Visita psichiatrica di controllo due giorni fa, il curante mi ha prescritto di portare la sertralina

17 risposte
Visita psichiatrica di controllo due giorni fa, il curante mi ha prescritto di portare la sertralina a 100mg: basterà? Ho cercato di esporre tutta la sintomatologia con la massima esaustività che potessi, in modo da dargli un quadro globale del mio stato psiichico: gli ho prospettato a grandi linee tutta la carrellata di pensieri incongrui da cui mi sento assalito, e che alimentano in me l'angoscioso sospetto di stare stare covando uno scompenso prepsicotico( un esempio fra gli innumerevoli: ho improvvisamente paura di entrare in contatto col mio corpo, per l'assurda paura di percepire come non più mio il mio corpo... ; paura che per la sua stessa irrazionalità intrinseca mi allarma molto, mi fa dubitare delle mie facoltà e mi obbliga a ripetermi qualcosa che già so ma che devo comunque accertarmi di sapere, malgrado sarebbe scontata, cioè che so che quel braccio o quella gamba mi appartengono, allo scopo di verificare di non aver perso l'esame di realtà...) ; di tal genere i p, ensieri che si alternano a perturbarmi in una sorta di insensato balletto interiore; mi aspettavo una cura farmacologica più massiccia, non vorrei aver trascurato per disattenzione di riferire al medico alcuni dettagli della mia condizione, inducendolo a sottovalutare la gravità della stessa, da lui declinata sul referto in termini di "sintomi OCD like" (like vuol dire simili? Voleva concedere un margine di incertezza alla diagnosi, visto il carattere quantomeno atipico dei miei fenomeni pseudo-ossessivi?)
Salve, le consiglio di rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia, figura professionale più competente in materia. Inoltre, scrive di aver avuto episodi spiacevoli, ha pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, deve esprimere i suoi dubbi a medici con competenza psichiatrica.Potrebbe sicuramente essere utile un appoggio psicologico per poter esprimere i suoi pensieri ,preoccupazioni, ,sarebbe un affiancamento che renderebbe la terapia più efficace Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve. Si rivolga al medico che gli ha prescritto i farmaci. Se volesse integrare la terapia farmacologica con un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a fare chiarezza sulle cause del suo malessere, elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione che sta vivendo e stimolare la fiducia in sé, potrebbe aiutarla ad affrontare meglio la sua difficoltà. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

in questi casi è opportuno, con lo scopo di chiarire ogni dubbio in merito alla posologia farmacologica, rivolgere tali domande al medico prescrivente. E' la figura più indicata ad accogliere ed orientare la sua richiesta.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara

Buonasera, senza dubbio una psicoterapia affiancata ad una terapia farmacologica le sarà di supporto. Mi spiace per i suoi vissuti e accoglierli potrebbe essere un buon inizio. Mi consideri come risorsa, sento di poterla essere utile. Saluti
Salve. Non avendola visitata direttamente, non è possibile dare una risposta ponderata alla sua domanda è perciò opportuno che lei condivida i suoi quesiti e dubbi allo psichiatra che la sta seguendo; penso, inoltre, in qualità di Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta e Omeopata che sia opportuno sottolinearle che gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo o prevalentemente in una situazione di emergenza, poiché non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni e che la diminuzione dell’assunzione degli psicofarmaci deve essere effettuata con gradualità. Sono, inoltre, del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, che lei si avvalga anche di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza e in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano il suo malessere. Cordiali saluti.
Gentile utente, le consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapeutico oltre ai consulti psichiatrici a cui regolarmente si sottopone .
Saluti
Buongiorno, per dirimere i suoi dubbi potrebbe giovarle rivolgere tali domande direttamente allo psichiatra che le ha prescritto la terapia farmacologica, inoltre in questi casi é consigliato intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di indagare e comprendere i significati di quei vissuti che le creano questo stato di malessere. Cordiali saluti
Buongiorno, i suoi dubbi, le sue domande le rivolga al suo medico che la segue e conosce la sua storia anamnestica per comprendere ciò che le sta accadendo. Saluti dott.ssa Troisi
OCD Obsessive Compulsive Disorder.
Ma forse questo lo sa già.
Sembra che non le bastino un'"etichetta" diagnostica e la prescrizione di un antidepressivo (comprensibilmente...) per chetare l'angoscia. Il mio consiglio è di incontrare uno psicologo (non prescrive farmaci) con cui parlare a fondo di ciò che prova e teme.
Non sarà un percorso breve ma va intrapreso quanto prima.
Buonasera! Mi dispiace ma nessuna diagnosi e prescrizione quieterà i suoi dubbi e pensieri. Occorre intraprendere una psicoterapia per confrontarsi e lavorare sulle incongruenze che nota, e soprattutto placare la sua angoscia in una relazione terapeutica sicura ed affidabile.
Buonasera, credo che sia importante per lei affiancare alla cura farmacologica un percorso di psicoterapia che le dia sostegno e la aiuti a far rientrare le sue angosce di scompenso. L'etichetta diagnostica serve solo ai medici per inquadrare la situazione ma al paziente non apportano beneficio, ogni elemento va infatti inquadrato nella storia del paziente e va accolta la sua personale e unica sofferenza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve. Penso che lei abbia bisogno dell'aiuto di uno psicoterapeuta per intraprendere un lavoro che la porti ad abbandonare la tendenza a cercare affannosamente diagnosi ed autodiagnosi (qualsiasi esse siano) e concentrarsi sul suo personale, unico, profondo malessere e cercare insieme al professionista la sua personale strada per uscirne. Non esistono percorsi precostituiti. In bocca al lupo! D.ssa M.Rita D'Onofrio
Buon giorno. Ha bisogno di affiancare una psicoterapia alla terapia farmacologica. Non è solo una questione di quantità o di dosi. Se il clinico che le ha diagnosticato l'ocd ha valutato come preminente la natura depressiva del suo disturbo farà bene a prendere contatto con uno psicoterapeuta che la supporti. Le cause vanno cercate in profondità. Purtroppo da qui è impossibile avere un quadro completo della sua situazione per approntare un piano terapeutico. Cordiali Saluti Espedito Longo
Buongiorno, esprima questi dubbi al suo medico curante e al suo psichiatra. Potrebbe inoltre pensare a un percorso di psicoterapia, con pazienti con sintomatologia simile alla sua ho avuto modo di vedere l’efficacia della terapia di gruppo.
Saluti, dott.ssa Marini
Salve.
Se la terapia farmacologica sia adeguata o meno, è giusto domandarlo a chi le ha prescritto il farmaco. Mi sembra però che la sua domanda vada oltre il semplice dosaggio e la tipologia del farmaco: è interessante questo pensiero sulla gravità o meno della diagnosi. Se ha dubbi o anche altri interrogativi su di sè, sul suo modo di percepirsi e di percepire il suo corpo, potrebbe essere per lei conveniente intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico (di durata maggiore).
Coraggio!
Greta Tovaglieri
Buonasera
Credo che debba confrontarsi con lo psichiatra al quale si è affidato e affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico.
Sono disponibile anche online. Cordiali Saluti
Dott. Tiziana Vecchiarini

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