a cavallo tra le Neuroscienze e la Psicologia generale. Ho conseguito inizialmente una Laurea triennale in Scienze Psicologiche e, nel corso dei miei studi, mi accorsi di come il Cervello fosse l'organo più affascinante che possa esistere al mondo dunque, una volta conseguita la Laurea Magistrale con una tesi nel settore della Neuropsicologia Sperimentale, ho scelto di conseguire un Master in quella che è una delle più naturali e validate prosecuzioni di un percorso Neuroscientifico: il Biofeedback e Neurofeedback. Con il tempo mi resi sempre più conto dell'importanza e del fascino di ogni singola branca della Psicologia, e decisi di specializzarmi nella Psicotraumatologia e nell' Etnopsichiatria, conseguendone i Master. Al momento, oltre ad attività di Docenza nel settore della Psicologia generale e delle Neuroscienze Cognitive svolgo attività di supporto Psicologico, Mindfulness per la riduzione dello stress, applico protocolli di Biofeedback e Neurofeedback (efficaci nel trattamento di disordini clinici quali ansia, stress, depressione, fobie, emicranie, insonnia, disturbo post-traumatico da stress, dipendenze, nonchè per Acufeni, Fibromialgia e per il miglioramento delle performance sportive ed artistiche) ed affiancando spesso a questo lavoro percorsi di crescita personale e di implementazione di "life skills" per il successo personale, sociale e lavorativo. Mi piace pensare a me stessa come un "semplice facilitatore", utile a donare alla persona strumenti per rendersi autonoma non appena arrivato il momento e, pur rimanendo sempre a disposizione,fare in modo che il lavoro insieme possa essere stato una bella fase di vita dedicata alla scoperta di se stessi e al ritrovamento del benessere, ma ora pronti a spiccare il volo in autonomia. Non c'è migliore soddisfazione del vedere la persona che hai seguito con passione ritornare ad esplorare il mondo con fiducia e competenza.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
Principali patologie trattate
- Disturbo d'ansia generalizzato
- Depressione
- Trauma
- Insonnia
- Disturbi dell'umore
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Via Prenestina 1132, Roma 00132
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Roma 00144
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Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
Da 50 € -
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Psicodiagnosi
Da 70 € -
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Trattamento dello stress
70 € -
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Test psicologici
Da 70 € -
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Tecniche di rilassamento
Da 65 € -
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Recensioni
378 recensioni
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V
Vale
Condivido con molto piacere la mia opinione sulla Dottoressa Giulia, molto Empatica, molto Umana e molto preparata. Il miglior Psicologo con cui ho avuto a che fare sinora
• Consulenza Online • consulenza online •
Dott.ssa Giulia Casole
Grazie di cuore per le tue parole, è un piacere poter essere d'aiuto.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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F
F.D.
Puntuale, sempre molto attenta a cosa dico e ricorda sempre tutto quello che le ho raccontato nelle sedute precedenti, lo sottolineo perchè non è scontato. È molto brava e preparata,sa quel che fa, la consiglio
• Consulenza Online • consulenza online •
Dott.ssa Giulia Casole
Ti ringrazio davvero per aver condiviso la tua esperienza.
Cordialmente
Dott.ssa Giulia Casole
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M
Marco Ferrari
Consiglio un percorso con la Dottoressa a chi sente di aver bisogno di un aiuto e una guida, io mi sono trovato bene da subito e continuo con piacere le mie sedute da circa due mesi. Professionista seria e scrupolosa
• • colloquio psicologico •
Dott.ssa Giulia Casole
Ti ringrazio per queste belle parole e ti invio un cordiale saluto,
Dott.ssa Giulia Casole
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A
Alessio marlino
Molto brava. Sento di essere molto migliorato da quando lei mi segue sotto diversi aspetti, dal modo in cui affronto la vita alla gestione dell' ansia e del ragionamento su quello che mi succede. Molto soddisfatto
• Italsound Lab • colloquio psicologico •
Dott.ssa Giulia Casole
Grazie mille per queste belle parole.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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S
S.B
È stata per me una vera fortuna conoscere la Dottoressa,ha curato la mia ansia e i miei attacchi di panico in un tempo assolutamente ragionevole e non posso che esprimere parole di apprezzamento e gratitudine per lei. La consiglio a tutti
• Italsound Lab • colloquio psicologico •
Dott.ssa Giulia Casole
Grazie infinite.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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F
Francesca Millo
Dottoressa empatica e seria, studio carino, accogliente e dall' ampio e gratuito parcheggio . Mi sto trovando benissimo e l' ho già consigliata a dei miei amici.• Italsound Lab • test psicologici •
Dott.ssa Giulia Casole
Grazie per le parole di apprezzamento,
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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L
Luca Distasi
Deliziosa e bravissima, sono rinato da quando vado da lei , mi ascolta e mi dà strumenti efficaci per lavorare su me stesso. Ve la consiglio molto.
• Italsound Lab • colloquio psicologico •
Dott.ssa Giulia Casole
Sono molto felice del suo percorso. Grazie per le sue parole,
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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G
GM
La mia esperienza con la Dott.ssa Giulia Casole è stata estremamente positiva.
Ciò che la rende speciale è il suo modo di essere dolce e sensibile, qualità fondamentali che le permettono di accogliere e comprendere a fondo ogni situazione. Ti senti immediatamente supportato e a tuo agio.
Allo stesso tempo, la Dott.ssa Casole sa essere tosta e risoluta quando necessario. Questa combinazione di empatia e fermezza è cruciale: ti spinge ad affrontare le cose e ti aiuta concretamente a fare luce su te stesso, permettendoti di capire meglio le dinamiche che ti riguardano.
È una professionista che sa essere sia un rifugio sicuro che una guida efficace per il cambiamento.• Altro • Altro •
Dott.ssa Giulia Casole
Grazie per queste bellissime parole,
Un caro saluto,
Dott.ssa Giulia Casole
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U
U. T.
Una psicologa d' oro, è sempre disponibile sia durante che dopo le sedute se ho bisogno, sempre raggiungibile. Puntuale nelle sedute e studio carinissimo
• Italsound Lab • life coaching •
Dott.ssa Giulia Casole
La ringrazio per le sue parole, è un piacere per me.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
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G
Gv
Consiglio la Dottoressa Giulia perchè mi ha aiutato tantissimo con l'ansia e gli attacchi di panico. È bravissima e sensibile, capisce al volo il problema. Grazie Giulia
• Altro • Altro •
Dott.ssa Giulia Casole
Grazie mille per le sue parole.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
Risposte ai pazienti
ha risposto a 233 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera Gentili Dottori e Grazie sempre per la vostra disponibilità ed empatia....vorrei un parere su un comportamento da parte di.un mio ex dopo due anni dalla fine della relazione, terminata per volontà sua..a distanza di due anni di totale distanza, nessuna chiamata, nessun incontro, ci siamo rivisti per caso sul luogo di lavoro e c'e' stato un guardarsi tra di noi,degli sguardi ma nessuna parola, a parte l'altro giorno un "ciao" detto da lui con la testa abbassata, guardando verso il basso.. tra di noi ci sono solo sguardi fissi..anche quando sono distratta e lui passa, mi guarda..mi è stato fatto notare questo comportamento da una mia amica..io ho capito di provare ancora qualcosa per lui..quando l'ho rivisto tremavo, mi sentivo bloccata, in imbarazzo, poi ho un carattere timido, introverso...ho paura di avvicinarmi a lui e parlargli perché non vorrei si infastidisse..vorrei avere dei consigli da Voi. Grazie Mille.
Buonasera. La sua reazione è assolutamente naturale e comprensibile. Rivivere un incontro, anche fugace, con una persona che ha rappresentato un legame significativo, soprattutto dopo un silenzio così lungo e una separazione non voluta da lei, riapre inevitabilmente ferite e sensazioni sopite. Il tremore, il blocco e l'imbarazzo indicano che l'esperienza emotiva del passato non è stata ancora completamente elaborata.
Per quanto riguarda il suo ex, il comportamento che descrive—gli sguardi prolungati, l'iniziativa di un "ciao" detto però con un linguaggio del corpo di chiusura (la testa abbassata)—suggerisce una forte ambivalenza. È evidente che lei non gli è indifferente e che la vostra presenza reciproca lo tocca profondamente. Gli sguardi fissi indicano un tentativo di comunicazione non verbale, forse dettato dalla curiosità, dal ricordo, o da un conflitto interiore tra il desiderio di avvicinarsi e la decisione passata di allontanarsi.
Lei ha paura di infastidirlo, il che riflette la sua timidezza e la consapevolezza che la rottura è stata una sua scelta. Il mio consiglio è di procedere con cautela e, soprattutto, di non farsi logorare dall'interpretazione degli sguardi. Gli sguardi sono solo indizi, non certezze. Se desidera realmente capire cosa si muove tra voi, dovrà superare il blocco. Un approccio pacato e aperto, come un semplice "Ciao, come stai?" o un riferimento neutro al luogo di lavoro ("Lavori ancora qui?"), può rompere il ghiaccio senza mettere pressione. Se lui è infastidito, glielo farà capire, ma in quel caso avrà una risposta chiara anziché l'incertezza. Tuttavia, prima di agire, si chieda se è emotivamente pronta ad affrontare qualunque risposta possa arrivare, inclusa la possibilità che lui voglia mantenere la distanza.
Buongiorno. Da ieri ho un pensiero che mi sta divorando: non so se lasciare il mio fidanzato o meno.
Parto subito con il dire che sono una ragazza autistica ad alto funzionamento (e sospetto il borderline) perciò voglio mettere in chiaro che, di base, c'è un funzionamento diverso che magari non tengo a mente o di cui non mi rendo conto che influenza i miei pensieri. Mi sembrava ragionevole dirlo.
Non ho con chi parlare di questa cosa oltre ai miei genitori... Ho umilmente (e un po' "urgentemente") bisogno di aiuto prima di prendere una decisione di cui mi possa pentire. È da quasi un anno che stiamo insieme e abbiamo entrambi 21 anni, facciamo la stessa università.
Ieri sera ho posto l'argomento del nostro futuro insieme, forse sbagliando ma dopo un anno e non essendo ragazzini di 15 anni, mi pareva ragionevole anche questo... A me piacerebbe convivere un giorno, nel caso migliore avere una famiglia ma la famiglia è appunto il caso migliore, non fondamentale.
Lui ha detto che prima di convivere, vuole vivere da solo ma che continueremo a vederci a prescindere.
Ha detto che forse vuole fare la magistrale fuori dalla nostra città ma io non penso di poter sopportare la distanza anche se ha detto che è solo un'ipotesi.
Ha detto che pensando alla nostra possibile convivenza, riflette su tutte le difficoltà che possono sorgere e gli ho risposto dicendo che se pensiamo a tutte le possibili difficoltà che possiamo incontrare non cominceremo mai nulla nella vita, in generale, e che se vuoi bene e ami l'altra persona diciamo che lo sforzo di superare le difficoltà lo fai, ci provi un minimo.
Ha detto che un futuro insieme gli piacerebbe ma non l'ha pianificato e onestamente non so cosa significhi e a ripensarci, mi fa molto male.
Ha detto che ci tiene alla relazione, ha detto che sono una delle cose sicure nella sua vita ma lo sono così poco da non pianificare un futuro insieme?
Sto sbagliando nell'approcciarmi a questa cosa? Ho sbagliato a parlare del nostro futuro?
E soprattutto, dovrei lasciarlo o no?
Non riesco a prendere questa decisione da sola. Qualche consiglio onesto basterebbe davvero.
Io mi sento molto ferita e arrabbiata in questo momento e la prima cosa che penso è "lo lascio perché tanto non mi vuole, così può stare da solo tutto il tempo che gli pare" oppure "va bene allora se è così lo lascio e basta" nel senso, tanto un futuro insieme non lo ha pianificato no?
Non so cosa fare... Io gli voglio bene e mi farebbe molto male lasciarlo infatti la cosa che mi blocca è che ha detto che continueremo a vederci anche se va a vivere da solo.
Sono molto triste ed arrabbiata e non voglio fare cose impulsive.
Ma più ci penso e più mi sento una cosa di contorno... Si, ci tiene alla relazione ma tanto quanto tieni ad un soprammobile, ad una cosa che se anche non c'è fa nulla, non cambia niente.
Mi dispiace se sembra una stupidaggine.... Probabilmente ho tralasciato dettagli che al momento non mi vengono in mente a causa della confusione e delle emozioni.
Grazie mille e scusatemi ancora...
Comprendo la sua richiesta di una risposta fluida e senza interruzioni formali. In un momento così delicato, è fondamentale elaborare il quadro complessivo che lei mi ha esposto. Lei è una persona che, con grande lucidità e maturità, ha riconosciuto che l'età della spensieratezza e dell'assenza di progettualità è ormai alle spalle; non siete più ragazzi di quindici anni, e di conseguenza, ha sentito l'esigenza legittima di confrontarsi sul futuro della vostra unione. Il problema che emerge non è che lei abbia sbagliato a porre la domanda, anzi, ha fatto un gesto di responsabilità verso sé stessa e la relazione. La discrasia risiede nel fatto che, mentre lei è in una fase di progettualità avanzata – desidera la convivenza e non esclude la famiglia – il suo fidanzato, pur affermando un sincero attaccamento, sembra vivere la relazione con una mentalità ancora provvisoria o, per certi aspetti, adolescenziale, quasi come se l'impegno attuale fosse scollegato da qualsiasi costruzione futura. Lui la descrive come una "cosa sicura" nella sua vita, ma questa sicurezza appare circoscritta al presente, un punto fermo che però non interferisce con la sua libertà di pianificare un futuro autonomo: il desiderio di vivere da solo, l'ipotesi di una magistrale altrove, e soprattutto, l'affermazione che un futuro insieme "gli piacerebbe ma non l'ha pianificato". Questo atteggiamento suggerisce che il suo partner, pur volendole bene, sta vivendo la relazione come se fosse ancora un esperimento, un momento piacevole che, sebbene importante, non ha ancora la priorità assoluta di un impegno vincolante e strutturato. Questa differenza di approccio crea una disparità di maturità relazionale: lei è pronta a costruire un futuro "noi", lui è ancora concentrato a costruire un futuro "io". La sua lucidissima percezione di essere un "soprammobile" o "una cosa di contorno" nasce proprio da questa asimmetria: si sente valorizzata nel presente, ma marginale nella visione a lungo termine. Lei ha ben fatto a sollevare il problema ora, prima di investire anni in un percorso dove, al momento di voler concretizzare i suoi piani, potrebbe trovarsi di fronte a un partner che ha priorità del tutto diverse. Il vero interrogativo non è se lasciarlo o meno — una decisione che solo lei può prendere — ma se le è accettabile e se è sostenibile per il suo benessere emotivo continuare a investire in un uomo che ad oggi, pur amandola a suo modo, la considera una componente piacevole ma non ancora contemplata nel suo progetto di vita futuro, un uomo che ha dimostrato di non essersi ancora posto seriamente il problema di un "noi" duraturo. Deve capire se l'incertezza e la mancanza di proattività progettuale del suo partner siano compatibili con la sua necessità di concretezza e sicurezza.
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