Sono una ragazza di 18 anni che non ho mai avuto molta autostima di me da qualche mesetto sto soffre
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Sono una ragazza di 18 anni che non ho mai avuto molta autostima di me da qualche mesetto sto soffrendo di attacchi di panico, depressione molte volte e non so come fare
Gentile, da quel che descrive è in un momento di difficoltà autentica. Cosa è accaduto in questi mesi che ha fatto emergere i sintomi che lei descrive? Cosa sta viventi in questo periodo che la porta ad avere tali stati emotivi? La invito a chiedere una consulenza psicologica per capire al meglio cosa sta vivendo ed elaborare gli stati emotivi e i sintomi che qui descrive.
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Cara giovane utente, la riflessione che mi sento di condividere con lei riguarda il fatto che se nell’ultimo mese i suoi sintomi stiano diventando più importanti è perché probabilmente, ciò che prima adottava come soluzione alla bassa autostima, in questo periodo non funziona più. Credo che un buon percorso di psicoterapia sia necessario, in questa specifica fase di vita, per dare voce alle sue emozioni più profonde e individuare strategie migliori per canalizzarle.
In bocca al lupo.
Dottoressa Elisa Taverniti
In bocca al lupo.
Dottoressa Elisa Taverniti
Gentile utente, le suggerisco di prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia così da potersi dedicare uno spazio in cui riflettere su cosa possa essere successo di diverso negli ultimi mesi e rinforzare la sua autostima. In bocca al lupo.E. Cuzzucoli
Salve, sembra che in questo momento di difficoltà si stia accorgendo che deve fare qualcosa per prendersi cura di sé. In quello che scrive pare veda un nesso tra la bassa autostima e quelli che definisce attacchi di panico e depressione. Iniziare un percorso con un professionista la può aiutare a capire, a dare voce al suo mondo emotivo e a stare meglio.
In bocca al lupo, dott.ssa Giulia Petracca
In bocca al lupo, dott.ssa Giulia Petracca
Gli attacchi di panico, l'ansia generalizzata sono una specie di termometro che indica la febbre psichica.
La febbre del corpo, come la febbre psichica, segnala che sta avvenendo una battaglia nel nostro corpo-mente tra qualche elemento invasivo e le difese immunitarie\psichiche.
Bisogna ascoltare i segnali fisici e mentali, il dottore che cura la febbre psichica è lo psicoterapeuta .
Dott Maria Grazia Antinori, Roma
La febbre del corpo, come la febbre psichica, segnala che sta avvenendo una battaglia nel nostro corpo-mente tra qualche elemento invasivo e le difese immunitarie\psichiche.
Bisogna ascoltare i segnali fisici e mentali, il dottore che cura la febbre psichica è lo psicoterapeuta .
Dott Maria Grazia Antinori, Roma
Ciao. Umore basso e ansia sono spie di un momento di difficoltà. Tutti noi ne abbiamo, ma quando diventano un ostacolo per affrontare la vita quotidiana è opportuno rivolgersi a un professionista, soprattutto se la situazione perdura ormai da qualche mese. Contatta uno psicoterapeuta con cui affrontare i motivi per cui da qualche mese hai cominciato a manifestare queste difficoltà. Anche se sono spiacevoli, possono essere spunti per affrontare con successo alcune difficoltà che, se risolte, permettono una progettualità più consapevole. Alla tua età questa è un'operazione difficile perché le mille possibilità che si aprono possono spaventare e creare confusione. È un'opportunità per strutturare un orizzonte d'attesa identitario. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Sicuramente c'è una forte relazione tra ansia, depressione e autostima.
Quando la percezione di Sé è negativa il rapporto con la realtà esterna è oggetto di allarme, di inquietudine , preoccupazione ed è richiesta molto più energia per affrontare la quotidianità. All'interno di un percorso psicoterapeutico potrà comprendere quali convinzioni negative e disfunzionali sono presenti dentro di lei, individuarne le origini, modificarle.
Una autostima più solida le permetterà di sperimentare una maggiore resilienza di fronte agli eventi difficili e di vivere anche esperienze che forse oggi non riesce neppure ad immaginare perché immediatamente la sua mente può dirle: non è per te..non sei all'altezza, non sei adeguata.
Si faccia aiutare. Bruno Ramondetti
Quando la percezione di Sé è negativa il rapporto con la realtà esterna è oggetto di allarme, di inquietudine , preoccupazione ed è richiesta molto più energia per affrontare la quotidianità. All'interno di un percorso psicoterapeutico potrà comprendere quali convinzioni negative e disfunzionali sono presenti dentro di lei, individuarne le origini, modificarle.
Una autostima più solida le permetterà di sperimentare una maggiore resilienza di fronte agli eventi difficili e di vivere anche esperienze che forse oggi non riesce neppure ad immaginare perché immediatamente la sua mente può dirle: non è per te..non sei all'altezza, non sei adeguata.
Si faccia aiutare. Bruno Ramondetti
Salve! Rendersi conto delle proprie difficoltà è già un passo in avanti per porre rimedio. Contatti uno psicoterapeuta della sua zona vedrà che troverà la serenità che cerca. Spesso chiedere aiuto non è un segno di debolezza ma un gesto di amore e coraggio per se stessi e per il proprio futuro.
Accidenti a chi ha messo in giro parole come 'attacco di panico' e 'autostima'
le parole come autostima e attacchi di panico aiutano poco a capire cosa accade e soprattutto a trovare un modo per andare avanti. A 18 anni.
Cominciamo da autostima: provi a dire 'volermi bene, aver cura di me'. Quanto si vuole bene? E ancor meglio quanto si conosce davvero nel senso che sa di cosa è capace e cosa non sa ancora fare.
Cosa sa fare di bello e di buono, che le piace fare e che le riesce senza sforzo?
L'autostima non dipende solo dagli altri ma innanzi tutto da noi stessi: se sappiamo di valere e non siamo valorizzati saremo tristi ma non con bassa autostima.
Se non sappiamo fare le cose (e chi sa qualcosa già a 18 anni?) deve chiedersi: ma a me cosa interessa saper fare?
Se lo scopri comincia quella che si dice 'passione' e non ti ferma più niente e ogni sforzo è una gioia senza fatica.
(vabbe' forse esagero, ma insomma ci provi e riprovi e non molli)
Il problema quindi non è l'autostima ma avere voglia di fare qualcosa, per esempio chiedersi: " ... ma a me cosa interessa fare?" e se la risposta è "... non lo so" la fase successiva è: "...ma le interessa saperlo?".
Se la risposta è già sì è nella direzione giusta.
La psicoterapia è solo un modo più moderno per salire questa montagna della vita, un po' come lo skilift per gli sciatori: si può fare senza ma è un po' più faticoso.
In ogni caso il lavoro di salire lo fa lei, psicoterapeuta le tiene compagnia, chiacchiera e le porta per un po' lo zaino.
Magari le indica un sentiero meno complicato.
Ma un passo dopo l'altro tocca solo a lei.
E questo fa parte del bello della faccenda.
Non basta ancora?
Se non c'è modo di avviare la macchina, insomma non le viene proprio voglia di cominciare e si sente proprio giù deve passare per una fase un po' dolorosa: comincia con la domanda "ma nello zaino cosa ci ha messo?" Ci sono belle canzoni, parole di amici, abbracci, sguardi amorevoli di qualcuno che le ha detto "ti voglio bene?". E bei film, di quelli che fanno piangere e ridere, e tramonti e corse e passeggiate sul mare? Insomma se nello zaino c'è poco o niente tocca riempirlo: legga libri dalla copertina interessante o dal titolo che la incuriosisce. Se nello zaino non c'è niente da mangiare e quel che c'è è poco nutriente ma ci credo che si sente uno straccetto moscio..
Allora lo riempia di qualcosa di buono e di bello, o anche solo della ricerca del buono e del bello per lei.
L'attacco di panico è qualcosa di terrificante, ci fa sentire di morire e va preso sul serio: dice " ... ehi ho paura! aiuto!!"
è un modo di dire 'ho paura del vuoto', del nullo, dell'inutile e del brutto.
Il mondo se hai lo zaino vuoto è ancora più difficile da attraversare. Il brutto, l'indifferenza, la noia, il disprezzo sono dappertutto perciò deve riempirsene lo zaino come un sommozzatore sa che se non ha le bombole piene d'aria sott'acqua muore.
però consideri una cosa: se non avesse nemmeno attacco di panico non saprebbe da dove cominciare a rimettere un po' d'ordine dentro di lei.
Per ora non sa verso dove andare ma da dove scappare sì. Si comincia così.
Tra l'altro a 18 anni è normale anzi direi pure fisiologico, un po' come i brufoli, voler scappare senza ancora sapere verso dove andare.
Ma è bruttissimo lo stesso perché non hai più la protezione di quando eri piccolo e non ne sai abbastanza per sentirti grande. Autonomo e autosufficiente.
Non so se intorno a lei c'è qualcuno che la stima, che le vuole bene, che ha fiducia in lei anche se non si sa ancora bene quale siano i suoi talenti e i suoi interessi.
E' difficile trovare qualcuno che ci aiuta a scoprire in cosa saremo bravi anzi bravissimi.
Di solito racconti brevi come i suoi sono come quelli di una pianta poco annaffiata e poco nutrita: forse c'è qualcuno che le vuol bene e ha stima di lei ma lei non se ne accorge o non è abbastanza.
Perciò se la famiglia non basta si cerca un gruppo: un gruppo sportivo, di volontariato, di ricerca, di studio, di compagnia... per stare in mezzo agli altri per prendere e dare.
Restare soli equivale a restare con lo zaino vuoto o, insomma senza bombole sott'acqua. Certo non è facile trovare gruppi che siano capaci di nutrirci senza chiedere di annullarci in cambio. ma mi ca possiamo risolvere tutto stasera...
Però la prego non dica che c'è qualcosa che non va in lei: è solo che sta crescendo... come tutti noi che ci siamo passati provando esattamente le stesse cose e che magari leggendola sorridono pensando che darebbero qualunque cosa per stare al suo posto, ma con l'esperienza di oggi. E non si può fare.
Lasci perdere le diagnosi psicologiche: a diciott'anni tutti abbiamo paura perché non sappiamo che strada prendere e siamo incerti ad ogni passo: nei film di solito si parte per un lungo viaggio da qualche parte difficilissima 'per cercare sé stessi' che poi ce vuoi cercare se stai proprio lì davanti a te, quella strana persona nello specchio...
Cerchi sempre il lato bello della faccenda e si rispecchi lì
le parole come autostima e attacchi di panico aiutano poco a capire cosa accade e soprattutto a trovare un modo per andare avanti. A 18 anni.
Cominciamo da autostima: provi a dire 'volermi bene, aver cura di me'. Quanto si vuole bene? E ancor meglio quanto si conosce davvero nel senso che sa di cosa è capace e cosa non sa ancora fare.
Cosa sa fare di bello e di buono, che le piace fare e che le riesce senza sforzo?
L'autostima non dipende solo dagli altri ma innanzi tutto da noi stessi: se sappiamo di valere e non siamo valorizzati saremo tristi ma non con bassa autostima.
Se non sappiamo fare le cose (e chi sa qualcosa già a 18 anni?) deve chiedersi: ma a me cosa interessa saper fare?
Se lo scopri comincia quella che si dice 'passione' e non ti ferma più niente e ogni sforzo è una gioia senza fatica.
(vabbe' forse esagero, ma insomma ci provi e riprovi e non molli)
Il problema quindi non è l'autostima ma avere voglia di fare qualcosa, per esempio chiedersi: " ... ma a me cosa interessa fare?" e se la risposta è "... non lo so" la fase successiva è: "...ma le interessa saperlo?".
Se la risposta è già sì è nella direzione giusta.
La psicoterapia è solo un modo più moderno per salire questa montagna della vita, un po' come lo skilift per gli sciatori: si può fare senza ma è un po' più faticoso.
In ogni caso il lavoro di salire lo fa lei, psicoterapeuta le tiene compagnia, chiacchiera e le porta per un po' lo zaino.
Magari le indica un sentiero meno complicato.
Ma un passo dopo l'altro tocca solo a lei.
E questo fa parte del bello della faccenda.
Non basta ancora?
Se non c'è modo di avviare la macchina, insomma non le viene proprio voglia di cominciare e si sente proprio giù deve passare per una fase un po' dolorosa: comincia con la domanda "ma nello zaino cosa ci ha messo?" Ci sono belle canzoni, parole di amici, abbracci, sguardi amorevoli di qualcuno che le ha detto "ti voglio bene?". E bei film, di quelli che fanno piangere e ridere, e tramonti e corse e passeggiate sul mare? Insomma se nello zaino c'è poco o niente tocca riempirlo: legga libri dalla copertina interessante o dal titolo che la incuriosisce. Se nello zaino non c'è niente da mangiare e quel che c'è è poco nutriente ma ci credo che si sente uno straccetto moscio..
Allora lo riempia di qualcosa di buono e di bello, o anche solo della ricerca del buono e del bello per lei.
L'attacco di panico è qualcosa di terrificante, ci fa sentire di morire e va preso sul serio: dice " ... ehi ho paura! aiuto!!"
è un modo di dire 'ho paura del vuoto', del nullo, dell'inutile e del brutto.
Il mondo se hai lo zaino vuoto è ancora più difficile da attraversare. Il brutto, l'indifferenza, la noia, il disprezzo sono dappertutto perciò deve riempirsene lo zaino come un sommozzatore sa che se non ha le bombole piene d'aria sott'acqua muore.
però consideri una cosa: se non avesse nemmeno attacco di panico non saprebbe da dove cominciare a rimettere un po' d'ordine dentro di lei.
Per ora non sa verso dove andare ma da dove scappare sì. Si comincia così.
Tra l'altro a 18 anni è normale anzi direi pure fisiologico, un po' come i brufoli, voler scappare senza ancora sapere verso dove andare.
Ma è bruttissimo lo stesso perché non hai più la protezione di quando eri piccolo e non ne sai abbastanza per sentirti grande. Autonomo e autosufficiente.
Non so se intorno a lei c'è qualcuno che la stima, che le vuole bene, che ha fiducia in lei anche se non si sa ancora bene quale siano i suoi talenti e i suoi interessi.
E' difficile trovare qualcuno che ci aiuta a scoprire in cosa saremo bravi anzi bravissimi.
Di solito racconti brevi come i suoi sono come quelli di una pianta poco annaffiata e poco nutrita: forse c'è qualcuno che le vuol bene e ha stima di lei ma lei non se ne accorge o non è abbastanza.
Perciò se la famiglia non basta si cerca un gruppo: un gruppo sportivo, di volontariato, di ricerca, di studio, di compagnia... per stare in mezzo agli altri per prendere e dare.
Restare soli equivale a restare con lo zaino vuoto o, insomma senza bombole sott'acqua. Certo non è facile trovare gruppi che siano capaci di nutrirci senza chiedere di annullarci in cambio. ma mi ca possiamo risolvere tutto stasera...
Però la prego non dica che c'è qualcosa che non va in lei: è solo che sta crescendo... come tutti noi che ci siamo passati provando esattamente le stesse cose e che magari leggendola sorridono pensando che darebbero qualunque cosa per stare al suo posto, ma con l'esperienza di oggi. E non si può fare.
Lasci perdere le diagnosi psicologiche: a diciott'anni tutti abbiamo paura perché non sappiamo che strada prendere e siamo incerti ad ogni passo: nei film di solito si parte per un lungo viaggio da qualche parte difficilissima 'per cercare sé stessi' che poi ce vuoi cercare se stai proprio lì davanti a te, quella strana persona nello specchio...
Cerchi sempre il lato bello della faccenda e si rispecchi lì
Gentile utente, sono d'accordo col collega rispetto al discorso delle diagnosi, a volte si sentono usare nel linguaggio comune termini psicologici con troppa facilità, senza conoscerne il reale significato e rischiando di rimanerci incasellati. Lei é già stata da uno psicologo o forse si sta autoetichettando? Alla sua età ci può stare di sentirsi emotivamente instabili e confusi, ma é anche vero che non conosco la sua storia personale e familiare per poter escludere che non sia accaduto qualcosa che sia causa del suo attuale malessere e disagio. Credo quindi sia importante rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare a fare un pó di chiarezza.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto. V.M.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto. V.M.
Buongiorno. Oltre a quanto scritto dai colleghi, mi viene da riflettere se possa essere utile una consulenza familiare: talvolta si rischia di essere il portatore di un sistema di disagio o di dinamiche familiari nn ben comprese
Gentile Utente,
Dalle sue parole sembra di intuire che da qualche mese, difficoltà che in qualche modo ha sempre avvertito, sono diventate più intense e meno gestibili. E' un'esperienza comune a tanti, e in questi momenti è importante rivolgersi con fiducia ad un professionista che la aiuti a dare un nome a ciò che sta provando, e possa poi indicarle la strada migliore per tornare a stare bene, obiettivo assolutamente raggiungibile. L' ansia, quando così intensa, è sempre espressione di problemi che ancora non abbiamo riconosciuto o ai quali non abbiamo ancora dato significato.
Ci aggiorni se le fa piacere.
Un caro saluto
Dalle sue parole sembra di intuire che da qualche mese, difficoltà che in qualche modo ha sempre avvertito, sono diventate più intense e meno gestibili. E' un'esperienza comune a tanti, e in questi momenti è importante rivolgersi con fiducia ad un professionista che la aiuti a dare un nome a ciò che sta provando, e possa poi indicarle la strada migliore per tornare a stare bene, obiettivo assolutamente raggiungibile. L' ansia, quando così intensa, è sempre espressione di problemi che ancora non abbiamo riconosciuto o ai quali non abbiamo ancora dato significato.
Ci aggiorni se le fa piacere.
Un caro saluto
Cara ragazza, la sua è un'età di passaggio, di grandi trasformazioni psichiche, di definizione dell'identità, di crisi esistenziali e chi più ne ha più ne metta. Mi capita spesso di aiutare ragazzi e ragazze della sua età nei quali insorgono o si acuiscono problematiche inerenti l'ansia e il panico e tutte le volte noto una certa discrasia tra l'idea che vorrebbero avere di sé e quella che hanno effettivamente. Il primo passo è quello di cominciare ad accettarsi per ciò che si è, senza mai dimenticare che ciò che si è in questa età è suscettibile di grandi variazioni. Carl Rogers ha detto "Esiste un curioso paradosso: quando mi accetto così come sono sono, allora posso cambiare". A diciotto anni invece si vuol essere in un certo modo, che spesso purtroppo ha poco a che fare con la propria natura. Intraprenda un percorso psicoterapeutico, lo faccia senza fretta, sia nello scegliere il professionista più adatto a lei (uno che abbia i titoli adeguati, ma soprattutto con il quale lei si senta a suo agio), sia nella definizione degli obiettivi terapeutici. Così facendo imparerà a conoscersi e scoprirà i suoi talenti, e attraverso tale scoperta troverà l'autostima che le serve per affrontare le sfide della vita, quella vita che è tutta davanti a lei, e l'aspetta. Cordiali saluti.
cara ragazza, se hai questi sintomi sei stata brava a provare a chiedere aiuto. Hai provato anche a parlarne anche alla tua famiglia o a qualcuno che ti sta vicino e di cui ti fidi? Spesso da soli non possiamo farcela abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco. Questo è il primo passo, poi per curare ansia e umore depresso è importante che tu ti rivolga ad uno specialista, come uno psicoterapeuta di cui puoi fidarti, il quale ti aiuterà a capire da dove ha origine il tuo disagio e qual'è il tipo di aiuto che ti serve (potrebbe essere utile data la tua giovane età coinvolgere qualcuno dei tuoi familiari nel processo di guarigione). In bocca al lupo!
Buongiorno,
si rivolga ad uno psicologo per imbastire un percorso di psicoterapia e superare il tutto.
dott Tealdi
si rivolga ad uno psicologo per imbastire un percorso di psicoterapia e superare il tutto.
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Buongiorno le proporrei di valutare con attenzione la possibilità di iniziare un percorso psicologico volto a migliorare la sua qualità di vita. E' difficile riconoscere da soli i propri meccanismi disfunzionali, il primo passo solitamente è riconoscere di aver bisogno di un professionista. Saluti
Buongiorno, ha provato a rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Ciao,
credo che tu debba chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per iniziare un percorso e capire la causa di tale malessere.
Saluti.
credo che tu debba chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per iniziare un percorso e capire la causa di tale malessere.
Saluti.
Ciao, attraversare periodi di difficoltà può capitare a chiunque, soprattutto alla tua età, fatta di grandi cambiamenti, dubbi e possibilità. L'importante, come nel tuo caso, è saper cogliere la deflessione dell'umore e gli stati ansiosi, come "campanelli di allarme" che suggeriscono la necessità di soffermarsi a esaminare la situazione che stai vivendo (perché mi sento così proprio ora? cosa è successo/cambiato negli ultimi mesi?).
Contatta un professionista, dato il perdurare di questo tuo modo di sentirsi, così potrai riprendere presto a vivere appieno la tua vita. A disposizione, in bocca al lupo! AC
Contatta un professionista, dato il perdurare di questo tuo modo di sentirsi, così potrai riprendere presto a vivere appieno la tua vita. A disposizione, in bocca al lupo! AC
Salve, dall'esperienza clinica ho potuto osservare come alcuni giovani soffrano di bassa autostima e ansia/attacchi di panico.
E' molto giovane, quindi le cose possono ancora migliorare stia tranquilla.
La invito a rivolgersi ad un professionista per trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
E' molto giovane, quindi le cose possono ancora migliorare stia tranquilla.
La invito a rivolgersi ad un professionista per trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, se non lo hai fatto, parlane con i tuoi genitori e valutate insieme quale opzione scegliere. Vi consiglio di rivolgervi ad uno psicoterapeuta perché puoi liberartene. Alla tua età spesso succede, sei in un età in cui inizi a porti domande che possono spaventare. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera, le consiglio di confidarsi con i suoi genitori e di rivolgersi, successivamente, ad un terapista. La condurrà attraverso un percorso, che potrà migliorare la sua autostima.
MMM
MMM
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