Un saluto ai dottori dello staff e grazie come sempre per questo bel servizio che mettete a disposiz
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Un saluto ai dottori dello staff e grazie come sempre per questo bel servizio che mettete a disposizione: Vorrei chiedervi qualche delucidazione su una dieta "fai-da-te" che ho effettuato, forse sbagliando, e sui cui effetti nutro tuttora qualche riserva.
Parto col dire che sono un soggetto maschio di 39 anni, ipotiroideo (ipotiroidismo congenito per Ectopia Tiroidea sublinguale), in cura con Eutirox, e i valori di FT3, FT4, e TSH sono nella norma
Ho familiarità per diabete di tipo 2 da parte di papà, che assume Metformina 500.
Sono sempre stato una "buona forchetta", nel senso insano del termine....Non grande mangiatore di dolci, ma di carboidrati e grassi si. Sono alto (si fa per dire! :-I) 1,65 e il mio peso si è sempre aggirato sui 64/ 65 chili, a volte scendevo intorno ai 42/63, a volte come un Natale di qualche anno fa, sono arrivato a toccare i 70.
Faccio un lavoro di ufficio e sono sedentario, non faccio palestra da un bel po' di anni /almeno 5/6).
A maggio dello scorso anno, dopo il lockdown, dato che stando sempre in casa mi muovevo ancora di meno, ho voluto fare le analisi di glicemia ed emoglobina glicata. I valori erano rispettivamente di 100 e 5,6%, ovvero diciamo sulla soglia di demarcazione tra "normalità" e "prediabete" o "alterata tolleranza al glucosio".
Ho deciso di mettermi a "stecchetto", ma facendo l'errore forse di documentarmi troppo su internet e non affidarmi a uno specialista.
In primis ho "demonizzato" i carboidrati, eliminandoli quasi del tutto: sono passato dal fare un pranzo tipo pastasciutta, polpette al sugo, pane a fare la "scarpetta" a insalatona senza pane. PAne e pasta li avevo banditi dalla mia tavola. In piu, leggendo qua e là che una passeggiata dopo i pasti aiuta a ridurre il picco glicemico, mi son messo a fare delle belle camminate dopo pranzo e cena, di 15-20 minuti o anche piu, a passo svelto (e se la camminata era cosi veloce da rasentare la corsa, non nego che, facendola subito dopo mangiato, mi veniva pure mal di pancia)
Il risultato è che ho perso, nel giro di due mesi scarsi, quasi una decina di chili, passando dai 65/65 a 56/57. Poi ho reintegrato un po' di carboidrati, e continuato con le passeggiate digestive (che è l'unica attività fisica che faccio, per ora), ma il peso è rimasto uguale.
Ho ricontrollato i valori glicemici altre volte nel corso dei mesi a seguire: Luglio 2020 Glicemia 79 (non ho fatto l'emoglobina glicata). Settembre 2020 Glicemia 93, Emoglobina Glicata 4,8% - MArzo 2021 Glicemia 108, Emoglobina Glicata 5,1 %
L'ultimo risultato mi ha un po' sorpreso e deluso. L'emoglobina glicata si mantiene ampiamente sotto la soglia di rischio, ma la glicemia a digiuno no. Dopo qualche giorno poi ho voluto testarla su sangue capillare col glucometro di papà (che è tarato per dare piu o meno l'equivalente venoso), ed era 101.
Insomma, di sicuro una familiarità ci sta, e una ridotta tolleranza al glucosio sono il primo ad aspettarmela, e credo che se facessi la curva glicemica (cosa che mi consiglia il mio medico di base) avrei la conferma ai miei sospetti: ma, insomma, prima di spararmi un beverone di glucosio, la cui sola idea mi fa ribrezzo, vorrei capire dove abbia sbagliato.
Sto accarezzando l'idea, dopo le feste pasquali, di recarmi da un diabetologo/dietologo, per farmi prescrivere una dieta piu corretta, ma per ora i dubbi che ho riguardano
- quest'ultimo valore leggermente alto di glicemia a digiuno, non corroborato dall'emoglobina glicata, che, da quanto ne so, riflette la glicemia ,media degli ultimi 2/3 mesi, e pare vada bene.
- come sia possibile un valore del genere (riferendomi sempre a quello della glicemia a digiuno) in relazione al fatto che non mi ingozzo piu di carboidrati come prima e dolci non ne mangion quasi mai. Mangio molte verdure, e gli unici pasti "grassi" che mi permetto durante la settimana sono: salmone al forno, una bistecca, e una mozzarella di bufalaù
- per tenere sotto controllo la glicemia, è meglio fare una passeggiata normale dopo i pasti, o un allenamento gia piu aerobico (camminata molto veloce/quasi corsa, corsetta leggera, step in casa) prima di cenare?
Grazie anticipatamente a chiunque vorrà fornirmi qualche consiglio. Un caro saluto a tutti voi.
Parto col dire che sono un soggetto maschio di 39 anni, ipotiroideo (ipotiroidismo congenito per Ectopia Tiroidea sublinguale), in cura con Eutirox, e i valori di FT3, FT4, e TSH sono nella norma
Ho familiarità per diabete di tipo 2 da parte di papà, che assume Metformina 500.
Sono sempre stato una "buona forchetta", nel senso insano del termine....Non grande mangiatore di dolci, ma di carboidrati e grassi si. Sono alto (si fa per dire! :-I) 1,65 e il mio peso si è sempre aggirato sui 64/ 65 chili, a volte scendevo intorno ai 42/63, a volte come un Natale di qualche anno fa, sono arrivato a toccare i 70.
Faccio un lavoro di ufficio e sono sedentario, non faccio palestra da un bel po' di anni /almeno 5/6).
A maggio dello scorso anno, dopo il lockdown, dato che stando sempre in casa mi muovevo ancora di meno, ho voluto fare le analisi di glicemia ed emoglobina glicata. I valori erano rispettivamente di 100 e 5,6%, ovvero diciamo sulla soglia di demarcazione tra "normalità" e "prediabete" o "alterata tolleranza al glucosio".
Ho deciso di mettermi a "stecchetto", ma facendo l'errore forse di documentarmi troppo su internet e non affidarmi a uno specialista.
In primis ho "demonizzato" i carboidrati, eliminandoli quasi del tutto: sono passato dal fare un pranzo tipo pastasciutta, polpette al sugo, pane a fare la "scarpetta" a insalatona senza pane. PAne e pasta li avevo banditi dalla mia tavola. In piu, leggendo qua e là che una passeggiata dopo i pasti aiuta a ridurre il picco glicemico, mi son messo a fare delle belle camminate dopo pranzo e cena, di 15-20 minuti o anche piu, a passo svelto (e se la camminata era cosi veloce da rasentare la corsa, non nego che, facendola subito dopo mangiato, mi veniva pure mal di pancia)
Il risultato è che ho perso, nel giro di due mesi scarsi, quasi una decina di chili, passando dai 65/65 a 56/57. Poi ho reintegrato un po' di carboidrati, e continuato con le passeggiate digestive (che è l'unica attività fisica che faccio, per ora), ma il peso è rimasto uguale.
Ho ricontrollato i valori glicemici altre volte nel corso dei mesi a seguire: Luglio 2020 Glicemia 79 (non ho fatto l'emoglobina glicata). Settembre 2020 Glicemia 93, Emoglobina Glicata 4,8% - MArzo 2021 Glicemia 108, Emoglobina Glicata 5,1 %
L'ultimo risultato mi ha un po' sorpreso e deluso. L'emoglobina glicata si mantiene ampiamente sotto la soglia di rischio, ma la glicemia a digiuno no. Dopo qualche giorno poi ho voluto testarla su sangue capillare col glucometro di papà (che è tarato per dare piu o meno l'equivalente venoso), ed era 101.
Insomma, di sicuro una familiarità ci sta, e una ridotta tolleranza al glucosio sono il primo ad aspettarmela, e credo che se facessi la curva glicemica (cosa che mi consiglia il mio medico di base) avrei la conferma ai miei sospetti: ma, insomma, prima di spararmi un beverone di glucosio, la cui sola idea mi fa ribrezzo, vorrei capire dove abbia sbagliato.
Sto accarezzando l'idea, dopo le feste pasquali, di recarmi da un diabetologo/dietologo, per farmi prescrivere una dieta piu corretta, ma per ora i dubbi che ho riguardano
- quest'ultimo valore leggermente alto di glicemia a digiuno, non corroborato dall'emoglobina glicata, che, da quanto ne so, riflette la glicemia ,media degli ultimi 2/3 mesi, e pare vada bene.
- come sia possibile un valore del genere (riferendomi sempre a quello della glicemia a digiuno) in relazione al fatto che non mi ingozzo piu di carboidrati come prima e dolci non ne mangion quasi mai. Mangio molte verdure, e gli unici pasti "grassi" che mi permetto durante la settimana sono: salmone al forno, una bistecca, e una mozzarella di bufalaù
- per tenere sotto controllo la glicemia, è meglio fare una passeggiata normale dopo i pasti, o un allenamento gia piu aerobico (camminata molto veloce/quasi corsa, corsetta leggera, step in casa) prima di cenare?
Grazie anticipatamente a chiunque vorrà fornirmi qualche consiglio. Un caro saluto a tutti voi.
Buonasera gentile utente, sicuramente quel che posso consigliarle è di rivolgersi ad un nutrizionista per un piano nutrizionale personalizzato e non affidarsi al fai da te. Per quanto concerne l'attività fisica sicuramente la miglior soluzione è quella di effettuare un lavoro aerobico. Questo tipo di lavoro aiuta a migliorare la tolleranza glucidica e ridurre, in caso, uno stato di insulino-resistenza. Resto a disposizione. Cordiali Saluti! Dott. Vincenzo Marzolla
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Buongiorno,
Il diabete dii tipo 2 è una patologia influenzata da un fattore non modificabile (la familiarità) e da un fattore modificabile (lo stile di vita). Ovviamente possiamo agire solo sul secondo, che comunque ha una parte molto importante sia nella prevenzione che nella cura della patologia. Mi sembra dal suo racconto che lei abbia modificato lo stile di vita. Per quanto riguarda l’alimentazione deve essere varia, deve comprendere 5 porzioni al giorno tra verdura e frutta per assicurare un buon apporto di fibra; i carboidrati (che non vanno eliminati) vanno scelti tra quelli non raffinati; i grassi animali sono da limitare ed è buona regola introdurre i legumi; la frutta secca oleosa o i semi possono essere introdotti con gli spuntini; è consigliato un consumo di pesce (specialmente) pesce azzurro almeno due volte al settimana; per il condimento l’olio extravergine di oliva, uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea. Questi ovviamente sono consigli base che avrà sicuramente già letto e che non tengono conto ovviamente di eventuali altre patolologie o allergie. Per avere un’alimentazione con grammature precise è necessario un consulto da uno specialista. Per quanto riguarda il movimento, di grande aiuto nel controllo del profilo glicemico, sono consigliate le camminate veloci (compatibilmente con il proprio stato di salute), migliorano la resistenza insulinica. Un consulto con il diabetologo tuttavia le potrà essere di aiuto
Un caro saluto a lei
Il diabete dii tipo 2 è una patologia influenzata da un fattore non modificabile (la familiarità) e da un fattore modificabile (lo stile di vita). Ovviamente possiamo agire solo sul secondo, che comunque ha una parte molto importante sia nella prevenzione che nella cura della patologia. Mi sembra dal suo racconto che lei abbia modificato lo stile di vita. Per quanto riguarda l’alimentazione deve essere varia, deve comprendere 5 porzioni al giorno tra verdura e frutta per assicurare un buon apporto di fibra; i carboidrati (che non vanno eliminati) vanno scelti tra quelli non raffinati; i grassi animali sono da limitare ed è buona regola introdurre i legumi; la frutta secca oleosa o i semi possono essere introdotti con gli spuntini; è consigliato un consumo di pesce (specialmente) pesce azzurro almeno due volte al settimana; per il condimento l’olio extravergine di oliva, uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea. Questi ovviamente sono consigli base che avrà sicuramente già letto e che non tengono conto ovviamente di eventuali altre patolologie o allergie. Per avere un’alimentazione con grammature precise è necessario un consulto da uno specialista. Per quanto riguarda il movimento, di grande aiuto nel controllo del profilo glicemico, sono consigliate le camminate veloci (compatibilmente con il proprio stato di salute), migliorano la resistenza insulinica. Un consulto con il diabetologo tuttavia le potrà essere di aiuto
Un caro saluto a lei
buona sera, concordo con quanto detto dai colleghi...deve contattare un nutrizionista e fare attività aerobica .
Cordiali saluti
dott.ssa antelmi
Cordiali saluti
dott.ssa antelmi
Buonasera, probabilmente sarebbe utile una curva glicemica accompagnata da una curva insulinemica, inoltre una moderata attività fisica mista aerobica e anaerobica può solo che migliorare la sensibilità insulinica.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Valeria Meconi
Cordiali saluti,
Dr.ssa Valeria Meconi
Buonasera
Data la familiarità fa sicuramente bene a rivolgersi ad un diabetologo.
Nonostante abbia modificato il suo stile di vita con un'alimentazione più sana e l'attività fisica, non ha tenuto di conto di quelli che sono i principi base di una vera educazione alimentare e quindi ha seguito, da quanto lei riferisce, un'alimentazione non equilibrata ma soprattutto non adeguata alle sue esigenze.
La invitere a rivolgersi ad un professionista della nutrizione per poter aggiustare al meglio la sua alimentazione.
Cordialità
Data la familiarità fa sicuramente bene a rivolgersi ad un diabetologo.
Nonostante abbia modificato il suo stile di vita con un'alimentazione più sana e l'attività fisica, non ha tenuto di conto di quelli che sono i principi base di una vera educazione alimentare e quindi ha seguito, da quanto lei riferisce, un'alimentazione non equilibrata ma soprattutto non adeguata alle sue esigenze.
La invitere a rivolgersi ad un professionista della nutrizione per poter aggiustare al meglio la sua alimentazione.
Cordialità
Buonasera,
Visto il caso particolare mi sento pure io di consigliarle una visita da un esperto in nutrizione!!! E di indagare meglio con una curva glicemica ed insulinemica.
Purtroppo demonizzare i carboidrati, e’ la prima cosa che si fa quando si vuole perdere peso senza affidarsi ad uno specialista ma in realtà e’ solo questione di scegliere quelli giusti ( integrali) e nelle quantità adeguate!!! Fondamentali sono gli abbinamenti sempre con una bella porzione di verdure.
Va bene l’attività fisica che riduce la resistenza all’insulina e quindi migliora il quadro glicemico ma tutto va sempre fatto con equilibrio..... aspetterei almeno di digerire per non incorrere nel mal di pancia!!! Cordialmente
Visto il caso particolare mi sento pure io di consigliarle una visita da un esperto in nutrizione!!! E di indagare meglio con una curva glicemica ed insulinemica.
Purtroppo demonizzare i carboidrati, e’ la prima cosa che si fa quando si vuole perdere peso senza affidarsi ad uno specialista ma in realtà e’ solo questione di scegliere quelli giusti ( integrali) e nelle quantità adeguate!!! Fondamentali sono gli abbinamenti sempre con una bella porzione di verdure.
Va bene l’attività fisica che riduce la resistenza all’insulina e quindi migliora il quadro glicemico ma tutto va sempre fatto con equilibrio..... aspetterei almeno di digerire per non incorrere nel mal di pancia!!! Cordialmente
Buongiorno, concordo con i miei sulla necessità di recarsi da uno specialista del settore, come IL biologo Nutrizionista e di effettuare un quadro completo delle analisi. Solo attraverso un'anamnesi più accurata, è possibile chiarire la situazione. Spesso si crede che a far innalzare la glicemia sia solo l'alimentazione. Purnon è così. Ecco perché ai miei pazienti parlo sempre di stile di vita! Uno stress eccessivo a lavoro, l'attuale situazione pandemica inducono il rilascio di livelli di cortisolo maggiori e in maniera inadeguata durante l'arco della giornata, da infierire notevolmente sulla glicemia. È poi importante equilibrare bene il tipo di esercizio fisico. Non servono maratone, ma esercizi giusti eseguiti nel giusto orario!
Resto a disposizione per eventuali delucidazioni.
Dott.ssa Debora Caserio
Resto a disposizione per eventuali delucidazioni.
Dott.ssa Debora Caserio
Buongiorno,
Consiglio vivamente di seguire un regime studiato ad hoc per lei e di considerare la possibilità di una dieta cheto,delle quali mi occupo con ottimi esiti.
Resto a disposizione
Cordialità
Drssa Viviana Martiradonna
Consiglio vivamente di seguire un regime studiato ad hoc per lei e di considerare la possibilità di una dieta cheto,delle quali mi occupo con ottimi esiti.
Resto a disposizione
Cordialità
Drssa Viviana Martiradonna
Buongiorno. Mi permetto di dirle, come i miei colleghi, che ha fatto l'errore più comune di chi si rivolge al fai da te: eliminare i carboidrati dalla dieta pur di perdere peso. Il nostro organismo ha altri metodi per produrre glucosio e mantenere la quota a livello ematico e spesso, nei quadri come il suo, quello che si evidenzia è una scarsa risposta all'insulina. Rivolgendosi a un medico diabetologo o endocrinologo, l'indagine glicemia, insulinemica e dell'indice HOMA, valuterà se è presente un'insulino resistenza. Dalpunto di vista nutrizionale, è auspicabile una alimentazione che soddisfi i suoi fabbisogni, rispettando anche i cicli circadiani del suo assetto ormonale (non dimentichi l'ipotiroidismo). Inoltre le sconsiglio di assumere pasti proteici e grassi (secondi piatti in genere) prima dell'attività fisica, poichè i tempi di digestione delle proteine e dei grassi sono molto lenti. Prima di lavoro aerobico il nostro organismo necessita proprio dei "demonizzati" carboidrati. Resto a disposizione per un eventuale consulto (effettuo consulenze anche online). Saluti
Salve, gli ultimi valori non mi paiono alterati, certo è che si collocano all'estremo superiore del range di riferimento. Ad onor del vero, sarebbe il caso di affrontare il disgustoso bolo di glucosio per approfondire con una curva da carico di glucosio ed una insulinemica. La dieta dell'ultima fase (quella in cui ha reintegrato le fonti di carboidrati), per quello che mi è possibile valutare con questi mezzi, non mi sembra scorretta.
Salve, in assoluto accordo con i miei colleghi che mi hanno preceduta, le dico anch'io che sarebbe più opportuno che lei si rivolgesse a un professionista, che può aioutarla nel bilanciare i carichi glicemici, senza eliminare del tutto i carboidrati
Potrebbe anche rivelarsi necessaria una analisi del suo microbiota intestinale
Cordialmente
Daniela Dimase
Potrebbe anche rivelarsi necessaria una analisi del suo microbiota intestinale
Cordialmente
Daniela Dimase
Buongiorno
Le sconsiglio di effettuare diete "fai da te" ma farsi seguire da un Professionista della Salute
Consideri che le visite possono essere effettuate anche on line
Saluti
Le sconsiglio di effettuare diete "fai da te" ma farsi seguire da un Professionista della Salute
Consideri che le visite possono essere effettuate anche on line
Saluti
Buonasera, mi associo a quanto detto dai miei colleghi. A presto! Dott.ssa Eleonora Bruno
Le proteine in polvere, se usate con moderazione, sono sicure. Possono essere utili in caso di necessità, ma non devono sostituire regolarmente il cibo. Consulti un nutrizionista per bilanciare l’apporto proteico.
Distinti saluti, Dr. Luca Agostini
Distinti saluti, Dr. Luca Agostini
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