Una psicosi da cannabinoidi durata circa 20 giorni e trattata con RISPERDAL, TALOFEN e DELORAZEPAM i
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Una psicosi da cannabinoidi durata circa 20 giorni e trattata con RISPERDAL, TALOFEN e DELORAZEPAM in un ragazzo di 33 anni perfettamente normale. Presi per circa 6 mesi. Adesso, dopo la scalata e l' azzeramento di questi antipsicotici (tranne per il DELORAZEPAM, in quanto restano ancora 10 gocce al giorno) è stato introdotto il CIPRALEX senza una depressione di fondo, ma solo come continuativo del trattamento con antipsicotici. È NECESSARIA L' ASSUNZIONE DI QUESTO ANTIDEPRESSIVO SENZA IL REALE BISOGNO? In quanto quest' ultimo ha portato apatia a livello emozionale in un ragazzo ripeto che prima della psicosi era assolutamente normale. Mi spiego meglio. C' è necessità di proseguire con antidepressivo anche se non serve, in quanto la psicosi era passata al 100%? Come devo comportarmi? Rivoglio mio marito. Aiutatemi.
Grazie della domanda. Questo stato che lei definisce come "apatico" può essere dovuto a vari fattori:
1) come coda della recente terapia con Risperdal e Talofen
2) Come prosecuzione di una componente depressiva coperta dalla sintomatologia psicotica.
3) Come sintomatologia depressiva residua dell'uso dei cannabinoidi
Tendenzialmente il cipralex non da apatia. E' possibile che smussi l'intensità emotiva in alcuni soggetti come sensazione personale percepita ma c'è sempre la possibilità di una reazione atipica. In ogni caso sembra che il peggio sia passato ed eventualmente, il cipralex, potrà essere sospeso in seguito con l'aiuto dello psichiatra curante. Spero che la risposta le sia stata utile.
1) come coda della recente terapia con Risperdal e Talofen
2) Come prosecuzione di una componente depressiva coperta dalla sintomatologia psicotica.
3) Come sintomatologia depressiva residua dell'uso dei cannabinoidi
Tendenzialmente il cipralex non da apatia. E' possibile che smussi l'intensità emotiva in alcuni soggetti come sensazione personale percepita ma c'è sempre la possibilità di una reazione atipica. In ogni caso sembra che il peggio sia passato ed eventualmente, il cipralex, potrà essere sospeso in seguito con l'aiuto dello psichiatra curante. Spero che la risposta le sia stata utile.
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Mi permetto di suggerirle di porre dubbi e domande allo psichiatra di suo marito, perché il rapporto di cura sia efficace è necessario avere fiducia nel terapeuta e sentirsi liberi di potersi esprimere sinceramente.
In bocca al lupo
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