Sono una ragazza di 27 anni bisogno con la mia famiglia con essi non ho mai avuto un bel rapporto i

19 risposte
Sono una ragazza di 27 anni bisogno con la mia famiglia con essi non ho mai avuto un bel rapporto i miei genitori sono sempre delusi da ogni cosa che io faccia ,ma da gennaio la situazione è degenerata .Mi spiego meglio mio nonno e morto l'anno scorso mia nonna da gennaio vive con noi , con essa io non jo mai avuto rapporti se non due settimane ad Agosto in quanto io abito in Italia e lei in Albania . Da quando è arrivata mo sono sentita sotto pressione e mi sono trasformata in una sua badante in quanto mia madre sta tutto il giorno a lavoro e io al momento no, però il mese scorso la nonna che soffre di Alzheimer dice di avere perso 50 euro e mia madre ha subito puntato il dito contro me e mia sorella chiamandomi ladra prostitute o peggio e da allora si è rotto ogni rapporto con essa ci hanno isolato in una stanza e si rifiutano di parlarci non solo loro ma anche mio padre mio fratello e i vicini che sono venuti sapere dell'accaduto. Io sinceramente mi sento in trappola perché sembra che ultimamente nulla di quello che faccio vada bene o mi faccia uscire da questa famiglia. Inoltre io vorrei solo andare via e non sentirmi più così ma a volte penso che per me non ci sia via d'uscita. Cosa dovrei fare secondo voi? come risolvo tutto questo?
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, sembra tutto molto complesso e faticoso. Capisco la sua sensazione di intrappolamento. Penso possa essere utile per lei riflettere sull'intraprendere un percorso psicologico per essere supportata in questa fase difficile. A volte rimaniamo incastrati in situazioni familiari che ci condizionano e non è facile trovare una via d'uscita. Purtroppo, ho troppe poche informazioni per consigliarle altro, servirebbe uno spazio dedicato. Rimango a disposizione se ha altri dubbi o chiarimenti o se vuole intraprendere un percorso. Le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Gentile Utente, mi dispiace per la situazione estremamente sofferente che sta vivendo. E' normale sentirsi in trappola in una condizione come la sua. Le informazioni che ha scritto sono sicuramente sufficienti per comprendere la difficoltà della situazione in cui è. Tuttavia non è possibile consigliarle qualcosa di più specifico perchè potrebbe risultare inadatto alla circostanza. Sicuramente iniziare a capire come trovare un lavoro per coltivare un'indipendenza economica potrebbe aiutarla a uscire da un ambiente familiare che la getta in questo stato d'ansia. Anche un supporto psicologico potrebbe sostenerla durante questa fase così faticosa della sua vita.
Rimando a disposizione, qualora lo desiderasse, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Irene Gorrino
Carissima, comprendo la difficoltosa situazione in cui si trova a vivere e le sofferenze che ne possano derivare dal sentirsi "intrappolata". Credo possa essere d'aiuto un supporto psicologico che possa - in questa fase - provare a guidarla sul mettere in campo azioni concrete di "cambiamento" e che possa, al contempo, darle un pò di sollievo emotivo condividendo quelli che sono i suoi stati d'animo. Resto a sua disposizione qualora pensi possa esserle d'aiuto. Un caro saluto.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. La situazione che sta descrivendo mi è nota dalla mia esperienza clinica. Le consiglio di attivare al più presto un consulto psicologico, anche online, per poter chiarire meglio e nel dettaglio la sua situazione e per ritrovare un risvolto positivo ad una situazione che a lungo andare potrebbe peggiorare. Occorre rielaborare tutta la sua sofferenza per ritrovare il suo equilibrio e il suo benessere.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, anche online. Dottoressa Pizzinato Erika
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Mi dispiace sentire che sta attraversando un periodo così difficile con la sua famiglia. La situazione sembra essere molto complicata e pesante per lei.

La prima cosa che le consiglio di fare è parlare con qualcuno di cui si fida e che possa supportarti emotivamente, come un'amica. Questo le darà l'opportunità di esprimere ciò che sta vivendo e di ricevere supporto e mentre per ricevere consigli per come procedere le consiglio di affidarsi ad un professionista.

Sentendosi in trappola e comprendo il desiderio di andartene da casa, potrebbe valutare l'opzione di cercare un lavoro o una formazione che le permetta di diventare indipendente economicamente. Questo potrebbe essere un passo importante per il suo benessere e la sua autostima.

Inoltre, se la situazione in casa diventasse insostenibile, potrebbe valutare l'opzione di cercare un'altra sistemazione temporanea, come un amico o un parente che la possa ospitare per un po'. Ci sono anche servizi sociali a cui può rivolgersi per ricevere supporto in situazioni difficili.

Infine, se la sua famiglia sta manifestando comportamenti abusivi o offensivi nei suoi confronti, potrebbe considerare l'opzione di parlare con un avvocato o un professionista che possa aiutarla a capire i suoi diritti e a trovare una soluzione legale per proteggerla.

Ricordi che non è sola e che ci sono risorse e supporti disponibili per aiutarla ad affrontare questa situazione difficile, qualora volesse approfondire trova i miei contatti sul mio profilo.
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Salve. Sembra una situazione molto pesante e mi fa provare un forte senso di solitudine e prigionia.
In merito alla prima mi chiedo se lei abbia delle relazioni positive nella sua vita al di fuori della sua famiglia, e che le diano un senso di accettazione e di amicizia. Il nostro umore e l’immagine di noi stessi passa anche dalle relazioni che costruiamo: se lei ha solo relazioni in cui viene umiliata e isolata, ciò può essere devastante per lei, e rafforzare il senso di impotenza nell’uscire da questa situazione. Sembra che lei abbia imparato ad essere la figlia che delude sempre e che questo sia il suo unico modo di vedersi.
Adesso sembra che lei vorrebbe mettere in atto un’azione definitiva che la faccia uscire da quella situazione, un’azione che però potrebbe risultare troppo impegnativa e che la porterebbe a fallire nuovamente rinforzando questa situazione.
Consiglio banale, provi a mettere in atto piccoli cambiamenti quotidiani, piccoli obbiettivi raggiungibili e facili al successo che possano rinforzare la sua autostima e risanare la sua emotività (anche l’indipendenza economica parte dalla semplice ricerca di annunci di lavoro; una cosa al giorno).
Ci si rialza un poco alla volta.
Le auguro il meglio.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto. Mi dispiace molto per la situazione complessa che ha descritto. La inviterei a rivolgersi ad uno psicologo che possa supportarla in questa fase difficile. Rimango a disposizione per qualsiasi domanda, le auguro il meglio.
Un caro saluto,
Francesca Coricelli - Psicologa
Buon pomeriggio gentile utente, dalle sue parole emerge molto sofferenza e mi dispiace per ciò che sta vivendo. Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per affrontare questo periodo e per trovare una soluzione per stare meglio. Sono a disposizione, anche online. Un caro saluto, dottoressa Nibbioli.
Gentile utente,
Queste sono dinamiche che potrebbero rientrare nella definizione di “stress da caregiver” in cui ci si sente annullati e intrappolati rispetto ad un altro da accudire. il primo consiglio che mi sento di darle è di non lasciarsi annullare da questo tipo di relazione ma di delimitare quelli che sono i confini e gli spazi che la rappresentano come persona. Liberarsi dall’incatenamento che comporta il forte giudizio di persone a lei così vicine è estremamente complesso. Potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista che la possa aiutare a sganciarsi da queste dinamiche, se non ne ha la possibilità ci sono associazioni che possono offrirle questo servizio, anche professionisti che offrono un numero di spazi a prezzi calmierati. Infine, se il vissuto dovesse essere troppo stringente, può anche rivolgersi a centri anti violenza, la sudditanza psicologica dovuta a questo tipo di situazioni può comunque rientrare in una violenza psicologica, per cui non si lasci abbattere perché non deve affrontarlo necessariamente da sola.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti
Buonasera, caspita mi sembra che la situazione che sta vivendo sia estremamente provante e faticosa. Sono certa che lei abbia provato a fare il suo massimo cercando di aiutare la mamma nella gestione della nonna, seppur senza particolari legami, sacrificando cose importanti per lei. Immagino anche la delusione nel non vedere riconosciuti questi sforzi ma, anzi, venire accusata. Come mai la mamma ha subito accusato voi di aver preso i soldi della nonna? Avete provato a spiegarle l'accaduto? Inoltre, secondo lei la mamma è consapevole della malattia della nonna? Resto a disposizione per eventuali necessità e le faccio un grande in bocca al lupo.
Cara utente, grazie per aver scritto. La sua sensazione è spiacevole ma può redimersi da questa condizione attraverso un percorso di sostegno psicologico che le chiarirà le modalità attraverso le quali potrà uscire da questa trappola. Non si arrende, in fondo al tunnel troverà la luce.
Rimango a sua disposizione.
Dr Samanta Carrubba - Psicologa Caltanissetta
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Buongiorno,
mi dispiace molto che lei non si senta compresa dai suoi cari. Sembra che la situazione che sta vivendo in casa sua la stia schiacciando. Forse avrebbe bisogno di ritagliarsi uno spazio tutto suo, in cui si senta compresa e supportata. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno.
Anzitutto mi dispiace tantissimo per l'evidente malessere che questa situazione le fa vivere. Posso solo immaginare la sensazione di "intrappolamento" che descrive.
Posso percepire la voglia di volersi sentire ancora accolta dalla propria famiglia nonostante il malessere che la situazione descritta le ha recato.
A mio parere ci sarebbe il bisogno di affrontare in una sede appropriata la tematica dell'accettazione ed indagare i rapporti con e tra i diversi membri della sua famiglia.

Vorrei esserle più utile, ma purtroppo quanto descritto e soprattutto la modalità di risposta pubblica non me lo permette.
Qualora ne abbia la possibilità e l'esigenza, la invito a consultare un professionista che pensi possa fare al suo caso.

Con la speranza che si senta meglio il prima possibile,
Daniela Iorio
Carissima, le situazioni che ci procurano sofferenza sembrano essere sempre insormontabili e costringerci a restare in "trappola", ma le assicuro che c'è sempre una via d'uscita, anche quando non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Probabilmente è talmente dentro al problema che fa fatica a cambiare prospettiva e atteggiamento rispetto alla situazione asfissiante, per questo credo che le potrebbe essere d'aiuto intraprendere un percorso che le consenta di "indossare lenti nuove" e approcciarsi diversamente, in modo da ridimensionare il fastidio e l'oppressione che persone importanti per lei riescono a procurarle.
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Un caro saluto, con l'augurio che riesca a riemergere da questa situazione di empasse così dolorosa per lei.
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Buongiorno e grazie per la sua domanda. Da quello che ha scritto comprendo bene la sensazione di sentirsi in trappola. Credo che per lei in questo momento sia importante capire che risposta dare alla situazione che sta vivendo, risposta che però può trovare più facilmente facendo qualche passo indietro, magari con l'aiuto di uno psicologo o psicoterapeuta che le aiuteranno a trovare "la giusta distanza" per comprendere le cose, e in secondo luogo cosa fare. Cordialmente,
Mi dispiace sentire che stai vivendo una situazione così difficile con la tua famiglia. È importante capire che le azioni e le parole offensive dei tuoi genitori non riflettono la tua vera identità o il tuo valore come persona. In questa situazione, potrebbe essere utile cercare un supporto esterno, come un consulente familiare o uno psicologo, per affrontare i conflitti e promuovere una comunicazione più sana all'interno della tua famiglia. Potresti anche considerare di esplorare le opzioni per allontanarti da questa situazione tossica, ad esempio cercando un sostegno abitativo o l'indipendenza finanziaria, se possibile. Ricorda che sei degna di una vita felice e di relazioni positive, e puoi trovare la forza per costruire il tuo cammino.
Mi dispiace molto sentire la tua situazione e il disagio che stai vivendo in famiglia. È chiaro che ti senti intrappolata e emotivamente sopraffatta dalla situazione. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a gestire la tua situazione:

Cerca supporto emotivo: Trova qualcuno con cui parlare della tua situazione, come amici fidati, altri membri della famiglia o un consulente professionale. Parlare con qualcuno che ti comprende e ti sostiene può essere molto utile per affrontare il tuo dolore e la tua frustrazione.
Stabilisci confini sani: È importante stabilire confini chiari con i membri della tua famiglia, soprattutto se ti senti costantemente sotto pressione o accusata ingiustamente. Comunica loro in modo rispettoso ma deciso i tuoi limiti e le tue esigenze emotive.
Cerca aiuto legale o assistenza: Se la situazione in famiglia è diventata insostenibile e ti senti minacciata o in pericolo, potresti considerare di chiedere aiuto legale o assistenza da parte di servizi sociali locali. Parla con un avvocato o un assistente sociale per esplorare le opzioni disponibili per te.
Fai attenzione alla tua salute mentale: È importante prendersi cura della propria salute mentale in situazioni stressanti come questa. Cerca modi per gestire lo stress e l'ansia, come la meditazione, lo yoga, l'esercizio fisico o la terapia.
Esplora le tue opzioni: Se senti che andare via da casa potrebbe essere la soluzione migliore per te, cerca di esplorare le tue opzioni in modo pratico e realistico. Potresti cercare lavoro o alloggio alternativo, oppure chiedere aiuto a organizzazioni locali o amici.
Fai ciò che è meglio per te: Alla fine, è importante prendere decisioni che siano nel tuo miglior interesse e che ti consentano di vivere una vita soddisfacente e appagante. Ascolta il tuo istinto e fai ciò che senti essere giusto per te, anche se può essere difficile o spaventoso.
Ricorda che non sei da solo in questa situazione e che ci sono risorse e persone disponibili ad aiutarti. Non esitare a chiedere aiuto e a cercare supporto quando ne hai bisogno.
Gentile utente, nessuno dovrebbe trattare una persona come è stata trattata lei (insulti, isolamento,...). Capisco che lei in questo momento faccia fatica a trovare una soluzione, che le sembra tutto impossibile, ma questa è la paura che parla. Provi a metterla da parte e a pensare delle soluzioni alternative che adesso le possono sembrare impraticabili, ma che potrebbero essere la sua salvezza. Le sue ultime frasi mi preoccupano un po': si ricordi che, nei limiti della legalità e della moralità, tutto è possibile per salvarsi. Forza!
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi

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