Sono un appassionato di tennis e da circa due mesi soffro di epicondilite al gomito destro. Durante

13 risposte
Sono un appassionato di tennis e da circa due mesi soffro di epicondilite al gomito destro. Durante l' ultimo mese ho fatto 5 sedute di onde d'urto, ma non ho ancora risolto il problema. Il mio fisioterapista non mi ha imposto di evitare di giocare durante il trattamento e io, quindi, ho continuato a giocare un paio di volte a settimana, avendo la sola accortezza di non giocare entro le 72 ore dalla seduta. È per questo motivo che, secondo voi, non ho ancora avuto i miglioramenti sperati? Mi conviene sospendere per un certo periodo l'attività?
Considerate che mi rimane da fare un' ultima seduta di onde d'urto per completare il ciclo di 6 sedute massime, oltre le quali il fisioterapista mi ha detto di non andare.
Grazie anticipatamente per i consigli che mi vorrete dare
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono? Senza impegno economico
Grazie

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Buonasera, in caso di tendinopatia si consiglia spesso di non sospendere completamente l'attività fisica, ma di fare attenzione ad un paio di accorgimenti che potrebbero farla stare meglio nel breve periodo.
Quindi il problema non è tanto il giocare a tennis, ma il non aver fatto esercizi specifici e non aver tenuto sotto controllo il dolore durante le partite.
Buonasera, bisogna capire come sta andando il problema. È migliorato dall'inizio dei trattamenti? Se la risposta è sì può stare tranquillo e continuare e vedrà che la situazione si risolverà. Se invece non ha avuto nessun miglioramento conviene parlare con il fisioterapista che la segue per modificare il tipo di trattamento.
Cordiali saluti
Buongiorno, si confronti con il suo fisioterapista o con un maestro per valutare gesto tecnico e peso della racchetta.
Rimango a disposizione per ulteriori consigli.
Salve, in questi casi la sospensione dall'attività sportiva è indispensabile per favorire i processi di guarigione ed evitare ulteriore sovraccarico. Consiglio visita osteopatica per inquadrare e gestire al meglio il problema che potrebbe essere a monte, ovvero in zona cervicale. Saluti
Buonasera, molto spesso le problematiche di epicondilite nascondono una matrice a livello cervicale e della spalla. In primis ne ho sofferto e scoperto che era una problematica che partiva dalla spalla e si accentuava nel movimento del servizio. Da istruttore di tennis le consiglio di abbassare la tensione delle corde o se utilizza un monofilo andare verso un modello meno rigido o un multifilo, qualora avesse un telaio vecchio spesso si sfibbra anche se all'apparenza non è danneggiato aumentando le vibrazioni a carico delle articolazioni. Da fisioterapista/osteopata le consiglio di chiedere al suo terapista di andare a valutare anche eventuali altre problematiche a livello della spalla, cervicale, mano.
Per ulteriori informazioni rimango a disposizione
Cordiali saluti.
salve, ti consiglio un trattamento osteopatico, in quanto nei casi di dolori nevralgici è importante anche trattare la zona di origine del nervo stesso, nel tuo caso la cervicale e la zona craniale. inoltre bisogna valutare le disfunzioni articolari di tutto l'arto superiore , trattandole con tecniche articolari e migliorare la tensione muscolare e la circolazione vascolare dello stesso. se vuoi puoi contattarmi, mi trovo a roma zona trastevere e tuscolana. cordiali saluti.
Buonasera, innanzi tutto posso dirle che l'epicondilite è un po un termine cappello, indica tutta una serie di cose ma niente nello specifico, bisognrebbe capire il dolore da dove origina. Secondariamente poi le onde d'urto sono raramente efficaci in questo tipo di condizione, bisogerebbe capire bene il quadro dolorifico per capire l'approccio migliore. Servirebbe una visita da un collega terapista manuale che si occupi di gomito, se mi dice dove abita le giro qualche contatto.
Buonasera, come già le hanno consigliato, oltre alla correttezza o meno del percorso terapeutico intrapreso (le onde d'urto da sole aiutano ma non fanno certo miracoli), le consiglio di intervenire da subito sulla racchetta, in particolare valutando tipologia di corde, tensione delle stesse, dimensione del manico, bilanciamento e peso della racchetta,.. Questi sono tutti fattori determinanti nell'insorgenza dell'epicondilite e se non vengo in primis risolti questi difficilmente la fisioterapia potrà portarla a grandi risultati. La saluto cordialmente.
buonasera , sarebbe utile cercare arrivare alla causa del problema e quindi controllare bene intanto la racchetta , corde manico .... come le hanno già consigliato, ma anche eventuali blocchi nella zone cervico dorsale.Molto spesso i problemi del gomito sono dovuti a malfunzionamento bio meccanico della catena muscolare, sarebbe utile controllare se nel gesto tecnico utilizza a dovere tutta la muscolatura e non solo quella del braccio per evitare sovraccarichi del gomito. Spero esserle stato utile buon recupero.
A supporto delle onde d'urto lavori molto sui muscoli interessati soprattutto in contrazione eccentrica e valuti articolazioni distali e prossimali insieme al suo fisioterapista.
A sua disposizione
Dott.ssa Anna Baldi
Gentilissimo, tenga conto che l'epicondilite è il riflesso compensatorio disfunzionale posturale di altri distretti all'interno dell'unità psicofisica. Ecco perché le consiglio una visita posturologica, così da evidenziare eventuali compensazioni disfunzionali in atto e rieducarle in modo funzionale. Quindi non solo eliminando l'infiammazione, ma correggendo i movimenti che la innescano. Inoltre all'interno di questa valutazione, chiaramente bisogna verificare anche il gesto atletico (in questo caso del gioco del tennis).
Un esempio molto semplice che posso fargli è il seguente: se una persona gli piace correre, ma ha una deambulazione posturale disfunzionale, è ovvio che la sua corsa sarà un'accentuarsi della compensazione. posturale disfunzionale in atto. Inoltre ma non per ultimo, tenga conto che il corpo è l'espressione fenomenica di come viviamo dentro di noi, quindi anche del nostro gesto atletico.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Salve. Penso che, durante un ciclo terapeutico, vada rispettato l'impegno che il nostro organismo sta investendo per la sua guarigione. La guarigione è un processo, e, in quanto tale, va sostenuto dalla stessa persona coinvolta in questo percorso. Il riposo è uno stato fisico che in fase di cura favorisce il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalle terapie stesse. Fatta questa premessa, vorrei anche dirle che il processo di cura e guarigione è un processo nel quale il soggetto è parte attiva e, dunque, le "onde d'urto", pur potendo far parte integrante di un "progetto terapeutico", non possono ritenersi da sole, come unico rimedio, sufficienti per innescare il "processo di guarigione".
Spero di essere stata chiara nelle mie considerazioni.
A disposizione, se voglia approfondire la questione,
cordialità,
Alessia C

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