Sono una mamma di 29 anni, ho trovato lavoro 3 settimane fa dopo 2 anni di disoccupazione per fare l
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Sono una mamma di 29 anni, ho trovato lavoro 3 settimane fa dopo 2 anni di disoccupazione per fare la mamma.
Inizio anno un po’ pieno di cambiamenti (finita disoccupazione, stress per situazione economica e mille pensieri) da fine marzo situazione precipita avendo attacchi di panico una volta a settimana fino ad avere l ansia ogni giorno di avere una malattia mentale, poi pensavo depressione (ho fatto dei giorni svogliata, 0 voglia di uscire o interesse per le cose / persone) poi migliorato ma sempre umore altalenante.
metà aprile mi decido di andare dalla psicologa e e sentire uno psichiatra perché stavo veramente a terra con l umore... lui dice che è ansia generalizzata con attacchi di panico e l unico modo per curare questa cosa sia l antidepressivo (citalopram).
lo sto assumendo da 25 giorni.
E sto notando qualcosa da qualche giorno sul umore più stabile.
Sono sempre stata una che esce, fa le cose che deve fare, mi prendo cura di me, sto da sola ma sto anche con gli altri (anche in questo periodo) e i miei genitori abitano di fronte a me e mi aiutano tantissimo con tutto.
Solo che da un mese ho notato che ho pensieri tipo ossessivi sul farmi del male (che non voglio fare) però la mia mente a volte mi proietta l immagine magari di me che mi taglio o altro (angosciante) e se vedo coltelli o altro a volte mi fanno un effetto stranissimo (del tipo e se dovessi impazzire e farmi del male con quello?
) da qualche giorno un po’ meno ma comunque almeno una volta al giorno presenti, forse dovuto al funzionamento del farmaco.
io penso di aver accumulato tantissimo stress per poi essere scoppiata.
Sono molto ipocondriaca poi la cosa non aiuta. Non ho avuto traumi o problemi famigliari . Non ho famigliarità di malattia mentale o problemi
Voi cosa pensate di questo?
Inizio anno un po’ pieno di cambiamenti (finita disoccupazione, stress per situazione economica e mille pensieri) da fine marzo situazione precipita avendo attacchi di panico una volta a settimana fino ad avere l ansia ogni giorno di avere una malattia mentale, poi pensavo depressione (ho fatto dei giorni svogliata, 0 voglia di uscire o interesse per le cose / persone) poi migliorato ma sempre umore altalenante.
metà aprile mi decido di andare dalla psicologa e e sentire uno psichiatra perché stavo veramente a terra con l umore... lui dice che è ansia generalizzata con attacchi di panico e l unico modo per curare questa cosa sia l antidepressivo (citalopram).
lo sto assumendo da 25 giorni.
E sto notando qualcosa da qualche giorno sul umore più stabile.
Sono sempre stata una che esce, fa le cose che deve fare, mi prendo cura di me, sto da sola ma sto anche con gli altri (anche in questo periodo) e i miei genitori abitano di fronte a me e mi aiutano tantissimo con tutto.
Solo che da un mese ho notato che ho pensieri tipo ossessivi sul farmi del male (che non voglio fare) però la mia mente a volte mi proietta l immagine magari di me che mi taglio o altro (angosciante) e se vedo coltelli o altro a volte mi fanno un effetto stranissimo (del tipo e se dovessi impazzire e farmi del male con quello?
) da qualche giorno un po’ meno ma comunque almeno una volta al giorno presenti, forse dovuto al funzionamento del farmaco.
io penso di aver accumulato tantissimo stress per poi essere scoppiata.
Sono molto ipocondriaca poi la cosa non aiuta. Non ho avuto traumi o problemi famigliari . Non ho famigliarità di malattia mentale o problemi
Voi cosa pensate di questo?
Buon pomeriggio,
spiacente per il vissuto che riporta.
Quanto descrive andrebbe sicuramente indagato in maniera più approfondita, quello che posso dire in questo contesto è che la mente può creare differenti scenari che ci spaventano. Tuttavia un elemento di rilievo è quanto la persona fa per gestirli. Accade di sovente che con le migliori intenzioni, per evitare, scongiurare, prevenire ecc si modifichino comportamenti, atteggiamenti e abitudini e che la nostra mente interpreti l'uso di queste strategie come la conferma della presenza di qualcosa di problematico (altrimenti ci comporteremo come sempre), allarmandosi ulteriormente.
Qualora dovesse essere interessata sappia che la terapia strategica considera di rilievo anche questo aspetto.
Saluti
spiacente per il vissuto che riporta.
Quanto descrive andrebbe sicuramente indagato in maniera più approfondita, quello che posso dire in questo contesto è che la mente può creare differenti scenari che ci spaventano. Tuttavia un elemento di rilievo è quanto la persona fa per gestirli. Accade di sovente che con le migliori intenzioni, per evitare, scongiurare, prevenire ecc si modifichino comportamenti, atteggiamenti e abitudini e che la nostra mente interpreti l'uso di queste strategie come la conferma della presenza di qualcosa di problematico (altrimenti ci comporteremo come sempre), allarmandosi ulteriormente.
Qualora dovesse essere interessata sappia che la terapia strategica considera di rilievo anche questo aspetto.
Saluti
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Buongiorno, dalle sue parole mi pare di comprendere che sia seguita da un collega psicologo e da uno psichiatra. Il primo consiglio che sento di poterle dare per rispondere alla sua domanda è di parlarne con i due specialisti che già la conoscono e la seguono. I pensieri intrusivi che riporta, così come l'ansia sono sintomi che capisco la spaventino, ma possono essere accolti e contenuti. Il solo fatto che sia così lucida e attiva nel cercare una aiuto per comprendere ciò che le sta accadendo è metà del lavoro. Chieda il sostegno degli specialisti dai quali è in cura per percorrere l'altra metà insieme.
le auguro una buona settimana
le auguro una buona settimana
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sono molto spiacente per la situazione che descrive, si percepisce che sta attraversando un periodo di grande sofferenza. A quanto leggo si è affidata ad uno psicologo ed uno psichiatra, ed è in terapia farmacologica. Ha fatto molto bene a farsi supportare in questo senso, è importante intervenire per tempo in situazioni così acute affinché non si cronicizzino: parli dei nuovi sintomi emersi con i due specialisti che la seguono, e anche delle sue preoccupazioni in merito al suo stato mentale. Chi conosce la sua storia clinica ha gli strumenti migliori per aiutarla a far chiarezza su quello che sta sperimentando ed eventualmente affrontarlo efficacemente.
Non ho capito se contemporaneamente alla terapia farmacologica sta seguendo un percorso terapeutico con la psicologa, ma nel caso le consiglio di fare entrambi i percorsi contemporaneamente per lavorare non solo sull'attenuazione del sintomo ma anche sulle possibili cause scatenanti.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.
Un saluto, dott.ssa Dinicastro
Non ho capito se contemporaneamente alla terapia farmacologica sta seguendo un percorso terapeutico con la psicologa, ma nel caso le consiglio di fare entrambi i percorsi contemporaneamente per lavorare non solo sull'attenuazione del sintomo ma anche sulle possibili cause scatenanti.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.
Un saluto, dott.ssa Dinicastro
Buonasera gentile utente, mi dispiace molto sentire che stai attraversando questo periodo difficile, sembra che tu stia vivendo una situazione di forte stress e ansia, quindi è importante affrontare questi sintomi in modo tempestivo e adeguato per evitare che influiscano negativamente sulla tua vita. A quanto pare sei già seguita da un professionista, ne hai parlato già parlato con lui? Valuta se c'è la giusta sintonia con il tuo terapeuta. Resto a disposizione per informazioni o prenotazioni e sono disponibile anche per terapie online, un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno, mi spiace molto per la sua situazione. Ha fatto un'analisi molto dettagliata e questo mi fa capire che sicuramente in terapia fara' un buon lavoro, si dia un pochino di tempo, i farmaci ci mettono qualche settimana a far effetto, con il supporto del suo psicologo analizzera' anche i pensieri negativi. Potrebbero essere paure associate al fatto che non comprende bene cosa le sta succedendo ma analizzandole in terapia le capira' e verranno cnotenute. tanti auguri
Buongiorno, i momenti che sta vivendo sono difficili e me ne dispiaccio molto.
Quando sintomi d'ansia si manifestano spesso, quotidianamente, per la maggior parte del tempo, la mente può tenerli "sotto controllo" attraverso strategie talvolta disfunzionali, come rimuginii o ruminazioni, che sono pensieri cronici su ciò che sta vivendo: cerca, cioè, di trovare delle soluzioni al dolore che sta vivendo, cercando di risolvere i problemi in maniera sbagliata, alimentando quindi sintomi, credenze negative (come il pensare "sto impazzendo") e preoccupazioni sul futuro. Le ideazioni suicidarie, paradossalmente, possono essere un tentativo della sua mente di "scaricare la tensione" quando emozioni, sensazioni, pensieri legati alle sue credenze e preoccupazioni sono molto intensi e difficili da gestire, oppure possono essere un modo per sopperire ad una sensazione di "vuoto". Noi esseri umani tendiamo sempre alla sopravvivenza, solo che a volte può accadere che i modi per sopravvivere che utilizziamo non sono produttivi: assieme al suo terapeuta troverà il modo migliore per gestire in maniera sana convinzioni, le credenze che tendiamo a valutare ed interpretare in maniera distorta, fondendoci talvolta con esse, regolare l'arousal, prendere contatto con il proprio corpo e utilizzare strategie di coping funzionali.
Se avesse ulteriori domande, sono disponibile.
Comunque sia, le faccio un grande in bocca al lupo!
Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
Consulenze online
Quando sintomi d'ansia si manifestano spesso, quotidianamente, per la maggior parte del tempo, la mente può tenerli "sotto controllo" attraverso strategie talvolta disfunzionali, come rimuginii o ruminazioni, che sono pensieri cronici su ciò che sta vivendo: cerca, cioè, di trovare delle soluzioni al dolore che sta vivendo, cercando di risolvere i problemi in maniera sbagliata, alimentando quindi sintomi, credenze negative (come il pensare "sto impazzendo") e preoccupazioni sul futuro. Le ideazioni suicidarie, paradossalmente, possono essere un tentativo della sua mente di "scaricare la tensione" quando emozioni, sensazioni, pensieri legati alle sue credenze e preoccupazioni sono molto intensi e difficili da gestire, oppure possono essere un modo per sopperire ad una sensazione di "vuoto". Noi esseri umani tendiamo sempre alla sopravvivenza, solo che a volte può accadere che i modi per sopravvivere che utilizziamo non sono produttivi: assieme al suo terapeuta troverà il modo migliore per gestire in maniera sana convinzioni, le credenze che tendiamo a valutare ed interpretare in maniera distorta, fondendoci talvolta con esse, regolare l'arousal, prendere contatto con il proprio corpo e utilizzare strategie di coping funzionali.
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Salve, comprendo la situazione di sofferenza che riferisce. Mi sembra di capire che è seguita da uno psichiatra se non dovesse essere così perchè il farmaco è stato prescritto da altri le suggerisco di affidarsi a uno psichiatra e di affiancare il trattamento farmacologico ad un lavoro psicoterapeutico per acquisire strumenti di gestione dell'ansia e dei suoi pensieri che ad oggi risultano essere disturbanti.
resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali Saluti
Dotto.ssa Daniela Chieppa
resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali Saluti
Dotto.ssa Daniela Chieppa
Ciao, la prima cosa che mi sento di dirti è di non scoraggiarti, sicuramente oltre i farmaci prescritti dallo psichiatra un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarti. A livello statistico di è visto che l'utilizzo in contemporanea di farmaci e psicoterapia migliora e accelera i risultati. Se vuoi puoi prenotarti per un percorso.
Coraggio
Dot. Lanza Stefano
Coraggio
Dot. Lanza Stefano
Gentilissima Utente,
mi dispiace per la situazione di difficoltà e sofferenza che sta vivendo in questo ultimo periodo. La situazione che descrive appare essere complessa e costituita da diversi sintomi di disagio psichico, tuttavia da quanto riporta mi sembra di capire che lei stia seguendo un percorso da una Collega, e che si sia avvalsa anche del consulto di uno Psichiatra; ha fatto bene.
Quello che mi sento di suggerire è di affrontare ed approfondire con ordine e metodo assieme ai Professionisti che la seguono i vari aspetti che le causano sofferenza per poter delineare un piano terapeutico organico ed efficace.
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
mi dispiace per la situazione di difficoltà e sofferenza che sta vivendo in questo ultimo periodo. La situazione che descrive appare essere complessa e costituita da diversi sintomi di disagio psichico, tuttavia da quanto riporta mi sembra di capire che lei stia seguendo un percorso da una Collega, e che si sia avvalsa anche del consulto di uno Psichiatra; ha fatto bene.
Quello che mi sento di suggerire è di affrontare ed approfondire con ordine e metodo assieme ai Professionisti che la seguono i vari aspetti che le causano sofferenza per poter delineare un piano terapeutico organico ed efficace.
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
Salve, mi dispiace per il momento difficile che sta vivendo.
Ha fatto bene ad affidarsi a due professionisti che la stanno seguendo sia sul piano farmacologico che su quello più personale. Ha fatto cenno alla maternità, ma non ha detto molto di più in merito e forse questo è un aspetto che andrebbe approfondito con il collega psicologo, dal momento che essere madre può rappresentare un impegno molto gravoso da conciliare con gli altri impegni, soprattutto se è accompagnato da sensi di colpa. Un caro saluto, PF
Ha fatto bene ad affidarsi a due professionisti che la stanno seguendo sia sul piano farmacologico che su quello più personale. Ha fatto cenno alla maternità, ma non ha detto molto di più in merito e forse questo è un aspetto che andrebbe approfondito con il collega psicologo, dal momento che essere madre può rappresentare un impegno molto gravoso da conciliare con gli altri impegni, soprattutto se è accompagnato da sensi di colpa. Un caro saluto, PF
Carissima,
Capisco che stai attraversando un periodo molto difficile e stressante. Le tue preoccupazioni e i tuoi sintomi sono reali e meritano attenzione. È positivo che tu stia cercando aiuto e che tu stia già notando dei miglioramenti con il trattamento.
Nell’approccio interazionista, vediamo come le tue relazioni e le tue esperienze di vita influenzano i tuoi sentimenti e comportamenti. Potrebbe essere utile esplorare come lo stress e i cambiamenti nella tua vita stanno influenzando il tuo benessere.
Ricorda, non sei sola in questo viaggio. Continua a lavorare con il tuo psichiatra e la tua psicologa, e non esitare a condividere con loro tutte le tue preoccupazioni.
Cordiali saluti, Dr. Marco Di Campli
Capisco che stai attraversando un periodo molto difficile e stressante. Le tue preoccupazioni e i tuoi sintomi sono reali e meritano attenzione. È positivo che tu stia cercando aiuto e che tu stia già notando dei miglioramenti con il trattamento.
Nell’approccio interazionista, vediamo come le tue relazioni e le tue esperienze di vita influenzano i tuoi sentimenti e comportamenti. Potrebbe essere utile esplorare come lo stress e i cambiamenti nella tua vita stanno influenzando il tuo benessere.
Ricorda, non sei sola in questo viaggio. Continua a lavorare con il tuo psichiatra e la tua psicologa, e non esitare a condividere con loro tutte le tue preoccupazioni.
Cordiali saluti, Dr. Marco Di Campli
Buongiorno , come dice lei "penso di aver accumulato tantissimo stress per poi essere scoppiata", può essere un punto di partenza su cui lavorare .Per la situazione da lei evidenziata è normale e può capitare che da ansia generalizzata , si possa passare a pensieri intrusivi , molto spesso è come se la mente cercasse una "distrazione" un qualcosa per poter star male ..sono pensieri e immagini generati dalla nostra mente , niente di più. Vedrà che con la terapia farmacologica e il percorso terapeutico con la psicologa migliorerà sicuramente. Buona giornata
La ringrazio per aver condiviso le sue difficoltà, immagino possa non essere sempre un passo semplice.
Riconosco che sta attraversando un momento molto difficile e voglio che sappia che non è sol* in questo percorso. Il disagio che sta sperimentando è significativo e merita tutta l'attenzione e la cura possibili.
La sua domanda è importante, ha un contenuto rilevante, prezioso per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare una preziosa opportunità di conoscenza di sé.
La incoraggio vivamente a considerare l'opportunità di iniziare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.
Le invio un caro saluto.
La sua domanda è importante, ha un contenuto rilevante, prezioso per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare una preziosa opportunità di conoscenza di sé.
La incoraggio vivamente a considerare l'opportunità di iniziare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.
Le invio un caro saluto.
Buongiorno! E' difficile dare una risposta, perché c'è bisogno di ricostruire meglio la sua storia prima dei sintomi. Potrebbe essere la grande difficoltà a gestire questo periodo di forte cambiamento o l'emergere (in questo momento di difficoltà) di una fragilità di fondo pregressa. In ogni caso, credo sia indispensabile l'aiuto di uno psicoterapeuta in primis, che possa aiutarla a districare la problematica
Buonasera, è naturale che il farmaco le dia un temporaneo sollievo. Tuttavia, il tipo di pensieri che lei fa, potrebbero non essere ascrivibili ad un suo effetto collaterale. Bensì alla paura che lei potrebbe perdere il sostegno o l'appoggio dei suoi genitori, può valere anche il contrario. In tal caso il farmaco non potrebbe alleviare questo tipo di ansia, semmai amplificherebbe la sua impotenza nel cercare di ovviare a questa dinamica relazionale, privandola della scarica energetica giusta per farlo: la crisi d'ansia. Raccomando una terapia ad orientamento sistemico-familiare.
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Festa Simone
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Festa Simone
Buongiorno, sicuramente il farmaco la aiuterà su alcuni aspetti e questo è molto importante perchè si possono recuperare delle energie per stare meglio e lavorare su di sè. Le consiglio di associare una psicoterapia alla cura farmacologica, insieme saranno molto più efficaci. Cordiali saluti, dott.ssa Silvia Ragni
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