Sono una donna di 38 anni, vivo con mia madre di 77 e ho una sola amica che vedo raramente perché le

20 risposte
Sono una donna di 38 anni, vivo con mia madre di 77 e ho una sola amica che vedo raramente perché lei è molto impegnata.
Il problema che mi assilla è questo: quando mia madre verrà a mancare come riuscirò ad andare avanti? Lei è tutto il mio mondo, sarei completamente sola. Ho il terrore di non riuscire a cavarmela. Ci penso continuamente. Grazie a chi mi rusponderà
Cara utente, il quesito che si pone e' legittimo. La paura di rimaner sola e' forse il punto di partenza prezioso dal quale partire. Sicuramente c'e' un forte legame con sua madre (e la paura di perderla mi sembra molto umana e naturale). Dalle sue parole pero' sembra che il tema sia anche: quanto sono gia' sola in questo momento? Forse potrebbe iniziare a rafforzare, supportata anche da un percorso psicologico, la sicurezza in se stessa e come aprirsi al mondo per iniziare ad avere nuovi legami (amicizie, sentimentali ecc). Passare da un mondo "io e mia madre" ad uno piu' vario "io, mia madre e gli altri". Molto spesso ci aiutano ad uscire dal nostro guscio hobby e passioni (sport, ballo, arte, cultura, teatro ecc). Le auguro il meglio.

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Buongiorno, intanto desidero ringraziarla per aver condiviso un aspetto così delicato e intimo della sua vita. Posso immaginare quanto sia difficile convivere con pensieri così dolorosi e angoscianti. Il fatto che lei abbia scelto di esprimere queste preoccupazioni dimostra una grande consapevolezza di sé e il desiderio di affrontare una situazione che sente difficile. È comprensibile che la relazione con sua madre rappresenti un legame profondo e centrale nella sua vita, specie se è il fulcro delle sue giornate e delle sue emozioni. L’idea di una separazione definitiva può sembrare insopportabile e la paura di restare sola può amplificare questa sofferenza. Tuttavia, voglio rassicurarla che ciò che sta provando non è solo comprensibile, ma anche qualcosa su cui si può lavorare per trovare maggiore serenità e sicurezza. Un primo passo potrebbe essere quello di esplorare insieme il significato che questo legame ha per lei: cosa rappresenta sua madre nella sua vita? Quali risorse le ha trasmesso, quali valori o competenze ha sviluppato grazie alla vostra relazione? A volte, riflettere su ciò che ci lega agli altri può aiutarci a vedere che portiamo con noi un po’ di quel legame, anche quando temiamo di perderlo. Un altro aspetto importante è il terrore di non riuscire a cavarsela. Questa paura merita attenzione e rispetto. In che modo sente che potrebbe non essere all’altezza? Ci sono specifiche situazioni o scenari che la spaventano di più? Questi pensieri possono essere esplorati per capire se si basano su previsioni o ipotesi che, in realtà, potrebbero essere meno probabili o meno insormontabili di quanto sembrano. Infine, se mi permette una riflessione, il fatto che lei abbia una sua amica, anche se la vede raramente, è già una risorsa. Potremmo riflettere insieme su come ampliare questo cerchio sociale, anche con piccole esperienze graduali. Spesso, iniziare a costruire nuove connessioni, anche modeste, può aiutarci a sentirci meno soli e più capaci di affrontare il futuro. Le suggerisco di valutare l’idea di un percorso di supporto psicologico. Questo le darebbe uno spazio sicuro per esplorare questi pensieri, per lavorare sulle sue paure e per sviluppare strategie concrete che le permettano di sentirsi più forte e preparata. Non deve affrontare tutto questo da sola. Resto a sua disposizione per continuare a parlarne, se lo desidera. Mi prenda pure come un alleato in questo percorso. Ha già fatto un grande passo nel chiedere aiuto, e questo merita riconoscimento e rispetto. Un caro saluto. Dott. Andrea Boggero
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima Utente,
comprendo profondamente la sua preoccupazione. La paura di affrontare la solitudine a seguito della perdita di una figura così centrale come quella materna è assolutamente naturale e comprensibile.
Un percorso di psicoterapia potrebbe offrirle l'opportunità di esplorare e comprendere le ragioni dietro la sua percezione di non essere in grado di affrontare questo difficile momento, nonché di scoprire risorse interne che possano aiutarla ad affrontare il lutto in modo più consapevole e sereno.

Resto a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Cordiali saluti,
Dr.ssa Alessia Penzavecchia
Buongiorno a lei, innanzi tutto la ringrazio aver condiviso una parte così intima della sua vita. Voglio rimandarle che comprendo bene la sua situazione e di conseguenza il nascere di tutta una serie di domande e dubbi per il suo futuro. Mi rendo disponibile se sentisse il bisogno di un sostegno psicologico per tali questioni.
Dott.ssa Laura Zan
Gentile,
comprendo le sue preoccupazioni, indubbiamente avere qualcuno accanto che possa supportarla è importante e non sono in relazione alla futura perdita della mamma, ma in termini di dialogo e condivisione. Le consiglio un percorso di supporto per comprendere e gestire i suoi timori, nonché dei gruppi legati a suoi interessi potrebbero essere un bel punto di partenza per conoscere nuove persone e per crearsi una rete di amicizie. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto e buone feste
Capisco quanto possa essere difficile convivere con questa preoccupazione. La paura di perdere una persona cara, soprattutto quando rappresenta un punto di riferimento così importante, può generare ansia e senso di solitudine. È naturale che tu senta il bisogno di proteggere questo legame e, allo stesso tempo, di temere il futuro.

Quello che stai vivendo potrebbe riflettere una dipendenza affettiva o un'ansia anticipatoria, condizioni comuni ma che possono essere affrontate e gestite. È importante lavorare sul rafforzamento della tua rete sociale, sulla costruzione di nuove relazioni e sullo sviluppo di una maggiore autonomia emotiva.

Ti invito a riflettere sul fatto che, anche se ora ti sembra difficile, esistono risorse dentro di te che possono aiutarti a crescere ea sentirti più sicura nel futuro. Prendersi cura del proprio benessere psicologico è un passo fondamentale per affrontare queste paure.

Sarebbe utile e consigliato approfondire questi argomenti con uno specialista che possa guidarti in un percorso di consapevolezza e crescita personale.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, capisco benissimo come si sente. Credo che sarebbe importante che lei cominciasse a costruirsi una sua vita "indipendente" già adesso che sua mamma sta bene. Può farcela benissimo da sola, deve solo acquisire più sicurezza in se stessa. Cordiali saluti.
Gentile utente, capisco profondamente il timore che provi, è davvero difficile immaginare un futuro senza una persona così importante come tua madre. Il legame che avete è unico, e la paura di affrontare la solitudine è naturale. Quello che ti posso suggerire è di prenderti il tempo per riflettere su come affrontare queste paure lavorando su te stessa. Ogni giorno puoi iniziare a coltivare nuove risorse emotive, a costruire una rete di supporto e a scoprire forze interiori che magari non hai ancora esplorato. È un percorso che richiede pazienza e consapevolezza, ma puoi imparare a camminare anche in questi momenti di incertezza. Se ti va, parlare con un professionista potrebbe darti gli strumenti per vivere meglio queste emozioni, aiutandoti a sentirti più forte e meno sola. Sii gentile con te stessa, perché ogni passo, anche il più piccolo, è un segno di forza. Per qualsiasi cosa, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Consalvo
La sua è una buona domanda ma altre ne sorgono. Come mai ha così pochi amici? Sua madre è tutto il suo mondo e quindi il mondo attorno a voi che fine ha fatto? Sarebbe interessante conoscere la sua storia e comprendere come è andata che si è ritirata nel rapporto con lei e non ha messo il naso fuori. Il suo terrore è sano, le dice che forse si è chiusa in una prigione e come tutti i carcerati ha paura del momento in cui la porta si aprirà... Dott.ssa Franca Vocaturi
Buongiorno signora, dal suo scritto emerge un sentimento di solitudine non indifferente, così come tanto amore per sua madre. Nella sua vita quali sono i suoi punti di riferimento attuali? E nel passato? Ci sono altre persone che potrebbe reintrodurre nella sua quotidianità? Quali sono le attività che svolge durante il giorno? Com'è la vita in casa con sua madre? Credo sarebbe utile che parlasse di ciò con un professionista, le informazioni che ci ha dato non sono sufficienti per aiutarla ad elaborare pensieri e credenze differenti da quelli che esprime al momento attuale. Spero riesca a trovare una sua luce, resto disponibile se dovesse averne necessità. Dottoressa Covri Annalisa.
Buonasera
il timore di essere sopraffatti dalla perdita di un genitore è tanto comprensibile quanto condivisibile. Una "rete di sicurezza" costituita da affetti stabili e da impegni vitali sui quali investire può essere d'aiuto, in ogni caso e in ogni situazione. Nelle sue righe menziona l'assenza, nel presente e nel futuro; sarebbe utile esplorare quello che invece c'è e che ci potrebbe essere, ora e in futuro.
Un cordiale saluto
Buongiorno gentile Utente, la sua richiesta mette in luce una paura comprensibile e molto umana: la possibilità di perdere la presenza più importante nella sua vita, quella di sua madre. Il legame che descrive è profondo, e il timore che esprime riflette quanto sia significativo per lei. È naturale che, vivendo con una persona così centrale nella sua quotidianità, il pensiero di una sua eventuale assenza provochi ansia e insicurezza.

Ciò che emerge chiaramente è il fatto che la relazione con sua madre rappresenta, al momento, il fulcro della sua vita sociale e affettiva. Tuttavia, questa forte centralità potrebbe renderla vulnerabile di fronte al cambiamento inevitabile che tanto la spaventa. La sua paura di "non farcela" è legittima, ma proprio perché ne è consapevole, può iniziare a lavorare fin da ora per prepararsi e costruire un senso di sicurezza e autonomia personale.

Una delle strade più utili potrebbe essere quella di ampliare gradualmente la sua rete di relazioni. Anche se al momento ha una sola amica e la vede raramente, potrebbe iniziare a cercare altre connessioni, magari esplorando contesti nuovi. Ad esempio, partecipare a gruppi di interesse, attività culturali o iniziative nella sua comunità locale potrebbe aiutarla a conoscere persone con cui condividere tempo ed esperienze. Questo non significa dover "sostituire" il rapporto con sua madre, ma piuttosto creare un equilibrio che le permetta di sentirsi più radicata anche al di fuori di questa relazione così importante.

Un altro aspetto cruciale è la possibilità di rafforzare la sua autostima e il senso di indipendenza. Si prenda del tempo per riflettere su ciò che le piace fare, su quali sono i suoi interessi o passioni personali, e si conceda lo spazio per coltivarli. Anche piccoli passi, come dedicarsi a un hobby o imparare qualcosa di nuovo, possono aiutarla a sviluppare una maggiore fiducia nelle sue capacità di affrontare la vita.

Infine, sarebbe utile esplorare il supporto di un professionista, come uno psicologo, per affrontare i pensieri legati alla paura della solitudine e alla gestione dell'ansia rispetto al futuro. Un percorso di questo tipo potrebbe darle gli strumenti per affrontare la situazione con maggiore serenità e per scoprire risorse interiori che magari non sa ancora di possedere.

La sua preoccupazione per il futuro è un segnale importante che le dice quanto sia centrale per lei trovare un senso di stabilità e di sicurezza. Questo percorso potrebbe non essere facile, ma il fatto che lei si stia già ponendo queste domande dimostra una forte consapevolezza e il desiderio di affrontare il problema. Con il giusto supporto e un passo alla volta, potrà costruire una vita più ricca di connessioni e opportunità, pronta a fronteggiare anche i momenti più difficili.


Dott. Luca Vocino
Buongiorno,
Il timore che descrive è comprensibile, soprattutto considerando il forte legame che ha con sua madre e il suo ruolo centrale nella sua vita. Questo pensiero può diventare molto intenso e farla sentire sola o sopraffatta, ma è importante sapere che non deve affrontare tutto da sola.

Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a:
• Esplorare queste paure e comprenderne meglio le radici.
• Rafforzare la sua autostima e la fiducia nella sua capacità di affrontare le sfide future.
• Lavorare su strategie per ampliare le sue relazioni sociali, costruendo una rete di supporto.

Prendersi cura delle sue emozioni ora, con l’aiuto di un professionista, può darle strumenti utili per vivere con maggiore serenità il presente e prepararsi al futuro. Non esiti a chiedere aiuto: il primo passo è spesso il più importante.
Gentilissima,
La sua paura è giustificata.
Mi permetto di dirle che lei ha il diritto di godere delle cose che il mondo ha da offrirle, e le assicuro che sono tantissime. Sua madre è certamente UNA di queste.
UNA.
Saluti.
Buongiorno, inizi ad aprirsi agli altri. Frequenti dei corsi di ballo, di scrittura, di tango, teatro, di yoga. Faccia sport. Sono tutte occasioni per conoscere nuove persone, fare amicizia e prendersi i suoi spazi. Comprendo il suo affetto per sua madre, ma lei ha solo 38 anni... deve pensare alla SUA vita.
Credo che la domanda che lei si pone sia una buona domanda dalla quale potrebbe partire per capire come poter essere di supporto a sua madre e allo stesso tempo per capire come ritagliarsi momenti in cui può dedicarsi ai suoi interessi e a quelle che possono essere le sue relazioni in modo tale da crearsi una cerchia relazionale con cui poter condividere gioie e dolori.
Buongiorno, grazie della sua condivisione.
Il trauma della perdita di un familiare è tra i traumi più dolorosi e angoscianti presenti nella vita di un essere umano e posso immaginare il terrore e l'angoscia che prova al solo pensiero...
Allo stesso tempo, lei può attivare, per far fronte a questo terrore, le risorse presenti che siano parenti, amici, compagno o chiedere aiuto ad un professionista, nel caso sentisse di non riuscire per un periodo a fare da se. Per essere autonomi, è necessario anche rendersi conto di quando si ha bisogno di chiedere aiuto, oltre a riuscire a muoversi da soli nel mondo.
A presto
VB
Buongiorno, e grazie per la sua condivisione. La sua preoccupazione è molto comprensibile: quando una figura così importante come sua madre rappresenta il fulcro della propria vita, è naturale temere il vuoto che potrebbe crearsi con la sua assenza. Questo pensiero può diventare fonte di ansia e portare una sensazione di incertezza rispetto al futuro.
Ciò che sta vivendo suggerisce il bisogno di costruire gradualmente una rete di supporto e di riscoprire spazi e risorse personali che le permettono di sentirsi più sicura e autonoma, nonostante le difficoltà e le paure che sta affrontando. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a elaborare queste paure, a rafforzare la sua resilienza e a sviluppare una maggiore fiducia in se stessa e nella sua capacità di affrontare la vita anche nei momenti più difficili.
Il consiglio è di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta: insieme, potrete lavorare su queste tematiche e costruire un futuro che possa essere più sereno e appagante, al di là delle inevitabili sfide.
Salve,
la situazione che sta vivendo non è semplice e la sua paura è comprensibile. La paura della solitudine e del vuoto della perdita possono essere soverchianti, tanto da sembrare troppo grandi da affrontare. Tuttavia, questo suo timore per il futuro potrebbe anche salvaguardarla, perchè ha la possibilità di iniziare già da ora a cambiare qualcosa nella sua vita, in modo che non si trovi totalmente sola quando purtroppo sua madre verrà a mancare. Provare ad ampliare il proprio gruppo di amicizie, frequentare qualche corso per valorizzare i suoi hobby o trovarne di nuovi, fare sport, se è di suo interesse. Insomma, qualsiasi cosa che possa far sviluppare la sua socialità e, così facendo, non limitare il suo mondo solo alla presenza e al rapporto con sua madre.
Questo non sarà facile da attuare: comporterà impegno e sforzo e anche una sana dose di egoismo, o più precisamente di amor proprio. Incominciare a "lasciare andare" sua madre, dedicandosi a se stessa, è la strada giusta per poter vivere serenamente la sua vita, dopo la sua morte.
Spero di esserle stata di aiuto.

Cordialmente,
dott.ssa Verbena Laura

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