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31 risposte
Sono una donna di 38 anni e vivo con mia madre di 77. Ho solo due amici veri e praticamente nessun rapporto signifucativo con i parenti. Ho il terrore che quando mia madre non ci sarà più mi sentirò sola al mondo. Cosa posso fare?
Gentile Signora,

La sua preoccupazione è comprensibile e sono qui per offrirle supporto. Potrebbe iniziare a esplorare percorsi come gruppi di sostegno, attività comunitarie o corsi che favoriscano l’incontro con persone nuove. Inoltre, considerare la possibilità di parlare con un professionista, come uno psicologo, potrebbe aiutarla a trovare strategie per affrontare questo timore e per costruire relazioni significative.
Resto a disposizione qualora desiderasse ulteriori informazioni o supporto.
Un caro saluto

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Buonasera signora, il senso di solitudine prescinde dal numero di legami che si costruiscono. Se pensa che la qualità dei rapporti che ha costruito - parentali e non - non è soddisfacente ed è fonte di preoccupazione, può valutare di chiedere un sostegno.
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Capisco la sua situazione e i suoi timori. Sarebbe importante costruirsi una vita attiva e indipendente dalla propria madre, solo perché si vive assieme non significa necessariamente vivere in simbiosi 24 ore su 24. Le posso consigliare di trovare interessi personali da coltivare.
Se ha bisogno di un aiuto, io sono a disposizione anche online
Dott.sa Elena Bonini
Buongiorno. Mi permetto di suggerirle di non lasciare questi temi senza risposta, ma di intraprendere un percorso di cura con un/a terapeuta in modo da esplorare le prospettive che dovrà affrontare, in modo da acquisire quegli strumenti psichici che le permetteranno di riporre nei giusti posti, affetti, relazioni, desideri e conflitti presenti in ciascun essere umano.
Cordiali saluti.
Cominci dal valutare come si sente ora, in questo momento si sente sola? i suoi amici anche se pochi sono significativi? Cosa fa adesso nella vita e cosa farà nel momento in cui sua madre non ci sarà più? Cosa le dà sua madre al momento attuale in termini di relazione e scopi che pensa di perdere quando non ci sarà più?
E soprattutto quali sono i desideri che lei ha per il futuro?Potrà continuare a perseguirli o no?
Una volta che avrà un quadro potrà valutare se ha bisogno di un sostegno psicologico che da un lato la prepari alla futura perdita e dall’altro direzioni la sua vita verso quello che lei davvero vuole
Gentile utente. Prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Comprendo come la situazione che vivi sia per te motivo di disagio. La solitudine è un problema che attanaglia sempre più persone ed è comprensibile che la prospettiva di perdere tua madre ti spaventi. Sicuramente, è possibile affrontare questo timore in modo costruttivo: da una parte, costruendosi una rete sociale ed un significato esistenziale che permettano di trovare supporto e conforto e di sentirsi in grado di affrontare una sfida importante come quella della perdita di un genitore; dall'altra, imparando ad accettare la morte e, più in generale, la perdita come parte della vita. Un lavoro non da poco, ma cui tutti siamo chiamati nel momento in cui ci confrontiamo con la nostra fragilità e la nostra sofferenza e sentiamo il bisogno di guarirle. Spero di averti dato una risposta utile e rimango a disposizione se desideri pormi ulteriori domande o prenotare un primo colloquio gratuito. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari.
Salve, capisco che la prospettiva di perdere sua madre possa essere molto angosciante e che la solitudine sia una preoccupazione reale per lei. È naturale sentirsi così quando una persona così importante nella nostra vita inizia a invecchiare.

Potrebbe considerare alcuni aspetti che la possono sostenere in questi momenti, come coltivare le relazioni esistenti, ampliare la sua rete sociale partecipando a gruppi, corsi o attività che le interessano e coltivare hobby, attività di volontariato.


Inoltre, consideri un supporto professionale, un terapeuta o uno psicologo potrebbe aiutarla a gestire queste paure e a sviluppare strategie per affrontare l'ansia legata alla solitudine.



Ricordi che non è sola e che esistono molte persone che possono arricchire la sua vita. Affrontare queste preoccupazioni ora è un passo importante per costruire un futuro più sereno e soddisfacente.

Se desidera approfondire o ha bisogno di ulteriore supporto, non esiti a contattarmi.

Un caro saluto.
Buongiorno, credo che anzitutto sia opportuno che lei si prenda uno spazio per approfondire questo pensiero e i suoi stati d'animo.
Se può esserle utile, le propongo un colloquio online per verificare insieme come affrontare la questione.
Gentilissima, io credo che conosca perfettamente la risposta. Occorre che sviluppi una rete sociale che sia nutriente e gratificante, composta sia da rapporti di vario tipo e intensità. Non ci dice se ha ostacoli logistici o personali (timidezza, ansia sociale, insicurezza o diffidenza di fondo). E' chiaro però che da sola non riesce ad uscire da questa situazione. E' necessario quindi che si affidi ad una/un terapeuta di grande esperienza, preferibilmente di scuola cognitivo/comportamentale, che le insegni tecniche e strumenti da una parte per placare l'ansia, dall'altra per sviluppare nuove abilità sociali. Cordialmente
Mi dispiace molto che tu stia attraversando queste preoccupazioni. Capisco quanto possa essere spaventoso pensare al futuro e alla possibilità di sentirsi sola. Tua madre è una parte fondamentale della tua vita, e la paura di perderla può far emergere sentimenti intensi di solitudine.

È importante sapere che non sei sola in questo. Molte persone si trovano in situazioni simili e trovare modi per connettersi con gli altri può davvero fare la differenza. Potresti considerare di esplorare nuovi interessi o hobby che ti appassionano. Partecipare a corsi, gruppi o attività di volontariato può offrirti l'opportunità di incontrare persone con cui condividere esperienze e creare nuove amicizie.

Inoltre, potrebbe essere utile rafforzare le relazioni che hai già, come con i tuoi due amici veri. Condividere i tuoi sentimenti con loro potrebbe avvicinarvi ancora di più. Ricorda che costruire nuove connessioni richiede tempo e coraggio, ma ogni piccolo passo può aiutarti a sentirti più sostenuta e meno sola.

Se senti che queste preoccupazioni diventano troppo pesanti, non esitare a cercare l'aiuto di un professionista. Un supporto esterno può offrire nuove prospettive e strategie per affrontare questi sentimenti.

Sii gentile con te stessa durante questo percorso e ricorda che meriti di avere relazioni significative e una vita piena di connessioni positive.
Scegliti! Amati! Ascoltati! Hai tutta una vita davanti a te. E per tua madre, saperti felice, è il più grande dono. Se vuoi sviluppare il coraggio per farlo, dedicati a te stessa, donati un percorso. Aprirti al tuo scrigno più segreto e profondo è una delle strade per aprirti al mondo. Se lo desideri, ci sono per accompagnarti. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Buonasera,

capisco la sua preoccupazione e il timore della solitudine, specie considerando quanto il legame con sua madre sia per lei significativo e centrale nella sua vita. È del tutto naturale sentire una sorta di ansia per il futuro e il desiderio di assicurarsi una rete di supporto affettivo che possa darle sicurezza anche oltre il rapporto con sua madre.

Una prima cosa che potrebbe considerare è investire del tempo in attività o passioni che la mettano in contatto con nuove persone. Spesso, partecipare a gruppi, corsi o volontariato può offrire occasioni di incontro e di creazione di legami che nel tempo diventano più profondi. Le amicizie e le relazioni significative, come sa, si costruiscono gradualmente; avvicinarsi ad ambienti che rispecchiano i suoi interessi può aiutarla a sentirsi più a suo agio e a conoscere persone con cui ha qualcosa in comune.

Allo stesso tempo, potrebbe trovare utile esplorare il modo in cui vive la sua solitudine. Lavorare su questo aspetto può aiutarla a sentirsi più serena, anche se non sempre circondata da una presenza costante. Coltivare una vita che sia arricchita da momenti e attività piacevoli per sé stessa è fondamentale, e in alcuni casi il supporto di un percorso psicologico può essere prezioso. Potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi timori e a individuare strategie per costruire connessioni e sentirsi meno vulnerabile rispetto alla possibilità della perdita.

Sono disponibile a supportarla in questo percorso se lo desidera.
Cara utente, sono molto dispiaciuta per la tua paura di poter un giorno restare sola. Sei ancora molto giovane e hai una vita davanti a te e non devi corrucciarti per le poche amicizie: i veri amici sono veramente pochi ma l'importante è che siano veri amici. Il rapporto con la tua mamma dev'essere veramente forte ed unico e per questo ti consiglio di appoggiarti ad uno psicologo che possa aiutarti ad avere più fiducia in te stessa e ad attivare le risorse che sono in te per fronteggiare gli ostacoli della vita. Se ti va sono a disposizione per un eventuale confronto. Un caro saluto
Gentile utente, posso solo immaginare la paura e preoccupazione che sente. Riflettere su questo senso di paura e isolamento potrebbe essere importante. Quando è reale che lei sarà sola al mondo? Secondo lei è possibile lavorare sull'ampimento della sua rete, e su di sè? Come mai la preoccupa e spaventa così tanto la possibilità di essere sola?
Ritagliarsi uno spazio di riflessione su ciò che le sta accadendo e come legge e vive certi vissuti potrebbe essere importante per lei. Rimango a sua disposizione cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Cara utente, immagino l'impatto di questa paura di sentirsi sola al mondo. Innanzitutto le chiederei: di che cosa avrebbe bisogno? Cosa si immagina nel suo futuro? Cosa le piace/interessa? Ciò che può fare (naturalmente sono suggerimenti generali, che andrebbero poi approfonditi in uno spazio personalizzato) è il coltivare interessi e passioni, stare in quelle relazioni che definisce vere, incontrare persone magari mentre fa una cosa che ama. Un caro saluto, dott.ssa Giorgia Signorini
Buona sera, grazie per aver condiviso la sua esperienza. E' una domanda più che legittima, soprattutto considerando quanto gli altri sono importanti nella propria vita e quanto ci aiutino a formare chi siamo.
In questi casi è opportuno valutare su cosa si fonda questa considerazione, soprattutto chiarendo il peso e il significato che i rapporti attuali hanno nella sua vita. Questo con l'obiettivo di arrivare a una consapevolezza di sé e dei propri bisogni che la porti a scelte e direzioni di vita precise e idonee per lei. Per far questo, forse, è opportuno riuscire ad avere un punto di vista diverso e dialogare con qualcuno che le permetta di giungere a un certo livello di consapevolezza.

Un caro saluto. Carmelo Pacino.
Buonasera, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua sofferenza. È del tutto comprensibile il suo timore, le suggerisco di intraprendere un percorso terapeutico per approfondire i suoi vissuti. Resto a disposizione. Cordiali saluti, dr.ssa Melodia
Buonasera,
Potrebbe provare a capire se per lei è faticoso iniziare nuove relazioni o se non si è mai data l'occasione di farlo. Non esiste un numero giusto e rassicurante di relazioni per essere certi che non ci si sentirà soli in futuro, conta l'importanza di queste relazioni. Se vuole essere guidata in questo lavoro sono a disposizione per fissare un colloquio.
Cordialmente
Dott.ssa Danna Chantal
Buonasera,
Grazie per aver condiviso una riflessione così profonda con noi.
Le emozioni ci indicano sempre qualcosa di importante e la paura della solitudine è una sensazione comune .
La possibilità di sentirsi soli potrebbe indicare il bisogno profondo di connessione, di avere legami più significativi. Questo è un segnale che potrebbe essere utile esplorare e lavorare sul suo ambito relazionale.
Sarebbe utile avere qualche informazione in più.
A presto
Comprendo bene la sua preoccupazione, e la ringrazio per aver condiviso un pensiero così delicato e profondo. Il timore della solitudine è del tutto naturale e tocca corde profonde. Questa paura può farci sentire vulnerabili e in qualche modo già soli, anche se la perdita non è ancora avvenuta. Essere consapevole di questa paura, come sta facendo lei ora, è un segnale positivo perché significa che sta già iniziando a pensare a come proteggersi e a prendersi cura del suo benessere emotivo. Un primo passo potrebbe essere cercare di ampliare la sua rete di rapporti, anche in modo graduale e rispettoso dei suoi tempi e dei suoi interessi. Questo non vuol dire allontanarsi da sua madre o dai suoi amici più cari, ma semplicemente costruire altre fonti di sostegno e legami che possano darle sicurezza e un senso di comunità. Potrebbe essere utile, ad esempio, esplorare attività che le piacciono, magari iscrivendosi a un corso, un gruppo di lettura o un'attività di volontariato. Questi contesti offrono occasioni per creare legami autentici in modo spontaneo e con persone che condividono i suoi interessi, il che rende più facile trovare affinità e costruire nuove amicizie. In parallelo, potrebbe aiutarla anche esplorare qualche tecnica di gestione dei pensieri ansiosi e del timore della solitudine. Un percorso con un professionista potrebbe aiutarla a sviluppare strumenti utili per affrontare queste emozioni e, allo stesso tempo, a coltivare una visione di sé più sicura e indipendente. Questo non significa che ci si debba preparare ad allontanare chi amiamo, ma piuttosto costruire una sicurezza interiore che ci permetta di affrontare le sfide con maggiore serenità. Le auguro di trovare delle strade che le diano sicurezza e soddisfazione, e non esiti a prendersi tutto il tempo necessario per costruire una rete che la faccia sentire sostenuta e serena. Dott. Andrea Boggero
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Ha mai pensato di fare un percorso di psicoterapia?
Il mio approccio è SISTEMICO RELAZIONALE, indaga le origini familiari e i funzionamenti (copioni, miti, mandati...) che si trasmettono da generazione a generazione.
Questo lavoro terapeutico potrebbe aiutarla ad avere maggiore consapevolezza delle sue emozioni e dei suoi vissuti, e potrebbe approfondire anche la sua paura della solitudine. A volte aderiamo a copioni familiari senza neanche rendercene conto, per rimanere fedeli al nostro CLAN FAMIGLIA.
A disposizione.
In bocca al lupo!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Capisco la sua preoccupazione per il futuro e il timore di sentirsi sola quando sua madre non ci sarà più. È naturale provare queste emozioni quando una figura così importante fa parte della sua vita quotidiana. Vorrei sottolineare che il senso di essere utili e connessi agli altri è strettamente legato al sentirsi felici e sereni. Coltivare nuove relazioni e trovare modi per sentirsi parte di una comunità possono aiutarla a costruire un senso di appartenenza e scopo.

Potrebbe iniziare esplorando attività che le piacciono o unendosi a gruppi e organizzazioni che riflettono i suoi interessi. Questo non solo allargherà la sua cerchia sociale, ma le offrirà l'opportunità di sentirsi utile e apprezzata. La chiave è costruire connessioni significative e autentiche che le permettano di sentirsi parte di qualcosa di più grande, contribuendo alla sua serenità e benessere. Spero che possa trovare un percorso che la porti a vivere con maggiore pienezza e tranquillità.
Sono a disposizione per qualsiasi altro confronto ed aiuto.
Dr. Nunzio Nasti

Gentilissima Signora, grazie per aver condiviso il Suo vissuto. Dalle poche righe traspare la grande preoccupazione legata alla solitudine, paura più diffusa di quanto si creda. Non conoscendo la sua storia è sempre molto difficile dare pareri. Come già suggerito, potrebbe valutare l' idea di iniziare un percorso teso a sondare il proprio mondo interiore, le sue risorse e il suo potenziale. E attraverso questa riscoperta di sé stessa e dei suoi valori, aprirsi a nuove esperienze relazionali, ma non perché spinta dalla paura della solitudine, bensì dalla voglia di crescita e arricchimento personale. Cordialmente. Dott.ssa Pirazzini
Buongiorno, può fare tante cose, cambiare se stessa e cambiare vita. Inizi un percorso di psicoterapia in cui potrà affrontare le sue paure e i suoi blocchi ed eventualmente rimuovere ciò che la limita.
Buongiorno,
la paura di rimanere sola al mondo, la difficoltà ad immaginare una vita indipendentemente dalla famiglia di origine sono temi forti, importanti che andrebbero meglio esplorati in uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Chieda aiuto ad uno specialista, potrà accompagnarla in un percorso di crescita che nel tempo potrà darle la forza di guardare al futuro con maggior fiducia e serenità.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, credo sia l’edito avere queste preoccupazioni. Le consiglio di iniziare a coltivare dei rapporti indipendenti da sua madre, cercando attività comunitarie che possano interessarle ma che soprattutto le consentano di stare con altre persone, così da costruire pian piano una sua rete sociale.
Resto a disposizione
Dr.ssa Marina Dattoma
Buonasera signora, io la capisco e mi auguro che lei abbia per lo meno un buon colloquio con se stessa e però questo non è bastevole. Cerchi di comprendere che socializzare è l'unica medicina adatta a ciò che lei ha raccontato in due righe
Le auguro una buona serata
Buonasera gentile Utente, capisco quanto possa essere difficile affrontare la paura della solitudine, soprattutto pensando al futuro senza una figura tanto importante come quella di sua madre. È naturale avere questa preoccupazione, ma ci sono dei passi che può fare già da ora per prepararsi e sentirsi più sicura, anche se la situazione può sembrare opprimente.
Innanzitutto, potrebbe essere utile cercare di rafforzare le relazioni che già ha. I suoi due amici sono una risorsa importante e dedicare più tempo a loro potrebbe aiutare a costruire legami più solidi. Non sottovaluti il valore di questi legami, anche se non sono molti. A volte, avere pochi amici ma sinceri può essere più prezioso che avere tante conoscenze superficiali.
Inoltre, potrebbe essere utile ampliare la sua cerchia sociale. Potrebbe cercare nuove occasioni per incontrare persone, come corsi, attività di volontariato o gruppi che condividono i suoi interessi. Non è mai troppo tardi per fare nuove amicizie, e spesso sono le situazioni più spontanee a creare legami duraturi. Anche se potrebbe sembrare difficile iniziare, investire in nuove connessioni sociali potrebbe aiutarla a sentirsi meno sola.
Altro aspetto importante è coltivare la propria indipendenza emotiva. Le relazioni sono essenziali, ma è altrettanto importante sentirsi bene con se stessi e essere in grado di gestire momenti di solitudine. Prendersi cura di sé, magari attraverso attività che la appassionano o semplicemente riflettendo su ciò che la rende felice, potrebbe aiutarla a sentirsi più forte e preparata.
Infine, potrebbe essere utile cercare di ricostruire qualche rapporto con i parenti, anche se non ha legami stretti con loro. A volte basta un piccolo passo per riavvicinarsi, e potrebbe scoprire che anche quelle relazioni, seppur lontane, possano offrire un sostegno quando se ne ha più bisogno.
In fondo, lei sta già facendo un passo importante nel riflettere su questi temi. Avere consapevolezza della propria solitudine e agire per cambiarla è già un ottimo inizio. Non è mai troppo tardi per creare nuove connessioni e trovare il supporto che le serve, e probabilmente, man mano che queste relazioni si sviluppano, sentirà di avere una rete più solida su cui fare affidamento.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Buongiorno gentile utente e grazie per la sua domanda.
Comprendo profondamente il suo timore. La paura della solitudine e della perdita, in particolare di una persona a noi cara, è una reazione normale e una tematica molto complessa, che deve essere affrontata in modo graduale, anche grazie all’aiuto di un professionista. Un passo fondamentale potrebbe essere quello di rafforzare ulteriormente le relazioni sociali esistenti, provando a dedicargli maggior tempo, approfondendo e costruendo ancor di più i legami con le persone che già fanno parte della sua vita, magari condividendo anche con loro le sue preoccupazioni. Potrebbe, inoltre esplorare la possibilità di creare nuove connessioni e amicizie, attraverso attività che riflettano i suoi interessi. Questi sono solo alcune idee, ma è importante capire quale sia il consiglio più adatto a lei, per poter trovare la sua strada.
Un percorso svolto insieme ad un professionista potrebbe aiutarla ad esplorare in profondità le sue preoccupazioni e paure a riguardo, aiutandola a comprendere meglio le sue emozioni e sentimenti, così da poter scoprire nuove strategie per fronteggiare il suo timore.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza, resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Valsecchi Stefania
Buonasera, credo che possa esserle estremamente utile iniziare un percorso di psicoterapia per analizzare i fattori emotivi e di storia personale che l'hanno portata a questa situazione di relazioni ristrette. Un cambiamento è possibile ed è già un passo in avanti il fatto di riconoscere una fragilità.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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