Sono una ragazza di 27 anni e non ho mai fatto l'amore con nessuno. Non mi è mai interessato confron

4 risposte
Sono una ragazza di 27 anni e non ho mai fatto l'amore con nessuno. Non mi è mai interessato confrontarmi con la cosa e non ho mai avuto abusi di alcun genere. Non mi è mai interessato troppo mettermi con un ragazzo, sebbene in passato mi sono accompagnata con un ragazzo con il quale ho avuto una lunga relazione e non ho mai affrontato la sessualità. Non ho mai ricevuto particolari richieste da parte sua e così mi sentivo pacifica. Attualmente però mi sono innamorata di un ragazzo a cui tengo molto, tuttavia non riesco ad affrontare la mia sessualità nemmeno con lui. Ora però questo ragazzo, a differenza di quello precedente, insiste parecchio e vorrebbe da me ciò che non ho mai fatto con nessuno. Quando provo a concedermi con lui, istintivamente mi passa la voglia, lo ritraggo e mi si irrigidiscono le gambe. Durante la semi penetrazione mi viene un senso di vomito e vorrei scappare lontano. Mi si secca la gola e mi sento bloccata, quasi paralizzata. Lui avverte il tutto come un rifiuto e si arrabbia con me. Io ho solamente paura di perderlo e mi forzo a provare una cosa che non desidero ma che faccio per accontentarlo. Successivamente vorrei piangere e mi chiudo in me stessa. Vorrei davvero fare l'amore con lui ma non mi riesce proprio ad affrontare la paura. Cosa potrei fare?
Cara ventisettenne, è probabile che si tratti di una forma di vaginismo, una idiosincrasia nei confronti della sessualità, in specie della penetrazione, ma anche dell'introspezione clinica effettuata dal medico.
La problematica è essenzialmente psicologica, ove non ci siano state esperienze negative del passato.
Il fatto che il problema sia di natura psicologica non ne rende più facile la soluzione né ne riduce l'impatto sulla vita di coppia, che ne risulta notevolmente disagiata. Le consiglio VIVAMENTE di andare da una sessuologa che possa aiutarla a far diagnosii confermando o meno questa ipotesi . Potrà poi continuare con una terapia che la aiuterà a risolvere a poco a poco il sintomo, coinvolgendo quando sarà necessario anche il suo ragazzo.
Sono sicura che lui apprezzerà molto la sua iniziativa per cominciare a risolvere il problema.

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Buongiorno, concordo con la dottoressa Cicali rispetto all'ipotesi diagnostica e le suggerisco di farsi aiutare, intraprendendo un percorso sessuologico. La sessualità è una sfera molto importante e anche molto bella nella vita delle persone, che può essere declinata sia nel rapporto intimo con se stessi, sia nel rapporto con un partner.
Quando siamo bloccate spesso perdiamo il bello di questa sfera della nostra vita, la chiudiamo fuori dal nostro mondo privandoci di uno degli aspetti più vitali dell'esistenza umana.
Credo che meriti, prima di tutto per se stessa, affrontare questo blocco e iniziare a scoprire un mondo nuovo, emozionante e pieno di colori.
In bocca al lupo per questo nuovo viaggio di scoperta che spero potrà intraprendere!
Buongiorno. Potrebbe esserle utile rivolgersi ad un esperto sessuologo per esplorare il sistema di significati che ha imparato col tempo ad attribuire inconsapevolmente al rapporto sessuale e che, in questo momento della sua vita, le impedisce di godersi l’intimità con il partner. Una volta individuati questi significati, si potrà iniziare un percorso di rielaborazione con l’obiettivo di renderle disponibile anche questo aspetto della vita di coppia.
Se volesse iniziare un percorso di questo tipo, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Buongiorno,
leggere la sua domanda ha bloccato un po' anche me. Il senso di vomito, il desiderio di fuggire, la paralisi sono segnali che non ignorerei fossi in lei, oltre al fatto che "forzarsi a provare una cosa che non desidera ma che fa per accontentarlo" è drammaticamente vicino a un vissuto di abuso.
Capisco che la situazione sia complessa, ma non mi sembra affatto equilibrato quello che sta accadendo nella sua coppia, in cui lei deve gestire anche la rabbia del suo partner.
Quello che può fare è prendere coraggio e rivolgersi a uno specialista (psicologo/a sessuologo/a). Sicuramente forzarsi non è una soluzione.

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