Sono un* ragazz* di 25 anni. A febbraio ho iniziato un percorso di psicoterapia; scelta dovuta a cau

17 risposte
Sono un* ragazz* di 25 anni. A febbraio ho iniziato un percorso di psicoterapia; scelta dovuta a causa di un forte stress da studio universitario. Ho mollato la psicoloterapeuta dopo circa 7 sedute, da quando ho notato che il mio malessere si faceva sempre più intenso. Prima di mollare, ho scritto allo psicoterapeuta per comunicargli la mia scelta. Bene, non l'ha accettato, anzi, mi ha risposto dicendo di andare dal mio medico di base a farmi prescrivere "qualcosa di chimico" Da quando ho iniziato il percorso con questa persona, ho iniziato ad avere attacchi di panico. Ora ho paura a fare le cose che mi piacciono, tipo organizzare le vacanze estive o dare gli esami all'università. Come dovrei procedere? Grazie
Salve, mi dispiace perché posso comprendere lo stato d'animo connesso a questa situazione. Credo che la collega o il collega volesse indicarle una strada alternativa o complementare alla psicoterapia per risolvere i suoi problemi, sarebbe però opportuno cercare di capire come mai tale risposta abbia scatenato in lei paziente una reazione così forte e quali valutazioni questa situazione abbia generato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno.
Per rispondere alla sua domanda diretta, non dovrebbe farsi demoralizzare da un'esperienza negativa e riprovarci perché la psicoterapia o il sostegno psicologico le possono essere molto utili per risolvere le sue difficoltà.
Per quanto riguarda i temi della farmacoterapia e del malessere diventa complicato trattarli qui in poche righe; le direi che rispetto al primo, é difficile esprimersi senza conoscere la sua situazione e, rispetto al secondo, che é un tema delicato che però, affrontato, può portare benefici.
Cordiali saluti
Gentile, comprendo il disagio dovuto alla situazione. Nei percorsi di psicoterapia è utile soprattutto confrontarsi col proprio terapeuta rispetto alla relazione e a come si vive il percorso, in modo da poter comprendere cosa scatena il malessere e lavorarci insieme, anche individuando delle strade alternative o complementari. La terapia farmacologica è utile sopratutto se inserita in un percorso psicologico più ampio, che le possa dare la possibilità di occuparsi dei suoi pensieri e dei suoi stati d'animo in un clima di fiducia in cui possa sentirsi a proprio agio. Resto a disposizione. Dott.ssa Emanuela Inguscio
Salve, innanzitutto bisognerebbe capire la causa ma poi hai mai provato l ipnosi? Resto a disposizione cordiali saluti dottoressa Marilena Santonicola
Buonasera, come mai ha interrotto dopo 7 sedute? Probabilmente dovrebbe riflettere se riprendere un percorso con la stessa persona o magari con un'altra. I farmaci se necessari possono essere utili ma non risolutivi. Un caro saluto
Buongiorno, se si è trovato male le consiglio di provare ad affrontare la questione di persona e non mandando una email, se poi dovesse constatare che la difficoltà a proseguire riguarda un'incompatibilità con quella persona varrebbe la pena cambiare. I farmaci non sono per forza da demonizzare ma magari sono stati proposti nel modo sbagliato.
Affrontare i propri fantasmi è un percorso faticoso e doloroso che a volte si intensifica proprio quando finalmente iniziamo a confrontarci con loro. Il suo stare peggio potrebbe essere dovuto proprio al lavoro su stesso che stava effettuando. Le consiglio di non mollare, non è semplice ma solo affrontando le nostre difficoltà possiamo superarle.
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Buongiorno, da ciò che scrive sembra che lei associ l'inizio della sua terapia con l'aumento dei sintomi, come se la cura avesse peggiorato il quadro. Probabilmente sarebbe utile analizzare le idee inconsce, i timori, i vissuti più confusi rispetto ad un percorso di cura. Per gli attacchi di panico può essere utile unire percorso di psicoterapia e farmaci, dopo una visita psichiatrica accurata per stabilire quali medicine facciano al caso suo. Rimango dell'idea che per affrontare le cause del malessere, un percorso di psicoterapia sia comunque fondamentale. Riprovi con un altro dottore se ritiene di non essersi trovato bene.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente,

la psicoterapia sollecita la possibilità di far emergere vissuti ed emozioni molto forti, che spesso possono tradursi in piccoli sintomi come quelli da lei descritti. In alcuni casi l'agitazione e le emozionalità divengono talmente forti da non consentire l'avanzare di un percorso terapeutico come è successo nel suo caso, e in tali situazioni una leggera prescrizione farmacologica può aiutare il paziente nel proseguire il lavoro psicoterapico. L'indicazione sarebbe quella di continuare il percorso psicoterapeutico iniziato, affinché possa meglio approfondire le sue problematiche prendendosene cura sin tanto non saranno risolte. La psicoterapia produce i suoi effetti benefici nel tempo; durante il processo terapeutico possono esserci fasi in cui sembra si stia peggio, questo è del tutto normale, ma alcune regressioni devono esser viste come una piccola rincorsa prima di fare ulteriori salti in avanti. In bocca al lupo per il suo futuro.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, deve tenere presente che l'acuirsi dello stato di sofferenza o dei sintomi fa parte, in alcuni casi, del processo di cura.
Qualcosa di chimico è qualcosa di un po' vago.

Un saluto
LM
Buongiorno è difficile valutare da questi pochi dettagli.
Posso dirle che può succedere di stare male all'interno dei percorsi:sentire , permette di elaborare. Questo però non succede a tutti nello stesso modo e va valutato caso per caso.
Bisogna anche dire che non tutti gli abbinamenti terapeuta -paziente sono uguali.Ci sono ottimi incontri e altri che non vanno.
Le suggerisco di non rinunciare all'idea di un percorso. Può pensare ad un altro psicoterapeuta.Penso,però, che sarebbe molto utile per lei chiudere il precedente percorso incontrando di persona il precedente terapeuta:comunicare via messaggio non lascia davvero modo di spiegarsi a nessuno dei due.
Daniela Bianchi
Buongiorno
Come prima cosa bisognerebbe fare chiarezza sul suo malessere e sulla causa.
Nessun problema può prevaricare sullo stile di vita e la quotidianità.
Può tentare con una terapeuta che le dà più fiducia.
Sono disponibile a colloqui online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile ragazz*, mi spiace per la sua condizione di stress e di intensità crescente (...) la terapia intrapresa con la collega non si collega necessariamente all'aumento del disagio che sente tuttavia sembra non essersi creata quell'alleanza/fiducia necessarie per procedere con il percorso di terapia personale. Si dia la possibilità di intraprendere un nuovo percorso. Un caro saluto e rimango a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa
Buonasera!
Talvolta (anzi sarebbe auspicabile in base alla mia esperienza di terapeuta), in seguito alle sedute di psicoterapia, il malessere può aumentare e questo accade perchè andiamo a "toccare" argomenti, paure, tensioni, che spesso abbiamo lasciato lì silenziose a sedimentare, mentre parlare, può e deve riportare tutto in superficie affinchè i traumi vissuti possano essere rielaborati e si possa tornare a vivere la propria vita con il giusto equilibrio!
Buonasera.
Il cliente può fare quello che vuole. Noi come terapeuti possiamo, del resto, accettare solo quello che l'assistito decide di fare: possiamo arrabbiarci, restarci male e via dicendo, ma queste sono tematiche che vanno affrontate coi nostri Supervisori - e non col cliente.
Purtroppo ha avuto un pessimo feedback con la psicoterapia. Ahimè, succede da sempre, sin dai tempi di Freud e poi gli altri fondatori dei vari indirizzi psicoterapeutici.
Si prenda del tempo, quello che Le serve. Eviti i sensi di colpa e tutto quanto possa penalizzarl*.
Tenga presente che il cervello tende per sua natura ad adattarsi all'ambiente nel modo migliore possibile per l'organismo stesso, quindi anche nel suo caso una soluzione si troverà. Non lo dico io, ma le molte ricerche scientifiche fatte ed in corso.
Non si perda d'animo. Sia egoista. Pensi a sé stess*.
Cordiali saluti,
Bruno Marzemin
Salve, è comprensibile il suo malessere. Ma lei aveva espresso il suo crescente malessere allo psicoterapeuta prima di mollare? Lei ha mollato anche un pezzo di sè, senza poter capire cosa stava succedendo. Quando si ha un problema con lo pstp se ne deve parlare, perchè si va lì per questo. poi dopo aver chiarito uno se ne può anche andare. Lo dico nel suo interesse perchè queste esperienze lasciano male e creano sfiducia. A questo punto mi sento di dirle di provare un percorso con un'altra persona, sentire bene come si sente in seduta e comunicarlo. Buon lavoro! Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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caro utente, mi dispiace che la terapia lo abbia lasciato con piu' preoccupazioni rispetto a quando ha cominciato il percorso. A volte ci vuole del tempo per trovare il giusto approccio e il terapeuta adatto. Le consiglio di cominciare la terapia con un altro professionista per avere il giusto supporto. Non si scoraggi, a volte il malessere può aumentare in terapia perchè si affrontano temi profondi. Ma è comunque fondamentale trovarsi a suo agio con il terapeuta. Parlare con un altro professionista potrebbe farla sentire meglio, non è raro cercare un pò prima di trovare la persona piu' adatta a noi

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