Sono una donna adulta che si porta dietro due ferite. Essendo brava nella danza,mia madre sin da pi

19 risposte
Sono una donna adulta che si porta dietro due ferite.
Essendo brava nella danza,mia madre sin da piccola mi ha fatto fare danza ma se per caso mostravo svogliatezza mi diceva che ero degna di essere una cameriera o che ero un pezzo di carne che mangia, a soli sei anni.parlargliene non serve,lei abbia le ate,dice che questo me lo ha detto a 10,invece no,e cambia pure le date in cui ho iniziato le attività.
Altra questione è che lei dava i miei giocattoli di nascosto alla figlia di una mia parente ed io mi trovavo di fronte quella bambina che sventolava felice il bottino dicendo che era stata mia madre a darglieli..e anche da ragazzina mi sono trovata davanti una mia vicina con una mia borsa data di nascosto da mia madre.Mi sia un suo parere e ditemi come posso dire a mia madre che non doveva farlo,che non è stato giusto.Soffro molto ancora oggi,non ho ancora elaborato queste cose. Cosa consigliate?
Buonasera gentile Sig.ra.
La relazione con i propri genitori può dare luogo a conflitti e dispute che si protraggono per anni. Questa accade soprattutto perché i genitori non si scelgono e per molto tempo siamo tenuti a conviverci.
Sicuramente sua madre ha fatto tante cose importanti per lei, le ha consentito, almeno in parte, di diventare ciò che lei è adesso. E' altrettanto certo che possa aver commesso degli errori, e che tuttora li commette. L'errore è nella natura umana e i genitori non ne sono immuni. Questo non vuol dire perdonare a prescindere il loro operato, ma cercare perlomeno di accettarlo, riconoscendo allo stesso tempo gli aspetti positivi, che senz'altro ci sono.
il comportamento di sua madre quando lei era una bambina può essere oggetto di discussione e sono sicuro che lei ne soffre davvero. Ma vale la pena effettivamente affliggersi per eventi così lontani nel tempo? E' costruttivo ricostruire quei fatti e rinfacciarseli? Oppure il risultato è solo alimentare nuove dispute e nuove cattive emozioni?
Probabilmente, la soluzione non è nel passato. E' necessario focalizzarsi sul vostro rapporto odierno e cercare di ricostruire una relazione affettiva per cui vale sempre lottare. Come dicevo prima, i genitori sono quelli che abbiamo, non ce ne sono altri, e si deve sempre tentare di comunicare con loro in modo positivo.
C'è sicuramente un modo anche per parlare con lei di tutte le cose che ci ha raccontato. Senza ulteriore dolore e incomprensione da ambo le parti. Ma prima bisogna imparare ad accettare e perdonare, e il primo passo può farlo proprio lei (perché i genitori, un po' più in là con gli anni, faticano di più ad ammorbidirsi).

Le consiglio anche di chiedere un supporto psicologico per comprendere meglio sé stessa e il modo in cui elabora i fatti accaduti. Avere un vocabolario emotivo più esteso l'aiuterà sicuramente a comunicare con più efficacia i suoi sentimenti, i bisogni e le esigenze. Inoltre, con l'aiuto dello psicologo, coltiverà meglio le capacità di accettazione, perdono e compassione, indispensabili per migliorare le relazioni interpersonali.

Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti mi contatti senza problemi, anche online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

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Gentile utente, mi dispiace sentire che ha vissuto esperienze così difficili nella sua infanzia e adolescenza. È comprensibile che queste situazioni abbiano lasciato un impatto duraturo. Affrontare queste ferite richiede tempo e cura, e può essere utile esplorarle in modo più approfondito per poterle elaborare. Con calma e chiarezza potrebbe condividere con sua madre il suo vissuto ed esprimere il suo bisogno di chiarimento, indicando specificamente cosa l'ha ferita e come questo l'ha influenzata nel tempo. Le suggerisco di cercare il sostegno di un professionista della salute mentale essendo un tema particolarmente doloroso, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per affrontare queste ferite in un ambiente sicuro e guidato.
Buongiorno. Il rapporto madre figlia è’ uno dei temi che per ogni donna rappresenta un qualcosa di unico, sia che sia andato (apparentemente) bene, ma soprattutto quando si sviluppano dinamiche relazionali come quelle da lei descritte. Spesso assistiamo in questi rapporti a sentimenti ambivalenti, antagonisti, contraddittori e a volte, sul piano razionale incomprensibili. Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso con uno/a psicoterapeuta che la aiuti ad esplorare la relazione e che non la tenga ostaggio in una situazione di stallo poco evolutiva, alla fine non solo per lei, ma per entrambe.
Cordiali saluti
Gentile Signora,
La situazione che sta vivendo è senza dubbio ancora oggi emotivamente spiacevole, sebbene si cresca e ci si rafforzi si resta sempre figli, e quei dolori sembrano far male proprio come quando si era bambini. Un percorso di terapia può aiutarla con il suo dolore nei confronti di sua madre, e glie lo consiglio, ma non potrà cambiare sua madre. Lei può lavorare su di lei e cercare di stare bene anche se ha una madre che non è in sintonia con lei o le sue scelte. Se vorrà intraprendere un percorso per il suo benessere, mi contatti pure,
Un caro saluto
Dott.ssa Sole
Buonasera,
se se la sente le consiglierei di parlarne con sua madre, senza aspettative, ma con l'obiettivo di esternare questo dolore che sente e che ha portato dentro di sè fino ad oggi.
Dato che scrive di non aver ancora elaborato questa sofferenza, le suggerirei anche la possibilità di iniziare un percorso psicologico, così che possa condividere i suoi vissuti con una figura professionale che non la giudicherà e che la potrà aiutare a stare meglio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
In realtà nella sua richiesta è nascosto anche il primo step che dovrebbe fare: elaborare. Elaborare non significa pensarci su. É un lavoro molto più profondo, fatto di nessi e considerazioni. Farlo in autonomia spesso porta a bias, errori cognitivi: magari ci si focalizza su un pensiero che non viene messo in discussione ma si radica. Le dinamiche genitoriali tendono a creare questi attriti o difficioltà. Ma senza un'elaborazione profonda, qualsiasi intervento cognitivo o comportamentale sarebbe una sterile soluzione. Anche perchè si ricordi che parliamo del suo benessere, della sua salute e non quello di sua madre.
Cara utente, quando sentiamo che ci è stato fatto un torto, che è stata commessa un'ingiustizia nei nostri confronti questo è molto doloroso, il fatto inoltre che la persona che l'ha ferita sia sua madre ancor di più. Tuttavia, è anche vero che i genitori non possiamo sceglierli, ed in quanto esseri umani fallibili ed imperfetti come tutti sbagliano anche loro. Non so dirle se parlare oggi di ciò che è accaduto nel vostro passato possa concretamente portare un cambiamento, potrebbe però raccontare a sua madre come l'ha fatta sentire e come si sente oggi rispetto al vostro rapporto. Spostare il focus sulla vostra relazione madre figlia più che sui fatti in quanto tali. rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, leggendo le sue parole è possibile comprendere la sua fatica e i vissuti derivanti dai comportamenti di sua madre, che ancora oggi sembrano far male come allora.
Come ha giustamente scritto lei, ciò che consente di stare nel presente è l'elaborazione di ciò che è successo nel passato; elaborare significa prendersi cura dei suoi vissuti da bambina, ritornare mentalmente ed emotivamente a quei momenti guardandoli però con lo sguardo adulto che ora le appartiene. Potrebbe essere un percorso lungo e impegnativo, ma dare significato a ciò che abbiamo vissuto e curare le nostre ferite è ciò che consente di evolvere e vivere pienamente il presente.
Un caro saluto, Dott.ssa Diane Zanella

ChatGPT
ChatGPT
Mi dispiace sentire che stai affrontando un periodo così difficile. È positivo che tu stia già cercando supporto psicologico, poiché è un passo importante per affrontare la dipendenza affettiva e l'elaborazione del lutto.

Una strategia che potrebbe aiutarti è concentrarti sulla tua crescita personale. Cerca di riappropriarti delle tue passioni, interessi e attività che ti rendono felice. Inoltre, lavora sulla tua autostima e impara a trovare la felicità anche al di fuori di una relazione.

Ridurre i contatti con la tua ex potrebbe essere una scelta saggia per un certo periodo. Limita le interazioni e concediti il tempo di guarire. Impara a canalizzare le tue emozioni in modi positivi, magari attraverso l'esercizio fisico, la meditazione o l'arte.

Sarà importante anche lavorare sulla gestione delle tue emozioni. Riconosci i momenti di gelosia o ansia e cerca di capirne le radici. Un professionista potrebbe aiutarti ad esplorare queste emozioni in modo più approfondito.

Ricorda che la guarigione richiede tempo, e ogni piccolo passo verso il recupero è un progresso. Continua a seguire il percorso con il supporto della tua psicoterapeuta e cerca di essere gentile con te stesso durante questo processo.
Gentile utente, dalle sue parole si comprende benissimo la sofferenza che queste due eventi del passato (e magari anche altri nel corso della sua crescita) hanno su di lei.
Potrebbe essere molto importante per le approfondire con uno psicoterapeuta le sue esperienze traumatiche passate; in tal modo potrà affrontare sua madre, dicendole tutto quello che non è riuscita a dirle fino ad ora.
Cordialmente.
Dott. Lorenzo Biagioni
Mi dispiace molto che lei abbia vissuto esperienze così dolorose e frustranti durante la sua crescita. È comprensibile che ciò abbia avuto un impatto significativo sulla sua vita e sulle sue emozioni.
Prima di tutto, è importante che lei prenda in considerazione il suo benessere emotivo. Questi episodi possono aver generato ferite profonde e influenzato il suo modo di vedere se stessa e le relazioni. Cerchi, se possibile, il supporto di uno psicologo o di un professionista che possa aiutarla a elaborare questi eventi, a comprendere come abbiano influenzato la sua autostima e a trovare modi per superarli.
Per quanto riguarda la conversazione con sua madre, potrebbe essere utile trovare un momento tranquillo e privato per esprimere i suoi sentimenti. Potrebbe iniziare dicendo quanto lei si senta ferita da quei momenti del passato e come quegli episodi abbiano lasciato un segno profondo sulla sua vita. Sottolinei che è importante per lei affrontare e elaborare queste esperienze per poter andare avanti.
È comprensibile che sia difficile affrontare questo tipo di conversazione, quindi potrebbe essere utile preparare le parole in anticipo e concentrarsi sul comunicare i suoi sentimenti piuttosto che incolpare o accusare. Spiegare come quelle azioni abbiano influenzato negativamente la sua vita e il suo benessere potrebbe aiutare sua madre a capire l'importanza di affrontare questo argomento.
Ricordi sempre che è importante il suo benessere emotivo e che prendersi cura di se stessa è una priorità. Se la situazione diventa troppo difficile da affrontare da sola, cercare il sostegno di uno psicologo o di un consulente potrebbe essere di grande aiuto.
Buonasera. Nel suo racconto c'è già un tassello fondamentale ossia la consapevolezza che questi episodi lei non gli ha ancora elaborati quindi sono ferite ancora molto dolorose.
Prima ancora di poter condividere con sua mamma come questi episodi l'hanno fatta soffrire, è necessario che lei stessa possa prendere contatto con questo dolore in un percorso terapeutico. Condividere e rivivere i pensieri e le emozioni che quelle quelle esperienze le evocano nel suo presente, è un primo passo necessario per accogliere quei vissuti. In psicoterapia si coopera nella relazione terapeutica per scrivere una storia nuova proprio perchè uno degli obiettivi è quello di imparare a stare con la nostra sofferenza ma comunque riuscire a vivere la vita che si vuole.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente,
mi dispiace per queste ferite che porta dietro da tanti anni. I genitori, come molti colleghi hanno sottolineato, non si scelgono, ed anche se possiamo comprendere come attivare una comunicazione il più serena e costruttiva possibile non è detto che di fronte a lei trovi un ascoltatore pronto a comprendere quelli che lei ha letto come errori che le hanno causato dolore e sofferenza. Purtroppo il passato non si cambia. Lei stessa dice che una parte del lavoro deve essere quella di elaborare ciò che ha vissuto, capire se possono esserci diversi punti di vista e motivazioni, si è mai chiesta cosa vorrebbe ottenere dal confronto con sua madre? Come si manifestano queste ferite oggi?
Il primo passo potrebbe essere quello di affiancarsi ad un professionista proprio per elaborare e comprendere questa cose, far riemarginare quelle ferite (che lasceranno la cicatrice, ma non sanguineranno più) e solo successivamente, con le idee chiare e le proprie risorse attive, capire in che modo è possibile confrontarsi per poter esprimere la propria sofferenza.
Con i miei migliori auguri,
Dott.ssa Aisha Battelini
Buongiorno! Posso capire come lei si senta, le dinamiche relazionali con i propri genitori ruotano intorno a meccanismi e schemi disfunzionali che vanno dalla colpa alla paura, dalla rabbia alla tristezza.
Dietro un "cosa devo fare?" ci sono già freni autoimposti e risposte implicite che lei stessa si sta dando. Tenga in considerazione che tutto ciò è normalissimo.
La sua situazione porta con sé alcuni suoi bisogni che vengono realizzati a fatica, proprio a causa di questi schemi che a lungo andare rischiano di farsi sempre più rigidi.
Sarebbe opportuno parlarne in seduta ed intraprendere un percorso di supporto psicologico per esplorare al meglio le dinamiche sottostanti con il fine di trovare soluzioni utili alla risoluzione del problema che presenta.
Le auguro un grosso in bocca a lupo.
Dott.Francesco Mangiafico - Psicologo
Buonasera cara utente, come prima cosa si percepisce tutta la sua frustrazione e quanto queste ferite che riporta siano per lei ancora aperte e dolorose. Quanto abbiano inciso sulla sua crescita e siano ancora presenti nelle sue dinamiche relazionali. Le ferite percepite dalle figure di riferimento hanno bisogno di tempo per essere guarite. Quello che sento di dirle è prima di tutto grazie e complimenti a lei per aver esposto qui il quesito prima di parlare direttamente con sua madre e magari e magari poter intensificare il dolore di quella ferita. Sento di dirle anche e di consigliarle di intraprendere un percorso personale, così troverà sicuramente il modo per sanare prima la sua ferita e poi poter parlare con sua madre nella maniera giusta. Se ha già condiviso tutto questo, è anche pronta per affrontare un percorso.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione,
Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Penso che sia importante per lei riuscire a parlarne e liberarsi da un peso che sembra portare da anni e che non la fa vivere serenamente. Per quanto riguarda il "come" le direi di dirlo così come lo ha detto qui, con semplicità e chiarezza e facendo capire soprattutto l'aspetto emotivo e l'impatto che questi fatti hanno avuto e hanno sulla sua vita. Dott.ssa Bonomi
Buongiorno, grazie per la sua condivisione.
Le esperienze dell'infanzia che racconta sembra portino ancora con sé dei vissuti emotivi pregnanti. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a rimettere il passato nel passato così che non vi sia più un impatto sul suo benessere di ora.
Dott. Ssa Chiara Carraro
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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