Sono un ragazzo, ho 19 anni e frequento l’università telematica quindi seguo le lezioni e faccio gli es

19 risposte
Sono un ragazzo, ho 19 anni e frequento l’università telematica quindi seguo le lezioni e faccio gli esami direttamente da casa.
Sono un ragazzo timido, introverso e riservato; faccio fatica a relazionarmi con gli altri infatti non ho tantissimi amici
(anzi praticamente ho solo un amico), non riesco a parlare con le ragazze perché mi vergogno, a scuola parlavo poco con i miei compagni e non esco quasi mai di casa da solo perché non avendo amici esco solo con i miei genitori.
Scrivo perché ho un problema particolare e soprattutto strano per l’età che ho infatti anche se 19 anni ancora non riesco a pulirmi il sedere da solo.
I miei genitori nel corso degli anni hanno cercato tantissime volte di farmelo imparare ma io non ho mai voluto impararlo sia perché non mi sono mai sentito pronto a farlo sia perché mi schifo di venire a contatto con le feci, e quindi fino a oggi mi ha sempre pulito mia mamma.
Ho fatto anche alcune sedute da uno specialista e qualche risultato si è visto. Il problema si ripresenta in caso di feci molli, che ancora oggi mi faccio pulire da mia mamma perché io da solo non ci riesco.
Ormai vorrei diventare indipendente perché è diventato molto ma molto imbarazzante farsi pulire il sedere dalla mamma a questa età e soprattutto quando capita fuori casa. Potreste aiutarmi a capire cosa potrei fare?
Buongiorno, grazie per aver condiviso qualcosa per cui si sente di provare imbarazzo. Comprendo il suo desiderio di indipendenza, se lo specialista di cui parla è uno psicologo quello che può fare è riprendere il percorso con quest'ultimo avendo visto dei risultati positivi rispetto alla difficoltà che ha descritto. Un saluto

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Salve, consideri la possibilità di ritagliarsi uno spazio d'ascolto, avviando un percorso psicologico al fine di approfondire ed indagare la situazione che riferisce.
Cordiali saluti, Dott.ssa FM.
Salve, Mi dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto tutto ciò possa generare sofferenza in questo momento. Ritengo importante avviare il percorso psicologico sia per le difficoltà citate nella igiene personale sia per ciò che concerne l'aspetto sociale, al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti di difficoltà. Potrebbe esserci secondo lei la paura di provare disgusto di fronte a qualche elemento di consistenza molle? Paura di contaminazione?
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi io suo vissuto emotivo. Perché ha interrotto la terapia precedente? Scrive che si stava trovando bene, è successo qualcosa?. Rimango a sua disposizione, anche online.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera,
comprendo la difficoltà che sta sperimentando nel sentirsi così! La invito a prendersi cura di questo nel percorso di psicoterapia per approfondire e comprendere meglio cosa le sta succedendo.
I miei cari auguri,
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Le consiglio di riprendere la terapia interrotta, provi anche online all'inizio se non si sente di farlo di persona
Salve comprendo bene la sua sofferenza e il disagio che prova. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo, che possa essere quello che lo ha già seguito o un nuovo specialista, per aiutarla a comprendere e superare i suoi blocchi.
Buona giornata,
Rosa Ascione
Buonasera, dalle sue parole si percepisce un disagio che le crea sofferenza , posso consigliarle di continuare la terapia psicologia che in qualche modo aveva giovato la situazione. L'indipendenza è importante a questa età e se sente il bisogno di averla è giusto che lei cerchi di applicarsi affinchè ciò avvenga. Rimango a sua disposizione, anche online. Dottoressa Domitilla L'Abbate
Salve. Riprenda la terapia che stava facendo se ha avuto miglioramenti.
Può superare il problema solo affrontando la causa. Distinti saluti
Buongiorno, il problema che ci riporta è legato all’indipenza e forse a un bisogno di restare dipendente da sua mamma. Il discorso è complesso, si rivolga a qualcuno o continui la terapia interrotta. Io le consiglierei uno psicoterapeuta sistemico-relazionale.
Saluti
Dott. Ssa V. Barucci
Salve come già detto dai colleghi deve assolutamente riprendere la psicoterapia. La sua autonomia è molto minata e se non interviene subito rischia di protrarre questa situazione.
Agisca subito meglio con un terapeuta sistemico-relazionale ed anche specializzato in E.M.D.R.
DOTT.SSA MILVIA VERGINELLI
Buonasera, è necessario che faccia un percorso psicologico che l aiuti ad uscire da una forte dipendenza materna e da questa fobia delle feci.Non si scoraggi e chieda di percorre re un percorso psicologico che le permetta di evolvere e sganciarsi da queste tematiche legate alla sua infanzia Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buonasera. Mi spiace per la difficoltà che sta attraversando. L'indicazione che sento di volerle dare è quella di riprendere il percorso psicologico iniziato, dove dice c'erano stati dei miglioramenti, oppure, di iniziarne uno nuovo eventualmente.
Ad ogni modo è importante a mio avviso che si permetta di lavorare sulle difficoltà descritte attraverso uno spazio in cui, nel rispetto di tutto il tempo e la gradualità che le serve, possa esplorare più a fondo gli aspetti che la ostacolano nel raggiungere la propria autonomia ed individuare le risorse attraverso le quali poter superare le sue difficoltà, accrescendo la propria indipendenza ed il proprio benessere a livello personale e relazionale. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente buonasera, potrebbe esserle molto utile un percorso psicologico con un'esperta anche su una piattaforma online. In questo modo potrebbe indagare tematiche che riguardano il rapporto con la madre e il suo bisogno di autonomia rispetto a lei, i confini da rispettare. Spesso, la diade madre-figlio diventa il modello di una relazione che non può sopportare alcuna forma di separazione. Potrebbe essere utile trovare delle forme più generative ed espansive all'interno delle sue relazioni e anche delle strategie più efficaci nell'area dell'autonomia personale e sociale.
Rimango a disposizione, anche per un consulto online.
Cordialmente, D.ssa Violeta Raileanu
Gentile utente, da quello che scrive sua madre la aiuta a gestire qualcosa di sé che vive come disgustoso così come la famiglia, lo stare in casa, la aiutano a gestire la vergogna che vive nei rapporti interpersonali e la scarsa autostima. La scelta stessa dell'università telematica va a sostenere questo suo modo di gestire le difficoltà che vive all"'esterno".
Le consiglio di valutare un percorso di psicoterapia, così che possa trovare l'aiuto necessario per comprendersi e per perseguire il suo naturale bisogno di autonomia e crescita.
Resto a disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Gentile utente di mio dottore,

è comprensibile il suo desiderio di indipendenza, riprenda il percorso con lo specialista con cui aveva cominciato la psicoterapia visti i risultati positivi rispetto alla difficoltà che ha descritto, potrebbe nel tempo raggiungere l'obiettivo tanto sperato.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve, credo che sia importante e urgente per lei continuare la psicoterapia soprattutto se ha ottenuto risultati positivi. Se non fosse possibile proseguire con lo stesso specialista, suggerirei un percorso che coinvolga la sua famiglia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
puoi iniziare a trasformarti in una persona indipendente e autonoma, capace di badare a se stesso a casa e fuori casa e finalmente prendere il controllo della tua vita per realizzare i tuoi progetti: lavorativi e relazionali.

Se hai già superato parte del problema con una tipologia di feci, potresti trasformare lo schifo che provi verso quelle più molli in una normale azione volta alla cura del tuo corpo. Forse qui non riesco a spiegarmi bene: potresti rivolgerti allo psicologo con cui hai già fatto passi in avanti o contattare qualsiasi altro presente su questa piattaforma miodottore.it. buona vita
Buongiorno,
il mio consiglio è di intraprendere quanto prima un percorso di supporto psicologico (o di riprendere quello iniziato precedentemente) al fine di comprendere concretamente qual è la motivazione per la quale avverte questa resistenza all'autonomia e successivamente quali strategie concrete mettere in atto fin da subito per uscire da questa condizione che contrasta con il suo processo evolutivo. A disposizione per ogni ulteriore eventuale necessità. Un saluto, Dott.ssa Michelle Borrelli

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