Sono una ragazza di 22 anni che vive situazioni di estrema ansia almeno una volta al mese. Salve,

19 risposte
Sono una ragazza di 22 anni che vive situazioni di estrema ansia almeno una volta al mese.

Salve, ho 22 e sto per laurearmi in 2 mesi.
Non riesco a focalizzarmi nello studio perché è da più di un anno che ogni mese vivo l’ansia di essere incinta. Questo mese ho un ritardo e anche se son ben consapevole di avere un ciclo non regolarissimo, essendo che gli ultimi due mesi è stato particolarmente regolare, ora non riesco a togliere il pensiero dalla possibilità di essere incinta.
Logicamente parlando so che ho avuto tutti i rapporti protetti, per cui non dovrei esserlo, ma anche con test negativi continuerei ad avere ansia.
Non riesco a dormire, non riesco a pensare ad altro e non ne voglio più parlare con i miei amici e familiari perché so che li sto stressando con lo stesso argomento.
Credo sia uno dei motivi per cui ho rotto col mio ex.
Non mi capacito a pensare che li fuori ci siano persone che vivono la loro vita sessuale serenamente e dire che prima dello storico ritardo del 2021 ero proprio così, serena.
Ho individuato il problema, ma non so come risolverlo
Anche perché generalmente non sono una persona ansiosa, ma da quando ho questa costante paura sento che l’ansia si stia traslatando in altre aree della mia vita.
Sono stufa di stressarmi su qualcosa che non posso controllare, cosa posso fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, sono dispiaciuta a leggere questo messaggio e vedere come l'ansia che prova le stia causando difficoltà relazionali. Si è mai chiesta perchè proprio la paura di essere incinta? Ha qualche desiderio o preoccupazione a riguardo?
La cosa importante è capire perchè è nata questa paura e ansia correlata. Provi ad analizzare il momento preciso, quando si verifica, e valutare e capire i possibili pericoli (se ci sono) di questo evento. Se hai piacere di approfondire, non esiti a contattarti. Un caro saluto, Giada
Ciao, capisco la tua sofferenza che non ti permette di vivere bene la tua quotidianità. L'ansia funziona proprio come la descrivi, non ci permette di usare la ragione perché il nostro pensiero si fissa su ciò che temiamo di più, nel tuo caso essere incinta. Come dici tu non è qualcosa che puoi controllare, tu puoi controllare solo alcune cose come per esempio il fatto di avere rapporti protetti ma per il resto no. Quindi quello che puoi fare è continuare ad agire per evitare di rimanere incinta che se è questo quello che vuoi. Devi anche ricordarti però che ci sono alcune cose che non possiamo controllare, se ci pensi sono tante nella vita, e che dobbiamo accettare che sia così. Il pensiero che ti potrebbe aiutare, anche se può sembrare strano, è che anche se dovessi rimanere incinta riusciresti ad affrontare in qualche modo la situazione come tutti gli esseri umani sanno fare. Detto questo se senti di non farcela da sola prova a rivolgerti a uno psicologo per un percorso. Buona giornata, Dott.ssa Paola Martinelli
"Sono stufa di stressarmi su qualcosa che non posso controllare"...
Carissima, partirei proprio da questa sua ultima considerazione: non possiamo controllare tutto, in quanto esseri umani, e non automi...
Il suo timore è senz'altro legittimo: 22 anni, una laurea da coronare, sogni, speranze...E tanto altro ancora!
Tuttavia, si permetta di vivere questa dimensione (quella della sessualità e della generatività ad essa collegata o meno) in una maniera più fluida, spontanea e naturale...
Un caro saluto!
Buonasera, mi dispiace per la sua sofferenza e le sue difficoltà.
Un sintomo come il suo ha "una ragione" per la quale si esprime, parla e le comunica un qualcosa.
Occorre innanzitutto andare a situarlo in riferimento alla propria storia e provare in libertà a riflettere a quali elementi le rimanda l'idea di maternità/sessualità (sia elementi appartenenti alla propria vita che quelli non).
Per l'ansia le posso consigliare di non rivolgersi a tecniche di "controllo" quanto più a tentare ad esprimere il suo disagio sotto forma di scrittura e tentando di dialogarvi e di "ascoltarlo" senza la necessità di doverlo ricacciare via come un ospite indesiderato.
Sento il suo bisogno di essere ascoltata da qualcuno in grado di offrirle qualcosa di nuovo che la riesca a "traghettare" al di là delle sue ansie e delle sue paure. Provi ad ascoltare sé stessa in primis, a dialogare con sé stessa e a riscoprirsi. Se non dovesse riuscire le consiglio di iniziare un percorso psicologico che sicuramente l'aiuterebbe a ritrovare la sua serenità perduta. Buona giornata, un caro saluto.
Dott. Gabriele Bacci
Gentilissima,
questo potrebbe essere il "capro espiatorio" della sua ansia. Mi spiego: potrebbe essere che lei sfoghi tutte le sue ansie esprimendole sottoforma di "ansia di rimanere incinta". Pertanto sarebbe opportuno fissare un colloquio nella quale poter approfondire i suoi pensieri e dare un senso e una motivazione a questo pensiero costante che la disturba.
Cordiali saluti
AG
Buongiorno, proviamo a cambiare prospettiva, e invece di vedere l'ansia come un nemico, facciamola diventare un'alleata. In che modo? L'ansia le sta dicendo che c'è qualcosa che non va, la sta mettendo di fronte a qualcosa che non può più evitare di affrontare. Può imparare a placarla con delle tecniche per uscire dai momenti più critici e togliere benzina ai pensieri disfunzionali, ma la cosa più risolutiva è esplorare sé stessa e capire cosa davvero le sta dicendo. Le consiglio un consulto psicologico per cominciare un percorso che spero la porti a essere più in sintonia con sé stessa. Buona fortuna per tutto!
Buongiorno e grazie per averci descritto la sua situazione con tanta onestà. Dalle sue parole si percepisce come lei sia stanca di convivere con questa costante preoccupazione da ormai molto tempo. Capisco che questo debba toglierle la serenità necessaria per poter continuare in maniera produttiva la sua vita. L'ansia è un sintomo trattabile per fortuna e, come ogni sintomo, anche l'ansia è portatrice di un significato che va compreso. Ritagliarsi uno spazio d'ascolto in cui provare a dare un senso a quel sintomo può farlo rientrare entro livelli più gestibili, permettendo una maggiore serenità. Se desiderasse parlare con qualcuno, resto a sua disposizione anche per dei colloqui online. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
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Carissima,
da quello che scrive emerge un episodio significativo che ha sviluppato in lei il pensiero intrusivo della gravidanza. Capisco il disagio, sopratutto emotivo, che un problema ansiogeno possa portare. Ma non tutto il male viene per nuocere: l'ansia la possiamo analizzare, contestualizzare ed affrontare attraverso le particolarità della sua storia, della sua persona e di come si inserisce all'interno del suo mondo. Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di sostegno.
Rimango a disposizione.
Salve, come dice lei forse sta spostando l'ansia in situazioni differenti nella sua vita, dalla laurea all'ansia di essere incinta. Immagino come questo le possa creare fastidio nella vita quotidiana. Questo suo atteggiamento ansioso potrebbe essere collegato anche, come dice lei, al tema del "controllo" e probabilmente anche del come lei vede il suo futuro, che non è totalmente prevedibile. Potrebbe essere opportuno comprendere che significato ha quest'ansia per lei per esplorare meglio le dinamiche psichiche interiori che si attivano in questo contesto. Un caro saluto
Gentile utente, dal suo racconto emergono chiari i temi della perdita di controllo (non importa quanto si faccia per evitarlo lei rimarrà incinta) e della negativitá di rimanere incita.
L’ansia é la manifestazione di questi temi, un piccolo ritardo scatena il pensiero che questa sia la prova che le precauzioni non sono bastate ed é rimasta incinta, da qui parte la combinazione di ansia per aver perso il controllo e l’ansia per essere incinta, essendo entrambe cose terribili.
Avrebbe quindi valore esplorare questi due temi e chiedersi perché sarebbe così negativo essere incinta e perché percepisca come fuori dal suo controllo (almeno in parte) il fatto che riesca ad evitarlo o meno.
Razionalmente sa che non sia possibile ma é evidente che c’è una componente emotiva associata a questi temi che si manifesta molto potente nella sua vita quotidiana, confermato dal fatto che solitamente non é ansiosa ma in questo frangente si.
Qualora avesse piacere c’è la possibilità di fare un consulto psicologico per definire meglio e cominciare questo percorso di esplorazione.
Spero di esserle stato utile, mi contatti pure per ulteriori dubbi o approfondimenti.

Dottor Mauro Simonetti

Comprendo bene alla sue età le difficoltà connesse ad una eventuale gravidanza e capisco come mai si attivino ansie e timori. Dice di avere identificato il problema e sicuramente è così, tuttavia non posso fare a meno di chiedermi se questo non sia solo una parte del problema perché questo timore così pervasivo forse le vuole comunicare qualcosa di importante. Direi che data l’entità del disagio che questa situazione le arreca ed anche al fine di preservare la sua relazione di coppia che potrebbe risentire della tensione provata potrebbe essere utile lavorare insieme ad un esperto che la aiuti ad acquisire maggiore consapevolezza della funzione di questa importante preoccupazione nella sua vita attuale. Resto disponibile anche online. Un caro saluto
Buongiorno gentile utente. L' ansia che vivi pur in presenza di rapporti protetti potrebbe anche far pensare, oltre quello che è stato detto, a una paura/ansia più grande per quello che racchiude, a livello emotivo, vivere, esporsi, lasciarsi andare, in una situazione di intimità. Non è facile abbandonarsi completamente durante un rapporto sessuale e vivere serenamente quel contatto. Potrebbe essere importante provare a condividere, in dei colloqui, emozioni e paure, questo potrà aiutarti a sentirti più accompagnata nella scoperta e nella condivisione della tua situazione.
Sono disponibile anche online. Cordialmente, Dott.ssa Marina Costantini.
Capisco che la paura di una possibile gravidanza stia causando ansia e stress nella tua vita. È importante ricordare che l'ansia può influenzare diversi aspetti della nostra vita, incluso il modo in cui percepiamo e reagiamo a determinate situazioni.

Prima di tutto, è fondamentale comprendere che le preoccupazioni e l'ansia riguardo alla gravidanza possono essere comuni, specialmente per le persone che hanno rapporti sessuali attivi. Tuttavia, se tieni conto di precauzioni e utilizzi metodi contraccettivi efficaci, come hai detto di aver fatto, è improbabile che tu sia incinta. Riconoscere e accettare la realtà dei fatti può aiutarti a ridurre l'ansia.

Se l'ansia persiste nonostante i test negativi e le precauzioni che hai preso, potrebbe essere utile esplorare le radici profonde di questa paura con un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questo tipo di supporto può aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e a trovare strategie per affrontare l'ansia in modo più efficace.

Inoltre, puoi considerare l'idea di praticare tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, il rilassamento muscolare o l'esercizio fisico regolare. Queste attività possono aiutare a ridurre l'ansia generale e a migliorare il benessere mentale e fisico.

È importante anche cercare di mantenere un dialogo aperto con le persone di fiducia nella tua vita, come amici o familiari, che possano offrirti sostegno emotivo e comprensione. Esprimi le tue preoccupazioni e i tuoi sentimenti, e cerca di evitare di caricarti da sola con il peso di quest'ansia.

Infine, cerca di ricordarti che la paura di una gravidanza non dovrebbe dominare la tua vita. Cerca di concentrarti su altri aspetti positivi e significativi della tua vita, come gli studi, le passioni o le relazioni personali. Trova attività che ti appassionino e che ti aiutino a distogliere l'attenzione da questa paura.

Se l'ansia persiste e continua a interferire significativamente nella tua vita quotidiana, ti consiglio di cercare un supporto professionale. Uno psicologo o uno specialista della salute mentale può fornirti un sostegno personalizzato e specifico per affrontare i tuoi timori e imparare a gestire l'ansia in modo più efficace.
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Buongiorno, mi dispiace per la situazione che descrive, dalle sue parole emerge chiaramente la sofferenza legata all'ansia ed alle difficoltà relazionali che le ha causato.
Quando è così forte da influenzare negativamente la nostra quotidianità ed i nostri rapporti sociali, l'ansia può essere un campanello di allarme: ci avvisa che qualcosa nella nostra vita ci sta creando disagio. Potrebbe essere utile indagare meglio cosa c'è all'interno di questo vissuto di ansia. Per questo la invito a valutare la possibilità di svolgere alcuni colloqui psicologici per mettere a fuoco i pensieri e le emozioni relativi alla temuta possibilità di una gravidanza. Comprendere cosa si nasconde dietro l'ansia è il primo passo per superarla.
Resto a sua disposizione, cordiali saluti
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Se ritiene che questo sentimento di ansia incida in maniera significativa nella sua quotidianità, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo esperto in sessuologia. Tuttavia spesso questi pensieri "intrusivi" sono solo la punta dell'iceberg e sicuramente con un professionista potrà affrontarli in maniera più approfondita, nonchè individuare le strategie più adatte per affrontarli. Spero di esserle stata utile. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Salve,
Sicuramente quello di cui ha bisogno è di confrontarsi con una persona esperta, che possa leggere insieme a lei questa situazione.
Essere madre vuol dire tante cose simbolicamente e anche una laurea.
Mi spiego meglio: si possono generare tante cose non solo figli, si può aver cura di altro non solo figli. Esempio: se stiamo facendo una tesi e partoriamo una tesi, siamo madri simboliche di questa tesi.
Sicuramente ci sono molti aspetti nella sua vita che si incrociano. Bisogna fermarsi e vederli.
Se ha bisogno ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Buongiorno gentile utente.
Aver individuato la possibile causa dell'ansia nel timore di rimanere incinta, potrebbe essere un bias cognitivo, un errore di valutazione.
Senza dubbio, l'ipotesi di una gravidanza in un momento così delicato della sua vita sollecita emozioni come paura, insicurezza, senso di colpa. A loro volta queste emozioni determinano ansia e preoccupazione. Però è importante non identificarsi con una paura così specifica perché rimanere incinta, affrontare una gravidanza e poi avere un figlio, non sono eventi negativi, tutt'altro! Sono eventi che un giorno forse vorrà vivere con grande motivazione e felicità.

Cercherei di comprendere se l'ansia percepita possa dipendere da altri fattori, ed è probabile che sia così. Ad esempio potrebbe riflettere sul fatto che manca poco alla sua laurea e certamente la soglia dello stress si è abbassata, così come elaborare il suo vissuto relazionale, ha parlato di una recente rottura sentimentale e di una momentanea incapacità di confidarsi con amici e parenti.
Il vissuto ansiogeno, quindi, potrebbe avere diverse cause scatenanti che si sommano e vengono amplificate nel periodo corrispondente al ciclo mestruale, a cui le sta assegnando un notevole valore emotivo e fonte di disagio.

Un percorso psicologico in questa delicata fase della sua vita potrebbe essere davvero utile. L'aiuto dello psicologo potrebbe, da un lato, comprendere ed elaborare meglio le situazioni ansiogene, dall'altro lato, le consentirebbe di mettere in atto strategie per gestire meglio le emozioni e ritrovare equilibrio psicologico. Visti gli impegni importanti che l'aspettano, poter avere strumenti mentali per mantenere serenità e lucidità, potrebbe fare la differenza nel suo rendimento e, più in generale, nel migliorare la sua qualità di vita e di benessere interiore.

Spero di averla aiutata a prendere consapevolezza del suo stato d'animo. Se lo desidera sono a disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti, anche online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buonasera,
Posso capire quanto possa essere difficile vivere con questa ansia ricorrente, soprattutto quando sembra influenzare così tanto la tua vita quotidiana e le tue relazioni. È chiaro che il pensiero di una possibile gravidanza, nonostante le precauzioni che prendi e i test negativi, stia diventando un pensiero intrusivo che non riesci a scrollarti di dosso. Quello che è importante sottolineare è che in realtà, come hai giustamente intuito, hai già una certa consapevolezza della situazione e questo è un ottimo punto di partenza. Anche se in questo momento ti sembra di non avere controllo, è proprio la tua mente a indurre questa sensazione. L'ansia può spesso farti sentire come se tu fossi in balia di qualcosa di incontrollabile, ma una volta che inizi a lavorarci, ti accorgerai di quanto in realtà tu abbia più controllo di quanto pensi. Una terapia cognitivo-comportamentale sarebbe molto utile per affrontare questo tipo di problema. Il primo passo sarebbe riconoscere i pensieri automatici che ti assalgono (come il pensiero ossessivo di essere incinta nonostante tutte le evidenze contrarie) e imparare a ridimensionarli. Spesso, quando siamo ansiosi, la nostra mente amplifica le paure e ci fa percepire il rischio come molto più grande di quello che è in realtà. In terapia, ti alleneresti a "sfidare" questi pensieri, a metterli in discussione in modo sistematico, e a sostituirli con pensieri più realistici. Un altro aspetto su cui lavorare è la gestione dell'incertezza. A volte, l'ansia deriva dal desiderio di voler avere il controllo totale su una situazione, anche quando è impossibile eliminare ogni rischio al 100%. Imparare a tollerare un certo livello di incertezza fa parte del processo di crescita emotiva e psicologica. Questo non significa ignorare o minimizzare le tue paure, ma accettare che un margine di incertezza fa parte della vita, e tu puoi gestirlo senza che prenda il sopravvento. Potresti scoprire, attraverso il percorso terapeutico, che ci sono altre aree della tua vita che ti stanno creando stress o tensioni, e che questa ansia per la gravidanza è diventata il modo in cui il tuo corpo e la tua mente esprimono queste preoccupazioni. La cosa positiva è che questo è qualcosa su cui puoi lavorare e che puoi superare. La terapia ti aiuterà a sviluppare strumenti concreti per gestire meglio i pensieri ansiosi, a ridurre il loro impatto su di te e a riprendere il controllo della tua vita. Quindi, non è vero che non puoi controllarla: hai tutte le capacità per farlo, solo che al momento non sai di poterlo fare, e il primo passo verso questa direzione è iniziare a lavorare su di te con il giusto supporto. Resto a disposizione. Ti auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero

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