Sto vivendo beh direi ormai da tutta la vita una situazione molto difficile con una madre sociopatic

26 risposte
Sto vivendo beh direi ormai da tutta la vita una situazione molto difficile con una madre sociopatica un padre assente e sociopatico ora defunto e la madre di cui vi parlavo attualmente sposata con un altro sociopatico che mi sta creando molti problemi per la sua assurda gelosia perché non vuole che io abbia rapporti con la mia madre e sono tutte e due perseguitanti e violenti nei miei confronti sto soffrendo e su una fase molto complicata in questo momento sono stata consigliata e sto prendendo anche dei farmaci... So che l'unico modo per risolvere questa situazione è il no contact premetto che io vivo già da sola ma c'è stato ci sono stati degli ultimi eventi in cui mia madre con il marito addirittura vengono a cercarmi beh un po' complicato ora spiegarlo comunque sono molto violenti nei miei confronti anche mia madre soprattutto alza le mani e mi dice che è sempre tutto per colpa mia ma non so cosa sia colpa mia perché lei poi comunque non me lo dice insomma la storia è lunga ma io non ce la faccio più il problema è che qualche volta loro mi aiutano economicamente Io lavoro e sono quasi indipendente completamente però ho ancora bisogno di quel piccolo aiuto in un momento difficile perché purtroppo il mio lavoro non mi fa guadagnare tantissimo però so che non voglio più vedere queste persone non voglio più che il marito di mia madre dopo aver passato tutto quello che ho passato con l'assenza di mio padre non voglio subire il karma di questa persona voglio che questa persona si allontani dalla mia vita perché io non ho ancora detto che ho fatto a lungo psicoterapia per cercare di trovare una mia identità e un mio cammino personale e credo anche con un discreto successo visto il punto di partenza con una madre sociopatica ho bisogno di aiuto... Qualche consiglio?
Salve,
la sua storia è molto confusa, quindi presumo anche lei.
Il termine Sociopatico lo usa con cognizione? nel senso è una diagnosi sua o una diagnosi di un medico?
La cosa cambierebbe.
Inoltre non capisco davvero la sua domanda.
Qualche consiglio riguardo cosa?
Se è riguardo al da farsi ed è veritiero il fatto che lei ha a che fare con soggetti sociopatici ( in psicologia questo termine è in disuso da anni) ovviamente il consiglio è quello di allontanarsi.
Mi chiedo anche la sua psicoterapia continua?
Il successo della sua terapia spero possa valutarlo nel suo benessere quotidiano, sicuramente questo messaggio mi fa avere dei dubbi su quanto lei sia serena.
Mi spiace non poterle essere più di aiuto di così.
Un saluto.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Salve, la sua é una situazione al limite dello stalkeraggio. Si rivolga a qualche Centro di aiuto antistalking, o vada dalla polizia.
"Onora il padre e la madre" non sempre funziona.
Un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sembra una situazione angosciante. Pone però un dilemma senza soluzione nel momento in cui comunica di avere ancora bisogno di loro economicamente. L'unica cosa da fare, a giudicare dalla sofferenza che esprime, sarebbe quella di tagliare i ponti (anche con qualche dispositivo "legale") ma da quello che ha scritto non sembra una strada percorribile fino a quando continuerà a necessitare del loro supporto economico. Sembra una forma di ricatto.
Gentile utente, qualora sia presente questo dolore e subisca comportamento così disorganizzati e patologici bisogna difendersi e tutelarsi . Non c’è tutela senza una rielaborazione del senso e del dolore ( si faccia aiutare) . Imparerà a proteggersi sottrarsi e riparare .
Un caro saluto
Buonasera, mi dispiace profondamente leggere tutto questo dolore. Penso che per lei sia difficile creare una barriera sicura fra sé e chi le provoca del male. Visto che ha fatto un bel percorso con ottimi risultati, perché non contatta nuovamente chi l'ha seguita?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, dovremmo analizzare bene il termine sociopatico e verificarne il corretto uso nella sua storia. Tuttavia lei ci parla di gravi comportamenti da parte di due adulti con episodi di violenza che non possono certo essere tollerati e giustificati per il legame parentale e ancora meno per aiuti economici di cui lei talvolta ha bisogno. Le consiglio fortemente di rivolgersi a un centro di ascolto per valutare la situazione e prendere immediati provvedimenti al fine di mettere in sicurezza fisica e psicologica se stessa. Non esiti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, dalle sue parole è evidente che abbia bisogno di aiuto per non dover affrontare da sola la situazione, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista personale e sociale. Gli strascichi della sua storia continuano a condizionarla nella vita presente, per cui il mio consiglio è di continuare o riprendere il lavoro terapeutico da lei intrapreso al fine di sviluppare maggiori strumenti per proteggersi e raggiungere una piena autonomia. Le auguro di uscire da questa situazione. Cari saluti. Dott.ssa Elisa Siri
Gentile utente, il suo racconto mi ha lasciato molto perplessa, con molti dubbi e interrogativi a partire dal termine sociopatico che lei usa con leggerezza per descrivere sua madre e il suo compagno. È un termine molto forte, li descrive come “perseguitanti e violenti nei miei confronti” e non le è venuto mai in mente di denunciarli? Inoltre dice: “che qualche volta loro mi aiutano economicamente” ma il gioco non vale la candela. Senta, se è vero come dice che ha fatto a lungo psicoterapia, le consiglio di riprenderla subito, per farsi aiutare a capire cosa è meglio per lei in questo momento…
Cordiali saluti
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che riporta, soprattutto perchè sento dalle sue parole che il suo passato la condiziona ancora molto e non le rende possibile una vita pienamente indipendente da sua madre e dal suo compagno, forse non solo per l'aspetto economico. Ritengo utile rivolgersi nuovamente ad un terapeuta in modo da sentirsi supportata nel fuoriuscire da una situazione per lei potenzialmente pericolosa sia a livello fisico che psicologico. Cordialmente, dott.ssa Silvia Calanchi
Una problematica relazionale è senz'altro più delicata e difficile da risolvere/migliorare quando c'è una dipendenza economica che nel suo caso fortunatamente non è forte. Esistono comunque le tecniche psicodrammatiche della terapia della Gestalt che sono molto efficaci nel risolvere i problemi di relazione. Potrebbe tentarle anche se una dipendenza economica potrebbe diminuirne l'efficacia; molto potrebbe dipendere anche da lei e dai contenuti espressi dallo psicoterapeuta nei colloqui.
Buonasera,
è probabile che si rivolga ancora a degli specialisti perché la situazione che la circonda ancora non la fa vivere tranquilla. Potrebbe esser opportuno riprendere il cammino psicoterapico da dove lo aveva lasciato, al fine di poter trovare una maggiore serenità.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, Il percorso di separazione per raggiungere la propria autonomia psichica e di vita è di per sé sempre dolorosa, la situazione famigliare che racconta la rende molto difficile. Provi a ricontattare la sua psicoterapeuta per affrontare questo momento in cui si sente perseguitata e maltrattata. Se continua a lavorare anche in terapia vedrà che la separazione mentale e affettiva dalla sua famiglia potrà realizzarsi.
Buon lavoro
Dott.ssa Cristina Villa
Sono d'accordo con i colleghi, cara utente. Bisogna trovare il modo e le strategie per proteggersi, sottrarsi e riparare. Investire per costruire gradualmente la sua autonomia, emotiva ed economica. Le consiglio di ricontatatre la nostra collega con cui si è trovata bene. In bocca al lupo. Cordialmente
Buongiorno,
percepisco una situazione molto complessa nel rapporto con i suoi genitori e anche poco protettiva.
Se percepisce o c'è una situazione di pericolo per la sua incolumità è importante che si rivolta ad un centro antiviolenza con cui potrà parlare, esporre il problema e capire quale può essere la strada migliore. I riferimenti dei centri antiviolenza li può trovare nel comune di appartenenza e il supporto è gratuito.
Se in questo momento non percepisce un pericolo per la propria vita può essere utile avvalersi di uno spazio di ascolto e supporto in cui comprendere come relazionarsi in questo periodo a sua madre e al compagno di sua madre in modo protettivo per lei.

Dott.ssa Federica Rubicondo
Salve, grazie per aver condiviso la sua esperienza così sofferta. Da quello che racconta avrebbe bisogno di un sostegno positivo per proseguire nella sua "cura", le consiglio, dunque, di continuare la sua psicoterapia allontanandosi da ciò che le crea sofferenza e trovando dentro di sé le risorse per rendersi completamente indipendente e libero.
Salve, dal suo racconto emerge quanta sofferenza e fatica ci sia nel suo rapporto con queste figure così disorganizzate e angoscianti per lei e quanto questo ostacoli la tranquillità della sua vita autonoma. Da quanto dice, il percorso terapeutico che ha fatto le è stato utile, potrebbe riflettere sulla possibilità di riprendere il percorso, in modo da potersi sostenere nel cammino autonomo che ha già intrapreso e trovare strategie di protezione.
un grande in bocca al lupo!
Un caro saluto
Buongiorno, cara utente, servirebbero informazioni più specifiche per comprendere meglio il quadro da lei descritto. Ce, bancome già suggerito da altri colleghi, riprenderei la psicoterapia e consulterei, se non l'ha già fatto, i servizi sociali del suo municipio, esponendo la situazione. Un suggerimento che non so se è perseguibile, ma ci penserei, è che il prestito mensile se lo fa dare da qualcun altro: amico, parente, banca. Chiunque lo potesse offrire in modo onesto, per liberarla dal "gancio" con sua madre. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Cara utente, sicuramente il percorso terapeutico intrapreso le è stato di aiuto per arrivare dove è ora ma data la complessità della situazione le consiglio di continuare a farsi supportare ancora per completare il suo cammino verso l'autonomia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Albanese
La situazione evidenzia come la tirannia è difficile da gestire.
Di più da soli.
Ci si sente in gabbia e con scarsa energia per affrontare un ostacolo insormontabile.
Ma sembra in quel momento proprio che la vita invece suggerisce lucidità per trovare coraggio di passi necessari per la tutela di sè.
Si rivolga in Centri specializzati che l'aiutino a ritrovare la forza per affrontare questa situazione cosi complessa.
Saluti cordiali Dr.ssa Fabiana Mazzoni
Buongiorno,
credo possa essere utile parlarne con il proprio psicoterapeuta, che La conosce meglio e da tempo, in modo da trovare insieme soluzioni diverse e alternative rispetto alla condizione in cui versa da tempo.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Michela Dicosta
Salve, si evince dal suo racconto, quasi scritto tutto di un fiato, come la confusione, la paura e la volontà di svincolarsi definitivamente la pervadano così tanto da farla sentire come se fosse in una strada senza via d'uscita. Non sempre le relazioni che consideriamo le più importanti nella vita possono essere le più funzionali per la nostra salute mentale, soprattutto poi quando da queste relazioni si dipende economicamente. Se ha interrotto la psicoterapia, le consiglio di considerare l'idea di proseguire il percorso, soprattutto per mettere ordine e riscoprire la sua assertività.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
cordiali saluti
Dott.ssa Mariachiara Grassi
Buongiorno,
dalla lettura del materiale riportato si percepisce un profondo senso di angoscia associato ad una confusione emotiva e cognitiva.
Ciò che mi sento di consigliarle è di riprendere un percorso psicoterapeutico che la supporti sia nella gestione relazionale che, in un eventuale, distacco con queste figure parentali.
Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione.
Dott.sa Francesca Romana Dottori
La tua situazione riflette un ambiente familiare disfunzionale, segnato da dinamiche manipolative e violente che hanno influito profondamente sul tuo sviluppo emotivo. La tua consapevolezza dell'importanza del distacco ("no contact") dimostra un'importante crescita interiore. La dipendenza economica rappresenta un ostacolo, poiché ti mantiene legata a relazioni tossiche. Tuttavia, lavorare per una piena indipendenza, anche emotiva, è essenziale per la tua protezione.

Il supporto psicoterapeutico continua ad essere fondamentale per consolidare i confini e rafforzare l' autonomia. Nonostante la complessità, il distacco emotivo e materiale è cruciale per preservare la tua salute mentale e il tuo benessere.
Salve,
grazie per aver condiviso la sua esperienza così complessa e delicata. È comprensibile che una situazione come quella descritta possa generare un forte stress, ansia e un senso di isolamento sociale. Il fatto che lei sia già riuscita a costruire una vita autonoma e a intraprendere un percorso psicoterapeutico dimostra una grande forza e determinazione.

Affrontare relazioni familiari difficili, in particolare quando ci sono comportamenti violenti o persecutori, è estremamente impegnativo. La sua scelta di valutare il "no contact" con queste persone potrebbe rappresentare una via necessaria per proteggere il suo benessere mentale e fisico, soprattutto se queste dinamiche stanno alimentando tensioni e rendendo difficile il raggiungimento di un equilibrio personale.

Capisco che il supporto economico che riceve occasionalmente renda più complesso prendere decisioni definitive. Tuttavia, potrebbe essere utile lavorare insieme a un professionista su un piano che le permetta di aumentare progressivamente la sua indipendenza economica, riducendo al minimo i legami che alimentano il ciclo di stress e nervosismo.

Allo stesso tempo, potrebbe giovarle continuare un percorso di psicoterapia, con un focus specifico sui problemi relazionali e la gestione delle emozioni legate a queste dinamiche familiari. La terapia o un supporto psicologico orientato al benessere mentale e alla crescita personale potrebbero aiutarla a rafforzare ulteriormente la sua autostima e a costruire confini più solidi nelle relazioni.

Resto a disposizione per ulteriori riflessioni o per aiutarla a esplorare soluzioni personalizzate.

Un caro saluto,
Dott. Giuseppe Saracino
Psicologo - Iscritto all’Ordine degli Psicologi del Lazio n. 23027
La situazione che descrivi è estremamente complessa e dolorosa, e mi dispiace molto per ciò che stai vivendo. Hai già dimostrato una grande forza nel cercare di costruire una tua identità personale nonostante le difficoltà legate alle relazioni familiari. Da quanto racconti, sembra che il no contact possa effettivamente rappresentare una strada per tutelarti, ma è comprensibile che ci siano ostacoli concreti, come la dipendenza economica e il coinvolgimento emotivo, che rendono difficile attuare questa scelta in modo definitivo.

È importante che tu continui a lavorare sulla tua autonomia, sia economica che psicologica, e che trovi modi per rafforzare i tuoi confini personali. Se la situazione è così grave da coinvolgere atti di violenza fisica o persecuzioni, ti invito a considerare la possibilità di rivolgerti anche alle autorità competenti o un centro antiviolenza per proteggerti in modo concreto.

Il fatto che tu abbia già intrapreso un percorso di psicoterapia è un segno positivo: ti ha permesso di fare progressi importanti e di costruire consapevolezza. Ti incoraggiamo a proseguire su questa strada, magari approfondendo il lavoro con uno specialista per affrontare meglio le emozioni legate a queste dinamiche tossiche e trovare soluzioni pratiche che ti consentono di liberarti da questo ciclo negativo.

Per affrontare questa situazione così articolata e trovare il supporto di cui hai bisogno, rivolgerti a uno specialista è sicuramente utile e consigliato. Uno psicoterapeuta può aiutarti a gestire il senso di colpa che provi, a rafforzare la tua resilienza e a pianificare strategie per raggiungere un'indipendenza completa, anche in un contesto così sfidante.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

Esperti

Alessandra Del Rosso

Alessandra Del Rosso

Psicologo, Psicologo clinico

Avezzano

Laura Caprile

Laura Caprile

Psicologo, Psicoterapeuta

Genova

Francesco Peroni

Francesco Peroni

Psicologo

Livorno

Maria Addezio

Maria Addezio

Psicologo

Parma

Giuseppe Fàzzari

Giuseppe Fàzzari

Psichiatra

Montichiari

Annalisa Cosco

Annalisa Cosco

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico

Campobasso

Domande correlate

Vuoi inviare una domanda?

I nostri esperti hanno risposto a 5 domande su disturbo post traumatico da stress
  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.