Una domanda quando si dice che la psicoterapia fatta con un esperto nel 99% dei casi insomma nella s

17 risposte
Una domanda quando si dice che la psicoterapia fatta con un esperto nel 99% dei casi insomma nella stragrande maggioranza dei casi è efficace e risolutiva è perché uno psicoterapeuta bravo sa come gestire tutti i possibili fattori che potrebbero nel paziente influenzare negativamente la riuscita della terapia?? A me dissero che è così. Ma poi quando si dice che la buona riuscita o meno della psicoterapia può dipendere anche dalla gravità dei sintomi, con questo si intende che ci sono casi in cui i sintomi forti potrebbero ostacolare il percorso e quindi richiedere anche un approccio psicofarmacologico per facilitare i risultati della psicoterapia?
Attendo conferme☺️
Buongiorno caro utente, una psicoterapia con un terapeuta esperto e con la dovuta formazione è, nella maggior parte dei casi, efficace, al di là della specializzazione e quindi delle tecniche utilizzate. La psicoterapia implica una relazione tra paziente e terapeuta ed insieme si segue un percorso che non sempre è lineare, può essere anche molto tortuoso, a volte anche lungo in termini di durata, ma con un obbiettivo condiviso. Se per "possibili fattori che potrebbero nel paziente influenzare negativamente la riuscita della terapia" intende famiglia, amic*, fidanzat*, il terapeuta non può agire su di loro, ma solo su come il paziente si relaziona con essi.
Ci sono poi alcuni disturbi in cui la cura del parlare non è sufficiente e quindi c'è bisogno di un supporto farmacologico.
Spero di avere fornito qualche chiarimento
Dott.ssa Maria Romanelli

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Buongiorno, la sua domanda è molto complessa e richiederebbe molto più spazio di questo. La buona riuscita di una psicoterapia è multifattoriale, nel senso che concorrono più elementi. Senz'altro la preparazione e le capacità relazionali del terapeuta (empatia, accoglienza, autenticità, non giudizio). Dipende anche dal paziente, dal quanto riesce a lavorare sui suoi problemi, quanto accoglie gli input del terapeuta e certamente anche dalla gravità del sintomo. La componente farmacologica può essere aggiunta su parere medico nei casi che la situazione lo richieda e in molti casi la sinergia tra le due terapie è molto efficace. Una lavora sui sintomi (farmaco), l'altra sulle cause (psicoterapia). Trattandosi di un campo dove sono in gioco emozioni, percezioni, storie di vita, salute, è ben difficile poter quantificare questi aspetti. La saluto cordialmente, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Gentile utente, psicofarmacologia e psicoterapia possono integrarsi in alcuni casi se gli specialisti lo ritengono opportuno, per un periodo più o meno breve e non dipende esclusivamente dalla gravità dei sintomi, ma dalla valutazione diagnostica generale.
La psicoterapia è efficace se si istaura una buona alleanza terapeutica, se il terapeuta è competente e se il paziente è interessato a raggiungere quell'obiettivo, detto questo le difficoltà si incontrano e si superano insieme.
La mia impressione, leggendola, è che stia valutando di iniziare un percorso, ma sente la paura del fallimento e questo la sta portando a cercare di avere il controllo di tutte le variabili possibili per scongiurare tale accadimento. E' anche possibile che questo pattern di risposta sia la causa del suo malessere. La invito ad avere fiducia in se stesso e a potersi affidare all'altro: inizi il suo percorso e vedrà che insieme al suo terapeuta riuscirà a superare gli ostacoli che sicuramente ci saranno.
Cordialmente
Salve, la ringrazio per aver scritto.
Talvolta, e generalmente nei casi in cui la sintomatologia ingombra al punto da impedire la messa a lavoro della parola, può accadere che quest'ultima abbia bisogno anche del supporto farmacologico. Così come può accadere il contrario e cioè che il supporto farmacologico abbia bisogno anche di una elaborazione discorsiva. In entrambi i casi l’unione dei trattamenti può permettere a ciascuna parte di contribuire con efficacia al percorso di cura e facilitarlo.
Cordiali saluti
Buongiorno, La buona riuscita di un percorso di psicoterapia dipende da tanti fattori fra cui sicuramente la preparazione del professionista ed il fatto che si occupi prorpio delle tematiche che il paziente porta, ma mi sento di dire che primo fra tutti per una buona riuscita è necessaria l'alleanza e la buona relazione terapeutica tra paziente e psicoterapeuta, un clima di fiducia e collaborazione.
In alcuni casi può essere d'aiuto richiedere anche un supporto farmacologico per poter lavorare bene in psicoterapia, questo lo si valuta insieme.
Un saluto
Salve, esistono molte componenti diverse che incidono sulla buona riuscita di un percorso psicoterapeutico.
Tutti questi fattori sono diversamente interagenti a seconda della commistione che si viene a creare nella diade paziente terapeuta. Per cui, fra tutto i possibili questo é l’elemento primo,dopo vengono tutti gli altri.
L’interazione poi tra farmaco e psicoterapia é sinergico e non antagonista.
Per voi, il farmaco lavora sua risoluzione del sintomo e la psicoterapia sulle cause scatenanti.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente l' efficacia di una psicoterapia dipende da svariati fattori: l' esperienza del terapeuta, la motivazione del paziente, la costruzione di una buona alleanza e certo influenza anche la gravità del sintomo, la colleganza con lo psichiatra. Cordialità dott. Gaetano Marino
Gentile utente, quando si afferma che la psicoterapia fatta con un esperto è efficace nella stragrande maggioranza dei casi, ci si riferisce alla capacità dello psicoterapeuta di adattare l'approccio terapeutico alle necessità individuali del paziente e di gestire i fattori che potrebbero interferire negativamente con la terapia. Un terapeuta esperto è in grado di individuare e affrontare le resistenze del paziente, di costruire una solida alleanza terapeutica e di usare una varietà di tecniche per facilitare il cambiamento. Questo contribuisce notevolmente alla riuscita del trattamento.

Quando si dice che la buona riuscita della psicoterapia dipende anche dalla gravità dei sintomi, si intende che in alcuni casi, specialmente quando i sintomi sono molto intensi (ad esempio, nel caso di depressione severa, psicosi o ansia estremamente debilitante), questi potrebbero rendere difficile l'efficacia immediata della sola psicoterapia. In tali situazioni, un approccio combinato con psicofarmaci può essere utile per stabilizzare i sintomi e rendere il paziente più ricettivo alla terapia. In altre parole, l'obiettivo è creare un terreno più favorevole per il lavoro terapeutico, migliorando la capacità del paziente di partecipare attivamente al processo.

Quindi sì, ci sono casi in cui la gravità dei sintomi può richiedere l'uso di farmaci, e questo non diminuisce l'efficacia della psicoterapia, ma anzi la supporta, rendendo il percorso più gestibile e produttivo.
Resto a disposizione se desidera approfondire ulteriormente questo argomento.
D.ssa Violeta Raileanu
Salve, la sua domanda richiederebbe sicuramente uno spazio più approfondito. Possiamo dire, però, che talvolta i sintomi e la sofferenza del paziente hanno bisogno di un aiuto in più per poter continuare con la terapia, e questo aiuto può essere fornito anche dagli psicofarmaci che non devono essere denigrati. L'importante è sempre essere seguiti!

un caro saluto.
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Buongiorno,
gli obiettivi terapeutici di una psicoterapia possono variare da paziente a paziente. Possono essere ottenuti ottimi risultati laddove viene a strutturarsi una buona alleanza terapeutica tra paziente e terapista. Non sempre è possibile parlare di completa guarigione, a volte la psicoterapia migliora la qualità della vita di un paziente; in alcuni casi le problematiche possono essere molto complesse da dover richiedere anche un sostegno farmacologico. Nella speranza di aver orientato le sue domande nel migliore dei modi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, domanda complessa e la risposta non può essere semplice. La riuscita di una psicoterapia dipende dalla compliance del paziente, dal clima emotiva che si crea con il terapeuta, dall' empatia del terapeuta e dalla capacita' di applicare la tecnica in modo funzionale e non rigido . La terapia farmacologia intervenien un alcune situazioni in cui si ha bisogno di ridurre sintomi clinicamente significativi, ovvero che impediscono le normale attività quotidiane. Detto questo, anche la mia risposta è riduttiva e poco esaustiva. Cordialmente, giada di Veroli
Buongiorno.
Sì, è corretto. Un terapeuta esperto ha la capacità di:
Identificare e gestire i fattori che potrebbero ostacolare il progresso del paziente
Adattare l'approccio terapeutico alle esigenze specifiche del paziente
Creare un'alleanza terapeutica solida
Riguardo alla gravità dei sintomi:
In alcuni casi, sintomi particolarmente intensi possono rallentare il processo terapeutico
La terapia combinata (psicoterapia + farmacoterapia) può essere più efficace per:
Disturbi gravi
Depressione maggiore
Disturbi d'ansia severi
L'approccio farmacologico può:

Alleviare i sintomi più debilitanti
Facilitare la partecipazione attiva del paziente alla terapia
Migliorare la qualità di vita complessiva

È importante sottolineare che la decisione di integrare farmaci dovrebbe essere presa in collaborazione tra psicoterapeuta, psichiatra e paziente, valutando attentamente rischi e benefici. Cordiali saluti, Dott.ssa Danila Bardi, Psicologa
Buongiorno, si a volte la buona riuscita puo' essere aiutata dall'utilizzo di farmaci prescritti da uno psichiatra competente, i sintomi cosi' dovrebbero diminuire lasciando il tempo al lavoro psicoterapeutico di procedere senza ostacoli. Questo solo in alcuni casi
tanti auguri
Salve, in certi casi per sopportare la fatica di una psicoterapia è necessario prendere farmaci almeno all'inizio e poi le cose si assestano e i farmaci non sono più necessari. A volte i farmaci non vengono affatto prescritti. Se è interessato ad intraprendere un percorso psicologico , cerchi la persona giusta, con cui sentirsi a suo agio per raccontare ciò che la fa soffrire e andare in profondità. Questo mi sembra l'essenziale. Auguri
Buongiorno, certamente più il disturbo è "grave" più è impegnativo affrontare la situazione e più spesso potrebbe aiutare un supporto farmacologico. Tuttavia la chiave di volta è rappresentata dalla motivazione individuale e dalla capacità di mettersi in discussione. Senza queste due caratteristiche non c'è percorso che tenga.
Sembra una domanda semplice ma non lo è affatto, che permette anche a noi professionisti di riflettere sul nostro lavoro. Se ci fosse un solo elemento a determinare la buona riuscita o meno di una qualunque cosa, la realtà sarebbe più semplice di quanto immaginiamo. Affinchè vi sia un sincero cambiamento è importante che la persona si metta realmente in gioco, che sia disposta a mettere in discussione quelle certezze che lo hanno sorretto fino a quel momento. Allo stesso tempo, la scelta dello psicoterapeuta è altrettanto fondamentale, è un lavoro condotto in due e per questo non deve essere lasciata al caso.
Seppur vero che alcuni aspetti sintomatologici e caratteriali posso interferire sul lavoro terapeutico, è altrettanto vero ipotizzare di mettere in lavorazione tali resistenze per condurre un buon lavoro
Buonasera, la riuscita o meno di una psicoterapia dipende da molti fattori, tra i quali una buona relazione terapeutica, la chiarezza sugli obiettivi e micro-obiettivi che terapeuta e paziente decidono di raggiungere e soddisfare e dalla forza di volontà del paziente. Il paziente è l'esperto di Sè, mentre il terapeuta è l'esperto di clinica; assieme condividono lo stesso argomento, da identificare ed elaborare. Il professionista, in base alle problematiche del paziente, valuta e consiglia al paziente di rivolgersi ad un collega psichiatra per l'eventuale prescrizione di psicofarmaci per, ad esempio, ridurre scompensi emotivi e stabilizzare l'umore, in maniera tale da poter aumentare il successo della terapia. Non si possono inoltre fare "preventivi" sul numero di sedute necessarie.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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