Vi prego, ditemi che non sono l'unica in questa situazione. Sto vivendo un momento di crisi, in rea

17 risposte
Vi prego, ditemi che non sono l'unica in questa situazione.
Sto vivendo un momento di crisi, in realtà mi sento così da anni ormai, praticamente ho 27 anni ma me ne sento e ne dimostro molti meno. Mi sento ancora un adolescente, non riesco ad accettare il fatto che adesso sono un'adulta, che dovrei prendermi le mie responsabilità, dovrei maturare.....e invece.
Ho un lavoretto, vivo ancora con i miei genitori, non ho mai avuto una relazione per mia scelta, ho solo un’amica, mentre tutti intorno a me hanno dei figli, una casa propria, hanno un lavoro stabile, sono sposati ecc.
Io invece non mi sento pronta a fare determinate scelte e questo mi fa sentire tremendamente sbagliata, ci piango anche per queste cose..
Vado già in terapia da anni, purtroppo anche lì faccio fatica a fare dei passi in avanti, appunto perché mi fa paura crescere….ma allo stesso tempo non me la sento di mollarla.
Ma perché sono nata con una testa così malata??? Nessuno vorrà mai stare con una come me….
Scusatemi, è che mi prende troppo male….
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, mi spiace tanto per la sua sofferenza, comprendo quanto debba essere faticoso sentirsi così. Sicuramente andare da un professionista è stata un'ottima scelta, ha provato a parlarne con la sua dottoressa del suo disagio?da quanto tempo ci sta andando?un caro saluto
In quello che scrive si percepisce tutta la sia sofferenza, non so a quanto le servirebbe sentirsi dire che non è l'unica in questa situazione. Ovviamente non è l'unica ma ciò non la farà stare meglio. Nel percorso che da adolescenti ci porta a diventare degli adulti ci sono delle tappe evolutive che prescindono dall'età. Nel suo caso c'è stato un blocco, un ostacolo a quella che è la sua realizzazione personale. Il lavoro in psicoterapia è fondamentale, continui a farlo, parli con la sua terapeuta dei dubbi che ha, porterà il vostro rapporto ad una crescita. Le auguro di riuscire ad essere chi vuol essere, accettando i suoi pregi e i suoi difetti, ed anche le sue "cadute".
Dott.ssa Rachele Sales
Buonasera, impari a rispettare i suoi tempi e le sue esigenze, ad accettare che non è come alcuni suoi coetanei. Che senso avrebbe fare ciò che non sente di affrontare solo perchè molti altri lo fanno?
Sia più esplicita con la sua terapeuta, le esponga i suoi dubbi e anche il disagio che prova nel non progredire. Ho l'impressione che si aggrappi al rapporto terapeutico, più che farsi aiutare. Deve/dovreste lavorare su questo aspetto, non le sembra?
Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve,

la sua mi sembra una richiesta di aiuto forte, che propone il tema della autonomia e di una bassa autostima. Iniziare in questo momento della sua vita una psicoterapia potrebbe aiutarla in tal senso e darle la possibilità di guardare ad un benessere a lungo termine. Qualora lo volesse, resto disponibile a prendere in carico la sua richiesta. Ricevo anche on- line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon pomeriggio, mi dispiace per la situazione che sta vivendo ma se continua a giudicarsi e a dirsi che ha una testa malata questo non fa altro che aumentare il suo malessere.
Parlarne con il suo terapeuta potrebbe esserle di aiuto per rifare il punto della situazione : da dove siete partiti, cosa avete raggiunto e cosa va migliorato.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno,
la scelta di condividere con un professionista le sue paure e preoccupazione non può che esserle di aiuto nel processo di cambiamento e di evoluzione di se stessa. Si dia del tempo e soprattutto condivida con il suo terapeuta tutte le sue incertezza e i dubbi che in questo momento sente di avere.
Le auguro ogni bene.
Cordialmente L.M.
Salve! Nel non si giudichi e si scoraggia. È in una fase evolutiva in cui può crescere e maturare e prepararsi ad affrontare la vita da adulta. Forza
Gentilissima, grazie per averci contattato. No, non è l'unica ad attraversare questa difficoltà, ognuno di noi hai i suoi tempi, indipendentemente dalle aspettative sociali e dalla sua età anagrafica. Bisognerebbe comprendere le ragioni profonde di questo suo sentimento di inadeguatezza, da dove nasce e trovare il modo di valorizzare se stessa, al di là del confronto con gli altri. Il percorso psicoterapeutico è il modo per poter raggiungere questo obiettivo. Se sente che anche con il suo psicoterapeuta mostra delle difficoltà a sbloccarsi, provi a confrontarsi con lui parlandogliene a cuore aperto, in modo che possa essere maggiormente supportata a superare il suo blocco. Quello che conta è cosa desidera lei. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buongiorno, alla luce della sofferenza che traspare da quanto scrive, l'ultima cosa che dovrebbe fare è lasciare la terapia. Tuttavia, se già da anni ha intrapreso questo percorso ma non sta dando i frutti auspicati, forse dovrebbe provare con un'orientamento diverso.
Le resistenze a crescere hanno origine fin dalla prima infanzia, quindi si deve andare ad analizzare meticolosamente quel periodo. A tal proposito una psicoterapia psicoanalitica potrebbe fare al caso Suo.
Resto a disposizione.
Cordialmente.
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Buonasera, non c'è un destino uguale per tutti. Non necessariamente deve avere famiglia e figli per essere felice. Cerchi piuttosto di lavorare sulle dinamiche delle sue relazioni e sui suoi più profondi desideri. Essere felici è possibile se si seguono le proprie inclinazioni. Il timore di crescere e distaccarsi dalla famiglia vanno approfondite nel percorso che sta facendo. Se è trascorso molto tempo, dovrebbe valutare il percorso con chi la segue.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, lei non è "malata" , ma approccia la vita a suo modo. Non deve valutare la sua vita comparandola con gli altri ma con ciò che lei desidera. Non conosco la sua vita quindi il mio è un giudizio generale ma da ciò che descrive non appare nulla di così grave nella sua vita da farla essere tanto severa. Se sente la necessità di cambiare e migliorare serve un lavoro strategico, mirato e breve sulla programmazione e disciplina . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, mi dispiace per il suo dolore. Entro i limiti legali ognuno può vivere la vita con meglio crede, sarebbe utile capire perché si sente di non andare bene; in relazione a quali esperienze ha maturato questo malessere? Cerchi di capire con il suo psicoterapeuta come mai non sente di andare avanti.
Carissima, grazie per aver qui condiviso...
Faccia tesoro di questo "malessere": spesso, bisogna attraversare delle tempeste impetuose per permettere ad una nuova versione di noi stessi di nascere!
Non si giudichi: noto nelle sue parole un tono denigrante e giudicante verso sé stessa: mi pare eccessivo!
Si permetta di esplorarsi attraverso la psicoterapia (che già sta facendo): e si permetta, perché no, anche di sentirsi "sbagliata"!
Non si opponga al cambiamento, che spesso avviene quando noi siamo pronti ad accoglierlo al 100%.
Le faccio un grosso in bocca al lupo!
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Gentilissima,
ognuno di noi ha i suoi tempi e la propria storia; capisco il suo disagio ma non si scoraggi perché può farcela: ha in corso una terapia, il che implica il prendersi cura di sé e il non mollare significa darsi un'opportunità; ed è stata brava a focalizzare la sua paura di crescere che potrebbe essere legata, almeno in parte, ad una fatica a separarsi dai suoi genitori. Emerge un atteggiamento giudicante verso se stessa, e lavorarci su potrebbe essere il primo passaggio verso l'autonomia: migliorare la visione di sé, valorizzando le sue qualità e quello che riesce a fare. Ad esempio un lavoretto ce l'ha: potrebbe partire da questo, e potenziare la sua capacità lavorativa!
I migliori auguri.
Dott.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
Salve gentile utente, quando dice maturare mi viene l’immagine della mela, appesa all’albero che lentamente cresce, cambia colore e dimensione e alla fine è dolce. Ogni frutto ha i suoi tempi e chi l’ha detto che lei a 27 anni deve fare quello che fanno le sue coetanee? Lavoro fisso, figli…lei deve vivere in un bel posto perché io so di tanta gente senza lavoro e che non può fare figli perché non ha soldi. E se domani le venisse una vocazione religiosa? Sarebbe sbagliato? Sto parlando per paradossi ovviamente, ma mi viene il desiderio di scrollare delle etichette, dei giudizi che forse lei ha sentito fin dall’infanzia. Sarebbe interessante comprendere cosa le fa paura nel crescere. Mi farei delle fantasie ed una ce l’ho ma andrebbe oltre questo contesto. Rispetto alla terapia, ha parlato di tutto questo con la sua terapeuta? Valuti un cambiamento. Darsi addosso non porta a nulla di buono, la indebolisce e basta. Trasformi questa energia in qualcosa di buono per lei.
Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Comprendo bene che ci sono delle questioni che spaventano e, a volte, c'è bisogno di tempo per poter occuparsene, tuttavia, ha un percorso terapeutico avviato e è importante che questi contenuti possa portarli in seduta e renderli lavorabili. Solo in questo modo può rendere pensabile qualcosa che, fino a questo momento, non lo è. Se sente che c'è un legame con il/la suo/sua psicoterapeuta abbia fiducia nel trattamento

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