Sono stata licenziata circa due anni fa, per me è stata un vero dramma. Mi sono ritrovata senza stip

21 risposte
Sono stata licenziata circa due anni fa, per me è stata un vero dramma. Mi sono ritrovata senza stipendio e costretta a vivere con i miei genitori a più di quaranta anni. Da quel momento mi sono sentita sempre più arrabbiata e sola. Ho paura di tutto. Mi assale l'ansia anche per fare le cose più semplici come andare a lavare la macchina. Cosa posso fare, come posso avere un po' di aiuto e di sostegno?
Salve
Sembra evidente che dopo la reazione di rabbia sia passata ad una fase di ansia generalizzata potrebbe potrebbe poi passare ad una fase depressiva per cui le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per elaborare la sua situazione.
Cordiali saluti

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Buongiorno,
Può rivolgersi a uno psicoterapeuta privatamente, altrimenti può rivolgersi all'ASL, in un Centro di Salute Mentale della zona di sua competenza. Per eventuali chiarimenti può chiedere al suo medico di base che sicuramente saprà dove indirizzarla.
Cordialmente,
Alessia Vaudano
Buon giorno cara Signora.
Il licenziamento è un vero è proprio lutto. Porta con sé una situazione destabilizzante inevitabile. Il punto è che sono trascorsi 2 anni e quindi la cosa non è stata metabolizzata. Alla luce di questo le consiglierei di cercare un professionista a cui rivolgersi per approntare un programma di riequilibrio più velocemente possibile.
Per ora le auguro buone cose.
Buongiorno. Concordo con i colleghi rispetto alla necessità di avere un suo spazio per ritrovare i suoi pezzi e rimetterli insieme. Fosse anche un breve ciclo di incontri, ma potrebbe giovarsi di un sostegno per potersi rialzare più consapevole e più energica di ora
Perdere il lavoro può diventare una ferita importante alla propria identità.
Oltre ai problemi di realtà, può far sentire perdenti, inadeguati, provocare un misto di emozioni che vanno dalla rabbia, alla disperazione, all'impotenza.
Quando non si riesce ad affrontare l'elaborazione del lutto per la perdita è molto importante farsi aiutare nell'elaborare questo momento di crisi soprattutto se si protrae nel tempo.
Perdere il lavoro può rappresentare l'apertura del vaso di Pandora da cui emergono tutte le sconfitte e le perdite precedenti.






Buongiorno signora,
Capisco bene che la perdita del suo lavoro e della sua autonomia economica possano averle causato una grave crisi.
In queste situazioni è molto importante non sottovalutare i segnali di disagio che la nostra mente ci invia, quindi io le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia, affinchè lei ritrovi la sicurezza in se stessa che è andata perduta.
Può rivolgersi anche alla sua asl di zona e intraprendere un percorso con la sanità pubblica, cosa che, a livello di costi, sarebbe più sostenibile e le permetterebbe di non gravare sui suoi genitori. Altrimenti esistono ormai molti centri privati che offrono però tariffe agevolate.
Cordiali saluti,
Federica Casale - Psicologa e Psicoterapeuta
Le consiglierei di rivolgersi al consultorio di zona (può chiedere informazioni al medico di base o cercarlo online). Sarà presa in carico da uno psicologo gratuitamente ma per un numero di sedute limitato. Sarà poi lo psicologo del consultorio a consigliarle di rivolgersi o meno al CPS se dovesse averne bisogno.
Sembrerebbero fenomeni legati all'ansia...provi a rivolgersi a un collega per tornare a vivere nuovamente. Può superare tutto ciò!
Un cordiale saluto. Salvatore De Costanzo
La perdita del lavoro è un vero e proprio trauma. Purtroppo sono molti che nel periodo di crisi economica hanno dovuto affrontare questo evento, spesso imprevisto e prima non pensato. Valuti la possibilità di farsi aiutare partendo dal raccontare i suoi vissuti al suo medico di medicina generale.
Un caro saluto
Dott. Alberto Migliore
Salve. una psicoterapia classica potrebbe avere su di lei un effetto relativo. Invece le suggerisco di cercare e partecipare ai gruppi di aiuto aiuto dove può trovare un efficace sostegno socioaffettivo per superare questa fase. Tra l'altro esistono gruppi centrati proprio su questo tema, dove i partecipanti condividono proprio l'esperienza della perdita della occupazione. Provi a cercare e chiedere presso il proprio municipio ai servizi sociali. L'assistente sociale dovrebbe poterle fornire tutte le informazioni. Cordiali saluti. Dottor Emanuele Grilli.
Gentile, sono molto vicina emotivamente al suo stato angoscioso. Le consiglio di prendersi tempo per elaborare tale situazione prendendo in considerazione la necessità di un supporto psicologico. In molte città sono presenti Centri Igiene Mentale, facenti parte del Sistema Sanitario Nazionale, in cui è possibile prenotare previa impegnativa del suo medico curante.
Lei sta vivendo non solo un suo momento difficile...ma un momento difficile dell’intera economia Italiana che mette in ginocchio oggi famiglie e persone che avevano le loro basi sicure. Un lavoro è una garanzia di indipendenza sociale , nel lavoro noi investiamo la nostra dignità sociale di farcela da soli ... purtroppo questi eventi di questi tempi sono sempre più frequenti, le consiglio di tenere duro , di avere grande fiducia sapendo che la società in cui vive è in difficoltà ... prima o poi potrà farcela ancora e riconquistare una sua indipendenza economica ... si rivolga alla sua Asl di competenza per un sostegno psicologico e si faccia anche serenamente aiutare dai suoi genitori, la famiglia in questi casi è importante è nei momenti di bisogno deve essere presente. Buone esperienze di vita! Rimango disponibile. Dott.ssa Guzzino
Buonasera signora, il lavoro rappresenta una parte importante di ciò che siamo e costituisce, in parte, la nostra identità. A questo si deve aggiungere, nel suo caso, una regressione rispetto ai livelli di autonomia raggiunti, con inevitabili ripercussioni sulla sua autostima e sul suo senso di efficacia. Non è facile uscire da soli da una situazione di tale difficoltà, quindi le consiglio, come hanno già fatto altre colleghe, di rivolgersi al csm o a professionisti che offrano tariffe agevolate. Non perda altro tempo, riprenda in mano la sua vita e la sua splendida persona.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, Francesca Agostinelli
Salve, lei ci parla di un evento (la perdita del lavoro) che ha una grande portata traumatica e che intacca le certezze sul presente e sul futuro, esponendola a sentimenti di impotenza e vulnerabilità. Si rivolga alla sua ASL di residenza per un sostegno psicologico che possa aiutarla a superare questo difficile momento. Un saluto, Giuditta Sestu
Buongiorno, ha provato a rivolgersi ad uno psicologo?
Gentile utente, il licenziamento ha comportato una necessità di riposizionamento che, ben oltre l'aspetto di per sè drammatico dell'evento, assume il significato di una chiusura di possibilità e orizzonti d'attesa, limitando le libertà e le autonomie necessarie a una persona di 40 anni. La chiusura, che è vissuta nella carne, insieme con la paura di un progetto che al momento non può realizzarsi (e quindi di un futuro incerto, o impossibile) ha provocato la situazione sintomatologica attuale. I significati personali legati a questi eventi e i modi di essere nel mondo che ad essi si accompagnano e che ne sono fondamento sono Suoi e Suoi soltanto e vanno indagati nell'ambito di un percorso psicoterapeutico. Una volta individuati, sarà possibile impostare La cura volta a risolvere il problema . Il consiglio pertanto è contattare uno psicoterapeuta quanto prima: la situazione è risolvibile! In bocca al lupo, cordialità, DMP
Buongiorno Signora, la perdita del lavoro soprattutto se in modo traumatico come un licenziamento porta con se un adattamento ad una situazione in cui i confini non sono più certi. Non solo quelli economici, ma anche legati alla propria identità che si struttura in diversi domani di vita, compresa quella lavorativa. Sarebbe auspicabile fare un lavoro in due direzioni: la prima lavorare sulla propria identità lavorativa attraverso programmi mirati di reinserimento, e la seconda sul suo disagio. Ci sono professionisti che la possono aiutare in entrambi i versanti. In questo periodo anche attraverso una consulenza online. Buona giornata
Gentile utente, quella che lei descrive sembra essere una reazione emotiva intensa di fronte ad eventi reali, che hanno messo in discussione alcuni punti fermi centrali della sua vita. Come indicato dai colleghi, confermo l'opportunità di chiedere un sostegno psicologico, anche breve e focalizzato rispetto alla gestione di questo momento critico. Cordiali saluti, Dott.ssa Salustri
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Gentilissima, il suo stato e le emozioni che prova sono legittime. Perdere il lavoro è un evento critico che può appunto generare una crisi intesa come alterazione del proprio equilibrio in quanto il lavoro è per tutti noi fondamentale sia per la sopravvivenza a livello economico, ma anche perché ci dà un posto nel mondo, un ruolo, e perderlo significa perdere tutto ciò.
Le consiglio un sostengo psicologico, come già consigliatole dai miei colleghi.

Saluti,
Dott.ssa Gelsomina Salvia
Salve, tra le situazioni peggiori che si possano sperimentare c'è la perdita del lavoro. I sintomi che evidenzia sembrano ascrivibili a un quadro ansioso, ma per averne conferma il suggerimento è quello di rivolgersi a uno psicologo.
Eventualmente anche incontri di gruppo, dove ci si confronta potrebbero essere adatti a lei.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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