Sono una persona che ha un tipo di comunicazione un po' aggressiva, e me ne rendo conto, per questo

21 risposte
Sono una persona che ha un tipo di comunicazione un po' aggressiva, e me ne rendo conto, per questo sto cercando di modulare il mio carattere, e più o meno ci sto riuscendo. Ma mi trovo davanti ad un grande problema che non so come affrontare. È vero che il miglior tipo di comunicazione è quella assertiva, che bisogna esprimersi con calma e se l'altro non ti ascolta pazienza.
Ma se il fatto che l'altro non ti stia ascoltando in quel momento compromette ambiti della propria vita come si fa? In quelle situazioni sento un forte senzo di impotenza che diventa chiaramente frustrazione e non riesco a mantenere la calma. Come si ci dovrebbe comportare quando gli altri dicono o fanno cose che compromettono la nostra vita e non ci vogliono ascoltare, oppure più semplicemente parlano ma si rifiutano a prescindere di ascoltare ciò che abbiamo da dire?
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, il senso di impotenza e frustrazione quando qualcuno non ci ascolta o fa qualcosa che in qualche modo ci lede è assolutamente comprensibile. Tuttavia le chiedo se lei reagisci in modo aggressivo cosa ottiene? Come la fa sentire in quel momento reagire in modo più aggressivo? Un elemento molto importante che va considerato quando non ci sentiamo ascoltati è quello di chiederci forse se quella relazione è importante per noi? Possiamo davvero fare qualcosa per cambiare le cose? Inoltre se una persona si rifiuta da ascoltarci, di cambiare e fare qualcosa non la possiamo obbligare, l'unica cosa che possiamo fare e valutare cosa è in nostro potere (possiamo accettare in modo attivo che certe cose non possono cambiare, possiamo decidere di allontanarci da quella persona, possiamo trovare il nostro modo per tollerare certe cose). Ovviamente ogni situazione è diversa è va valutata, ci tengo a specificare che questo non significa che lei non si debba arrabbiare, anzi la rabbia se adeguatamente espressa ed incanalata è un emozione importantissima. Ma alle volte incaponirsi sulle cose forse non è sempre la strategia migliore. Se sente che imparare a tollerare e trovare altri e nuovi modi per gestire la sua rabbia e frustrazione è complesso per lei, può sempre pensare di affidarsi ad un supporto psicologico che la possa aiutare a elaborare tali vissuti. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Dott.ssa Maria Zaupa
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Vicenza
Buonasera, gli aspetti della comunicazione sono apparentemente semplici perché coinvolgono non solo gli aspetti verbali e non verbali ma soprattutto perché attivano transazioni che impattano cognitivamente ed emotivamente negli attori della comunicazione; ne risultano pensieri ed emozioni che, ad elastico, vanno oltre i contenuti che si, tendenzialmente, possono essere gestiti attraverso una comunicazione assertiva e/o tecniche comunicative ma spesso non risultano sufficienti o sempre funzionali la situazione. Partire da un'esplorazione dei propri 'trigger' o 'ganci' aiuta non solo a conoscersi di più ma soprattutto a gestire la relazione /comunicazione. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Buonasera, ha ragione, a volte, indipendentemente dalla qualità della nostra comunicazione, non riusciamo a raggiungere l'obiettivo previsto. E' anche vero però che molte altre volte una comunicazione assertiva (e intendo assertiva dall'inizio alla fine) riesce ad aprire alla disponibilità l'interlocutore inizialmente sulla difensiva. Ma la comunicazione assertiva non si risolve nel mantenere la calma. La comunicazione assertiva è tale quando riusciamo a rispettare allo stesso modo i bisogni nostri e quelli di chi ci sta di fronte. Ci chiede come comportarsi quando gli altri non l' ascoltano; a volte migliorare il nostro modo di comunicare non da subito i risultati sperati, è necessario dare il tempo all'altro di accorgersi che qualcosa è cambiato. Spero di averle, in parte risposto. Un cordiale saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, capisco la situazione e la frustrazione derivante. Innanzitutto bisognerebbe a mio parere riflettere sul come mai un parere contrario a quello da Lei desiderato sia così impattante: evidentemente prevede che, a seguito di questo riscontro negativo, potranno esserci delle conseguenze negative. Purtroppo dobbiamo capire che dove finiamo noi inizia l'altro con tutto il suo complesso sistema di pensieri ed emozioni che, spesso, non coincide con il nostro.
Le consiglio comunque un consulto psicologico per affrontare meglio la questione, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiar ei momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Maria Tiziana Maricchiolo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giovanni la Punta
Concordo con i colleghi e aggiungo che tutte le emozioni sono degne di essere espresse e può essere funzionale farlo in uno spazio sicuro come quello terapeutico, così che lavorando sulla carica “distruttiva” si possa trasformarle.
Resto a disposizione sia in presenza che online per un percorso di supporto, il mio approccio è psico-corporeo. Dott.ssa M.Tiziana Maricchiolo
Gentile utente buongiorno.
Grazie per aver condiviso i suoi dubbi e le sue riflessioni. Senza dubbio, prestare attenzione alla comunicazione è molto importante perché essa è necessaria per vivere positivamente il contesto sociale di appartenenza, esprimere le proprie emozioni e i propri bisogni, veicolare informazioni e istruzioni, raggiungere soluzioni e compromessi.

Spesso, come lei ha notato, questi buoni propositi vanno in malora di fronte all'impulso emotivo che innesca comportamenti verbali inappropriati, inconsulti e assolutamente poco funzionali.
Quando ciò accade, la consapevolezza della comunicazione è decisiva. Innanzitutto, percepire l'importanza emotiva dell'argomento da affrontare: se sappiamo che sarà ambito di discussione e disaccordo, mantenere il controllo del tono di voce e assumere posizioni rilassate, ad esempio seduti comodamente in poltrona, può aiutare a cerare un contesto favorevole.
Nel discutere è importante non accavallarsi continuamente nel parlare. Cercare, invece, di alternarsi dando la giusta importanza all'ascolto dell'altra persona e, se necessario, facendo domande per comprendere meglio l'altrui opinione.
Dopo ciò, cercare di parlare in modo attivo e costruttivo, chiarendo i propri bisogni e i propri sentimenti, proponendo soluzioni, creando tante possibili opzioni e alternative al punto di vista principale.
Continuare ad alternare ascolto e discorso finché è opportuno, cercando di non controbattere sul momento.

Tuttavia, a volte, non si trova dall'altra parte una persona disposta ad assumere la stessa consapevolezza e dobbiamo assistere a manifestazioni espressive poco accettabili e comprensibili. Se si tratta di persone che conosciamo poco, o con cui non abbiamo grandi legami, non vale la pena insistere.
Al contrario, se le persone sono molto coinvolte nella nostra vita e parlare di certe cose è importante, il consiglio è di lasciare sfogare l'altra persona senza essere reattivi, manifestando tranquillità e magari, se riusciamo, provando a essere empatici, cioè a comprendere il perché di tanto astio o rabbia, diffidenza o pressapochismo.

Infine, se l'altro non vuole proprio ascoltare e si disinteressa della conversazione (come nel suo caso), il consiglio è di trovare metodi alternativi: per esempio provare a spiegare le ragioni scrivendo una lettera, un messaggio; oppure coinvolgere una terza o più persone in una discussione di gruppo; alternativa può essere anche approfittare di un momento di convivialità e positività, usando l'umorismo o il sarcasmo per affrontare anche argomenti più seri.

Spero di averle dato chiarimenti utili alla sua causa.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Michela Campioli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Modena
Buongiorno, comprendo il suo senso di frustrazione di fronte a determinati stimoli, ed è proprio sull'origine di questi che potrebbe soffermarsi a lavorare, cioè su quale sua parte si attiva quando viene a contatto con le situazioni che le procurano questo genere di sofferenza. Purtroppo aspettarsi che il resto del mondo agisca come si desidererebbe è una aspettativa magica che espone appunto a grande frustrazione, gli altri non necessariamente cambiano secondo il nostro bisogno, soprattutto se noi stessi siamo i primi a non riconoscerlo fino in fondo, quindi potrebbe essere utile un lavoro sulle aspettative e i bisogni profondi che le generano queste sensazioni per riuscire ad attivare le risorse a sua disposizione e gestire meglio questo tipo di emozioni. Rimango a disposizione Dr.ssa Michela Campioli
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, riconoscere la sua modalità comunicativa è l'inizio di un cambiamento. La comunicazione assertiva non ha lo scopo di ricevere risposte diverse da chi ci sta di fronte ma comunicare in modo chiaro, diretto e gentile per non avere conseguenze emotive negative che susciterebbe invece una reazione aggressiva.
Comprendo la sua frustrazione, ma le info che abbiamo a disposizione sono generali.
Provi a chiedersi se si sente così in tutte le sue relazioni, se ciò capita solo con una persona, se cade nella pretesa che vorrebbe che il suo punto di vista fosse anche il punto di vista dell'altro ... e provi a chiedersi perchè rimane in una relazione dove si sente così, nonostante gli sforzi che mette in atto.
La invito a prendere in considerazione un percorso di psicoterapia per comprendere meglio come funziona e come gestire la sua sensazione di impotenza e frustrazione.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti o dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. La frustrazione nelle situazioni che descrive è assolutamente comprensibile, così come gli sfoghi rabbiosi che permettono di abbassare il suo probabile nervosismo. Tuttavia la rabbia non penso produca poi reazioni a lei più favorevoli, quindi potrebbe esserle di giovamento lavorare con un/una professionista per elaborare diverse strategie di comunicazione e di tolleranza della frustrazione per vivere meglio.
Le suggerirei dunque di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sue reazioni e relazioni.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dr. Giuseppe Fichera
Psicologo, Psicologo clinico
Como
Gentile utente, certo è difficile comunicare quando non ci vuole ascoltare. E talvolta nonostante i nostri sforzi non riusciamo ad affermare le nostre idee o a far comprendere il nostro punto di vista, e comprendo la frustrazione che può sopraffarci dopo tanta fatica per essere finalmente assertivi. Se è vero da un lato che è giusto affermare correttamente e assertivamente il proprio pensiero, dall'altro è altrettanto vero che non possiamo far ammettere al nostro interlocutore che abbiamo ragione, non ne abbiamo il potere... anche quando abbiamo ragione. Esprimerci con educazione e fermezza è però il primo passo perso il nostro benessere personale e la nostra congruenza e di solito a breve porta i suoi frutti e ci evita quel pensiero rimurginante che tante volte ci affligge e ci crea ansia.
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Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
la rabbia è una emozione molto interessante perchè ci segnala un lato del carattere che abbiamo sviluppato nell'infanzia per garantirci l'amore. il punto difficile è comprendere che la rabbia non va oppressa ma va canalizzata verso una forma risolutiva che è piu coerente con al nostro bisogno reale. se vuole posso aiutarla
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, è normale che le tematiche che ci riguardano più strettamente ci attivino in misura maggiore rispetto ad altre... Potrebbe essere interessante, con l'aiuto di un collega, comprendere come mai una situazione di impotenza percepita sia così intollerabile da farla "scoppiare".
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera, la comunicazione assertiva si sperimenta e si fa propria nel momento in cui si comprende quali emozioni nasconde l'aggressività. Spesso l'aggressività è l'espressione in comportamento di vissuti emotivi ben più profondi, importanti da esplorare e accogliere per comprendere meglio il proprio modo di funzionare.
L'aggressività nella comunicazione sottende emozioni forti, energiche e di attacco. Spesso può essere protettiva rispetto ad emozioni più dolorose come la vergogna, la tristezza, l'umiliazione, la ferita del non essere visto.
E' importante lavorare sulla consapevolezza dei significati che questo suo modo di comunicare può avere in certe situazioni e sviluppare strategie funzionali di regolazione emotiva.
Inoltre, il voler essere ascoltati rimanda spesso al bisogno di essere visti dall'altro. Quando non si sente ascoltato come si sente? cosa la porta a pensare di sè e dell'altro? soprattutto se impatta con il suo benessere, è importante esplorare questo tema in colloquio e capire cosa c'è che non funziona in alcuni scambi.
Il bisogno di essere visti sottende anche una serie di desideri e aspettative rispetto al comportamento che si vorrebbe da parte dell'altro.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Giulia Faccioli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno e grazie per la domanda. Il quesito è molto complesso. Le rilancio questa domanda: è davvero così importante ascoltare la risposta di chi non ci ascolta? Potrebbe partire da qui. Cordiali saluti
Dott.ssa Ludovica Grespan
Psicologo
Villorba
Gentile utente, affrontare una comunicazione con qualcuno che non ascolta è molto difficile. La comunicazione assertiva aiuta a comunicare opinioni, pensieri, desideri e diritti rispettando l'altro in un clima di uguaglianza. La comunicazione assertiva aiuta anche a rispondere alle critiche negative e manipolative. Succede frequentemente che anche se si ha una comunicazione assertiva l'altra persona non sia disposta ad ascoltare e questo può portare a frustrazione. Ciò che però è importante quando si comunica assertivamente è esprimere comunque i propri bisogni, desideri, diritti. La difficoltà più grande è gestire la frustrazione o le altre emozioni che emergono. Imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni è un percorso che porta a conoscere se stessi. Una determinata emozione potrebbe essere il risultato di qualcosa di più profondo che andrebbe indagato in un percorso specifico con un professionista.
Un caro saluto
Dott.ssa Ludovica Grespan
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Quando ci troviamo di fronte a situazioni in cui gli altri non ci ascoltano o non sono disposti a considerare le nostre opinioni, può essere difficile mantenere la calma. È importante ricordare che non possiamo controllare le azioni o le scelte degli altri, ma possiamo controllare la nostra reazione. Cerca di esprimerti in modo assertivo, ma anche di essere aperta all'ascolto reciproco. Se non riesci a raggiungere un accordo o a far valere le tue esigenze, potrebbe essere utile cercare un mediatore o un professionista che possa aiutare a facilitare la comunicazione. Inoltre, lavora su te stessa per sviluppare la resilienza e la capacità di accettare che non possiamo sempre cambiare le persone o le situazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott. Andrea Moro
Psicologo, Psicologo clinico
Alghero
La comunicazione assertiva è certamente un'abilità preziosa, ma è importante anche riconoscere che ci sono situazioni in cui potrebbe essere difficile mantenere la calma. Quando ci troviamo di fronte a comportamenti che compromettono la nostra vita e l'altro non sembra disposto ad ascoltare, può essere utile cercare di mantenere la calma e comunicare con fermezza ma rispettosamente i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni. Se nonostante ciò l'altro continua a non ascoltare, potrebbe essere necessario valutare altre strategie, come coinvolgere un mediatore o cercare supporto da parte di persone fidate. Resto a disposizione per ulteriori consigli o supporto.
Un caro saluto,
Dott. Moro
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Dott.ssa Lucia Scarlato
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Firenze
Salve! Comprendo perfettamente le sue parole e il suo senza di frustrazione rispetto al non essere ascoltati. Il punto non è la comunicazione, ma il modo in cui lei si sente; quindi io le chiedo: come si sente in queste situazioni? cosa sta comunicando all’altro?
Provi ad ascoltarmi emotivamente durante queste interazioni.
Un caro saluto
Dott.ssa Lucia Scarlato
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Dott.ssa Jessica Sesti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vimodrone
La situazione che descrivi è davvero difficile e capita a molte persone: sentirsi inascoltati, soprattutto quando le conseguenze possono impattare direttamente sulla propria vita, è una delle esperienze più frustranti. È naturale che in questi casi nascano sentimenti di impotenza e rabbia, ma cedere all'aggressività spesso peggiora la situazione. Ecco alcuni passi pratici e strategie che potrebbero aiutarti a gestire meglio questi momenti:

1. Accettare l’impotenza come parte della realtà
Non possiamo sempre controllare il comportamento degli altri, ma possiamo gestire il nostro. Questo non significa arrendersi, ma comprendere che l’unico vero potere che abbiamo è come decidiamo di reagire. Più accettiamo questa realtà, meno ci sentiremo “intrappolati” dall’idea che dobbiamo cambiare l’atteggiamento dell’altra persona a tutti i costi.

Frase utile da ricordare: "Non posso controllare se mi ascolti, ma posso controllare come mi esprimo."
2. Utilizzare la comunicazione assertiva anche sotto pressione
La comunicazione assertiva non significa essere sempre calmi o rassegnarsi se l’altro non ascolta. Piuttosto, implica esprimere le proprie idee e necessità in modo chiaro, fermo e rispettoso, senza cedere all’aggressività.

Usa il modello “Quando fai/dici X, io mi sento Y, perché Z”. Questo schema è potente perché evita di accusare l’altro, concentrandosi invece su come il suo comportamento ti influenza.

Esempio: “Quando parli sopra di me o ignori quello che sto dicendo, mi sento frustrata, perché ciò di cui parlo riguarda una decisione importante per la mia vita.”

Chiedi specificamente ciò di cui hai bisogno. Dopo aver spiegato il tuo punto di vista, chiarisci cosa vuoi dall’altra persona. Es.: “Quello che mi aspetto è che mi lasci finire di parlare prima di rispondere.”

3. Affrontare il muro dell’indifferenza o del rifiuto
Se qualcuno si rifiuta di ascoltarti o è ostinatamente chiuso al dialogo, è utile applicare alcune strategie per “rompere il muro” senza perdere la calma:

a. Pausa e reset
Se noti che la conversazione si sta intensificando e nessuno sta ascoltando, fermati per un momento. Puoi dire qualcosa come:

“Mi rendo conto che al momento non siamo in grado di capirci. Proviamo a parlarne più tardi.”
Dare a entrambe le parti il tempo di raffreddarsi può fare la differenza.

b. Fare domande per stimolare la riflessione
A volte l’ascolto nasce quando la persona si sente compresa. Puoi tentare di invertire la dinamica chiedendo:

“Posso chiederti perché vedi le cose in questo modo?”
“Cosa posso dirti per aiutarti a capire il mio punto di vista?”
Questo approccio mostra apertura e potrebbe disarmare l’atteggiamento difensivo dell’altro.

c. Ricorrere al compromesso
Se il confronto diretto non funziona, prova a proporre un compromesso temporaneo.
Esempio: “Capisco che non siamo d’accordo ora, ma possiamo trovare una soluzione intermedia mentre valutiamo meglio?”

4. Gestire la frustrazione e il senso di impotenza
La rabbia e la frustrazione in questi momenti sono naturali, ma imparare a gestirle ti aiuterà a mantenere lucidità. Alcuni metodi utili:

Riconosci e accetta le emozioni. Prima di reagire, cerca di riconoscere cosa stai provando. Dire a te stessa: "Mi sento frustrata perché non mi stanno ascoltando, e questo mi fa sentire impotente" può aiutarti a prendere le distanze dall’impulso immediato di rispondere con aggressività.

Usa tecniche di grounding (radicamento). Quando senti che la frustrazione sta prendendo il sopravvento, puoi provare:

Respirazione profonda: inspira contando fino a 4, trattieni per 4, espira per 4.
Focalizzarti su un dettaglio visivo o sensoriale (es. toccare un oggetto vicino).
Visualizza il risultato che vuoi ottenere. Prima di parlare, chiediti: "Qual è il mio obiettivo in questa situazione?" Questo ti aiuterà a orientare la tua comunicazione verso la soluzione, anziché sfogare solo la rabbia.

5. Se la situazione è critica e l’altro continua a non ascoltarti
Quando il comportamento dell’altra persona ha un impatto diretto e serio sulla tua vita (ad esempio in ambito lavorativo, familiare o legale), e questa si rifiuta di ascoltarti, puoi ricorrere a strategie più strutturate:

a. Coinvolgi un mediatore o una terza parte
Un osservatore neutrale (un collega, un superiore, un amico comune) può aiutare a facilitare la comunicazione.

b. Metti per iscritto il tuo messaggio
Se la persona non ti dà spazio durante un confronto diretto, considera di scrivere una lettera o un messaggio strutturato. Questo permette all’altro di riflettere sul tuo punto di vista senza l’immediata tensione della conversazione.

c. Valuta i tuoi limiti
Se la situazione compromette seriamente la tua vita e l’altra persona non è aperta al dialogo, potrebbe essere necessario valutare se e come continuare la relazione o il rapporto con questa persona.

6. La pratica rende perfetti
Modulare la comunicazione richiede tempo. È normale avere dei momenti in cui ti senti frustrata e magari perdi la calma, ma ciò che conta è lavorarci con costanza. Puoi provare a esercitarti con situazioni meno cariche emotivamente, ad esempio in piccoli confronti quotidiani, per rafforzare gradualmente la tua assertività.

In sintesi:

Non puoi obbligare qualcuno ad ascoltarti, ma puoi comunicare con chiarezza e rispetto per aumentare le possibilità che l’altro ti dia spazio.
Impara a riconoscere e gestire la tua frustrazione, così da evitare di reagire in modo controproducente.
Se l’altro persiste nel rifiuto, usa strategie come pause, compromessi o mediazione.
Se hai un esempio concreto di una situazione difficile, possiamo lavorare su un approccio specifico. Sono qui per aiutarti.






Ciao, grazie per aver condiviso questa riflessione. È davvero positivo che tu stia cercando di lavorare su te stesso e sulla tua comunicazione, riconoscere di voler cambiare è già un grande passo. Capisco che la frustrazione di non essere ascoltato, soprattutto quando si tratta di qualcosa che impatta la tua vita, possa rendere difficile mantenere la calma e la lucidità. Affrontiamo questo tema con un po' di prospettiva.

### 1. **L'importanza della comunicazione assertiva**
L’assertività è un equilibrio delicato tra l’essere chiari ed esprimere le proprie esigenze senza essere aggressivi o passivi. Quando senti che qualcuno non ti ascolta, la sensazione di impotenza che descrivi è naturale, soprattutto se percepisci che il comportamento dell’altro ha conseguenze per te. La difficoltà sta nel fatto che l’assertività implica anche la capacità di mantenere calma e controllo, nonostante le emozioni intense, come la frustrazione, possano emergere.

### 2. **Quando l’altro non ti ascolta: come reagire?**
Ci sono momenti in cui, nonostante i tuoi sforzi, l’altra persona sembra non ascoltare o addirittura rifiutarsi di ascoltare. In questi casi, ecco alcuni approcci che potrebbero aiutarti a gestire la situazione in modo più efficace:

- **Focalizzati sulla tua comunicazione, non sul comportamento dell’altro**: Può sembrare difficile, ma il primo passo per rimanere assertivi è focalizzarsi su ciò che *puoi* controllare: la tua comunicazione. Non puoi costringere l’altro ad ascoltarti, ma puoi essere sicuro di esprimerti in modo chiaro, conciso e calmo. Se l’altro non è pronto ad ascoltare, ripetere il messaggio in modo sereno può, in alcuni casi, portarlo a riflettere più tardi.

- **Utilizza la “comunicazione in prima persona”**: Invece di accusare l’altro con frasi del tipo "Tu non mi ascolti" (che può farli difendere), prova a focalizzarti su come ti senti: "Quando non vengo ascoltato, mi sento frustrato e impotente". Questo approccio tende a ridurre la difensiva dell’altro e a focalizzarsi sul tuo vissuto, senza fare il colpevole.

- **Riconosci quando è il momento giusto per parlare**: A volte, le persone non sono pronte ad ascoltare, soprattutto se sono sovraccariche o distratte. Se il momento non è favorevole, può essere utile fare una pausa e chiedere un momento migliore per parlare. Ad esempio: "Capisco che potresti essere impegnato, ma quando avrai un momento, mi piacerebbe discuterne."

- **Mantieni il controllo delle emozioni**: Anche se è difficile, cercare di non reagire impulsivamente e farti sopraffare dalla frustrazione è essenziale. Tecniche di rilassamento o semplicemente fare un respiro profondo prima di rispondere può fare una grande differenza. A volte, semplicemente fermarsi prima di rispondere dà il tempo di riflettere e scegliere una risposta più equilibrata.

### 3. **Gestire la frustrazione e l'impotenza**
La frustrazione che provi quando non vieni ascoltato può derivare dal senso di impotenza che si crea quando non riesci a fare comprendere un messaggio che reputi cruciale. A volte può sembrare che non c'è altra scelta che "alzare il tono" per farsi sentire, ma questo non fa che alimentare il conflitto.

Per affrontare questa sensazione, potresti provare:

- **Riconoscere i tuoi limiti**: Accettare che non possiamo sempre fare in modo che gli altri ci ascoltino immediatamente o cambiare il loro comportamento può essere liberatorio. Può significare che dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo controllare — come esprimerci con chiarezza e calma.

- **Focalizzarsi sul "problema", non sulla "persona"**: Quando affronti una situazione di conflitto, cerca di separare il problema dalla persona. Ad esempio, se qualcuno fa qualcosa che compromette la tua vita, invece di "attaccare" la persona ("Sei sempre così, non mi ascolti mai!"), prova a focalizzarti sulla questione in modo più costruttivo: "Quello che è successo mi ha causato problemi, e vorrei che ci fosse un altro modo di affrontare la situazione."

- **Accettare che a volte non si può cambiare l’altro**: A volte, nonostante i nostri sforzi, non possiamo costringere l'altro a cambiar comportamento. In questi casi, potrebbe essere necessario decidere se accettare la situazione, cercare di trovare un compromesso, o in alcuni casi, allontanarsi da un ambiente o una persona che non rispettano le tue necessità. Questo non significa arrendersi, ma riconoscere che, a volte, il cambiamento deve partire da entrambi.

### 4. **Quando è necessario un cambiamento più profondo**
Se ti accorgi che la comunicazione aggressiva è un comportamento che ripeti spesso, è utile esplorare ulteriormente questo pattern con l’aiuto di un professionista (psicologo, terapeuta) per comprendere meglio da dove deriva e come modifcarlo in modo più stabile nel lungo termine. Un percorso di consapevolezza emotiva, ad esempio, potrebbe aiutarti a gestire meglio la frustrazione senza che questa degeneri in comunicazioni più aggressive.

### In sintesi:
- Cerca di mantenere un approccio assertivo e di focalizzarti su ciò che puoi controllare (la tua comunicazione).
- Impara a riconoscere quando è il momento giusto per parlare e quando lasciare spazio.
- Sii consapevole delle tue emozioni e cerca di non reagire impulsivamente.
- In alcuni casi, puoi decidere se allontanarti da chi non è disposto a ascoltare, se la situazione non migliora.

Infine, il fatto che tu stia già cercando di migliorare il tuo comportamento comunicativo è un passo importantissimo. Ogni piccolo passo verso una comunicazione più efficace e calma ti porterà più vicino ai tuoi obiettivi.

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