Vorrei avere chiarimenti sul rapporto terapeuta paziente nella rebt?
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Vorrei avere chiarimenti sul rapporto terapeuta paziente nella rebt?
Le terapie cognitive-comportamentali come quella da Lei indicata, mirano a modificare modi di pensare e di sentire coscienti, considerati disfunzionali rispetto alla possibilità di vivere con pienezza la propria esistenza. Razionalizzare l'emotività eccessiva, rispetto ad un evento o ad un timore,che può essere limitante per la persona , potrebbe rivelarsi secondo tali teorie, terapeutico e liberatorio rispetto alle inibizioni, paure, fobie, paranoie e quant'altro comprometta totalmente o parzialmente la qualità di vita del soggetto. Le psicoterapie di questo tipo, prevedono un adeguato successo terapeutico in tempi piuttosto brevi (10-20 sedute).Sappia comunque,che altre correnti di pensiero,quelle psicoanalitiche, considerano il sintomo solo come punta emergente di un problema che affonda le radici nell'inconscio e che coinvolge l'intera personalità del paziente e, tendono perciò a scavare più in profondità, per risolvere il disagio psicologico.
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Rispetto alle differenze tra terapie cognitivo - comportamentali e le altre concordo con la prima risposta, mentre riguardo alla relazione terapeuta - paziente (che mi sembra l'oggetto della sua domanda), nella REBT, come nelle altre terapie cognitivo - comportamentali, il terapeuta assume un ruolo direttivo e attivo, intervenendo per modificare i pensieri irrazionali del paziente.
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