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Enzo T.
Puntuale.gentile e molto professionale . davvero soddisfatto
Ko
Michele Esapio
Ero depresso... Ora sto molto meglio e tutto grazie alla sua professionalità e competenza , grazie ancora!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve, sono un ragazzo di 33 anni. Sto attraversando un periodo particolare, causato dalla fine della relazione, durata 3 anni con la mia ex ragazza. Sono passati circa due mesi da quando lei ha posto fine alla relazione, andando via da casa, causata dalla sua difficoltà a seguirmi nella mia città di origine, per miei motivi lavorativi. La sua difficoltà motivata con il non riuscire a staccarsi dai suoi genitori, con l'esigenza di averli vicini, nonostante la sua età non proprio giovanissima (34 anni). Sono tormentato da mille pensieri perché è stata una delusione cocente per me, avevamo fatto mille progetti di vita insieme, proprio nella mia città di origine, nei quali lei si mostrava d'accordo nonostante avesse mostrato qualche titubanza e paura, come è giusto che sia, però almeno mi aveva dimostrato l'intenzione di provarci a vivere lontana dai suoi cari. Quando comunicai la notizia del mio trasferimento quasi imminente, le è crollato il mondo addosso, avendo una crisi mista di ansia e paura, scappando letteralmente dai suoi, ponendo fine alla relazione. Mi sento preso in giro, deluso da me stesso per non essermi accorto in tempo di questa sua dipendenza affettiva nei confronti dei genitori, più forte dell'amore che diceva di provare nei miei confronti, nella fase della mia vita più importante in assoluto. Sono spaesato e confuso, non so davvero come reagire a tutto questo, proprio perché inaspettato... Sono due mesi che non ci sentiamo, nonostante tutto non riesco a dimenticarla e andare avanti. Come posso fare a smaltire una delusione simile?
Salve , capisco perfettamente il suo dolore e la sua frustrazione in questo momento difficile. La fine di una relazione importante, soprattutto dopo aver fatto progetti di vita insieme, è un evento traumatico che può generare grande sofferenza
Non reprimere le emozioni. Piangere, arrabbiarsi, sentirsi tristi e confusi sono reazioni normali e salutari. Esprimi le emozioni in modo sano.Non rimuginare sul passato o su ciò che avresti potuto fare di diverso. Piuttosto, concentrati sul presente e su ciò che puoi fare per ricostruire la tua vita.
Un percorso di terapia può aiutarti ad elaborare il dolore, a capire meglio te stesso e le tue emozioni e a sviluppare strategie per affrontare la delusione e ricostruire la tua vita.
Buongiorno Dottori, approfitto della vostra disponibilità per sottoporvi la mia situazione.
Sono una ragazza di 20 anni e da ottobre sono una studentessa fuorisede, perché purtroppo non sono entrata nell’università della mia città.
Al momento, abito con due coinquiline, ma mi sento a disagio: loro frequentano lo stesso corso di laurea, quindi stanno 24/7 insieme, mentre con me passano sì e no poche ore, quindi è normale che non ci sia lo stesso livello di confidenza. Tra loro escono, vanno a mangiare fuori, si abbracciano, cucinano insieme, cose che con me non fanno mai (non mi rendono partecipe e lo vengo a sapere soltanto dopo). Talvolta ignorano i miei messaggi, entrano/escono di casa e neanche mi salutano, oppure passano giorni in cui non ci incrociamo in corridoio e non ci rivolgiamo la parola. Tutto ciò mi fa veramente male, mi dispiace, perché a volte mi sento un’incomoda, come se fossi ospite in casa loro. In questi mesi, fatta eccezione per l’università, sto passando la mia vita confinata tra camera e cucina, perché purtroppo non abbiamo momenti di convivialità e condivisione, come invece immagino che dovrebbe essere.
La mia idea adesso sarebbe di prendere un piccolo appartamento da sola: infatti, fin da ragazzina (14/15 anni circa) sono stata abituata a stare a casa da sola, perché i miei genitori uscivano presto per andare al lavoro e rientravano per cena, e adesso sento che questa libertà mi manca tantissimo. Mi manca avere i miei ritmi e poter fare quello che voglio, quando voglio, cosa che chiaramente vivendo con le coinquiline non è possibile.
D’altro canto, però, visto che per carattere tendo ad isolarmi, ho paura che il vivere da sola possa accentuare questa cosa, anche se in realtà, abitando in una casa tutta mia, potrei invitare chi voglio, tra amici, parenti, ecc., così da avere comunque un po’ di compagnia. E poi ovviamente potrei continuare a coltivare le amicizie nate in università.
L’unico contro che mi viene in mente è che molti dei miei amici dell’università sono pendolari oppure tornano a casa il weekend, quindi il rischio è di ritrovarmi del tutto sola in quei giorni. In questo periodo, quando posso, torno a casa anch’io (per evitare le coinquiline), però, così facendo, so di non star vivendo la vita da fuorisede a pieno. Diciamo quindi che se avessi casa libera e/o avessi qualcosa da fare, non mi dispiacerebbe restare anche nel fine settimana e tornare a casa un po’ più sporadicamente.
Il mio istinto mi dice questo, ma non so se la cosa migliore alla fine sia semplicemente cambiare casa e coinquiline, magari trovando qualcuno più affine a me (anche se è sempre una scelta a scatola chiusa). Non voglio fare l’eremita, ma non voglio neanche rinunciare ai miei spazi e ai miei ritmi, e non è semplice.
Altra opzione ancora sarebbe provare ad entrare nell’ateneo della mia città, almeno tornerei a vivere con i miei genitori e si risolverebbero tutti i problemi di coinquilinaggio, però devo ammettere che cambiare aria e città non mi è dispiaciuto affatto, anzi, ne avevo bisogno.
Spero di aver spiegato bene la situazione, per quanto intricata, e i miei dubbi al riguardo. Accetto super volentieri consigli e punti di vista esterni. Grazie mille.
Cara studentessa È normale sentirsi isolate e a disagio quando non ci si sente partecipe della vita comune, soprattutto quando si è fuori sede e si sta affrontando un nuovo capitolo della propria vita. Le opzioni che hai preso in considerazione hanno dei pro e dei contro che è importante valutare attentamente.La scelta migliore dipende dalle tue priorità e dalle tue esigenze. Tuttavia, è importante non prendere decisioni impulsive. Prima di fare qualsiasi passo, prenditi il tempo necessario per riflettere attentamente sui pro e sui contro di entrambe le opzioni. Potrebbe essere utile parlarne con i tuoi genitori, con i tuoi amici o con un professionista che ti aiuti a fare chiarezza sui tuoi desideri e sulle tue paure.
Indipendentemente dalla scelta che farai, ricorda che non sei sola. Molti studenti fuori sede affrontano difficoltà simili a quelle che stai vivendo tu. Non aver paura di chiedere aiuto e di cercare supporto.
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