Trapianto midollo
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risposte
Aggiungo i dettagli rivhiesti: Eta 60,leucemia mieloide acuta,centro Taranto ospedale Nord,condizioni ritenute ideali dai medici X fare trapianto,dopo solo due chemio
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Mio zio farà un trapianto di midollo dal fratello quindi credo allogenico , dovuto alla leucemia.
Consapevole di tutti i rischi vorrei solo sapere in che fasi ci sono più rischi durante questa operazione ?
Primi giorni dal trapianto?prime settimane ?
O comunque il primo periodo è sicuro ed e da valutare dopo i primi 100 giorni ?
Ve lo chiedo perché purtroppo non potrò esserci nella prima settimana durante il trapianto poiché fuori Italia..
Quindi vorrei solo sapere in che arco di tempo durante questa operazione si corrono più rischi grazie
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Mio zio farà un trapianto di midollo dal fratello quindi credo allogenico , dovuto alla leucemia.
Consapevole di tutti i rischi vorrei solo sapere in che fasi ci sono più rischi durante questa operazione ?
Primi giorni dal trapianto?prime settimane ?
O comunque il primo periodo è sicuro ed e da valutare dopo i primi 100 giorni ?
Ve lo chiedo perché purtroppo non potrò esserci nella prima settimana durante il trapianto poiché fuori Italia..
Quindi vorrei solo sapere in che arco di tempo durante questa operazione si corrono più rischi grazie
Difficile in poche righe sintetizzare cqueil trapianto si po' anche fare con donatore aploidentico(identico a meta') ed i rischi sono immediati ma di solito controllabili piu'gravi nei pazienti che sviluppano la graft cronica.ovviamente il centro con maggiore esperienza garantisce migliori risultati
Cari saluti
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Il trapianto di midollo è una procedura ormai consolidata ma non scevra da rischi.
In particolare, dopo la infusione segue un periodo abbastanza delicato, perché le difese immunitarie vengono "tenute a bada" da farmaci immunosoppressivi. Tanto fa l'ambiente ospedaliero che deve essere sterile, visto che il rischio di infezioni è molto alto
In particolare, dopo la infusione segue un periodo abbastanza delicato, perché le difese immunitarie vengono "tenute a bada" da farmaci immunosoppressivi. Tanto fa l'ambiente ospedaliero che deve essere sterile, visto che il rischio di infezioni è molto alto
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