Vivo all’estero da dieci anni, sposata sempre da dieci con un uomo più grande di me di 14 anni (io s

21 risposte
Vivo all’estero da dieci anni, sposata sempre da dieci con un uomo più grande di me di 14 anni (io sono nei 30). Da 5 anni abbiamo una casa di proprietà gestiamo insieme un’attività che purtroppo, sento che non mi permette di godermi la vita. Nei weekend lavoriamo sempre, non riusciamo ad organizzarci per il giorno libero della settimana e si finisce per fare solo la spesa e guardare la tv. Non ho amici, esco raramente di casa se non per una breve passeggiata fino al supermercato. Lui è completamente assorbito dal lavoro, da anni non mi sento più desiderata (dal secondo anno di matrimonio l’intimità è calata sempre più fino ad arrivare a 4 volte l’anno negli ultimi 4) . Non ho mai tradito né fisicamente né mentalmente mio marito in tutti questi anni finché non ho iniziato a chattare con un ragazzo più giovane , in Italia…
Al di là di ciò, mi sono resa conto di essere infelice qui. Lontana dalla mia famiglia, Senza poter stringere amicizie, non ho hobby né talenti e vivo in simbiosi con mio marito. Con lui ne ho parlato più volte e lui non si è mai reso conto della mia infelicità. Ora mi sento ingrata e capricciosa, come se fossi colpevole di volere di più dalla vita.
Non so piu Cosa fare nella mia vita, non riesco a vedermi qui ancora nei prossimi dieci anni, mi sento però stupida. Forse è giunto il momento di parlarne con uno specialista ma online non mi fido e vorrei tornare in Italia per un periodo e parlarne con chi è più adatto…mio marito non mi vuole far partire. Sono bloccata.
Cara Utente la fatica arriva forte e chiaro ed è necessario occuparsene;)
Potrebbe essere utile un intervento per la coppia, ne ha parlato con suo marito della possibilità di fare una psicoterapia di coppia appunto?
Riferisce della diffidenza verso la terapia online, nel senso che ci sono delle difficoltà linguistiche che impediscono di fare delle sedute in presenza li dove vivete?
Ad ogni modo miodottore offre, fra i suoi servizi, anche il videoconsulto, per il quale sono disponibile.
Saluti

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Credo che sia importante prendere in considerazione questo momento per capire e valutare quali prospettive ci sono per lei nella coppia attuale e quali cose essendo stata così assorbita da questo rapporto ha dimenticato di ampliare. Non sia un caso secondo me che lei sottolinei la mancanza di attrazione per la sua vita e per ciò che lei ha sognato per sé, mi domando su che cosa sta costruendo il suo futuro, credo che sarebbe importante per lei fare un' immersione più approfondita di sé per scoprire i suoi desideri e bisogni.
Buonasera gentile utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto. La sua frase finale "sono bloccata" rispecchia a pieno la sua situazione, ciò che sento dalle sue parole infatti, è proprio questo blocco che le fa sentire anche di non godersi la vita. Ciò che forse le sta accadendo, è che questo rapporto simbiotico con suo marito, con il quale condivide anche il lavoro, le sta togliendo spazio per se stessa e per poter coltivare interessi e relazioni. L'idea di farsi aiutare da un professionista mi sembra davvero positiva, poiché questo è il primo passo per poter scoprire uno spazio che sia solo suo, dove magari potrà farsi aiutare a riscoprire se stessa e ad iniziare a vedersi non più solo come moglie/collega di suo marito ma anche in altre vesti. Per ulteriori chiarimenti se vuole resto a disposizione Dott.ssa Alessia Vanzi
Mi sembra che tu stia attraversando una fase di grande frustrazione, e da quello che scrivi emerge chiaramente un senso di smarrimento e di insoddisfazione che riguarda più ambiti della tua vita: la relazione con tuo marito, la tua identità personale, e la tua vita all'estero. Mi colpisce anche la difficoltà che senti nel parlare apertamente con lui della tua infelicità, e il fatto che ti stai sentendo in qualche modo "colpevole" per desiderare un cambiamento. Questo è un punto molto importante da esplorare, perché non c'è nulla di sbagliato nel volere di più dalla vita, o nel cercare una vita che ti renda felice.
La tua situazione, soprattutto il fatto che ti senti bloccata in una vita che non ti soddisfa, è comprensibile anche alla luce del fatto che sembri aver sacrificato tanto per far funzionare la relazione e la vita che hai costruito. Tuttavia, mi sembra che tu stia vivendo in una sorta di isolamento emotivo, dove anche le tue necessità più profonde non sono accolte né riconosciute. Il fatto che tuo marito non sembri percepire la tua infelicità potrebbe essere legato a un suo coinvolgimento così profondo nel lavoro da non accorgersi della distanza emotiva che si è creata tra di voi, ma è anche possibile che lui non voglia affrontare certe dinamiche per paura di cambiare le cose o di mettersi in discussione.
Infine, la tua idea di cercare un aiuto specialistico non solo è valida, ma potrebbe essere proprio il passo che ti aiuterà a ritrovare la tua strada. È comprensibile che tu possa avere delle riserve riguardo la consulenza online, ma se non ti senti pronta per un percorso di questo tipo dove vivi, un viaggio in Italia potrebbe rappresentare una buona occasione per prenderti una pausa, riflettere e cercare la guida di un professionista che ti aiuti a fare chiarezza.
La cosa più importante in questa fase è che tu riconosca i tuoi bisogni e non ti senta colpevole per voler cambiare la tua vita. Meriti di essere felice, di sentirti viva e di essere apprezzata. Non è mai troppo tardi per riscrivere il proprio percorso.
Quella che lei descrive è una situazione di vita in cui gli aspetti affettivi e quelli professionali sono intersecati fra loro (la simbiosi di cui parla), così che, pensare di muovere una pedina significa inevitabilmente interrogarsi anche sulle altre. Un'unione duratura in un altro paese, una casa di proprietà, un lavoro in comune che impegna molto, spazi insufficienti per dedicarsi ai bisogni di coppia e alle relazioni sociali, isolamento dalla propria famiglia. Può capitare che sia un elemento esotico, estraneo al contesto abituale (il ragazzo in Itala con cui si scrive) a rivelare l'insoddisfazione per la propria condizione, e a generare dei dubbi importanti. E' così che nasce il suo travaglio interiore, sotto forma di insoddisfazione, solitudine, confusione, senso di colpa, paralisi. Mi sento di incoraggiarla a parlare di questo argomento, non soltanto, in prima istanza, per uscire dal suo isolamento ma anche per conquistare una maggiore consapevolezza rispetto alla crisi che l'attraversa in questo momento, magari accettando qualche compromesso. Potrebbe per esempio iniziare con una terapia online con un professionista che lei possa anche incontrare de visu qualora decidesse di trasferirsi. Le auguro in ogni caso di raggiungere una visione più chiara, che le permetta di scegliere per il meglio.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Capisco quanto questa situazione possa pesare e causarle un forte senso di insoddisfazione e confusione. In una terapia breve strategica, l'obiettivo iniziale sarebbe aiutarla a ritrovare una propria identità, distaccandosi gradualmente dalla simbiosi attuale, che sembra aver limitato i suoi spazi personali e il suo benessere. Si potrebbe partire con piccoli obiettivi settimanali, come dedicare un’ora a un’attività che la interessa o fare una nuova esperienza fuori casa: questi passi potrebbero gradualmente aiutarla a riscoprire piaceri e passioni, ritagliando spazi autonomi. Allo stesso tempo, lavoreremmo per cambiare le modalità di comunicazione con suo marito, stabilendo nuovi modi per esprimere le sue esigenze senza farla sentire “ingrata” o colpevole. Proprio attraverso questo percorso, potrebbe riflettere su cosa desidera per il futuro e su come comunicare le sue decisioni a suo marito, affrontando il blocco senza necessariamente azioni drastiche. Questi passi le darebbero un nuovo equilibrio, aiutandola a orientarsi e a prendere decisioni che rispecchino la sua felicità.
Buongiorno, appare chiaro che lei ha necessità in prima battuta di elaborare ciò che le accade e di capire come uscire da questa situazione di blocco. Comprendo la sua diffidenza online ma può verificare le credenziali di qualsiasi professionista consultando l’Albo professionale degli psicologi della regione a cui appartiene il professionista. La modalità online è utile in tutti quei casi in cui si è impossibilitati a spostarsi e per gli italiani all’estero che per ragioni di lingua preferiscono rivolgersi ad un professionista italiano. Inoltre è una modalità che ha le stesse garanzia di riservatezza delle sedute in presenza.
Se venire in Italia è parte del problema forse conviene essere supportata proprio per riuscire a fare questo passaggio.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento anche sulla modalità online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve,
Dovrebbe ascoltare il suo disagio, è giusto e corretto, le situazioni nella vita cambiano e anche le relazioni e i sentimenti. Non è colpa di nessuno, non si senta responsabile o una cattiva compagna.
Se non riesce a trovare la forza di ottenere di arrivare in Italia per intraprendere un percorso personale, inizi on line e si faccia aiutare a trovare le risorse più utili e a fare tacere i sensi di colpa per trovare la sua possibilità di realizzazione personale affettiva e completa.
Buongiorno
a volte la vita ci mette di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d’uscita, il perpetuarsi quotidiano delle stesse azioni, le poche relazioni che sembrano incastonate dentro una routine immodificabile, luoghi fisici e mentali che appaiono sempre meno famigliari, sono tutti elementi che ci fanno sentire in trappola e sempre meno capaci di cambiare le cose. La psicoterapia può essere certo uno strumento utile a riconfigurare il campo, ad immaginare contesti nuovi e sentirci capaci di cambiare grazie ad una rinnovata visione della vita e delle relazioni.
Mi sembra che lei porti due problemi distinti certamente connessi, da una parte il suo vissuto interiore di impotenza e monotonia che non la aiuta a vivere con gioia, dall'altra una crisi di coppia che si trascina da un po' e che merita altrettanta attenzione. In questi casi di solito può essere utile iniziare un percorso individuale che ci aiuti successivamente a trovare le parole giuste per coinvolgere il partner in un percorso di coppia, perché nel suo racconto sembra che le difficoltà personali siano intimamente connesse alla sua vita sentimentale. Per questo le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia nel luogo dove risiede, in alternativa può prendere in considerazione una consultazione online di poche sedute per mettere a fuoco adeguatamente il problema, si tratta di uno strumento valido almeno quanto la terapia dal vivo, se usato con criterio.
Non credo che la psicologia possa risolvere tutti i suoi problemi, ma può essere certo un primo passo conoscersi meglio e prendere delle decisioni.
Salve, capisco che possa provare diffidenza con la terapia online, ma potrebbe intanto essere un compromesso per iniziare a sbloccare la situazione e magari riuscire poi effettivamente a riacquistare l'autonomia e l'indipendenza, perché la questione che suo marito non la lascia tornare e non accetta il suo stato d'animo potrebbe essere un fattore di rischio che la tiene in questa situazione di stallo.
Buongiorno, dalle sue parole emerge forte il suo bisogno di cambiamento, non necessariamente di partner ma sicuramente di prospettive rispetto il suo matrimonio. Lei non sente più suo questo progetto di vita o almeno parte di esso quindi necessita di un cambiamento di coppia o individuale. Lei dice che suo marito non ha capito fino in fondo quanto lei sia infelice, forse, se accettasse l'aiuto di una professionista una terapia di coppia potrebbe aiutare a considerare e sviscerare la sua crisi in maniera più profonda. In caso contrario potrebbe giovare lei di un consulto individuale per capire meglio cosa l'ha portata a questo punto e chiarirsi quale sia la strada che intende intraprendere con maggiore serenità, comprendendo e ascoltando i suoi bisogni che al momento avverte inascoltati. Rimango a disposizione Dr.ssa Michela Campioli
Buongiorno, quello che mi arriva leggendo la sua mail è una consapevolezza crescente in merito ai suoi bisogni e anche il coraggio di voler fare qualcosa per la loro gratificazione e per ottenere una qualità di vita migliore e un maggior benessere. Stare meglio non è solo un regalo che facciamo e garantiamo a noi stessi ma è una condizione che, quando raggiunta, porta luce in ogni nostra relazione e situazione. Accolga tutte le percezioni ed emozioni che sente emergere, senza giudicarle ma semplicemente prendendosene cura, cominci ogni sua giornata chiedendosi: cosa posso fare per me oggi?". è una buona abitudine da cominciare ad introdurre
Saluti
Valentina Sarchi
Buongiorno,
comprendo il peso della situazione che sta affrontando, specialmente considerando il senso di isolamento e l'insoddisfazione che sembra pervadere vari aspetti della sua vita attuale. Sentirsi "bloccati" e in conflitto tra il desiderio di un cambiamento e la sensazione di colpa o ingratitudine è qualcosa che molte persone sperimentano quando le loro aspirazioni personali non coincidono più con il contesto che le circonda. Questo senso di disorientamento può generare ulteriore frustrazione, rendendo difficile prendere decisioni che paiono significative.

Avere una guida professionale potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti e a sviluppare una maggiore chiarezza su ciò che desidera realmente per sé stessa. Un percorso terapeutico potrebbe offrirle uno spazio sicuro in cui affrontare i dubbi legati alla sua relazione e alla sua percezione di insoddisfazione, esplorando le emozioni che emergono. Se desidera discuterne con un terapeuta, sono a disposizione per un percorso personalizzato che rispetti i suoi tempi e i suoi bisogni.

Resto disponibile per qualsiasi chiarimento o supporto.
Buongiorno, la sua situazione è di evidente sofferenza di Identità. E' inoltre una situazione articolata e compenetrata con quella di suo marito per motivi evidenti di lavoro. Tuttavia lei ascolta il suo disagio (ed è una cosa buona), e non intravedo assolutamente nulla di "capriccioso" lamentandosi di non avere una rete sociale di supporto e nemmeno una intimità appagante, il tutto senza intravedere soluzioni adeguate se non radicali.
Il problema prioritario, a mio avviso, è il suo Bilancio Energetico, lei spende molte energie senza poter contare su adeguate "ricariche", siano esse affettive, sociali o di altro tipo ma che comunque le permettano di riacquistare il sorriso. Le suggerisco di forzare la sua volontà, o reticenza, e condividere il disagio con qualcuno che si sintonizzi con la sua necessità di trovare nuovi equilibri, sia un amico/a o un professionista, ed è vero che online si perde qualcosa, tuttavia per il momento, ed in assenza di possibilità almeno nel breve di tornare in Italia, è certamente meglio che rimanere nella situazione in cui si trova ora. Le auguro un sincero miglioramento della sua situazione
Buongiorno, grazie per avere parlato della sua esperienza. Lei descrive una situazione in cui si può trovare una donna che decide di seguire all'estero il proprio partner, con cui avvia una attività professionale che prende via via il sopravvento su tutto, sul tempo di vita, sull'intimità della coppia. Capisco che possa sentirsi intrappolata nella vostra vita, che senta desiderio di evadere, di respirare un'atmosfera nuova e vitale. Un percorso di psicoterapia individuale mi sembra per lei, nella situazione che descrive, il punto di partenza importante e necessario per mettere a fuoco la sua insoddisfazione e le sue aspettative.
Buongiorno,
Credo di capire come si sente, anche a distanza e le consiglio di parlarnec con un professionista, in uno spazio privato e protetto, che la aiuti a capire come poter attraversare questo momento di crisi, permettendole di comprendere cosa e chi portare con sé nel rinnovamento.

Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno, approfondisca questo blocco. La motivazione che l'ha spinta fuori Italia a 20 anni probabilmente non corrisponde alla necessità attuale. I 30 anni sono gli anni delle scelte a lungo termine. Rimettersi in discussione per trovare nuove motivazioni a rimanere o per rientrare, ma anche per capire come sta questa coppia potrebbe essere necessario.
Un caro saluto.
Buongiorno, mi spiace tantissimo per la sua situazione. Intanto le consiglio di parlarne online con uno specialista. Poi se riesce a venire in Italia potra' farlo in presenza.
Sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentilissima Signora,
colgo il suo rammarico, il suo bisogno di evasione da una relazione coniugale assolutamente non appagante; prima di perdere completamente mordente sarebbe utile che si confrontasse con uno psicoterapeuta per avviare in primis una centratura rispetto ai suoi bisogni, interessi, passioni e quindi procedere a differenziarsi da suo marito con cui sembra avere una relazione fusionale simbiotica.
Auguri per il suo percorso introspettivo.
Non esiti a contattarmi se necessitasse di maggiori informazioni
Gentile signora,
ciò che a quanto riferisce viene un po' troppo sacrificato e reso routinario nella vostra vita personale e di coppia è l'area del divertimento che è comunque un bisogno naturale dell'essere umano. Penso perciò che sarebbe indicata una terapia di coppia che può svolgersi anche on line con risultati sovrapponibili a quelli ottenuti in studio purchè però sia possibile rispettare la privacy dei partner quando e se lo psicologo voglia ascoltarli separatamente.

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