Sono una ragazza di 30 anni poco alla volta dopo un periodo in cui ho sofferto profondamente psicolo

25 risposte
Sono una ragazza di 30 anni poco alla volta dopo un periodo in cui ho sofferto profondamente psicologicamente ,anche successivamente fisicamente per malattia e dopo aver fatto alcune sedute a distanza con una ragazza psicologa ,ho cominciato ad avere tachicardia 120 , PRESS arteriosa min a 40 e max a 100. Ho avuto buoni risultati laureandomi in una materia che non mi piace e ora non ho superato l’esame di stato per un punto ! Un padre assente da ormai 20 anni ,Ho saltuariamente attacchi in cui mi si induriscono i muscoli del collo e sale sino alle orecchie che iniziano a fischiare .Soprattutto davanti al cibo non riesco a deglutire pur avendo fame ,perché va di traverso così pure L acqua,sono calata di peso , questo mi preoccupa ulteriormente .Questi momenti stanno diventando sempre piu frequenti.!!! Sono iniziati circa 2 anni fa …mi sono barcamenata fino ad ora .Se potessi realizzare quello a cui tengo questo sarebbe la mia medicina per la guarigione ,vedere più serenamente il futuro . HO BISOGNO DI TOGLIERMI DI DOSSO LA NEGATIVITÀ , ho bisogno di distrarmi ,concentrarmi su altro ,fare una attività fisica ,ma la mia situazione non mi permette questo . Si è aggiunto il timore per il vaccino:vista la mia situazione ed essendo un allergica . A chi mi posso rivolgermi per questa incapacità a deglutire ,? ho bisogno di sostenermi , alla sera mi sento sfinita!!! Chi mi può aiutare?
Buonasera,si rivolga ad un bravo/ brava professionista psicoterapeuta..,senza esitare ,il suo sintomo somatico vuole segnalarle che non riesce più a digerire forti malesseri.Deve affrontare il suo problema dal punto di vista psicologico e capire le cause delle sue difficoltà e delle sue sofferenze Un caro augurio Dottssa Luciana Harari

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Buonasera, mi dispiace per i disagi che sta vivendo. Il suo corpo le sta comunicando qualcosa di importante.. si fermi ad ascoltarlo e arriverà a stare meglio. Pensi ad un serio percorso di psicoterapia.
Le auguro il meglio.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera. Mi dispiace per le difficoltà e la sofferenza che sta vivendo e che descrive.
Credo sia opportuno da una parte approfondire le problematiche fisiche che riporta attraverso visita medica per comprendere con più precisione la sua situazione, e dall'altra ritengo possa essere molto importante che lei si affidi ad uno/a psicoterapeuta (ovvero si permetta di chiedere aiuto e sostegno ad un professionista per imparare a sostenersi con maggiore sicurezza e stabilità - in riferimento al bisogno che esprime di sostenersi) per dar voce ai suoi vissuti ed ai suoi sentimenti, come ad esempio il peso della negatività che sente, il desiderio di voler realizzare quello a cui tiene ecc., esplorarli ed impegnarsi per realizzare il proprio cambiamento personale. Un saluto e in bocca al lupo, Dott. Felice Schettini
Salve. Nella mia esperienza, nei casi come il suo, integro la psicoterapia corporea di tipo bioenergetico con la terapia miofunzionale posturologica che è una terapia di riabilitazione deglutitoria. Nello specifico, tensioni muscolari come quelle che lei descrive, possono essere causate da tensioni emotive dovute a emozioni represse con conseguente irrigidimento dei muscoli, compresi quelli deglutitori, che causano i sintomi che presenta. Con esercizi mirati a rilassare i muscoli contratti e a riabilitare i muscoli che non lavorano bene, associati all'individuazione della causa, all'elaborazione e all'espressione dei vissuti emotivi che possono essere alla base del problema, si ottengono dei buoni risultati. Distinti saluti
Salve, come avrà sicuramente ben presente un modo per affrontare la situazione che descrive e lavorare su questi temi all'interno di una psicoterapia. Dalla sua nota sembra che ha interrotto il lavoro che aveva iniziato e questa non sembra una buona possibilità. Pertanto una volta escluso che i sintomi che descrive hanno una causa organica le cause di questi suoi malesseri vanno ricercate negli aspetti psicologici e solitamente le psicoterapie possono essere utili. Un cordiale saluto
Gentile utente di mio dottore,
La paura di deglutire, la tachicardia e l' agitazione di cui parla sono l' espressione sintomatica di un disturbo d' ansia generalizzato. I disturbi d'ansia possono esser trattati con successo attraverso un trattamento che integri farmacoterapia e psicoterapia. La prima deve essere seguita da uno psichiatra, la seconda da uno psicoterapeuta. La farmacoterapia aiuta il paziente a ridimensionare il sintomo ansioso nelle sue fasi più acute, mentre la psicoterapia guarda ad un benessere più a lungo termine, dando la possibilità al paziente di comprendere il significato profondo dei propri sintomi. Riprenda la psicoterapia interrotta o ne inizi una nuova e consulti uno psichiatra, vedrà che con il tempo riuscirá a star meglio.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Cara utente la sua sofferenza è grande, le consiglio assolutamente un percorso di psicoterapia in cui tutto il suo doloro e le sue paure possono essere accolte. Si prenda cura di sè stessa. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate
Gentile utente dalla sua narrazione emergono tanti temi contradditori, connessi ad emozioni e sensazioni contrastanti e confuse tra cui intravedo rabbia, dolore, paura, solitudine, senso di fragilità. Una sorta di groviglio indiglutibile e dunque indigeribile. Il suo corpo si fa messagero e fautore del disagio associato forse anche ad una necessità di controllo su quello che pensa e che sente. Un controllo che consuma le energie, le risorse impiegandole in quest'attività di repressione. Tale dinamica sembra essersi somatizzata in una serie di contratture localizzate, sopratutto in collo, gola, spalle fino alle orecchie, laddove ad esempio: il collo e la gola sono distretti corporei investiti di grande rilevanza somato-simbolica. Il collo sorregge la testa, e il suo irrigidirsi risponde forse alla paura di perderla (perdere la testa è sinonimo di perdere il controllo, perdere il senno); il collo annuisce o diniega, inoltre la gola è di fatto la porta d' ingresso che regola, filtra, modula attivamente e passivamente, (coivolgendo diversi livelli logici in cui si intersecano protomentale e simbolico), la relazione interno/esterno, interiore/esteriore, Se/altro, io/ambiente. Iinspiriamo ed espiriamo, ingoiamo o rigurgitiamo, diamo voce ai nostri pensieri e alle emozioni, ci facciamo sentire, chiediamo, imprechiamo, urliamo oppure tratteniamo il respiro, le parole le emozioni. Le consiglio vivamente di intarprendere un percorso psicoterapeutico (nel suo caso un approccio ispirato ai principi della psicoterapia della gestalt mi sembra possa essere particolarmente indicato) che la aiuti a individuare e sciogliere i nodi, dipanare il groviglio per esprimere compiutamente tutto cio che in questo momento sembra sospeso o "lasciato in sospeso", in modo da consentire una piu libera espressione di parti del Se e la realizzazione del suo potenziale; in modo da creare lo spazio per una nuova o nuove consapevolezze, possibilità di essere e sentire; di vivere in maggiore armonia con i suoi desideri e bisogni più veri e profondi.
Cordiali saluti.
Dott. Davide Barone
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Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per gestire la situazione che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Mi dispiace per la situazione che Lei sta affrontando. Per iniziare il "cammino" verso la Sua ripresa, anzitutto credo sia utile procedere con un approfondimento delle problematiche mediche che Lei riporta per comprendere meglio il quadro sintomatologico descritto. Una volta appurate le dinamiche biologiche, ritengo possa esserLe molto d'aiuto affidarsi ad uno/a psicoterapeuta al fine di creare uno spazio tutto suo dove poter esplorare al meglio i suoi vissuti emotivi e avviare un processo di cambiamento. Un caro saluto.
Buongiorno,
quello che ci racconta è un malessere importante che trarrebbe beneficio da uno spazio personale dove poter elaborare i suoi vissuti con la calma e la delicatezza necessari, una volta accertata definitivamente l'assenza di cause organiche.
Nel caso, prenda in considerazione l'opportunità di riprendere o ricominciare un percorso psicoterapeutico, potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno, immagino che abbia già escluso con delle visite mediche possibili cause organiche dei suoi sintomi. In caso contrario la invito prima di tutto a rivolgersi al medico di base o a un neurologo per escludere possibilità di cause organiche. La sua angoscia emerge molto chiaramente e sono sicuro che un percorso psicoterapeutico la può aiutare, scelga il professionista che le sembra più adatto. Saluti
Dott. Alessandro Gasperi
Buonasera , mi dispiace per la sua sofferenza e capisco quanto può influire sulla qualità della vita . Le sue sensazioni fisiche sono il sintomo di qualcosa di psicologico ( escluse cause organiche ). Le suggerirei di rivolgersi di nuovo ad uno psicoterapeuta per aiutarla a stare meglio , capire da cosa deriva il suo malessere e per poter avere una vita più soddisfacente . Se si ha la motivazione a stare meglio e si fa aiutare vedrà che ci riuscirà a togliersi di dosso questa negatività. Saluti , Dott.ssa Alessia Greco
Buonasera, dal quadro che ha descritto potrebbe aiutarla un percorso di psicoterapia, che approfondisca meglio l'origine dei suoi sintomi per arrivare a gestirli e superarli. Se il suo medico ha escluso cause organiche per la fatica a deglutire, queste hanno un'origine psicologica, lavorando sul malessere psicologico la sensazione di occlusione dovrebbe piano piano svanire.
Saluti Dr.ssa Michela Campioli
Salve,
può rivolgersi al suo medico generico per scongiurare poblematiche fisiche inierenti alla sua difficoltà nella deglutizione.
L'ansia e la negatività si curano attraverso un percorso di psicoterapia, non sono sufficienti alcune sedute.
Le auguro buone cose.
Dott.ssa Di Nardo
Non esiti a rivolgersi a uno psicoterapeuta. Caldeggio fortemente specializzato in EMDR.
Cara signora da quanto leggo Lei presenta alcuni disturbi di natura organica e altri sembrerebbe di natura psicologica questo da quello che Lei spiega rappresenta nell'insieme un quadro un pò complesso che a mio avviso merita la giusta attenzione. I problemi di natura organica meritano pertanto un approfondimento, se non lo ha già fatto, e che Lei venga seguita da uno specialista adatto - il suo medico di base potrebbe esserLe in questo di ausilio. Una volta fatta la diagnosi differenziale, una volta cioè individuato/i i disturbi di natura organica è a mio avviso importante che Lei si rivolga ad uno psicoterapeuta che possa sostenerla in questo difficile momento e che possa offrirle il giusto supporto. Non è infrequente che in occasione dell'insorgenza di problemi di salute subentrino anche problemi di adattamento alla nuova condizione che è opportuno che vengano supportati. Le auguro di trovare le figure professionali adatte alle sue esigenze. Spero di esser stata di aiuto. PS la figura che si occupa dei problemi di deglutizione oltre l'otorinolaringoiatra, è il logopedista.
Gentile utente, il mio consiglio è di rivolgersi ad un bravo/ brava professionista psicoterapeuta.
Deve affrontare il suo problema dal punto di vista psicologico e capire le cause delle sue difficoltà e delle sue sofferenze
cari saluti
AV
Cara ragazza, non posso che consigliarle di rivolgersi ad uno psicoterapeuta in prima battuta e valutare anche la possibilità di avere un aiuto farmacologico per sbloccare la situazione che racconta. Da come scrive è attanagliata da una sofferenza che non le permette di perseguire quello che pure desidera. Una sofferenza che le proviene principalmente dal corpo. A questo riguardo sarebbe importante escludere la presenza di un'origine organica, rivolgendosi ad esempio al suo medico di base, prima di considerarla come di natura ansiosa o fobica. un caro saluto
Ho avuto in terapia una paziente che aveva questo problema. Quando iniziava con un attacco di panico poi passava tutto un periodo intenso di paura che la portava a deglutire male con conseguente forte dimagrimento. Per lei è stato improntato un percorso duplice di farmaco e psicoterapia, insieme, il risultato è stato ottimo, quindi non ci pensi troppo e prenda una decisione che sicuramente la porterà a stare bene
Buongiorno,
talvolta la via è così faticosa e dolorosa che il corpo reagisce con forti segnali di disagio e di paura. Questo perenne stato di allerta le impedisce di condurre una vita serena e più leggera. La sua richiesta di togliersi di dosso la "negatività" mi risuona come una disperata richiesta di aiuto. La invito coraggiosamente ad ascoltarla e a prendersi cura di sè. Si rivolga ad uno psichiatra che possa individuare una cura farmacologica adatta a lei e intraprenda un percorso psicoterapico di supporto. Le auguro di poter tornare a stare bene.
Gentilissima, traspare tutta la sua sofferenza. Il primo consiglio che le posso dare è di escludere patologie fisiche collegate al problema di deglutizione (come ad esempio disfunzione tiroidea). Escluse queste le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere da dove deriva questo "blocco" e irrigidimento. La tua volontà nel superare questa condizione è evidente, quindi non si preoccupi, riuscirà sicuramente nel suo intento!
Un saluto dott.ssa Chiara Librandi
Buonasera.
È importante escludere patologie fisiche rispetto al problema della deglutizione attraverso esami medici.
Successivamente sarà fondamentale interrogare l'origine di questo dolore e di questa negatività. Un percorso psicoterapico è indicato per poter comprendere e capire il proprio funzionamento emotivo in modo da individuare i motivi che la tengono distante dai propri desideri. Talvolta in situazioni di profondo stress psicofisico è consigliabile affiancare una cura farmacologica al percorso psicoterapico.
Un caro saluto.
EC
Buonasera, la sofferenza psicologica diventa malessere fisico molto più spesso di quanto si pensi. Si prenda cura di sé e ricontatti la psicologa che la seguiva o scelga uno psicoterapeuta della sua zona, vedrà che starà meglio e si libererà della "negatività" di cui parla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissima, il suo quadro sintomatico richiede sicuramente di essere trattato, sia per comprendere a fondo le ragioni di questa manifestazione sia per poter raggiungere una migliore qualità della vita.
Le suggerisco di intraprendere un percorso terapeutico, al fine di approfondire il malessere sottostante il sintomo ed elaborare eventuali vissuti stressanti o traumatici connessi.
La terapia EMDR può essere un valido supporto in tal senso.

Cordialmente
Dott.ssa Brunella Mobrici

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