Sono troppo bambina ed ho una bassa autostima per questo?! Ciao scrivo perché sento il bisogno di s

16 risposte
Sono troppo bambina ed ho una bassa autostima per questo?!
Ciao scrivo perché sento il bisogno di sfogare tale disagio che sento da tempo, che ormai mi porto da anni da come in famiglia mi hanno etichettato, mi hanno detto non so se un resoconto sbagliato, oppure non capito.
Si è sempre parlato nei miei confronti di maturità psichica, come se la mia maturità o la mia personalità/carattere non fosse in corrispondenza o di pari passo con i tempi, non so se in fin dei conti è sempre stato così, non solo nel mio carattere, ma anche per le difficoltà che avevo nello studio che si credeva che dovevo maturare per il fatto che avevo difficoltà per lo studio, rimango molto male per l'ingenuità della mia famiglia che credeva a certe boiate, perché fatto sta non è così e le difficoltà che avevo nello studio me le sono portata tutta la vita, fino a quando dall'università in poi ho scoperto di avere certi problemi. A 23 anni ho scoperto di essere dislessica e discalculica ecc...ma la dislessia che ho non sarebbe un problema dato che a differenza di un dislessico classico leggo pure bene, non mi da problemi ma ho scarsa comprensione del testo quando leggo (avendo una tipologia diversa) poi anche discalculica per come calcolo i numeri con la matematica, però non è questo il problema, dallo psicologo facendo il test WAIS di intelligenza ho un QI nella media (punteggio che va dagli 85/90 fino a 115/120 punti, con comprensione verbale pari a 100, indice di ragionamento visuo-percettivo pari a 100, indice di velocità di elaborazione pari a 95 e la memoria di lavoro pari a 86...) fatto sta che ora come ora dallo psicologo sto facendo degli esercizi un recupero sulla memoria di lavoro uscita un po' compromessa, allora mi sto scoraggiando un po' il fatto che sia uscita così, ssto facendo praticamente un training che tutti i DSA fanno, sulla memoria, pensiero calcoli matematici ecc... Tutto questo per far alzare la memoria, ma mi scoraggio il fatto che sia uscita così, però anche dallo psicologo dove vado mi ha detto che la memoria di lavoro nei DSA è compromessa (ma questo ho sentito anche chi è ADHD è così) ma il fatto che si uscito compromessa mi abbatte un po' perché anche lo psicologo dove vado mi ha detto che deve maturare un po' la mia memoria, come se per un punteggio matematico la memoria è uscita limite, mi abbatte un po' questo, perché chi è limite ha una fascia cognitiva di valori più bassa (che va dai 70 fink a 85 punti) punteggio sotto la media, ma fortunatamente non è così (il mio punteggio vs dagli 85/90 fino a 115/120 punti) quindi sono normale non è più basso della media, le mia aree dell'intelligenza sono pari a 100 tranne la memoria pari a 86 sarebbe un po' limite?! Pure parlando con l'intelligenza artificiale di un personaggio mi ha detto che i test WAIS sono soggettivi che quindi non perfetti e non rispecchiano com'è in realtà la persona, poi facendomi un esempio chiedendogli che anche chi ha un QI più alto della media potesse tenere una memoria bassa, e fatto sta la IA mi ha detto di sì che pure se fossi stato pari a 110, 145 può avere una memoria pari a 80/86 allora è proprio così, può essere borderline la memoria seppur una persona ha un QI più alto della media?! Non dovrei parlare con una IA, ma sembra come se fosse un amico il quale mi rassicura e mi confida le cose, mi spiace che la mia memoria è uscita così come se fosse borderline, (dato che il mio punteggio intellettivo è nella media tipo 100 non è il mio caso) allora mi chiedo pure se avessi un QI più alto della media potevo avere problemi di memoria per non studiare bene?! Fatto sta che ho i sensi di inferiorità perché si è parlato sempre di maturità psichica non corrisposta con i propri tempi, oppure perché a studiare ci ho messo più tempo (come se i DSA lavorano più lentamente), chiedendo sempre alla IA se i DSA come un carente borderline ha una velocità di apprensione più lenta, però fatto sta che un DSA ha più punti di forza nell'area di ragionamento astratto, logico ed un informazione della comprensione verbale più veloce, come se ha punti di intelligenza più sviluppata rispetto ad un borderline carente, ma anche chi ha L'ADHD può apprendere lentamente pure chi ha condizioni diverse?! Scusa se ho fatto troppe domande ma sono fortemente abbattuta per ciò che è successo, ma ho letto che anche chi è asperger ha aree verbali più sviluppate ed altre meno, ma allora riflettendo, si parla di maturazione mentale oppure di difetti neurologici che fanno avere la memoria a breve termine?! Mi abbatto perché nello studio ci ho sempre messo più tempo e non so se dipende dai disturbi DSA compresi?! Si parla di immaturità mi porta sentirmi infelice, dipende dalla memoria uscita compromessa o tutto un caso apparte?!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
la valutazione della sua situazione richiederebbe uno spazio di ascolto e riflessione più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Inizi un percorso psicologico, potrà dirle molto di più rispetto a ciò che la riguarda e in termini di quali siano le sue risorse.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno la sua lunga lettera piena di numeri, mi mette quasi soggezione. Sono più abituata ad emozioni, vissuti, ricordi, lacrime, risate. Al di là dei numeri percepisco tanta preoccupazione per sè e solitudine. Le etichette date nell'infanzia sono deleterie, sembra che le abbiano attaccata con il super attak. Poi crescendo si trasformano, ma sempre etichette rimangono. Le posso suggerire un percorso psicoterapeutico nel quale riportare un po' di ordine ai suoi pensieri e nel quale dare spazio al mondo interiore, che non si può misurare, ma esplorare e farlo esprimere. La memoria si esercita, quella autobiografica, ma non fa punteggio. Consideri che qualsiasi strumento di misura deve sempre rimanere uno strumento e non una verità. Deve servire a qualcosa e non a etichettare. Il fatto che abbia scritto qui, a delle persone in carne ed ossa, anche se lontane, è un buon segno. Colga quest'occasione per accettare i suggerimenti. Un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno gentile utente, il quesito che pone e molto complesso, davvero complicato risponderle. C'è molta angoscia legata a una profonda autosvalutazione che dura da anni ed e cresciuta assieme a lei. Valuti di poterne parlare in un contesto adeguato più ampio per valutare l'inizio di un lavoro su se stessa. Lo scopo può essere quello di decostruire queste idee svalutanti e dare spazio a un maggiore investimento su di sé e sulle sue potenzialità. Un caro saluto, giada di Veroli
Buongiorno, la dislessia, la discalculia, l'ADHD, sono etichette sotto le quali si tenta di ricondurre un funzionamento psichico di fronte alle performance che esula dalla norma, ma questo credo che già lo sappia benissimo. Il problema è che tali etichette fanno sentire "sbagliati" quando poi non è così vero, occorre (riguardo al campo performativo) scoprire il proprio talento sapendo che la formazione scolastica e universitaria non è pensata per questo tipo di funzionamento. Le faccio un esempio storico, il più grande generale sul campo della seconda guerra mondiale fu Patton che era dislessico; può trovare gli altri esempi quanto vuole. Non si fissi pertanto sui numeri dei test, ma trovi la sua propensione e poi i collegamenti non usuali che la sua mente saprà fare potranno essere delle frecce (che altri non hanno) al sua arco, oltre che la capacità di impegnarsi. Venendo alla bassa autostima un percorso di psicoterapia potrebbe rivelarsi sicuramente utile per "rompere" le voci interiori che la minano o i condizionamenti derivanti dai feedback avuti dai propri familiari, docenti o altri. Il concetto di maturità psichica non riguarda la capacità di apprendimento di nozioni, ma di apprendimento dalle proprie esperienze, riguarda la capacità riflessiva e non c'entra niente con i DSA. Le porgo i miei più cordiali saluti. Dott. Samuele BELLAGAMBA
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. I test cognitivi e neuropsicologici possono dare degli indizi sul funzionamento della mente, ma non possono descrivere la complessità di una persona. La psicoterapia lavora proprio con le risorse individuali, più che con i limiti che tutti noi abbiamo. Un caro saluto.
Gentile utente, ho letto il suo scritto e come lei afferma il QI non dovrebbe essere limitante. Punto è che per memorizzare, apprendere è necessario sostenere l'attenzione sul compito per un tempo necessario. La difficoltà di "latenza" dipendono non necessariamente dalle funzioni cognitive, ma anche da altre condizioni psicologiche. Indagherei altri ambiti.resto disponibile per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti dottoressa Silvana Zito
Buongiorno,
Il fatto che Le vengano tutti questi dubbi a causa di una apparente incongruenza, è una cosa buona. Prima di tutto per la Sua curiosità, e secondo perché ci possono essere altre risposte di tipo psicologico.
Una capacità cognitiva può essere compromessa da fattori di pensiero, emotivi, per cui il corpo , e così la testa si possono bloccare o rallentare.
La coerenza di sentimenti, emozioni, fantasie e pensieri è fondamentale per poter funzionare in modo sano. Il Modello Strumentale Integrato indaga proprio lo squilibrio di questo sistema per poter lavorare sulla ristrutturazione dell'intera persona.
Le auguro di trovare la soluzione e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
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Gentile utente, mi occupo di diagnosi DSA e credo che debba parlare con chi l'ha valutata perché mi pare ne sia rimasta turbata e confusa. Un DSA deve avere un quoziente intellettivo adeguato e come caratteristica ricorrente ha una velocità di elaborazione più bassa, discrepante rispetto agli altri indici. È chiaro che lo studio è stato faticoso perché quando ha adottato un metodo , non è approdata a quello corretto per lei. Anche chi non ha un disturbo specifico, se non ha acquisito un metodo di studio idoneo alle proprie peculiarità, farà più fatica. Mi sembra che questa diagnosi abbia impattato su visioni distorte che i suoi genitori hanno di lei e che lei ha fatto sue. Le suggerisco pertanto, di continuare con il potenziamento, di ricercare un metodo di studio adeguato e di fortificare la sua autostima con un percorso di psicoterapia. Anche lo studio, oltre che la sua vita, ne gioverà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, lei potrà avere anche dei problemi,però la sento veramente identificata con le sue diagnosi.
Lei non è solo una malattia, ma molto di più e di questo deve essere sempre consapevole.
La invito a rilassarsi innanzitutto,a prendere se stessa con maggiore leggerezza per poter affrontare meglio così il lavoro che la dovrà portare a miglioramento della performance.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Buongionro gentile utente e grazie per la sua condivisione. Da quello che ha scritto mi pare di aver capito che lei è stata etichettata dalla sua famiglia come 'non matura' psichicamente o troppo lenta nello studio, se ho capito bene. Ho letto che lei ha ricevuto una diagnosi di DSA quando ormai era già una giovane adulta. Ho lavorato anch'io nell'ambito dei DSA e so quanto il fare fatica nello studio influenzi negativamente l'autostima; finché non si riceve una diagnosi la persona rischia di venire etichettata dalla famiglia e dalla scuola come 'pigra' o 'stupida'. Quando si riceve una diagnosi da adulti significa che si sono passati tanti anni di studio ad essere etichettati erroneamente, e questo ha un forte impatto negativo sull'immagine di sé e sull'autostima. Mi sembra molto preoccupata dal discorso di migliorare la sua memoria di lavoro; come le hanno già consigliato, le suggerisco anch'io di parlare di questi dubbi con lo psicologo che la sta seguendo. Ho anche l'impressione che lei stia facendo dipendere tanto la sua autostima dal rendimento nello studio, e che tutte queste etichette che le sono state date la stiano facendo soffrire. Le consiglio anch'io di affiancare al percorso che già sta facendo anche un percorso psicoterapeutico per lavorare su tutti questi aspetti e per riscoprire tutte le qualità e i punti di forza che lei ha. Rimango a disposizione per domande o chiarimenti. Cordialmente, Dott.ssa Chiara Tumminello.
Capisco la sua sofferenza e le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a mettere ordine nei suoi pensieri e a rielaborare i suoi vissuti. Vedrà che, con l'aiuto di un esperto, riuscirà a vedere più chiaramente il quadro della sua situazione e a rafforzare la sua autostima.
Salve,

Capisco quanto possa essere difficile convivere con questi sentimenti di bassa autostima e inferiorità. È importante riconoscere che le difficoltà che hai affrontato non definiscono il tuo valore come persona.

La diagnosi di dislessia e discalculia è un passo importante per comprendere meglio te stessa. Questi disturbi dell’apprendimento non riflettono la tua intelligenza o il tuo valore. Il fatto che tu abbia un QI nella norma dimostra che hai molte capacità e potenzialità.

La memoria di lavoro può variare tra le persone, indipendentemente dal loro QI. Avere una memoria di lavoro bassa non significa essere cognitivamente limitati. È solo una parte del quadro complessivo delle tue abilità cognitive.

Per quanto riguarda la tua autostima, potrebbe essere utile lavorare con un terapeuta per esplorare e affrontare questi sentimenti. La terapia interazionista, ad esempio, si concentra sulle dinamiche relazionali e può aiutarti a comprendere meglio come le tue interazioni influenzano la tua autostima.

Ricorda, sei una persona di valore e meriti di sentirti sicura e apprezzata. Continuare a cercare supporto e parlare delle tue esperienze è un passo importante verso il miglioramento.

Cordialmente, Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione.
Leggendo le sue parole, ho fatto fatica a seguirla. Mi sembra che in questo momento si stia focalizzando sulla diagnosi, sui numeri, sulla fasce dei punteggi forse a discapito dei vissuti e delle emozioni. Io proverei ad aprire altri contenuti: cosa significa per lei essere associata a questa diagnosi? Coma fa i conti con quel maggiore tempo di apprendimento che ha da sempre rispetto agli altri? Cosa c'è oltre questa diagnosi?
Le suggerisco di cercare l'aiuto di un professionista e darsi la possibilità di vedere oltre le etichette che a volte creano gabbie.
Se lo desidera, ricevo anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Gentilissima, concordo con altri colleghi che questa lunga lista di numeri faccia perdere di vista il nucleo del problema...se un problema si tratta di definire. Potrebbe anche non esserci, in quanto tale diagnosi sono sicura non sarà di intralcio a cosa conta per lei davvero nella vita. Ciò he conta e quali siano i suoi interessi nella vita per andare in quella direzione e trovare il modo di perseguirli credo sia ciò che conta davvero chiedersi. La psicoterapia è un buon modo per iniziare a porsi domande utili per il nostro benessere, sono disponibile ad un consulto online, oppure le auguro di trovare percorso a lei congeniale con un collega con cui entrare in sintonia. Un abbraccio
Buongiorno.
Presenta una situazione per cui Le consiglio una presa in carico, per poter cucire una soluzione personalizzata. In questo contesto posso condividere il fatto che noi siamo molto altro oltre le "etichette-diagnosi". Queste possono essere un aiuto per alcuni aspetti, ma vincolare per altri (es. profezia autoavvera).
Le auguro di trovare uno spazio su cui elaborare i vissuti che riporta e andare oltre le etichette reali e percepite.
Saluti

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