Volevo chiedere se un disturbo ossessivo possa degenerare in psicosi. Ho sottoposto alcuni dei miei
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Volevo chiedere se un disturbo ossessivo possa degenerare in psicosi. Ho sottoposto alcuni dei miei sintomi ricorrenti ai medici di questo sito, alcuni dei quali mi hanno riscontrato che nel mip caso potrebbe esistere, sulla base di quanto ho riferito tramite queste righe, l'effettivo rischio di esordio psicotico. Tra questi sintomi, potrei riportare un senso di paura ingiustificato e improvviso, che mi assale in risposta a normali stimoli sensoriali, la vista di un edificio di notevole altezza o il profilo contorto di un albero o il disegno di una tappezzeria: oggetti molto quotidiani, certo, ma che d'un tratto assumono alla mia fantasia un aspetto inquietante, sinistro, che mi fa temere di non essere più in grado di percepirli per quello che sono, ma in maniera distorta, alterata, come avviene, appunto, nel delirio. E quando mi vengono queste sensazioni di paura, io inizio a dubitare del mio esame di realtà, e siccome la prospettiva di delirare mi angoscia, mi vedo costretto, allo scopo di fugare quella angoscia, a dirmi che quello che ho davanti è solo un palazzo e niente di altro, e che l'ipotesi che quello che vedo contenga altri significati è infondata, per cui non ho motivo di esserne spaventato e di dubitare della mia integrità psichica. Ciò mi obbliga a diatribe interne estenuanti e, per la verità, inconcludenti, perché il dubbio rimane, insieme al sospetto che oltre a una base ossessiva io stia covando un nucleo psicotico, magari non riconosciuto oppure sottovalutato dallo stesso psichiatra che mi ha in cura... Forse non proprio schizofrenia, ma un doc schizotipico, oppure la cosiddetta sindrome da rischio psicotico, in cui un barlume di lucidità è ancora preservato... Non so che fare quando mi vengono questi pensieri : combatterli, e convincermi che sono privi di senso (cosa che già so...)? Oppure lasciarli passare(cosa impossibile per me, perché non riesco ad accettare di averli e di confrontarmi con le terribili conseguenze di averli...)? Potreste darmi un parere?
Salve, comprendo quanto possa essere complessa la situazione che descrive ed il disagio che prova. Sarebbe opportuno cercare di capire quando si presentano queste ossessioni e soprattutto le cause e ciò che li mantiene in essere. Oltre alla cura psichiatrica, fondamentale in questi casi, sarebbe opportuno parlarne in maniera più specifica con un professionista, uno psicologo in grado di poterla accompagnare in questo percorso al fine di trovare strategie adeguate per gestire la problematica.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
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Gentile utente capisco il suo stato d'animo, le sue emozioni!! Credo per lei che oltre a ricercare delle risposte o suggerimenti, possa essere arrivato il momento di confrontarsi con un professionista del settore! riuscire ad effettuare una buona valutazione e conoscenza del paziente è l'unico modo per avere delle risposte. ma non è nella diagnosi che lei troverà risposte, bensì nel lavoro terapeutico, che potrebbe aiutarla a superare o prevenire forti disagi e angosce e sostenerla nella vita di tutti i giorni.
Un caloroso saluto Dott.ssa Alessia Battista
Un caloroso saluto Dott.ssa Alessia Battista
Gentile utente, comprendo i suoi vissuti e il suo stato d'animo. Traspare angoscia e paura, due emozioni molto complesse da gestire in autonomia. Ritengo fondamentale, oltre ad una presa in carico da parte di un medico psichiatra, anche un percorso di psicoterapia per meglio comprendere l'origine di ciò che le accade, che significato ha per lei, come poter gestire. Dalle sue parole, credo ciò stia risultando a tratti invalidante nella sua vita. Quando ciò accade, è bene chiedere aiuto e affidarsi alle cure di un professionista competente.
Rimango a disposizione. Un saluto, dott.ssa Daniela Parisi
Rimango a disposizione. Un saluto, dott.ssa Daniela Parisi
Gentile utente, per poter fare una diagnosi bisogna fare una valutazione approfondita della persona, cosa che certamente non si può effettuare qui. Mi permetto però di suggerirle, come già i colleghi le hanno indicato, di valutare l'idea di affidarsi ad uno psicologo per affiancare un percorso di psicoterapia alla consulenza psichiatrica in corso. Attraverso l'aiuto di un psicologo potrebbe risalire al significato assolutamente personale che hanno i sintomi che sta vivendo, andando oltre la semplice definizione diagnostica, che poco dice della persona e della sua storia.
Resto a disposizione.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Resto a disposizione.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Buonasera ,comprendo quali angosce sta attraversando, necessita sicuramente di un appoggio psicologico che l accompagni e le permetta di affrontare le sue paure della psicosi .Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buongiorno,
La diagnosi e la ‘ necessità’ di sapere che etichetta attribuirsi non la farà certo stare meglio.
Comprendere le cause dei suoi disturbi, e la ‘funzione’ degli stessi la porterà ad uscirne.
E’ essenziale un percorso di psicoterapia e praticare la mindfulness ( che viene insegnata da professionisti formati in tal senso)
La diagnosi e la ‘ necessità’ di sapere che etichetta attribuirsi non la farà certo stare meglio.
Comprendere le cause dei suoi disturbi, e la ‘funzione’ degli stessi la porterà ad uscirne.
E’ essenziale un percorso di psicoterapia e praticare la mindfulness ( che viene insegnata da professionisti formati in tal senso)
Gentile utente di mio dottore,
per effettuare una valutazione psichiatrica di un paziente é necessario effettuare una visita approfondita. La invito a consultare uno psichiatra nella sua zona. Una approfondita valutazione del suo caso consentirebbe anche di mettere in piedi un piano terapeutico adeguato sia farmacologico che psicoterapico. Si affidi ad uno specialista e vedrà potrà ricevere risposte esaustive alle sue richieste, ne potrebbe seguire trattamento terapeutico con cui trovare giovamento al suo disagio.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
per effettuare una valutazione psichiatrica di un paziente é necessario effettuare una visita approfondita. La invito a consultare uno psichiatra nella sua zona. Una approfondita valutazione del suo caso consentirebbe anche di mettere in piedi un piano terapeutico adeguato sia farmacologico che psicoterapico. Si affidi ad uno specialista e vedrà potrà ricevere risposte esaustive alle sue richieste, ne potrebbe seguire trattamento terapeutico con cui trovare giovamento al suo disagio.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno. Sarebbe meglio evitasse di continuare a rimuginare tra sé e sé sulle sue esperienze e si affidasse allo specialista che sembra avere già contattato. Qualora non l'avesse ancora fatto, contatti qualcuno da cui sente di essere capito almeno un po'. Continuare a sottoporre i suoi quesiti a diversi professionisti su questo sito non la aiuta di certo, anzi perpetua il suo rimuginio e la sua confusione. SG
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Se è già in carico ad uno psichiatra, il mio consiglio è quello di rifarsi al suo parere, poiché sicuramente conosce meglio di noi la sua situazione. In linea generale, si: un doc può "scivolare" verso il polo psicotico, del resto come tutti i disturbi mentali. Se sentisse di aver bisogno di un altro aiuto oltre a quello farmacologico, può prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso psicoterapeutico personale. Cordialmente, dott. Simeoni
Buongiorno, prenda in considerazione un aiuto di tipo psicologico.
Saluti
MT
Saluti
MT
Gentile utente si è già posto queste domande qui nel gruppo e ad altri colleghi cosa sta veramente cercando? Forse anche questa Sua modalità di ricerca di conferme, supporto e aiuto ha assunto un carattere ossessivo.
A questo punto forse sarebbe il caso di evitare di rimuginare continuamente tra sé e sé e di discutere di quanto già descritto qui con un professionista che può accompagnarla nel capire l’origine dei suoi pensieri. È importante inoltre affiancare una terapia farmacologica prescritta solo da medici o psichiatri. Saluti dottoressa marini
A questo punto forse sarebbe il caso di evitare di rimuginare continuamente tra sé e sé e di discutere di quanto già descritto qui con un professionista che può accompagnarla nel capire l’origine dei suoi pensieri. È importante inoltre affiancare una terapia farmacologica prescritta solo da medici o psichiatri. Saluti dottoressa marini
Gentile utente, forse una diagnosi specifica la tranquillizzerebbe ma per farla occorre qualche visita. Ogni disturbo può virare da una polarità nevrotica ad una psicotica, ma come detto precedentemente non si può dire se non dopo accurata valutazione. Non credo che reprimersi la aiuti se non momentaneamente. Per tale ragione le suggerirei di contattare uno psichiatra o uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, nelle psicosi manca il dubbio, quindi il fatto che lei ne abbia depone più per un disturbo ossessivo. I disturbi ossessivi fanno parte della più vasta famiglia dei disturbi d'ansia, quindi accanto a tecniche psicologiche per questi disturbi, ad esempio della terapia breve strategica, e ad eventuali farmaci, sarebbe utile individuare i motivi che sostengono lo stato ansioso.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Comprendo i vissuti di disagio che minuziosamente riporta nella sua domanda e descrizione. Mi viene però da chiederle se per caso ha svolto un accurato percorso di psicodiagnosi per meglio provare a comprendere le cause del suo malessere e trovare o meno conferma alle sue paure. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi
Buongiorno, le consiglio vivamente di parlare di questo cin uno specialista di persona, pet evitare il rischio di entrare più in confusione.
Sono sicura che troverà le risposte che cerca.
Cordialmente.
Giada Bruni
Sono sicura che troverà le risposte che cerca.
Cordialmente.
Giada Bruni
Gentile utente, comprendo la sua angoscia e il suo stato d'allarme per quello che le sta succedendo. Lei scrive che è seguito da uno psichiatra e quindi il primo passo è contattarlo per esprimere i sintomi che ha esposto in questo spazio. il suo psichiatra conosce la sua storia e il suo caso clinico e potrà risponderle in modo più contestualizzato. il secondo passo è quello di affidarsi alle cure di uno psicoterapeuta per condividere ed elaborare il suo stato di angoscia.
Per quanto riguarda la sua domanda iniziale, se un Doc possa scivolare verso una psicosi, Le rispondo che è possibile.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Laura Tavano
Per quanto riguarda la sua domanda iniziale, se un Doc possa scivolare verso una psicosi, Le rispondo che è possibile.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Laura Tavano
Buongiorno, dal suo racconto emerge la difficoltà a stare in una situazione complessa che, pur sembrando razionalmente comprensibile, diventa lo stesso di difficile gestione. Si sente la sua fatica e la sua preoccupazione. Penso che oltre all'aiuto psichiatrico possa essere utile cercare di indagare il senso del sintomo e dare spazio ai vissuti che emergono e con cui è tanto difficile stare. un luogo, uno spazio per se, un posto in cui essere ascoltati e in cui sentirsi accolti, può aprire una breccia nelle difficoltà date dalla situazione.
Cordiamente
Andrea Brumana
Cordiamente
Andrea Brumana
Buongiorno. Ritengo utile proporle un colloquio conoscitivo online per approfondire la sua domanda e le sue preoccupazioni per uscire da tecnicismi che non aiutano né lei né me a capire dove effettivamente lei si trova.
Certamente. Capisco quanto possa essere angosciante confrontarsi con la paura che un disturbo ossessivo possa evolvere verso una condizione psicotica. I sintomi che descrivi - l’angoscia provocata dalla vista di oggetti quotidiani che, all’improvviso, assumono un aspetto inquietante, e la costante lotta per rassicurarti sulla realtà di ciò che percepisci - sembrano tipici di una forma intensa di DOC, dove la paura di perdere il contatto con la realtà può generare pensieri ripetitivi e sensazioni di dubbio.
Nella tua descrizione emerge una dinamica di pensiero tipica del disturbo ossessivo-compulsivo, in cui la sensazione di inquietudine e il bisogno di rassicurazione ti portano a interrogarti continuamente sulla possibilità di perdere il controllo della tua mente. In particolare, il pensiero che ci possa essere un nucleo psicotico o schizotipico nascosto - nonostante la tua consapevolezza che questi oggetti sono reali - può essere una manifestazione della stessa paura ossessiva che ti tormenta. È comune, infatti, che le persone con DOC sperimentino una forma di "dubbio patologico" che li spinge a cercare conferme anche su aspetti che percepiscono come irrazionali, eppure la consapevolezza rimane sempre presente.
Questa consapevolezza è, in effetti, un elemento centrale che differenzia il DOC dalle psicosi. Nella psicosi vera e propria, infatti, viene meno la capacità critica rispetto alla realtà delle percezioni; mentre, nel DOC, come nel tuo caso, il dubbio ossessivo persiste senza che tu perda realmente il contatto con la realtà. La preoccupazione che provi è dolorosa, e i pensieri intrusivi legati alla possibilità di delirare sono tipici di alcune forme di DOC che includono ruminazioni angoscianti. Questo aspetto, insieme alla necessità di rassicurarti costantemente, caratterizza in gran parte l’esperienza del disturbo.
Se questa paura si presenta con insistenza e crea in te un alto livello di disagio, un approccio terapeutico mirato potrebbe aiutarti a gestire meglio questi pensieri.
Può essere difficile all’inizio accettare questi pensieri senza cercare di combatterli, ma con il supporto di un terapeuta esperto potresti trovare un modo per convivere con essi e ridurne l’intensità. È importante ricordare che il timore stesso di sviluppare una psicosi è spesso una manifestazione del disturbo ossessivo, e che con il tempo e il giusto supporto questi pensieri possono perdere forza e diventare meno invasivi.
Se hai bisogno di ulteriori riflessioni o suggerimenti su come affrontare questa situazione, resto a disposizione per aiutarti.
Nella tua descrizione emerge una dinamica di pensiero tipica del disturbo ossessivo-compulsivo, in cui la sensazione di inquietudine e il bisogno di rassicurazione ti portano a interrogarti continuamente sulla possibilità di perdere il controllo della tua mente. In particolare, il pensiero che ci possa essere un nucleo psicotico o schizotipico nascosto - nonostante la tua consapevolezza che questi oggetti sono reali - può essere una manifestazione della stessa paura ossessiva che ti tormenta. È comune, infatti, che le persone con DOC sperimentino una forma di "dubbio patologico" che li spinge a cercare conferme anche su aspetti che percepiscono come irrazionali, eppure la consapevolezza rimane sempre presente.
Questa consapevolezza è, in effetti, un elemento centrale che differenzia il DOC dalle psicosi. Nella psicosi vera e propria, infatti, viene meno la capacità critica rispetto alla realtà delle percezioni; mentre, nel DOC, come nel tuo caso, il dubbio ossessivo persiste senza che tu perda realmente il contatto con la realtà. La preoccupazione che provi è dolorosa, e i pensieri intrusivi legati alla possibilità di delirare sono tipici di alcune forme di DOC che includono ruminazioni angoscianti. Questo aspetto, insieme alla necessità di rassicurarti costantemente, caratterizza in gran parte l’esperienza del disturbo.
Se questa paura si presenta con insistenza e crea in te un alto livello di disagio, un approccio terapeutico mirato potrebbe aiutarti a gestire meglio questi pensieri.
Può essere difficile all’inizio accettare questi pensieri senza cercare di combatterli, ma con il supporto di un terapeuta esperto potresti trovare un modo per convivere con essi e ridurne l’intensità. È importante ricordare che il timore stesso di sviluppare una psicosi è spesso una manifestazione del disturbo ossessivo, e che con il tempo e il giusto supporto questi pensieri possono perdere forza e diventare meno invasivi.
Se hai bisogno di ulteriori riflessioni o suggerimenti su come affrontare questa situazione, resto a disposizione per aiutarti.
Gentile utente,
quello che sta vivendo rappresenta una sfida notevole e le sue riflessioni sui sintomi e sulle esperienze emotive sono molto profonde. La paura improvvisa e ingiustificata che descrive, insieme all’alterazione della percezione degli oggetti quotidiani, è un’esperienza complessa che può certamente generare angoscia e confusione. È comprensibile sentirsi sopraffatti quando ci si confronta con pensieri e sensazioni che mettono in discussione la propria stabilità emotiva e la capacità di vivere in modo sereno.
La ruminazione su questi sintomi, la tendenza a combatterli e a tentare di razionalizzarli attraverso diatribe interne può, paradossalmente, peggiorare la situazione, condizionando ulteriormente la Sua esperienza quotidiana. È come se si trovasse intrappolato in un circolo vizioso, dove la lotta contro questi pensieri alimenta ulteriormente la loro presenza. La pressione di dover controllare e definire la natura di ciò che prova può rendere difficile, se non impossibile, trovare un modo per attenuare il disagio.
Una possibile strategia potrebbe essere quella di cercare di osservare questi pensieri e sentimenti senza giudizio, permettendo loro di passare senza sentirsi obbligato a combatterli. Spesso accettare l’impulso ad avere certi pensieri, senza fornire loro un significato definitivo o legarli a una forma di catastrofe imminente, può alleviare il carico emotivo che sentiamo. Riconoscere che questi pensieri non definiscono chi siamo e che possono essere semplicemente una parte della nostra esperienza mentale è un passo importante.
Al contempo, sarebbe utile continuare a esplorare il suo stato emotivo nel contesto di una terapia, dove potrebbe ricevere supporto e guida per affrontare innanzitutto ciò che sta provando e per capire come gestirlo nel lungo termine. Essere aperti riguardo alle proprie paure con un professionista può aiutarLa a chiarire le proprie sensazioni e a trovare un metodo per affrontarle in modi più efficaci.
Se desidera discutere ulteriormente questi aspetti o esplorare strategie per gestire meglio la Sua situazione, La invito a contattarmi. Sarà mia cura offrirLe supporto in questo percorso di comprensione e crescita personale.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
quello che sta vivendo rappresenta una sfida notevole e le sue riflessioni sui sintomi e sulle esperienze emotive sono molto profonde. La paura improvvisa e ingiustificata che descrive, insieme all’alterazione della percezione degli oggetti quotidiani, è un’esperienza complessa che può certamente generare angoscia e confusione. È comprensibile sentirsi sopraffatti quando ci si confronta con pensieri e sensazioni che mettono in discussione la propria stabilità emotiva e la capacità di vivere in modo sereno.
La ruminazione su questi sintomi, la tendenza a combatterli e a tentare di razionalizzarli attraverso diatribe interne può, paradossalmente, peggiorare la situazione, condizionando ulteriormente la Sua esperienza quotidiana. È come se si trovasse intrappolato in un circolo vizioso, dove la lotta contro questi pensieri alimenta ulteriormente la loro presenza. La pressione di dover controllare e definire la natura di ciò che prova può rendere difficile, se non impossibile, trovare un modo per attenuare il disagio.
Una possibile strategia potrebbe essere quella di cercare di osservare questi pensieri e sentimenti senza giudizio, permettendo loro di passare senza sentirsi obbligato a combatterli. Spesso accettare l’impulso ad avere certi pensieri, senza fornire loro un significato definitivo o legarli a una forma di catastrofe imminente, può alleviare il carico emotivo che sentiamo. Riconoscere che questi pensieri non definiscono chi siamo e che possono essere semplicemente una parte della nostra esperienza mentale è un passo importante.
Al contempo, sarebbe utile continuare a esplorare il suo stato emotivo nel contesto di una terapia, dove potrebbe ricevere supporto e guida per affrontare innanzitutto ciò che sta provando e per capire come gestirlo nel lungo termine. Essere aperti riguardo alle proprie paure con un professionista può aiutarLa a chiarire le proprie sensazioni e a trovare un metodo per affrontarle in modi più efficaci.
Se desidera discutere ulteriormente questi aspetti o esplorare strategie per gestire meglio la Sua situazione, La invito a contattarmi. Sarà mia cura offrirLe supporto in questo percorso di comprensione e crescita personale.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
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