Vi chiedo se per voi sia normale in un ambiente lavorativo di 30 persone, dover subire aggressione v

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Vi chiedo se per voi sia normale in un ambiente lavorativo di 30 persone, dover subire aggressione verbale da una collega, felicemente sposata recriminandomi che mi faccio vivo solo quando è assente la collega con cui lavoro e con la quale vedono che c'è un rapporto sereno, amichevole e confidenziale. Quella che mi denigra sembra avete un tormento interiore contro di me, prima lavorava accanto a me, mille complimenti e ci confidavamo, adesso ha un altro orario e un altro ufficio e gioco forza si è formata anche lei un altro gruppetto. Quando accadono quasi tutti i giorni questi episodi provo veramente fastidio perché gli altri iniziano a ridere, io mi sento vessato e per nulla, e poi con gli altri ha un un atteggiamento di sudditanza. Fa così solo perché io non sono un burbero come quelli di cui è in soggezione? Un altro episodio con un altra persona: sto per salutare un collega che termina il contratto ed essendo lontano da casa gli dico che se ha bisogno di qualcosa io sono a sua disposizione. L'ho fatto col cuore perché se lo meritava, ho fatto qualcosa di sbagliato? Ebbene, si intromette l'altro che era a tre metri da noi, quasi con la bava alla bocca urlandomi ma sai quanto c... se ne frega di te!? Adesso che va via ti cancella anche il numero di telefono magari! Silenzio gelido tra me e l'altro, lo saluto e vado via. Poi vabbè dopo qualche mese mi ha pure chiamato per una birra e ci siamo visti. Ma... perché la gente fa così?? Soprattutto come fare per non farmi trascinare in quelle tristi bagarre e per evitare proprio che la gente sia così con me?
Salve, la sua descrizione è un po’ confusa, le volevo però far notare una cosa.
Gli altri si tengono a bada mettendo degli argini. Quindi si adoperi per tenere gli altri al loro posto e vedrà che andrà meglio.
Cerchi inoltre uno psicoterapeuta con cui sviluppare queste qualità, saluti, dott.ssa Sandra petralli

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Mi dispiace molto che stia vivendo queste situazioni sul lavoro, che immagino siano particolarmente stressanti. In un ambiente professionale, è normale aspettarsi rispetto e collaborazione, non denigrazione o aggressività. Purtroppo, non tutti i colleghi sanno comportarsi in maniera adeguata, e questo può creare un forte disagio.

È importante, in primo luogo, mantenere la calma quando si verificano episodi simili. Non è facile, ma cercare di non reagire impulsivamente può aiutare a non alimentare ulteriori tensioni. Mostrare serenità e sicurezza, anche di fronte a comportamenti inappropriati, può far comprendere all'altro che non è disposto a tollerare atteggiamenti irrispettosi.

Ritengo utile anche considerare l'idea di stabilire dei limiti chiari con le persone coinvolte. Se si sente denigrato o trattato ingiustamente, è legittimo farlo presente in modo calmo ma deciso, esprimendo il proprio disagio e il desiderio di essere trattato con rispetto.

Nel caso in cui questi comportamenti persistano, potrebbe essere utile discuterne con una figura di riferimento all'interno dell'azienda, come un supervisore o qualcuno delle risorse umane. Il rispetto reciproco dovrebbe essere alla base di qualsiasi ambiente lavorativo, e non c'è nulla di sbagliato nel volerlo tutelare.

Comprendo che queste situazioni possano farla sentire isolato o frustrato, ma è importante ricordare che non è solo in questo. Cercare il supporto di colleghi di fiducia o di altre persone all'interno dell'azienda potrebbe aiutarla a sentirsi meno solo e a gestire meglio queste dinamiche negative.

Se desidera approfondire questi argomenti rimango a disposizione. Un caro saluto.
Buongiorno.
Purtroppo capita frequentemente che gli ambienti di lavoro diventino luoghi in cui esprimere parti oscure di sé e dove le relazioni tra lavoratori non sono oggetto di attenzione e cura da parte di chi dirige.
Un colloquio psicologico, magari online, potrebbe esserle di aiuto per approfondire una lettura di certe dinamiche, ma anche per provare a rileggere i propri comportamenti nella relazione con gli altri.
Salve ,queste dinamiche relazionali che si instaurano nell ambiente lavorativo spesso lo rendono particolarmente stressante.Se si sente particolarmente confusa e spiazzata le consiglio di richiedere un supporto psicologico per affrontare meglio la situazione stressante.
Gentile utente, gli ambienti di lavoro possono essere dei luoghi molto tossici e qualche volta lo stress viene più dai colleghi che non dal lavoro in sè. Avvengono le peggiori bassezze e circola invidia, gelosia, competizione, mobbing e bullismo. Ma non sempre per fortuna e non dappertutto. Quello da lei descritto non mi sembra dei più elevati. Le posso suggerire di mettere dei confini alle persone, anche non dando subito troppa confidenza o darla a chi ispira la sua fiducia. Possono nascere delle amicizie, ma rimane un luogo di lavoro e la confidenza meglio darla fuori. Se deve dire una cosa ad una persona lo faccia in modo privato. Diciamo sorriso per tutti ma giusta distanza. Se le interessasse approfondire il tema e praticare la comunicazione assertiva, mi può contattare. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente,
ciò che descrive è un ambiente lavorativo che sembra essere caratterizzato da dinamiche relazionali poco sane, dove alcune persone sembrano sfogare le proprie frustrazioni sugli altri, creando un clima di tensione e disagio. Le situazioni che ha riportato evidenziano un comportamento aggressivo, probabilmente dettato da insicurezze personali o dinamiche di potere che alcune persone cercano di affermare sugli altri.
Per rispondere alla sua prima domanda: no, non è normale dover subire aggressioni verbali in un ambiente lavorativo. Il rispetto reciproco dovrebbe essere alla base di qualsiasi relazione professionale, e il fatto che altri colleghi ridano di fronte a queste situazioni non fa che amplificare il problema, rendendolo un comportamento tollerato e quasi legittimato dal gruppo. Questa reazione di gruppo può spesso derivare dalla paura di essere il prossimo bersaglio o dalla voglia di conformarsi alla dinamica del gruppo dominante.
Per quanto riguarda il comportamento della collega che la denigra, sembra che ci siano dinamiche personali che influenzano il suo atteggiamento. La distanza fisica e il cambiamento di orario potrebbero aver modificato la percezione del vostro rapporto da parte sua, facendola sentire forse esclusa o non più al centro delle sue attenzioni. Questo genere di comportamento, in cui una persona che una volta era amichevole si trasforma in aggressiva, può essere un segno di insicurezza o gelosia. Tuttavia, ciò non giustifica in alcun modo le aggressioni verbali che sta subendo.
Il secondo episodio, con il collega che ha reagito in maniera aggressiva alla sua offerta di aiuto, potrebbe riflettere una sorta di frustrazione personale o invidia. Spesso, chi reagisce in modo così sproporzionato lo fa perché si sente in qualche modo minacciato, o perché è abituato a esprimere le proprie emozioni in modo aggressivo anziché costruttivo.
Di fronte a queste situazioni, è importante trovare strategie per proteggersi emotivamente e mantenere la propria serenità. Se una persona inizia a essere verbalmente aggressiva, è importante farle capire che questo comportamento non è accettabile. Può rispondere in modo calmo ma fermo, esprimendo chiaramente che non intende tollerare certi atteggiamenti. Ad esempio, può dire: "Capisco che hai un'opinione diversa, ma preferirei discuterne in modo più rispettoso."
È comprensibile che situazioni come queste possano far scattare una reazione emotiva, ma cercare di non rispondere con lo stesso tono può aiutare a disinnescare la situazione. Mostrare che non è disposto a farsi coinvolgere in conflitti verbali può alla lunga far comprendere agli altri che non troveranno terreno fertile per tali atteggiamenti.
Se il clima lavorativo diventa troppo ostile, può essere utile cercare il supporto di un superiore o delle risorse umane. Far presente queste dinamiche può portare a un intervento che migliori l’ambiente lavorativo per tutti.
In ogni ambiente ci sono persone che apprezzano il rispetto e la gentilezza. Concentrarsi su questi rapporti positivi e mantenere la propria integrità può aiutare a rimanere sereni e soddisfatti, nonostante le difficoltà.
Infine, valuti se l’ambiente in cui lavora è quello giusto per lei. Se queste dinamiche dovessero continuare e non ci fosse un cambiamento, potrebbe essere utile riflettere se ci sono opportunità in ambienti più sani e rispettosi.
Spero che queste riflessioni possano esserle di aiuto per affrontare queste difficili situazioni e che possa trovare il modo migliore per tutelare il suo benessere.
Cordialmente,
Dott.ssa Pinella Chionna
Buonasera,
Dal suo sfogo non sono riuscita a comprendere Se lei sia spesso bersaglio degli altri. In tal caso forse la sua questione più che l aggressività dell' altro, che tutti noi possiamo incontrare, è cosa ne fa lei.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile utente, mi rammarica sentire le sue parole così colme di dispiacere per la situazione che si è creata attorno a lei. Purtroppo gli ambienti di lavoro sono spesso tossici e colmi di persone a cui non importa di come si senta l'altro. Spesso questo può derivare da poca attenzione da parte dell'azienda riguardo al clima aziendale, che dovrebbe invece farsene cura attraverso corsi di formazione e percorsi di sostegno laddove necessario. Cerchi di stabilire fermamente dei limiti con le persone con le quali sono capitate queste aggressioni, facendo capire che non è più disposto a tollerare situazioni simili. Se dovessero continuare (le auguro di no) le situazioni spiacevoli provi a parlarne con qualche responsabile all'interno della sua compagnia per eventualmente prendere provvedimenti dal punto di vista aziendale. Rimango a disposizione. Saluti, Dott. Luca Demuro
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Purtroppo le persone spesso sono maleducate. Non si può impedirgli di esserlo, ma si può rispondere in maniera educata, ferma e professionale. Dando il buon esempio e crescendo come persone. Un caro saluto.
Buongiorno,
è molto difficile rispondere al suo quesito senza conoscere il contesto a cui si riferisce e le persone coinvolte in tali dinamiche. Nel caso l'ambiente in cui lavora dovesse divenire per lei fonte di forte disagio, non esiti a valutare la possibilità di parlarne con un professionista attraverso specifici colloqui.

Cordialmente
Dott. Diego Ferrara

Mi dispiace molto sentire che stai vivendo queste situazioni difficili al lavoro. È importante riconoscere che nessuno dovrebbe subire aggressioni verbali o sentirsi denigrato in un ambiente professionale.
La collega che ti aggredisce verbalmente potrebbe provare invidia per il rapporto sereno che hai con l’altra collega. Questo può portarla a comportarsi in modo ostile per cercare di destabilizzare la tua serenità. Spesso, chi aggredisce verbalmente lo fa per mascherare le proprie insicurezze. La tua collega potrebbe sentirsi minacciata o insicura nel nuovo ambiente e sfogare queste emozioni su di te. Inoltre, il cambiamento di orario e ufficio ha portato la tua collega a formare nuovi legami, creando tensioni, soprattutto se percepisce che tu non fai parte del suo nuovo gruppo.
Quando ti trovi di fronte a un’aggressione verbale, cerca di mantenere la calma. Rispondere con calma e assertività può aiutare a disinnescare la situazione. È importante far sapere ai tuoi colleghi che non tolleri comportamenti aggressivi, e puoi farlo in modo assertivo, senza essere aggressivo a tua volta. Parla con un supervisore o con il reparto risorse umane riguardo alle tue esperienze, perché è importante che l’azienda sia a conoscenza delle dinamiche negative e possa intervenire se necessario. Continua a coltivare relazioni positive con i colleghi che ti rispettano e ti supportano, poiché questo può aiutarti a sentirti meno isolato e più sostenuto. Non dimenticare di prenderti cura del tuo benessere emotivo e mentale, con attività come la meditazione, l’esercizio fisico e il tempo trascorso con amici e familiari, che possono aiutarti a gestire lo stress.
Non hai fatto nulla di sbagliato nel mostrare gentilezza e disponibilità verso il collega che stava lasciando l’azienda. Il comportamento aggressivo dell’altra collega riflette più su di lui che su di te. Ricorda che hai il diritto di lavorare in un ambiente rispettoso e sicuro. Se le situazioni di aggressione verbale continuano, potrebbe essere utile cercare un supporto professionale per aiutarti a navigare queste dinamiche complesse.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili. Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori consigli, sono qui per aiutarti. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno Gentile Utente, capisco quanto possa essere difficile trovarsi in un ambiente di lavoro dove si verificano questi episodi di tensione e ostilità. È normale sentire disagio e frustrazione quando ci si sente attaccati o ridicolizzati ingiustamente.

È possibile che il comportamento della collega, che era precedentemente amichevole e ora è diventata aggressiva, derivi da insicurezze personali o gelosie. Potrebbe essere infastidita dalla sua amicizia con la collega con cui ora lavora più a stretto contatto. A volte, le persone reagiscono in modo negativo quando si sentono escluse o minacciate, anche se questo sentimento è irrazionale.
Anche se è difficile, cercare di non prendere questi attacchi sul personale può aiutare. Spesso, il comportamento ostile degli altri è più una riflessione delle loro frustrazioni o insoddisfazioni piuttosto che un vero problema con lei. La sua collega potrebbe usare questo atteggiamento di denigrazione per sentirsi meglio con sé stessa o per attirare l'attenzione del gruppo.

Se sente che la situazione sta diventando insostenibile, potrebbe essere utile stabilire dei limiti chiari con queste persone. Quando si verificano commenti denigratori o aggressivi, una risposta calma e ferma può comunicare che non accetta quel tipo di trattamento. Frasi come "Non capisco perché dici questo, ma preferirei che evitassimo commenti personali sul lavoro" possono essere efficaci.

Altre volte, il modo migliore per affrontare questo tipo di comportamento è non dargli peso (comprendo non sia sempre facile). Rispondere in modo aggressivo o difensivo può peggiorare la situazione. Invece, rispondere con serenità o ignorare commenti inutili può disarmare chi cerca di provocare. Scegliere di non partecipare alle "bagarre" può proteggerla da ulteriori conflitti.

Continuare a coltivare le relazioni positive sul lavoro, come quella con il collega che ha salutato con gentilezza, può essere un antidoto contro il clima negativo creato da altre persone. Cercare di circondarsi di colleghi che apprezzano la sua autenticità e il suo approccio rispettoso può aiutarla a sentirsi più sostenuto.

Se questi episodi di aggressione verbale diventano frequenti e compromettono il suo benessere sul lavoro, potrebbe essere utile parlare con un supervisore o una figura di riferimento. In alcuni casi, avere una discussione facilitata da un mediatore può aiutare a risolvere i conflitti in modo costruttivo.

L'episodio in cui ha offerto supporto a un collega che stava per terminare il contratto dimostra nettamente la sua empatia e disponibilità. Non c'è nulla di sbagliato in questo, anzi, è un segno di una persona generosa e attenta. Il commento negativo dell'altro collega sembra più una proiezione della sua frustrazione o invidia, piuttosto che un'osservazione obiettiva.

In sintesi, cercare di mantenere la calma, stabilire dei confini chiari, e concentrare l'energia sulle persone che la rispettano e apprezzano il suo modo di essere può aiutarla a navigare in questo ambiente di lavoro complesso.

Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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E' comprensibile il disagio che provi di fronte a situazioni di conflitto e ostilità sul luogo di lavoro. È importante mantenere la calma e non lasciarsi trascinare nelle dinamiche negative. Comunicare in modo assertivo e chiaro i confini personali può essere utile. Cerca di mantenere la tua dignità e rispetta te stesso/a. La tua gentilezza non è mai un errore. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, mi spiace molto per la sua situazione lavorativa.

Purtroppo, quelle che racconta sono dinamiche “tipiche” delle organizzazioni, e con tipiche, intendo che si possono verificare spesso, ma non che vadano passivamente accettate, soprattutto quando, come nel suo caso, creano tensioni e malcontenti che è bene attenzionare e imparare a gestire.

Nella sua descrizione, per quanto accurata, non percepisco una riflessione su come il suo stare in relazione con queste persone, possa aver innescato, a torto o a ragione, questi atteggiamenti che da un punto di vista prettamente logico-razionale parrebbero non trovare ragion d’essere.

Cerco di spiegarmi meglio; lei ha fatto una descrizione quasi geografica della situazione, mentre, per provare a comprendere le motivazioni che hanno creato queste situazioni, è necessario e opportuno osservare cosa accade tra lei e i suoi colleghi all’interno del panorama descritto.

Sono certo che avviando un percorso con uno specialista, avrebbe modo di scoprire le motivazioni profonde per cui certi sguardi, parole o gesti, apparentemente senza significato, sono stati caricati inconsciamente di senso, scatenando altrettanto inconsciamente delle risposte da parte dei suoi colleghi che, come ho detto, sul piano logico-razionale non troverebbero cittadinanza alcuna.

Spero che questa mia lettura della situazione possa offrirle ulteriori spunti di riflessione, e se volesse approfondirli, non esiti a contattarmi, sarò felice di comprendere insieme come risolvere la situazione.
Buongiorno, grazie per averci scritto. Il quesito che pone potrebbe essere tradotto in "Come posso salvaguardare i miei spazi senza che questi siano invasi da giudizi di persone estranee?". A questo quesito non c'è una risposta univoca, ma quello che possiamo pensare è che rafforzare i confini potrebbe essere un primo passo per non permettere invasioni nemiche. Cordiali saluti,
Salve, non sarà facile per lei passare ore in un luogo di lavoro dove accadono situazioni come quelle descritte, che le creano disagio e quanto questo sia impattante per la sua serenità nelle ore di lavoro e in generale nella sua vita quotidiana.
L’ambiente lavorativo e il rapportarsi con altri colleghi a volte è faticoso soprattutto quando ciò che gli altri fanno, per noi, ha un impatto importante sulla nostra persona.
Sarebbe interessante per lei osservare le sensazioni, i pensieri e le emozioni che prova quando vive queste situazioni, quindi osservare come le interpreta e quanto questo dica di lei e e quanto dei suoi colleghi.
Riporta che quando la sua collega lo tratta in quel modo e gli altri ridono lei prova fastidio e si sente vessato, sarebbe interessate lavorare con uno psicologo-psicoterapeuta cognitivo ,su questi episiodi, affinchè possa aiutarla ad identificare i pensieri che fa quando si trova a vivere queste situazioni e quali emozioni le suscitano, osservare come lei reagisce anche in presenza di altri che osservano la scena.
Questo al fine di raggiungere il suo obiettivo di non farsi trascinare nelle modalità che la gente attua per rapportarsi .
Se desidera approfondire questi argomenti rimango a disposizione, anche online.
Un caro saluto.
Salve.
Divido la risposta in due parti, perché sono due situazioni lievemente diverse.
Per quanto riguarda il rapporto con la collega che ha cambiato reparto, c'è da dire che le dinamiche gruppali sono complesse e potrebbero esserci aspetti del nuovo ambiente in cui è inserita che potrebbero non esservi immediatamente evidenti (magari una rivalità tra parti della stessa azienda) e che portano a fenomeni di mobbing che ricalcano le dinamiche gruppali scolastiche del bullismo. Essendo adesso parte di un gruppo diverso, si adatta alle dinamiche del nuovo gruppo per "sopravvivere". Questa risposta potrebbe non essere esaustiva, ma è quanto riesco a discernere dal vostro racconto.
Quanto alla seconda situazione, purtroppo credo sia più legata all'ambito lavorativo in generale e al fatto che la "cultura dominante" in Italia dell'ambito lavorativo sia di "competizione" più che di collaborazione, portando le persone ad esternare atteggiamenti aggressivi fuori luogo. Anche in questo caso, la risposta potrebbe non essere esaustiva.
Per qualsiasi dubbio o domanda sono a disposizione anche con un messaggio privato.
Cordialmente. Dott. Valeri.
Gentilissimo, chiede una spiegazione riguardo le dinamiche relazionali che avvengono nel suo ambiente lavorativo. Riferisce alcune situazioni avvenute e il numero di colleghi che vi operano. Mi sembra di comprendere, da ciò che riporta, che almeno un paio di suoi colleghi si comportino con lei in modo aggressivo. In particolare la sua collega donna, sposata, che si rivolge a lei con pretese di essere cercata piu' spesso. L'altro collega, la aggredisce senza che sia neanche stato interpellato. Con le informazioni che lei riporta, da parte mia è possibile solo condividere la mia personale immaginazione di ciò che ha potuto muovere tali comportamenti. Inoltre, dare una spiegazione di questi comportamenti esula dal lavoro personale che lei sembra chiamato a fare per milgiorare la sua assertività. In tutti i casi potrei pensare che la collega si senta sfruttata nell'essere interpellata a lavoro solo quando l'altra manca. Ciò non giustifica il suo comportamento ma forse si sente usata e non riconosciuta come persona. Prenderla piu' in considerazione potrebbe aiutare la relazione. L'altro collega che si intromette potrebbe essere geloso del modo con cui lei stringe legami a lavoro, forse vorrebbe essere suo amcico ma non riesce ad esprimerlo in modo funzionale. In tutti i casi, queste sono solo immaginazioni, mie personali, probabilmente non adatte alla sua reale situazione. Ciò che ritengo piuì utile per lei è dedicare del tempo con un professionista della salute mentale per conoscersi meglio e migliorare il suo stile comportamentale relazionale. Cari saluti.
Dr.ssa Claudia Quaglieri
Buongiorno,
credo che le possa essere utile, in una situazione del genere, sviluppare assertività, grazie l'aiuto di uno psicologo. Mettere i giusti confini con gli altri ci tutela dalle loro dinamiche conflittuali. E' infatti molto probabile che il collega che ce l'ha con lei abbia nei suoi confronti delle proiezioni. Dalle proiezioni degli altri siamo continuamente bombardati tutti i giorni. E' bene riconoscerle e avere strumenti per affrontarle.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin

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