Sono una ragazza di 16 anni ho passati turbolenti. Nell’ultimi due anni faccio sempre più fatica a m
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Sono una ragazza di 16 anni ho passati turbolenti. Nell’ultimi due anni faccio sempre più fatica a mangiare e se mangio mi abbuffo o digiuno. Ho passato un periodo dove i pensieri suicidi erano all’ordine del giorno. Ho perso 5 kili in una settimana. Ho la corporatura magra e alta. Una madre obesa è un padre magro. Il mio terrore è di ingrassare e di diventare come mia madre. C’è motivo di preoccuparmi?
Salve, essendo giovane mi permetto di darti del tu. Credo che un consulto psicologico possa aiutarti a comprendere se c’è realmente un motivo per “preoccuparsi”. Inoltre, servirebbero altre informazioni per poterti dare una risposta esaustiva.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Dott. Fiori
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Buonasera, sicuramente la fase adolescenziale non è tra le più semplici da gestire, umore che cambia, il corpo che spesso non piace. A livello emotivo cosa stai vivendo? Sarebbe interessante capirlo. Prova a rivolgerti ad uno spazio giovani nel posto in cui vivi, è importante parlare e confrontarsi con qualcuno di adulto ed esperto che possa aiutarti a comprendere meglio.
Resto cmq a disposizione
Dr. ssa Luigia Cannone
Resto cmq a disposizione
Dr. ssa Luigia Cannone
Buonasera,
Credo che le tematiche che lei porta possano meritare uno spazio Di ascolto dedicato e sicuro, anche solo per poter trovare la risposta alla sua domanda sul fatto di doversi preoccupare o meno. Resto a disposizione. Un saluto,
Dott.ssa Laura Perdisci
Credo che le tematiche che lei porta possano meritare uno spazio Di ascolto dedicato e sicuro, anche solo per poter trovare la risposta alla sua domanda sul fatto di doversi preoccupare o meno. Resto a disposizione. Un saluto,
Dott.ssa Laura Perdisci
Salve. Le consiglio di concedersi uno spazio per elaborare i vissuti che descrive per comprendere meglio se è il caso di preoccuparsi o meno. Si rivolga a un professionista psicologo o psicoterapeuta, così chiarisce i suoi dubbi. Distinti saluti
Carissima 16enne credo sia importante prendersi cura delle cose che racconta perché importanti. Parli con i suoi genitori per contattare un terapeuta (c'è bisogno del loro consenso in quanto minorenne). Un grande augurio.
Daniela Bianchi
Daniela Bianchi
Gentile Signorina sulla base degli elementi che indica nella sua nota sembra una buona possibilità per lei consultare uno specialista per valutare tutti gli aspetti che non sono emersi dalla sua nota e successivamente concorda le eventuali o ulteriori attività. Quando lei parla di "passati turbolenti" non è chiaro in quanto una cosa è una lite anche quotidiana con i genitori per un cattivo andamento in matematica e una cosa sono diverse condanne penali. In ogni caso sembra e le ripeto sembra che ci sia una forma di sofferenza di natura psicologica legata al "mangiare... ... abbuffo o digiuno" e ai "pensieri suicidi" che vanno considerati con attenzione. Più che "C’è motivo di preoccuparmi?" pensi al fatto che un aiuto legato alla psicoterapia è un modo per comprendere le ragioni emotivi e profonde di taluni comportamenti per avere a disposizione più possibilità rispetto a quelle che attualmente processa e utilizza. Ora valuti lei cosa è meglio fare per se stessa. In ogni caso su questo sito potrà trovare un professionista qualificato da contattare. Un cordiale saluto
Cara ragazza,
provi a parlare coi suoi genitori dei periodo difficile che sta vivendo, magari sottolineando quanto sia importante per lei in questo periodo ricevere un supporto. I consultori del SSN possono in un certo qual modo accogliere richieste di aiuto di questo tipo. Potrebbe, con il consenso genitoriale, intraprendere un percorso di psicoterapia attraverso il quale ricevere sostegno psicologico con lo scopo di poter star meglio ed avere maggiori consapevolezze rispetto alle sue paure ed al suo rapporto con il cibo.
Un caro saluto
Dottor. Diego Ferrara
provi a parlare coi suoi genitori dei periodo difficile che sta vivendo, magari sottolineando quanto sia importante per lei in questo periodo ricevere un supporto. I consultori del SSN possono in un certo qual modo accogliere richieste di aiuto di questo tipo. Potrebbe, con il consenso genitoriale, intraprendere un percorso di psicoterapia attraverso il quale ricevere sostegno psicologico con lo scopo di poter star meglio ed avere maggiori consapevolezze rispetto alle sue paure ed al suo rapporto con il cibo.
Un caro saluto
Dottor. Diego Ferrara
Gent.ma, domanda se deve preoccuparsi: verrebbe da rispondere che sì, sarebbe opportuno che si preoccupasse dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e di ciò che la porta a fare abbuffate e digiuni. Che si preoccupasse della sua persona, del suo modo di sperimentare la vita e le persone che incontra: è molto giovane e forse i suoi genitori potrebbero accogliere questa sua sofferenza per accompagnarla in una consultazione che la aiuti a capire meglio alcuni aspetti di questa sua esperienza. SG
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione. Da ciò che scrive sembrerebbe che ci sia una problematica nel rapporto con il cibo. Le consiglio di rivolgersi ad un centro specializzato nella cura di disturbi del comportamento alimentare o prenotare una visita con uno psicoterapeuta il prima possibile. Dietro ad un disturbo nel rapporto con il cibo ci sono sentimenti a cui è opportuno dare voce e i pensieri suicidi meritano azioni tempestive perché sono la spia di altro genere di malessere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente grazie per avere condiviso con noi la sua storia. Per rispondere alla sua domanda, vorrei suggerirle di non pensare alla ricerca di aiuto e sostegno, come un comportamento da richiedere in situazioni di "emergenza" .La possibilità di intraprendere un percorso può essere data dalla motivazione a migliorare il proprio stato di salute, il proprio stato emotivo, la propria qualità di vita, anche senza particolare gravità. Dalla sua storia, emergono inoltre, preoccupazioni e pensieri suicidi che non andrebbero tralasciati. Parlare con un professionista sarà per lei sicuramente importante.
Cordiali saluti Dott.ssa Alessia Battista
Cordiali saluti Dott.ssa Alessia Battista
Buongiorno,
penso che quello che descrive sia il sintomo di una sofferenza profonda che porta dentro di sè e che deve essere presa in carico da qualcuno che possa occuparsene. Se vuole, io sono specializzata nela cura dei disturbi del comportamento alimentare.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa,
un caro saluto
Dott.ssa Di Giovanni
penso che quello che descrive sia il sintomo di una sofferenza profonda che porta dentro di sè e che deve essere presa in carico da qualcuno che possa occuparsene. Se vuole, io sono specializzata nela cura dei disturbi del comportamento alimentare.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa,
un caro saluto
Dott.ssa Di Giovanni
buongiorno, credo che se sta scrivendo su questa piattaforma in lei già esiste una preoccupazione per il suo modo di vivere con se sessa. Permetta a se stessa di chiedere una mano ad uno specialista e permetta a se stessa che le sue difficoltà emotive non interrompano il suo crescere sereno e spontaneo.
Buongiorno, da quello che riferisce sembra che lei sia in realtà già preoccupata. Il fatto che la sua alimentazione sia disordinata e la paura di diventare come sua madre possono già essere i segnali di una mancanza di tranquillità nel relazionarsi con se stessa. Credo che la sua domanda sia positiva per il fatto che si sta comunque mettendo in discussione. Il confronto con un terapeuta e la possibilità di iniziare un percorso potrebbe essere un'opzione da tenere in seria considerazione. Buona Giornata.
Più che preoccuparsi è meglio occuparsi, in questo caso della fatica che sente rispetto al mangiare...provi a chiedere un appuntamento ad un/a professionista psicologo/a
Buonasera, da ciò che racconta emerge una profonda sofferenza sottostante i suoi comportamenti alimentari. Un percorso terapeutico le consentirebbe di affrontare questo disagio e sicuramente anche di trovare risposta alla sua domanda.
Buongiorno, è chiaro che lei riconosce di avere un problema, non butti via questa consapevolezza senza averla messa in pratica parlandone con un professionista che la può aiutare. La sofferenza psicologica prolungata è una cosa seria tanto quanto una qualsiasi malattia organica, di fatto impedisce di vivere pienamente la propria esistenza.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Camilla Ballerini
Cara utente, dal cibo passano tanti vissuti, non solo il nutrimento. Visto il tuo racconto ti consiglio di valutare un percorso terapeutico. Credo che potresti parlarne con i tuoi genitori e valutare una terapia familiare, dato che le tue preoccupazioni nascono in famiglia. Con il sostegno di tutti potrai superare tutto al meglio.
Dott.ssa Antonella Abate
Dott.ssa Antonella Abate
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