Sono una donna di 40 anni, ho un compagno meraviglioso (unico) da 15 e un buon lavoro che mi porta a
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Sono una donna di 40 anni, ho un compagno meraviglioso (unico) da 15 e un buon lavoro che mi porta a vivere all' estero, cambiando spesso paese. Fin dal primo soggiorno all' estero (risalente a quasi tre anni fa) ho sviluppato quella che io adesso vivo e riconosco come un forma di dipendenza. Ho la necessità di vivere relazioni affettive, sessuali, emotivamente coinvolgenti e questo mi porta a porre in essere dei comportamenti ormai stereotipati, per ricevere e restituire attrazione. Ho, così, intrapreso una prima relazione, che, nonostante sembrasse inizialmente orientata al sesso, è durata un anno, in cui abbiamo condiviso anche molto della sfera emotiva, che nel giro di qualche settimana, dopo il primo anno, si è però rapidamente spenta fino a dissolversi completamente, causando in me una indicibile sofferenza. Ho dovuto allontanarmi per il dolore nel percepire indifferenza e distanza. Ho provato Ansia, pianto incontenibile, panico. Desiderio di scappare. Sono scappata tornando all' estero qualche mese fa, dove ho nuovamente reiterato gli stessi comportamenti alla ricerca di nuove emozioni, nuovo coinvolgimento, nuova attrazione; desiderando sostituire quel vuoto creato dalla prima separazione con un' altra esperienza "appagante'. Il flirt sta volta è durato una settimana, non ho generato nessun coinvolgimento nell' altra persona, e probabilmente nessuna emozione. Di nuovo la sensazione di noia, vuoto, panico. Ho bisogno dell' emozioni generata dai meccanismi dell' attrazione per riempire le giornate. Non riesco a trovare soddisfazione, motivazione o piacere in nessuna attività, dalla lettura di un libro (che un tempo divoravo) alla visione di un film. Non mi sembra di provare ne gioia, in nulla di quello che faccio, e d'altra parte nemmeno tristezza o rabbia per quanto di negativo può riservate una giornata. Tutto mi è indifferente. Vivo solo di emozioni che siano relative ai meccanismi della seduzione. Questa volta però, invece di ricevere magari un temporaneo nutrimento mi sono sentita letteralmente una preda (probabilmente lo sono stata) e la sensazione è terribile. Ora sto male, sono a pezzi e non riesco a ricomporre la situazione
Salve, posso capire quanto sia difficile per lei affrontare questa situazione e le sono grato per aver condiviso con sincerità le sue emozioni e i suoi vissuti. Quello che descrive sembra essere una lotta profonda con il senso di vuoto e con il bisogno di emozioni intense per sentirsi viva. È importante riconoscere che questo non è un giudizio su di lei come persona, ma piuttosto un'indicazione che sta cercando di soddisfare dei bisogni emotivi in modi che, a lungo termine, non le danno il sollievo e la serenità che desidera. La dipendenza emotiva e l'intenso bisogno di attrazione e coinvolgimento che descrive possono avere radici complesse. Spesso, questo tipo di schemi comportamentali emergono quando cerchiamo di colmare un senso di mancanza interiore o di evitare emozioni difficili come la solitudine, l'ansia o la paura del vuoto. Queste emozioni possono diventare così opprimenti da spingerci a cercare immediatamente qualcosa che le attenui, come un flirt o una relazione intensa. Tuttavia, come ha già notato, questo sollievo è temporaneo e può lasciare spazio a ulteriore insoddisfazione e dolore. Ciò che sta sperimentando, come il sentirsi "a pezzi" o come una "preda", potrebbe essere il segnale che questi meccanismi non stanno più funzionando per lei e che il bisogno di affrontare queste emozioni alla radice sta diventando urgente. Questo non è un fallimento, ma un'opportunità per esplorare un modo diverso di relazionarsi con se stessa e con gli altri. Un approccio che potrebbe aiutarla è lavorare per riconoscere e gestire le emozioni che sente quando emerge il desiderio di colmare il vuoto con nuove esperienze di seduzione. Ad esempio, potremmo esplorare insieme i pensieri e le sensazioni che si presentano in quei momenti: che cosa le fa sentire che non riesce a trovare piacere o soddisfazione in altre attività? Ci sono ricordi, convinzioni o esperienze passate che alimentano questa ricerca di emozioni così intense? Questi pensieri, una volta portati alla luce, possono essere modificati per aiutarla a trovare altre fonti di gratificazione. Inoltre, potrebbe essere utile riflettere sul significato che attribuisce a queste relazioni. È possibile che stia cercando, attraverso di esse, un senso di valore personale o un modo per evitare di sentire emozioni difficili? Imparare a riconoscere i propri bisogni più profondi e trovare modi sani per soddisfarli è un percorso che richiede tempo, ma che può portare a una maggiore stabilità emotiva e a una sensazione di appagamento più duratura. Le consiglio di considerare il supporto di un terapeuta, anche se so che potrebbe sembrare un passo impegnativo. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare questi temi con maggiore profondità e a sviluppare strategie per affrontare i momenti di vuoto senza ricorrere a comportamenti che, nel lungo termine, le causano sofferenza. Nel frattempo, anche iniziare con piccoli passi verso attività che in passato le davano gioia, senza forzarsi troppo, potrebbe aiutarla a ritrovare una connessione con se stessa. Non è sola in questa esperienza, e non deve affrontare tutto da sola. Ha dimostrato grande forza e consapevolezza nel riconoscere il problema e nel cercare aiuto. Sono passi importanti verso il cambiamento e il benessere. Dott. Andrea Boggero
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Quello che descrivi sembra riflettere un profondo bisogno di connessione e riconoscimento, che si manifesta attraverso relazioni intense e coinvolgenti. Questo ciclo di ricerca di emozioni forti seguito da sentimenti di vuoto, ansia e panico potrebbe indicare una dipendenza affettiva, una condizione in cui il benessere emotivo dipende fortemente dalla presenza di una relazione o dall'attenzione di un'altra persona.
Questi comportamenti e sensazioni possono avere radici profonde e spesso sono collegati a vissuti precedenti, modelli relazionali appresi oa bisogni insoddisfatti. La continua ricerca di nuove emozioni per colmare il senso di vuoto potrebbe generare un circolo vizioso, contribuendo a un malessere sempre più intenso.
La difficoltà nel provare piacere o interesse per attività che un tempo ti appassionano potrebbe suggerire uno stato depressivo o di esaurimento emotivo. Questa "anestesia emotiva" è comune in chi vive esperienze di dipendenza affettiva, poiché l'attenzione e l'energia si concentrano interamente sulla dimensione relazionale, lasciando poco spazio per altre fonti di gratificazione.
È importante riconoscere che questi vissuti non sono insoliti e che con il giusto supporto è possibile ritrovare equilibrio e benessere. Lavorare su questi aspetti con uno specialista può aiutarti a comprendere meglio i tuoi bisogni, esplorare le radici di questi comportamenti e sviluppare strategie per costruire una maggiore autonomia, emotiva e soddisfazione personale.
Ti consiglio vivamente di prendere in considerazione un percorso di psicoterapia, che possa offrire uno spazio sicuro per elaborare queste esperienze e lavorare su te stessa.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Questi comportamenti e sensazioni possono avere radici profonde e spesso sono collegati a vissuti precedenti, modelli relazionali appresi oa bisogni insoddisfatti. La continua ricerca di nuove emozioni per colmare il senso di vuoto potrebbe generare un circolo vizioso, contribuendo a un malessere sempre più intenso.
La difficoltà nel provare piacere o interesse per attività che un tempo ti appassionano potrebbe suggerire uno stato depressivo o di esaurimento emotivo. Questa "anestesia emotiva" è comune in chi vive esperienze di dipendenza affettiva, poiché l'attenzione e l'energia si concentrano interamente sulla dimensione relazionale, lasciando poco spazio per altre fonti di gratificazione.
È importante riconoscere che questi vissuti non sono insoliti e che con il giusto supporto è possibile ritrovare equilibrio e benessere. Lavorare su questi aspetti con uno specialista può aiutarti a comprendere meglio i tuoi bisogni, esplorare le radici di questi comportamenti e sviluppare strategie per costruire una maggiore autonomia, emotiva e soddisfazione personale.
Ti consiglio vivamente di prendere in considerazione un percorso di psicoterapia, che possa offrire uno spazio sicuro per elaborare queste esperienze e lavorare su te stessa.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno. La sua situazione è molto ben descritta ed emerge un profilo chiaramente ricco da un punto di vista sia intellettivo che cognitivo, aspetto questo che da un lato può facilitare la situazione ma anche, da un altro, peggiorarla. Quello che le sta complicando la vita è la Sensation seeking, o ricerca di forti sensazioni. Le condizioni di attrazione/seduzione reciproca sono tra le più potenti a far "esplodere" quelle reazioni chimiche nel suo corpo che costituiscono le fonti della sua dipendenza, il meccanismo è robustamente complesso ma credo lei abbia abbastanza situazioni a cui riferirsi per capire ciò di cui stiamo parlando. Le fasi preliminari ad una seduzione, e quelle immediatamente successive al suo appagamento, creano circuiti neurochimici che si autoalimentano, è a questi circuiti che il suo corpo va a caccia, la sua mente, invece, li traduce come "seduzione". Si tratta di una dipendenza che va considerata al pari di quelle rivolte alle sostanze più potenti, le endorfine che si sprigionano in quei momenti non hanno infatti nulla da invidiare alla morfina di uso medico. A fronte di un reale e potente ingaggio da parte sua, è possibile uscirne con diversi metodi, uno dei quali si chiama "desensibilizzazione mirata e sistematica", e non è certo l'unico. C'è inoltre un capitolo che appare molto grande da aprire e possibilmente ridimensionare, ossia cosa la ha portata a reificare la seduzione come prima e principale fonte di riconoscimento di se stessa. In poche parole, si dovrebbe agire contemporaneamente su più fronti. Le auguro il passo più difficile, chiedere aiuto nel momento in cui volesse cambiare veramente. Buona giornata
Buonasera, grazie per la sua condivisione.
Immagino la fatica che può vivere in questa situazione che descrive.
Qualora volesse esplorare per imparare a fare qualcosa di nuovo, mi contatti pure.
A presto e buone feste
VB
Immagino la fatica che può vivere in questa situazione che descrive.
Qualora volesse esplorare per imparare a fare qualcosa di nuovo, mi contatti pure.
A presto e buone feste
VB
Gentile utente buonasera.
Probabilmente, si sta rendendo conto di essere schiava di un circolo vizioso di gratificazione che si esplica, fondamentalmente, nei comportamenti di seduzione, con tutte le intense emozioni collegate, per poi però trovarsi a non riuscire a gestire le conseguenze di questi comportamenti.
E', senz'altro, una forma riconducibile al craving, per certi versi simile al gioco d'azzardo. Il suo azzardo è cercare uomini che sappiano adularla e che si sentano completamente affascinati da lei, nonostante abbia una relazione stabile da molto tempo. Il rischio crea un surplus di adrenalina ed endorfine che, unite alla forte pulsione sessuale che sente, determinano un picco di gratificazione di estremo piacere e coinvolgimento. Ma come tutti i picchi è destinato a durare poco, lasciando il campo a sensazioni negative sottostanti come frustrazione, insoddisfazione, senso di colpa, e incapacità di esplorare qualsiasi altra forma di emozione positiva, che non abbia lo stesso valore.
Perché risulta difficile arrestare un comportamento stereotipato così difficile da gestire? La risposta possibile è nel grado di consapevolezza che ha degli inneschi e di come sia possibile anticiparne l'esito: per esempio, il fatto di allontanarsi spesso da casa, per motivi di lavoro, rappresenta un'occasione per mettere in atto questo tipo di comportamenti. Inoltre, fin quando non riesce a individuare intorno a sé altre opzioni valide per cercare gratificazione e benessere psico-fisico, sarà propensa a ricadere nelle stesse abitudini, semplicemente perché non trova di meglio per sentirsi viva e soddisfatta.
Scrivere su questo forum è stato un passo importante per ammettere di avere un problema da risolvere. Il prossimo passo sarà avvalersi del supporto di un professionista che l'accompagni in un'elaborazione ancora più profonda delle sue vicende umane. La forza di volontà, in questi casi, non è sufficiente. E' necessario un metodo per cambiare le abitudini o, meglio, per sostituire le abitudini errate con altre più confacenti al fabbisogno di benessere psicologico.
Valuti, al più presto, questa opportunità. Un percorso psicologico personalizzato le consentirà di ritrovare valori importanti della vita, di esprimere gratitudine per ciò che ha, invece che frustrazione per ciò che le sembra mancare in continuazione. Imparerà a riconoscere le emozioni nel momento critico e a gestirle nel modo più vantaggioso. Scoprirà che la felicità ha tante fonti e che sono tutte intorno a lei, basta sapere dove guardare e osservare in piena consapevolezza. Infine, avrà modo di lavorare sulla sua autostima che, forse, sta venendo meno rispetto a una impellente necessità di essere sempre ammirata e approvata dall'esterno, in particolare dal giudizio di altri uomini.
Se lo desidera, posso darle ulteriori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio e, con l'occasione, le auguro anche Buone Feste.
Dott. Antonio Cortese
Probabilmente, si sta rendendo conto di essere schiava di un circolo vizioso di gratificazione che si esplica, fondamentalmente, nei comportamenti di seduzione, con tutte le intense emozioni collegate, per poi però trovarsi a non riuscire a gestire le conseguenze di questi comportamenti.
E', senz'altro, una forma riconducibile al craving, per certi versi simile al gioco d'azzardo. Il suo azzardo è cercare uomini che sappiano adularla e che si sentano completamente affascinati da lei, nonostante abbia una relazione stabile da molto tempo. Il rischio crea un surplus di adrenalina ed endorfine che, unite alla forte pulsione sessuale che sente, determinano un picco di gratificazione di estremo piacere e coinvolgimento. Ma come tutti i picchi è destinato a durare poco, lasciando il campo a sensazioni negative sottostanti come frustrazione, insoddisfazione, senso di colpa, e incapacità di esplorare qualsiasi altra forma di emozione positiva, che non abbia lo stesso valore.
Perché risulta difficile arrestare un comportamento stereotipato così difficile da gestire? La risposta possibile è nel grado di consapevolezza che ha degli inneschi e di come sia possibile anticiparne l'esito: per esempio, il fatto di allontanarsi spesso da casa, per motivi di lavoro, rappresenta un'occasione per mettere in atto questo tipo di comportamenti. Inoltre, fin quando non riesce a individuare intorno a sé altre opzioni valide per cercare gratificazione e benessere psico-fisico, sarà propensa a ricadere nelle stesse abitudini, semplicemente perché non trova di meglio per sentirsi viva e soddisfatta.
Scrivere su questo forum è stato un passo importante per ammettere di avere un problema da risolvere. Il prossimo passo sarà avvalersi del supporto di un professionista che l'accompagni in un'elaborazione ancora più profonda delle sue vicende umane. La forza di volontà, in questi casi, non è sufficiente. E' necessario un metodo per cambiare le abitudini o, meglio, per sostituire le abitudini errate con altre più confacenti al fabbisogno di benessere psicologico.
Valuti, al più presto, questa opportunità. Un percorso psicologico personalizzato le consentirà di ritrovare valori importanti della vita, di esprimere gratitudine per ciò che ha, invece che frustrazione per ciò che le sembra mancare in continuazione. Imparerà a riconoscere le emozioni nel momento critico e a gestirle nel modo più vantaggioso. Scoprirà che la felicità ha tante fonti e che sono tutte intorno a lei, basta sapere dove guardare e osservare in piena consapevolezza. Infine, avrà modo di lavorare sulla sua autostima che, forse, sta venendo meno rispetto a una impellente necessità di essere sempre ammirata e approvata dall'esterno, in particolare dal giudizio di altri uomini.
Se lo desidera, posso darle ulteriori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio e, con l'occasione, le auguro anche Buone Feste.
Dott. Antonio Cortese
Buonasera giovane signora, sembra proprio che lei abbia bisogno di essere aiutata a fare i conti con una parte di sè che va cercando emozioni forti legate alla seduzione e al sesso. L'ultima esperienza pare però rivelarle quanto possa essere pericolosa la sua ricerca di attrazione e coinvolgimento. Ci si potrebbe chiedere quale vuoto deve riempire. Le suggerisco di valutare la possibilità di una consultazione psicologica con un professionista. Il primo passo lo ha fatto scrivendo qui e mettendo in discussione il suo comportamento. Se ha voglia di comprendere che cosa lo muove può farsi aiutare in questa direzione. Le auguro buon percorso. Dott.ssa Franca vocaturi
Buongiorno gentile Utente, il quadro che descrive è molto intenso e complesso, e merita un’attenzione profonda e rispettosa. Innanzitutto, le riconosco il coraggio di mettere a nudo sentimenti e comportamenti che evidentemente stanno diventando per lei una fonte di sofferenza significativa. Già questo è un primo passo fondamentale per poter trovare delle risposte.
Dalla sua descrizione emerge un senso di vuoto che sembra spingerla verso la ricerca compulsiva di emozioni attraverso le dinamiche della seduzione e delle relazioni. La sua sensibilità nell’osservare e nel raccontare questo ciclo, fatto di desiderio, coinvolgimento, appagamento temporaneo e poi vuoto e panico, lascia intravedere che lei è già consapevole di trovarsi in una sorta di “circolo vizioso”. La ricerca di queste emozioni, per quanto intense, non riesce a colmare una mancanza più profonda che potrebbe essere legata alla percezione di sé, al senso di appagamento personale o a un vuoto emotivo preesistente.
La descrizione della perdita di interesse per attività che un tempo le davano piacere – come la lettura o la visione di film – e il senso di noia e indifferenza verso la vita quotidiana potrebbero suggerire uno stato di anedonia, spesso associato a una forma di disagio emotivo come la depressione, anche se questo andrebbe approfondito con un professionista.
È importante notare che la dinamica che descrive non è insolita: il bisogno di attrazione e seduzione può diventare una forma di dipendenza emozionale, soprattutto quando si cerca di riempire un vuoto interiore o si fatica a connettersi con altre fonti di significato e appagamento nella vita. In questi casi, si tende a cercare conferme esterne – tramite l'attenzione o l'interesse altrui – come un modo per lenire un disagio che, però, spesso resta irrisolto.
Per interrompere questo ciclo e ritrovare un equilibrio, potrebbe essere utile affrontare queste tematiche con il supporto di uno psicoterapeuta. Una terapia potrebbe aiutarla a esplorare le radici di questo senso di vuoto, a comprendere cosa alimenta questa dipendenza emozionale e a costruire strumenti per vivere in modo più appagante e sereno. Spesso, dietro queste dinamiche, ci sono bisogni insoddisfatti o emozioni irrisolte che meritano spazio e ascolto.
La invito a non sottovalutare il valore della relazione stabile e significativa che ha costruito con il suo compagno. Sarebbe importante esplorare se e come questi comportamenti possano essere una forma di fuga o una risposta a bisogni che forse non vengono affrontati nella relazione. Ma altrettanto importante è prendersi cura di sé, per comprendere cosa davvero la fa sentire completa e soddisfatta come individuo, al di là delle relazioni.
Si dia tempo e modo di riflettere, con l’aiuto giusto, su cosa significhi per lei quel “vuoto” che descrive, su come sia nato e su quali modi alternativi ci siano per prendersi cura della sua felicità. Non è mai troppo tardi per ritrovare una connessione profonda con se stessa e con il significato della sua vita.
Dott. Luca Vocino
Dalla sua descrizione emerge un senso di vuoto che sembra spingerla verso la ricerca compulsiva di emozioni attraverso le dinamiche della seduzione e delle relazioni. La sua sensibilità nell’osservare e nel raccontare questo ciclo, fatto di desiderio, coinvolgimento, appagamento temporaneo e poi vuoto e panico, lascia intravedere che lei è già consapevole di trovarsi in una sorta di “circolo vizioso”. La ricerca di queste emozioni, per quanto intense, non riesce a colmare una mancanza più profonda che potrebbe essere legata alla percezione di sé, al senso di appagamento personale o a un vuoto emotivo preesistente.
La descrizione della perdita di interesse per attività che un tempo le davano piacere – come la lettura o la visione di film – e il senso di noia e indifferenza verso la vita quotidiana potrebbero suggerire uno stato di anedonia, spesso associato a una forma di disagio emotivo come la depressione, anche se questo andrebbe approfondito con un professionista.
È importante notare che la dinamica che descrive non è insolita: il bisogno di attrazione e seduzione può diventare una forma di dipendenza emozionale, soprattutto quando si cerca di riempire un vuoto interiore o si fatica a connettersi con altre fonti di significato e appagamento nella vita. In questi casi, si tende a cercare conferme esterne – tramite l'attenzione o l'interesse altrui – come un modo per lenire un disagio che, però, spesso resta irrisolto.
Per interrompere questo ciclo e ritrovare un equilibrio, potrebbe essere utile affrontare queste tematiche con il supporto di uno psicoterapeuta. Una terapia potrebbe aiutarla a esplorare le radici di questo senso di vuoto, a comprendere cosa alimenta questa dipendenza emozionale e a costruire strumenti per vivere in modo più appagante e sereno. Spesso, dietro queste dinamiche, ci sono bisogni insoddisfatti o emozioni irrisolte che meritano spazio e ascolto.
La invito a non sottovalutare il valore della relazione stabile e significativa che ha costruito con il suo compagno. Sarebbe importante esplorare se e come questi comportamenti possano essere una forma di fuga o una risposta a bisogni che forse non vengono affrontati nella relazione. Ma altrettanto importante è prendersi cura di sé, per comprendere cosa davvero la fa sentire completa e soddisfatta come individuo, al di là delle relazioni.
Si dia tempo e modo di riflettere, con l’aiuto giusto, su cosa significhi per lei quel “vuoto” che descrive, su come sia nato e su quali modi alternativi ci siano per prendersi cura della sua felicità. Non è mai troppo tardi per ritrovare una connessione profonda con se stessa e con il significato della sua vita.
Dott. Luca Vocino
Quello che sta vivendo è un momento di grande complessità emotiva, che sembra intrecciarsi con un senso di vuoto e un bisogno costante di conferme attraverso relazioni affettive e di attrazione. È comprensibile che questa dinamica, che inizialmente sembra portare emozioni intense, a lungo andare generi sofferenza e un senso di insoddisfazione profonda.
La sua consapevolezza rispetto a questi comportamenti e al loro impatto sulla sua vita è un primo passo fondamentale per affrontare la situazione. La sensazione di vuoto e il bisogno di emozioni forti che descrive potrebbero indicare una difficoltà nel trovare appagamento e significato in altri aspetti della vita, e meritano di essere esplorati con attenzione.
Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a:
• Comprendere le radici di questa dinamica, esplorando il significato che le relazioni e l’attrazione hanno assunto per lei.
• Lavorare sul suo rapporto con le emozioni, imparando a gestire il senso di vuoto e a trovare soddisfazione in altre dimensioni della sua vita.
• Rafforzare il senso di sé e la capacità di vivere relazioni in modo più equilibrato e appagante.
Questo percorso non riguarda il giudizio, ma la possibilità di costruire una connessione più autentica con se stessa e con ciò che le dà valore e significato. Non esiti a chiedere aiuto: lavorare su questi aspetti potrebbe rappresentare una svolta per ritrovare equilibrio e serenità.
La sua consapevolezza rispetto a questi comportamenti e al loro impatto sulla sua vita è un primo passo fondamentale per affrontare la situazione. La sensazione di vuoto e il bisogno di emozioni forti che descrive potrebbero indicare una difficoltà nel trovare appagamento e significato in altri aspetti della vita, e meritano di essere esplorati con attenzione.
Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a:
• Comprendere le radici di questa dinamica, esplorando il significato che le relazioni e l’attrazione hanno assunto per lei.
• Lavorare sul suo rapporto con le emozioni, imparando a gestire il senso di vuoto e a trovare soddisfazione in altre dimensioni della sua vita.
• Rafforzare il senso di sé e la capacità di vivere relazioni in modo più equilibrato e appagante.
Questo percorso non riguarda il giudizio, ma la possibilità di costruire una connessione più autentica con se stessa e con ciò che le dà valore e significato. Non esiti a chiedere aiuto: lavorare su questi aspetti potrebbe rappresentare una svolta per ritrovare equilibrio e serenità.
Gentilissima,
la sua descrizione è così accurata da poter leggere al suo interno gli elementi salienti dai quali partire, primo su tutti "Vivo solo di emozioni che siano relative ai meccanismi di seduzione".
Jacques Lacan, in merito alla seduzione, ma più in generale alla differenza di ruolo tra uomo e donna, identificava due comportamenti: la "parata" appartenente all'uomo che si mette in bella mostra, mostrando ciò che ha da offrire; e la "Mascherata" della donna, che mette in mostra, qualcosa che non ha, mascherando di averla.
Questo potrebbe avere a che fare con il "mi sono sentita letteralmente una preda, e la sensazione è terribile".
Lei ha il diritto di concedersi di sapere quali sono questi meccanismi e perché li utilizza, nonché qual è il ruolo che sente di avere e quale vorrebbe invece avere.
Saluti.
la sua descrizione è così accurata da poter leggere al suo interno gli elementi salienti dai quali partire, primo su tutti "Vivo solo di emozioni che siano relative ai meccanismi di seduzione".
Jacques Lacan, in merito alla seduzione, ma più in generale alla differenza di ruolo tra uomo e donna, identificava due comportamenti: la "parata" appartenente all'uomo che si mette in bella mostra, mostrando ciò che ha da offrire; e la "Mascherata" della donna, che mette in mostra, qualcosa che non ha, mascherando di averla.
Questo potrebbe avere a che fare con il "mi sono sentita letteralmente una preda, e la sensazione è terribile".
Lei ha il diritto di concedersi di sapere quali sono questi meccanismi e perché li utilizza, nonché qual è il ruolo che sente di avere e quale vorrebbe invece avere.
Saluti.
Buonasera.
Se il suo primo passo è stato quello di scrivere queste righe, molto dense e significative, è molto importante continuare e approfondire.
Le propongo un colloquio online.
Se il suo primo passo è stato quello di scrivere queste righe, molto dense e significative, è molto importante continuare e approfondire.
Le propongo un colloquio online.
Buongiorno a Lei.
Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva; una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo. La dipendenza in una relazione di per sé non è patologica, anzi è’ assolutamente normale, in particolare durante la fase dell’innamoramento quando l'ossitocina è alle stelle ed è fisiologico che ci sia un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner. Il desiderio di dipendenza tuttavia dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto lasciando nella coppia una piacevole percezione di autonomia e sicurezza reciproca.
D'altro canto la dipendenza affettiva disfunzionale è definibile come uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza. All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. È una condizione relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico.
Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono il tema di fondo di chi soffre di love addiction, alimentato da credenze secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una persona supportiva.
È necessario capire quale siano le ragioni sottostanti alla dipendenza e inquadrarle all’interno di un profilo personologico specifico, la psicoterapia potrebbe aiutare in tal senso.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva; una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose, sempre più diffusa nel mondo contemporaneo. La dipendenza in una relazione di per sé non è patologica, anzi è’ assolutamente normale, in particolare durante la fase dell’innamoramento quando l'ossitocina è alle stelle ed è fisiologico che ci sia un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner. Il desiderio di dipendenza tuttavia dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto lasciando nella coppia una piacevole percezione di autonomia e sicurezza reciproca.
D'altro canto la dipendenza affettiva disfunzionale è definibile come uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza. All’altro viene attribuita un’importanza tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. È una condizione relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico.
Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono il tema di fondo di chi soffre di love addiction, alimentato da credenze secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una persona supportiva.
È necessario capire quale siano le ragioni sottostanti alla dipendenza e inquadrarle all’interno di un profilo personologico specifico, la psicoterapia potrebbe aiutare in tal senso.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Cara utente,
grazie per aver condiviso la sua esperienza in modo così dettagliato. Da quanto descrive, sembra che stia affrontando un ciclo di comportamenti che la portano a vivere intense emozioni per poi sentire vuoto e sofferenza. È comune che in situazioni di questo tipo si cerchi una compensazione emotiva attraverso relazioni o esperienze che diano una gratificazione immediata. Tuttavia, queste soluzioni possono risultare poco efficaci nel lungo termine e lasciarla con un senso di insoddisfazione.
Il meccanismo che descrive potrebbe essere legato a bisogni emotivi profondi, non ancora pienamente riconosciuti o soddisfatti, che possono derivare da vissuti precedenti o da difficoltà attuali. È importante comprendere cosa la porta a ricercare queste esperienze e come mai le emozioni positive sembrano essere legate esclusivamente alla sfera della seduzione.
Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a esplorare il significato di questi comportamenti e delle emozioni sottostanti, a riconnettersi con ciò che davvero la appaga e a trovare modi più stabili e duraturi per coltivare benessere emotivo e soddisfazione nella sua vita.
Se desidera, sono disponibile per approfondire insieme a lei queste tematiche in un percorso personalizzato. La invito a non sottovalutare il suo malessere e a considerare la possibilità di lavorare su di sé per ritrovare il suo equilibrio.
Un caro saluto
Raffaello Pinelli
grazie per aver condiviso la sua esperienza in modo così dettagliato. Da quanto descrive, sembra che stia affrontando un ciclo di comportamenti che la portano a vivere intense emozioni per poi sentire vuoto e sofferenza. È comune che in situazioni di questo tipo si cerchi una compensazione emotiva attraverso relazioni o esperienze che diano una gratificazione immediata. Tuttavia, queste soluzioni possono risultare poco efficaci nel lungo termine e lasciarla con un senso di insoddisfazione.
Il meccanismo che descrive potrebbe essere legato a bisogni emotivi profondi, non ancora pienamente riconosciuti o soddisfatti, che possono derivare da vissuti precedenti o da difficoltà attuali. È importante comprendere cosa la porta a ricercare queste esperienze e come mai le emozioni positive sembrano essere legate esclusivamente alla sfera della seduzione.
Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a esplorare il significato di questi comportamenti e delle emozioni sottostanti, a riconnettersi con ciò che davvero la appaga e a trovare modi più stabili e duraturi per coltivare benessere emotivo e soddisfazione nella sua vita.
Se desidera, sono disponibile per approfondire insieme a lei queste tematiche in un percorso personalizzato. La invito a non sottovalutare il suo malessere e a considerare la possibilità di lavorare su di sé per ritrovare il suo equilibrio.
Un caro saluto
Raffaello Pinelli
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Si percepisce molto dal suo scritto il malessere che tutto questo le comporta. In questo momento sente di avere spente tutte le emozioni: "non prova gioia, tristezza o rabbia e tutto le è indifferente ad eccezione delle emozioni relative ai meccanismi di seduzione". Nonostante abbia un compagno "meraviglioso" da 15 anni cerca di vivere relazioni "esterne" emotivamente coinvolgenti". Nel suo racconto mancano delle informazioni che vanno approfondite relativamente alla sua relazione "stabile" e alla vera entità delle emozioni che cerca e che trova nelle relazioni "esterne". La aiuterebbe molto un percorso con un professionista. Insieme a lui potrebbe andare in profondità alle sue emozioni e a ciò che cerca veramente in una relazione. La aiuterebbe a sentirsi meglio e a ricomporre "i pezzi". Spero di esserle stato d'aiuto. La ringrazio. Un caro saluto e un augurio di buone feste.
Dott. Stefano Recchia
Dott. Stefano Recchia
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. La situazione che descrive riflette una condizione emotiva molto complessa, caratterizzata da una ricerca intensa di connessioni emotive e da un senso di vuoto quando queste si interrompono o non si sviluppano come sperato. Questa dinamica potrebbe essere collegata a un bisogno profondo di sentirsi vista, desiderata e meritevole d'affetto attraverso il coinvolgimento con l'altro, ma sembra che il sollievo ottenuto sia solo temporaneo, lasciando spazio a emozioni di sofferenza, ansia e insoddisfazione.
La difficoltà a provare piacere o interesse per attività che in passato la coinvolgevano, insieme al bisogno di trovare emozioni intense attraverso la seduzione, potrebbe essere segnale che meriterebbe un'attenta esplorazione. È importante comprendere le radici di questi vissuti e lavorare sulla gestione del vuoto interiore a cui si riferisce.
Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo per intraprendere un percorso di riflessione e sostegno. Un professionista potrà aiutarla a dare un significato a ciò che sta vivendo, a rompere i circoli viziosi ea ritrovare un senso di benessere e appagamento che non dipenda esclusivamente da relazioni fugaci o dinamiche di attrazione.
Non esiti a chiedere aiuto: la possibilità di stare meglio esiste e può iniziare con questo passo.
La difficoltà a provare piacere o interesse per attività che in passato la coinvolgevano, insieme al bisogno di trovare emozioni intense attraverso la seduzione, potrebbe essere segnale che meriterebbe un'attenta esplorazione. È importante comprendere le radici di questi vissuti e lavorare sulla gestione del vuoto interiore a cui si riferisce.
Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo per intraprendere un percorso di riflessione e sostegno. Un professionista potrà aiutarla a dare un significato a ciò che sta vivendo, a rompere i circoli viziosi ea ritrovare un senso di benessere e appagamento che non dipenda esclusivamente da relazioni fugaci o dinamiche di attrazione.
Non esiti a chiedere aiuto: la possibilità di stare meglio esiste e può iniziare con questo passo.
Quello che racconta descrive una situazione complessa e dolorosa, ma anche ricca di elementi che possono guidarla verso una maggiore comprensione di te stessa. È importante sottolineare la sua capacità di osservarsi con lucidità: è riuscita a descrivere con dettaglio sia i comportamenti che mette in atto, sia le emozioni che li accompagnano, un aspetto fondamentale per iniziare un percorso di cambiamento.
Da quanto racconta, emerge un bisogno intenso di connessione emotiva e di stimoli che sembrano andare oltre le relazioni specifiche che ha vissuto. È come se queste esperienze fossero strumenti per affrontare o riempire un vuoto interiore, ma il sollievo che portano appare breve e lascia dietro di sé un senso di insoddisfazione e dolore ancora più marcato. Questo ciclo, fatto di ricerca, emozioni intense e ricadute nel vuoto, potrebbe essere interpretato come un meccanismo attraverso cui cerca di compensare qualcosa di più profondo, come un bisogno non pienamente soddisfatto di riconoscimento, amore o appagamento personale.
Un percorso di psicoterapia strategica potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare le radici di questo vuoto emotivo e per comprendere meglio cosa rappresentano per lei questi comportamenti. Attraverso un lavoro terapeutico, sarebbe possibile ristrutturare questi schemi ripetitivi e sostituirli con modalità di connessione e appagamento più autentiche e soddisfacenti.
Inoltre, dalla sua descrizione emerge una sorta di disconnessione interna, come se avesse perso il contatto con ciò che prima le dava piacere e motivazione, come la lettura o altre attività personali. La terapia potrebbe aiutarla a riscoprire sé tessa, a identificare i suoi desideri più autentici.
Dott. Tommaso Giovannetti
Da quanto racconta, emerge un bisogno intenso di connessione emotiva e di stimoli che sembrano andare oltre le relazioni specifiche che ha vissuto. È come se queste esperienze fossero strumenti per affrontare o riempire un vuoto interiore, ma il sollievo che portano appare breve e lascia dietro di sé un senso di insoddisfazione e dolore ancora più marcato. Questo ciclo, fatto di ricerca, emozioni intense e ricadute nel vuoto, potrebbe essere interpretato come un meccanismo attraverso cui cerca di compensare qualcosa di più profondo, come un bisogno non pienamente soddisfatto di riconoscimento, amore o appagamento personale.
Un percorso di psicoterapia strategica potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare le radici di questo vuoto emotivo e per comprendere meglio cosa rappresentano per lei questi comportamenti. Attraverso un lavoro terapeutico, sarebbe possibile ristrutturare questi schemi ripetitivi e sostituirli con modalità di connessione e appagamento più autentiche e soddisfacenti.
Inoltre, dalla sua descrizione emerge una sorta di disconnessione interna, come se avesse perso il contatto con ciò che prima le dava piacere e motivazione, come la lettura o altre attività personali. La terapia potrebbe aiutarla a riscoprire sé tessa, a identificare i suoi desideri più autentici.
Dott. Tommaso Giovannetti
Gentile, mi sembra che lei stia attraversando un periodo molto difficile, segnato da una sofferenza profonda e da un senso di vuoto che cerca di colmare attraverso relazioni affettive ed emotivamente coinvolgenti, ma che, purtroppo, non riescono a darle la soddisfazione duratura che spera. Questo tipo di "dipendenza affettiva" potrebbe essere il risultato di una depressione reattiva, che spesso emerge quando un cambiamento significativo nella vita (come una separazione o una perdita) porta a una disconnessione interiore, lasciando uno spazio emotivo che non è facile da colmare.
Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico, che possa aiutarla a esplorare queste dinamiche emotive e a comprendere le cause di fondo di questi comportamenti ripetitivi. Lavorare sulla personalità, sulla costruzione di un'autostima solida e sul miglioramento delle relazioni interpersonali potrebbe essere fondamentale per aiutarla a riscoprire un senso di valore personale che non dipenda solo dall'esterno. Attraverso un percorso di psicoterapia, potrà inoltre affrontare il dolore della separazione e ricostruire un senso di equilibrio e di serenità interiore.
Resto a sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico, che possa aiutarla a esplorare queste dinamiche emotive e a comprendere le cause di fondo di questi comportamenti ripetitivi. Lavorare sulla personalità, sulla costruzione di un'autostima solida e sul miglioramento delle relazioni interpersonali potrebbe essere fondamentale per aiutarla a riscoprire un senso di valore personale che non dipenda solo dall'esterno. Attraverso un percorso di psicoterapia, potrà inoltre affrontare il dolore della separazione e ricostruire un senso di equilibrio e di serenità interiore.
Resto a sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Buongiorno e buon santo Stefano. La sua storia è ricca di dettagli, la sua vita è simile a un racconto di avventura. Deve essere dura riempire così tanto le giornate e contemporaneamente avere una vita professionale piena di soddisfazioni con tanto di viaggi. Questi viaggi rappresentano una fuga da un vuoto, ma che vuoto? Di solito le relazioni amorose oscillano tra il bisogno di sicurezza e il bisogno di passione e avventura , lei probabilmente vive l'ago della bilancia piú sbilanciato verso quest'ultima. Il suo obbiettivo sarebbe quello di bilanciare di piú con il primo polo, ma questo comporterebbe una responsabilità. Se vuole approfondire la sua storia per trovare un senso a questo vuoto e trovare il modo di conviverci è possibile iniziare un percorso di terapia, anche on line.
Tanti auguri e che questo anno che verrà le porti un po' di serenità.
Tanti auguri e che questo anno che verrà le porti un po' di serenità.
Gentile utente, è comprensibile sentire dolore e fatica nelle relazioni quando una situazione si reitera per anni. Lei la definisce forma di dipendenza, però forse questo atteggiamento la protegge da un dolore più grande, forse da delusioni o aspettative del passato, da nodi che faticano ad essere sciolti. Comprendo anche la fatica di sostenere uno stato di disinteresse rispetto alle attività della vita piacevoli, come leggere, o avere motivazione personale, che le potrebbero servire per aprire nuovi orizzonti. Il mio punto di vista rispetto al supporto in questo momento è consigliarle una terapia e affidarsi ad uno specialista. In questo modo, in un clima di accoglienza e di supporto emotivo potrà ricomporre un pezzettino alla volta la sua storia e scovare alla radici del sentire dove si ferma l'ingranaggio. In questo modo potrà anche lavorare su sé stessa per prima e ritrovare la possibilità di aprirsi all'altro in relazioni più sane e nutrienti, come penso che in fondo al cuore lei sente di aver bisogno.
Saluti Dottoressa Cancellara Laura
Saluti Dottoressa Cancellara Laura
Il fatto che sia consapevole di alcune dinamiche la rendono già predisposta ad esplorare alcuni possibili meccanismi di funzionamento della sua personalità, nonché i suoi bisogni emotivi. Una tale indagine interiore richiederebbe però il giusto spazio, che le sarebbe garantito iniziando un percorso psicologico con un professionista.
Un saluto
Un saluto
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