Una curiosità perché dicono che la psicoterapia una resistenza alla terapia potrebbe essere il "NON
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Una curiosità perché dicono che la psicoterapia una resistenza alla terapia potrebbe essere il "NON CREDO CHE NIENTE RIUSCIRÀ A FARMI STARE BENE"? ma io sapevo che la mancanza di fiducia /speranza sono comuni in soggetti depressi, ansiosi,ossessivi.... Ma poi io sapevo che la psicoterapia funziona benissimo anche se una persona non ci crede perché qui parliamo di scienza vera e propria come è la psicoterapia, la psicoterapia non è un placebo /talismano che funziona solo se ci crediamo, se una persona è motivata a voler cambiare una situazione e mette in atto tutto ciò che le dice il terapista, la psicoterapia mi dissero funziona anche se uno è scettico o non crede che possa aiutarlo... Non ho capito male giusto??
Buonasera, la sua riflessione è acuta e ben fondata. È vero che la psicoterapia è una scienza, basata su teorie validate e supportate da evidenze empiriche. Tuttavia, il concetto di "resistenza" nella psicoterapia non si riferisce necessariamente alla mancanza di fede nel metodo, ma a quei meccanismi consapevoli o inconsapevoli che una persona può mettere in atto per evitare il cambiamento o per proteggersi da ciò che potrebbe risultare emotivamente difficile affrontare.
La frase "Non credo che niente riuscirà a farmi stare bene" può effettivamente essere un’espressione comune in persone con depressione, ansia o disturbi ossessivi, perché queste condizioni spesso comportano sentimenti di disperazione e scetticismo rispetto alla possibilità di migliorare. Questo non significa che la terapia non possa essere efficace, anzi. La ricerca mostra che molte persone iniziano un percorso terapeutico con dubbi, ma ottengono comunque benefici significativi, soprattutto se sono disposte a impegnarsi nel processo, anche solo per curiosità o necessità.
La psicoterapia, a differenza di un placebo, non si basa sulla "credenza" del paziente per funzionare. Tuttavia, alcuni fattori facilitano il successo terapeutico, come una buona alleanza terapeutica (cioè il rapporto di fiducia e collaborazione tra terapeuta e paziente), la motivazione al cambiamento e l’impegno nelle strategie proposte. Anche una persona scettica può ottenere risultati, purché sia disposta a mettere in atto i compiti o le riflessioni suggerite dal terapeuta.
In sintesi, non ha capito male. La psicoterapia funziona anche con pazienti scettici, perché si basa su principi scientifici e metodologie strutturate. Tuttavia, il lavoro terapeutico può richiedere tempo per superare eventuali resistenze e costruire una maggiore fiducia nel processo. Se una persona è disposta a impegnarsi, anche senza iniziale convinzione, può comunque sperimentare cambiamenti significativi.
Resto a disposizione per ulteriori riflessioni o chiarimenti!
La frase "Non credo che niente riuscirà a farmi stare bene" può effettivamente essere un’espressione comune in persone con depressione, ansia o disturbi ossessivi, perché queste condizioni spesso comportano sentimenti di disperazione e scetticismo rispetto alla possibilità di migliorare. Questo non significa che la terapia non possa essere efficace, anzi. La ricerca mostra che molte persone iniziano un percorso terapeutico con dubbi, ma ottengono comunque benefici significativi, soprattutto se sono disposte a impegnarsi nel processo, anche solo per curiosità o necessità.
La psicoterapia, a differenza di un placebo, non si basa sulla "credenza" del paziente per funzionare. Tuttavia, alcuni fattori facilitano il successo terapeutico, come una buona alleanza terapeutica (cioè il rapporto di fiducia e collaborazione tra terapeuta e paziente), la motivazione al cambiamento e l’impegno nelle strategie proposte. Anche una persona scettica può ottenere risultati, purché sia disposta a mettere in atto i compiti o le riflessioni suggerite dal terapeuta.
In sintesi, non ha capito male. La psicoterapia funziona anche con pazienti scettici, perché si basa su principi scientifici e metodologie strutturate. Tuttavia, il lavoro terapeutico può richiedere tempo per superare eventuali resistenze e costruire una maggiore fiducia nel processo. Se una persona è disposta a impegnarsi, anche senza iniziale convinzione, può comunque sperimentare cambiamenti significativi.
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Mostra risultati Come funziona?Gentile Utente, nel suo messaggio ha detto proprio la parola chiave: motivazione. Affinchè la terapia sia efficace, il pz deve essere motivato al trattamento e questo implica farsi carico della fatica che il percorso di cura richiede. E' chiaro che questa motivazione deve essere intrinseca, cioè deve muovere la persona dall'interno. Una motivazione estrinseca, cioè che parte dall'esterno (ad es. andare in terapia perchè ce lo chiede qualcuno e vogliamo farlo contento) è destinata a condurci al fallimento e all'abbandono del percorso terapeutico. Se una persona è scettica e non crede che una certa terapia possa aiutarlo, difficilmente avrà la motivazione necessaria anche solo per immaginare di iniziare un percorso di questo tipo. Resto a disposizione, Valentina Penati
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