Ultima seduta dalla psicoterapeuta, ci vuole fortuna e dopo tanti tentativi io non la ho. Sono andat

19 risposte
Ultima seduta dalla psicoterapeuta, ci vuole fortuna e dopo tanti tentativi io non la ho. Sono andata col problema di angoscia di morte dopo aver vissuto una vita dietro i miei, aver perso un fratello giovane per malattia così come pure mia madre. Aria mortifera sempre. Ho quasi 50anni e mi sono trovata ad avere ansia per il dopo, quando papà non ci sarà. E la psic mi ha pressato a fare progetti. Per i progetti ci vogliono soldi e un supporto che i miei non mi hanno dato, ne economico ne emotivo, ho introiettato che se sei libera o felice, ti arriva lo sotto da pagare. Ho tentato di seguire gli input della psic dicendole che si alzava ansia e un po' di depressione reattiva, seguo una cura da 2 mesi con ad e le ho detto io prima che papà se va via lui in ordine naturale, non posso fare nulla. Solo che aver pensato, essermi spinta oltre quel guscio non sano ma il solo che ho conosciuto di seguire loro, di sacrificarmi, mi fa scattare ansia anticipatoria, il pensiero che possa morire prima io di papà, che a 50 anni ho meno anni davanti che dietro, insomma non so vedermi dopo. Le ho detto forse sul momento avrei risorse, come le ho dovute avere sempre, ma ora non mi pressi su progetti che non posso tollerare. Mi aiuti ad accettare il cambiamento. Lei mi ha detto che non ha un modo diverso, se non progettare. Ma santo cielo, conosco un tipo di una altra regione, che mi fa un mezzo filo e credo che vorrebbe sposarsi, ma ci siamo visti una volta, mi chiede che voglio far con lui. Che posso fare? Dovrei viverlo, ma non si può e se mi dice ti vorresti sposare o fa certi discorsi a me piglia il panico. Non conosco una altra vita da quella vissuta. Ed ora visto pure il dramma ho paura. Possibile che nessuna psicoterapia sia in grado di farmi superare la angoscia di morte senza dirmi, segua un hobby o pensi se si vuole sposare ecc. Io lo trovo assurdo. Nina
Buongiorno Nina, sembra che lei stia vivendo un periodo di stallo e indecisione accompagnato da una grande sofferenza. Gli avvenimenti luttuosi che si susseguono sono un grande peso con cui in qualche modo bisogna imparare a fare i conti per poter andare avanti. Non ho ben capito se sta continuando la sua psicoterapia, se così fosse esprima i suoi dubbi alla sua terapeuta che, sicuramente, saprà rispettare i suoi tempi. Il lavoro che faccio con i miei pazienti non è finalizzato a consigliare loro cosa fare ma ad aiutarli a esplorare le loro risorse per poter stare meglio. Per capire come il paziente si muove a volte si possono fare degli esempi, come credo abbia fatto la sua terapeuta chiedendole del matrimonio o dei suoi progetti. Spero di esserle stata utile. Giovanna Pinto

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Salve, non so quante psicoterapie ha già fatto o da quanto dura il suo percorso. Mi chiedo se ha espresso questi dubbi alla sua psicoterapeuta, sarebbe interessante per lei e costruttivo per la vostra relazione. Non si supera l'angoscia di morte dall'oggi al domani, ma è possibile comprendere che senso ha nella nostra vita quell'angoscia, come è nata, come mai perdura, a cosa serve. Spesso l'angoscia di morte cela un altro tipo di angoscia, quella di vivere. Mi chiedo se parla mai con la sua terapeuta di ciò che davvero vorrebbe da se stessa, dei suoi reali desideri e se c'è qualcosa che desidera. Il desiderio o la voglia di averne uno può partire solo da se stessa, un terapeuta può aiutarla a contattarlo ed eventualmente, una volta individuato, a sostenerla nel suo raggiungimento.
Le auguro buona fortuna in questa ricerca..
Rosella Pettinari
Salve, ha parlato di queste cose direttamente con la terapeuta che la seguiva?
Buona serata.
Dott. Fiori
Buona sera, come detto da i colleghi è opportuno parlarne con con la sua terapeuta, potrebbero emergere nuovi obiettivi per il lavoro terapeutico, in linea con i suoi.

Buona serata,

Dott.ssa Chiara Pavia
Buonasera Nina, la paura della morte non è un qualcosa di immediata risoluzione e, al contempo, immagino sia un tema angosciante per lei e lo capisco. Da come scrive sembra che non si sia sentita compresa dalla sua terapeuta. In ogni caso, la morte può avere numerosi significati che vanno oltre la semplice "perdita" di una persona (il farcela da soli? Restare soli? Cosa viene meno nel momento in cui viene meno quella figura?) o il "termine" della propria vita (ha a che vedere con il non esistere? Che significato avrebbe per lei non esistere più? Cosa la angoscia maggiormente di questa paura?). Andrebbero approfondite queste ed altre tematiche.
Buona serata, Dott.ssa Alice Trani
Cara Nina,
come hanno già detto i colleghi sarebbe utile esprimere quanto riportando qua nel contesto di cura con la sua psicoterapeuta. È proprio ragionando sulla vostra relazione e su come vive certi interventi da parte della sua terapeuta che si può riflettere sulle proprie dinamiche relazionali.
Posso solo immaginare quanto sia frustrante non sentirsi compresi all’interno di una relazione a maggior ragione quella di cura. Tuttavia si può partire proprio da questo non crede?

Dott.ssa Francesca Tardio
Buonasera, il lavoro terapeutico si fa insieme; le sue ragionevoli perplessità vanno espresse alla sua psic, solo dalla condivisione può originare un aiuto efficace per sostenerla nelle sue paure e per comprenderle, in modo che il terapeuta entri veramente nel modo con cui percepisce se stessa e il mondo che la circonda. Solo così potrà essere aiutata in un percorso non facile ma utile per lei.
Saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno,la capisco non si è sentita compresa.Forse per aiutarla ad uscire da questo tunnel così difficile e ansiogeno ha cercato di stimolarla con l invito a pensare ad un suo futuro..Ma per lei ora è ancora tutto faticoso è paralizzata dalla paura di perdere suo padre.Coraggio ne parli con la sua terapeuta e chiarisca, queste incomprensioni fanno male.Si accorgerà che la peggior paura è la paura stessa Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Cara Nina, perché non ne parla con la sua terapeuta? I dubbi e la difficoltà fanno parte del percorso e da ciò che descrive, la sua angoscia dura da parecchio tempo ed è costellata di lutti. Il fatto che ciò che le hanno proposto le crei angoscia vuol dire che tocca problematiche sue. Sicuramente sono aspetti da contenere ma può farlo chi già l'ha in carico. Non demorda. ..
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve. Anch'io le dico di parlarne con la sua terapeuta per chiarire.
Sui lutti, le difficoltà al cambiamento, è importante viverli, farci i conti e, comprendo il suo dolore nel sentirsi incompresa. La psicoterapia è un viaggio alla scoperta delle proprie fragilità, del dolore più profondo, per affrontarli e superarli attraverso la stimolazione della fiducia in se stessi, con l'aiuto dello psicoterapeuta che accompagna e sostiene in questo percorso, attraverso un'alleanza tra paziente terapeuta che permette una crescita costruttiva. Le auguro di trovare la sua strada. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti
Buongiorno Nina,
quando si inizia un percorso di Psicoterapia è importante portare anche dubbi e criticità,
se sta proseguendo il suo percorso cerchi un confronto chiaro.
Un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Buongiorno Nina,
Leggendo le sue parole sono colpita dalla sofferenza cge sta vivendo. Certo portare questo vissuto in terapia( forse l ha già fatto però da quanto leggo) può essere un buon modo per rompere e ricostruire con la sua terapeuta e se lei vuole.riparture da li. Dal fatto che non si è sentita compresa e portando il suo bisogno attuale. Quale è il mio bisogno oggi nmall interno della relazione terapeutica e nella vita in generale? Essere aiutata ad accettare la morte?,il cambiamento? Essere accettata per ciò che oggi io riescobo non riesco a fare?( per esempio dei progetti).la saluto cordialmente Nina, e resto a disposizione
Dott.ssa Francesca Caputo
Gentile donna,

sarebbe opportuno, avendo iniziato già un percorso di psicoterapia, che si aprisse e si confrontasse sull'argomento proprio con lo specialista cui si è affidata. Ulteriori pareri a terapia in corso potrebbero alimentare in lei preoccupazione, ansia e confusione oltre che invalidare il lavoro terapeutico già in essere. Ulteriori rimandi potrebbero inquinare il setting terapeutico che invece è quello da cui potra attingere per poter andare avanti e cercare di superare paure e fobile legittime.
La sua storia di vità è intrisa di sofferenza, i lutti tra l altro sono sempre qualcosa di complesso da dover elaborare soprattutto quello di un fratello giovane, ma credo che l'intento del collega da cui è in cura sia quallo pian paino di cominciare a farle guardare anche ad altro nella sua vita, i progetti potrebbero esser un qualcosa ad esempio da cui poter ripartire. La morte fa parte della vita, è solo un aspetto dell' universo su cui viviamo, non è la vita stessa, probabilmente è proprio su questo che sta cercando di farla lavorare....
Si affidi al terapeuta, vedrà che con il tempo potra aiutarla a stare meglio.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, ora penso che non sia il momento di pensare ad hobby oppure fare progetti matrimoniali con un uomo conosciuto da poco. Sì sarebbe il caso di parlarne con la sua terapeuta e forse insieme elaborare il suo lutto e tutte le sue paure di perdere anche suo padre. Se nel caso la sua la terapia non dovesse proseguire, le consiglio di intraprendere una terapia EMDR dove si lavora sulle sue risorse di padronanza che tutti noi ne abbiamo, ma non sappiamo di averle e sono molto importanti per noi per la nostra autostima che viene rafforzata. Inoltre all'inizio di una terapia c'è sempre un obiettivo da realizzare e raggiungere. Si analizzano i traumi come i suoi lutti importanti, non si devono congelare altrimenti quello stato di angoscia permane a lungo, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve, concordo con i colleghi su un confronto schietto con chi la segue. Io non credo che l'unico modo per stare con l'angoscia di morte sia fare progetti, sta di fatto che è un tema profondo a cui non c'è 'la' soluzione ma una soluzione personale e soggettiva dovuta alle proprie risorse, sostenute dalla spinta vitale in dote ad ogni essere vivente.
Saluti
Massimiliano
Buongiorno, certo che fare progetti e dedicarsi a sviluppare le sue attitudini sarebbe già un buon risultato. Il cambiamento di cui parla è ricercare se' stessa, separarsi dai suoi genitori ed elaborare l'eterno lutto in cui vive. Provi con un altro terapeuta se non si trova bene con l'attuale. Un saluto R.P.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Cara Nina, ha detto di aver fatto vari tentativi di psicoterapia senza fortuna. Quanti sono stati? Quanto sono durati? In quali periodi della sua vita? Sarebbe importante avere queste informazioni per darle indicazioni più precise, se non è mai riuscita ad essere costante significa che un vero percorso non l'ha realmente mai fatto. Potrebbe anche non aver trovato la figura adatta a lei o non essere riuscita ad instaurare una profonda relazione psicoterapeutica. Le dico questo perché in genere è sempre bene parlare con il proprio terapeuta di ogni dubbio o difficoltà si stia attraversando ma se crede di non aver più fiducia in lei potrebbe pensare di iniziare un nuovo percorso psicoterapeutico.
La progettualità è molto importante ma non è l'unica strada, per saperlo bisogna conoscere a fondo la sua storia e la sua personalità.
Se ha bisogno, rimango a disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno, è difficile rispondere via messaggio alla sua questione. In ogni caso da quel che dice sembra che abbia necessità di superare l'angoscia di morte operazione che, però, probabilmente è conseguente all'interrogarsi rispetto alla sua origine e alle possibili connessioni. Quindi più che di risposte e strategie preconfezionate ha forse bisogno di porsi le giuste domande per comprendere cosa le accade. Se le cose stanno così provi a ragionarne con la sua terapeuta e, se non dovesse ottenere il riscontro desiderato, provi poi a rivolgersi a un terapeuta con un approccio diverso, più vicino alle sue richieste, se di questo si tratta. Buona giornata, Marina Montuori

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