Esperienze
Mi sono specializzato in psicologia clinica, incentrando il mio lavoro sul rapporto empatico con la "persona", prima che utente o paziente, tenendo conto dell'unicità che ognuno di noi porta con sé.
In modo particolare ho potuto operare in un campo multidisciplinare con altre figure appartenenti al mondo della sanità, dal medico chirurgo al nutrizionista.
Nello specifico mi occupo di psicologia indirizzata all'obesità e alla dimensione depressiva, nonché al sostegno psicologico ad ampio spettro inteso anche come strumento di prevenzione.
Dal mio punto di vista e dalla mia esperienza l'obesità rappresenta una manifestazione di emozioni, sentimenti pensieri ed esperienze di vita che devono trovare il modo di poter parlare. Agire su queste dimensioni vuol dire agire, quindi, su quella che è la vita psicologica della persona stessa.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia clinica
Principali patologie trattate
- Obesità
- Stress
- Autostima
- Fobie
- Depressione
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Presso questo indirizzo visito
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Via Mediana 45, Campoverde 04011
Disponibilità
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo
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Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
50 € -
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Consulenza psicologica
50 € -
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Primo colloquio psicologico
50 € -
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Sostegno psicologico adolescenti
50 € -
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Colloquio psicologico clinico
50 € -
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Recensioni
1 recensione
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A
As
Puntuale, cortese e molto professionale
Consiglio vivamente• Prevenzione Sant'Andrea • •
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti.
Cercherò di essere breve e quanto più chiaro possibile e Vi ringrazio in anticipo per i consigli che riceverò.
Sono un uomo di 46 anni, felicemente convivente con un bambino di 10 anni.
Ho sempre vissuto gli alti e bassi della vita con serenità, cercando di stare in campana il più possibile.
Da diversi giorni, non so per quale motivo (forse perché in questo motivo sono stressato tanto per una procedura cocnorsuale a cui devo partecipare) all’improvviso mi si è aperta un’antica ferita emotiva vissuta più di 10 anni fa riguardante il rapporto con la mia compagna e che era stato ampiamente superato.
Sta di fatto che questa ferita emotiva ha assunto i connotati di veri e propri pensieri ossessivi, che mi assalgono letteralmente e che mi provocano tanta ansia e anche insonnia.
Non voglio distruggere la mia famiglia (mi stanno vicino e capiscono il mio disagio), ma è come se mi stessi trascinando tutti nel baratro assieme a questo forte stato ansioso e depressivo (a volte è come avere un tarlo assillante in testa indefinito).
Cosa mi consigliata?
Che strada devo seguire?
Esiste una terapia psicologica e/o farmacologica appropriata per risolvere un problema come questo che vivo?
Grazie a tutti per le risposte.
D.
S.
Gentile utente, la voglio rassicurare sul suo attuale stato. Come lei ha potuto ben capire questo momento di vita che sta affrontando è per lei un'intensa fonte emotiva. Molto probabilmente l'ideale sarebbe per lei effettuare dei colloqui di sostegno psicologico a questo momento e valutare, qualora fosse necessario, l'affiancamento temporaneo a tale sostegno di un farmaco.
Se poi queste sue sensazioni dovessero permanere anche dopo il concorso al quale si è iscritto, l'ideale sarebbe cominciare un vero e proprio percorso di Psicoterapia.
Spero di averla aiutata, e resto a Sua disposizione.
Cordialmente Dott. Edoardo Ciancaglini.
Salve. Sono uno studente universitario specializzando. Ho da affrontare una materia in cui il professore è particolarmente esigente, rimproverando e dando in escandescenza quando non si sanno le risposte. Da parte mia c è da dire che non sono neanche un genio e oltre a ciò soffro in generale di ansia, motivo per cui la maggior parte degli esami sostenuti sono stati, in termini di voti, scadenti proprio per via di questa ansia. Adeso che ho a che fare con queato docente ho un ansia ingestibile, prendo xanax tre volte al giorno ma non so come riuscire a gestire tutto ciò. È una situazione invalidante. Non so a chi rivolgermi e con chi parlarne. Cosa suggerite?
Caro Utente, capisco quanto tutto ciò le possa generare una profonda angoscia, dopotutto occorre partire dal presupposto che gli esami, specie quelli universitari, rappresentano una "prestazione" e che il docente è visto spesso come giudice. Tuttavia, quest'ansia è possibile gestirla e soprattutto è possibile imparare a gestirla; in tal senso per lei potrebbe essere di grande giovamento cominciare un percorso di terapia indirizzato a questa dimensione. Oltre a questo le consiglio di cominciare a frequentare per puro diletto attività di teatro o corsi di public speaking (essendo ambienti dove la "prestazione" è molto ridimensionata e "affrontabile"), questi sono corsi che se fatti anche a livello amatoriale le potrebbero fornire gli strumenti ed essere un allenamento per affrontare meglio situazioni ansiogene e stressanti nel futuro e in diverse situazioni.
Con l'augurio di averla aiutata, resto a sua disposizione.
Cordialmente Dott. Edoardo Ciancaglini
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