Sono senpre quella dell Emdr che doveva rifare la seconda seduta ieri. Allora quando il mio terapeut

18 risposte
Sono senpre quella dell Emdr che doveva rifare la seconda seduta ieri. Allora quando il mio terapeuta a distanza di 8 mesi sala prima emdr che ha scoperchiato i mostri, sospeso e scusatosi lui per aver affrettato il tempo poiché non ero ancora stabile, ho accolto il suo errore. E credevo avessimo fatto un lavoro di rinforzo, fino a che dopo sedute e sedute in cui riporto eventi piu o meno uguali ma anche sintomi o emozioni e non schiodo da certi blocchi. Se ci accordiamo per fare una 2 emdr, e post seduta mi si riattiva la memoria delle paure arrivate subito dopo, per le quali lui si scusa, e glielo segnalo, e ieri che non ho fatto più emdr visto il mio stato psicofisico alterato dallo spavento dei gg prima, dalle vertigini sbandamenti cervicali o ansiosi, mi aspetto un supporto che non sia dirmi, rinforziamo la parte adulta che calmera la parte bambina spaventata. Ok riconoscere che siano più parti da integrare ma se sto male, non mi aiuta questo modus. L ho fatto presente, ma non ha altri strumenti. Cioè dirmi che accoglie la parte piccola, che riconosce, onestamente non mi fa caldo e freddo. La accolgo e riconosco da sola. Se mi dice che ha risbagliato a riproporre e a farsi convincere dalla mia parte frettolosa, di star bene, a rifare emdr, e doveva dirmi di no, e che invece assecondarmi, ha detonato la memoria della 1 emdr e si riscusa,non mi interessa. Un errore lo concedo, due sulla mia pelle no. Ed ho fatto presente che voglio interrompere, che l ho pensato e basita mi sono sentita dire, che quando lui sente che un percorso non è più utile lo dice al paziente, in questo caso non lo sa e lo fa decidere a me. Se voglio provarmi a gestire da sola, mi accoglie, lo capisce. E se un giorno volessi tornare, lui ci sarà. Onestamente io non voglio invecchiare da un terapeuta, ma dirmi così mi pare un modo elegante, per dirmi che se interrompo, gli faccio un favore. Ora io avrò una base mia Strutturata, posso pure non andare dal nessun altro, ma credo che ormai lui il mio armadio lo ha svuotato, tutto sta nel caos, ed ora mi dice se vuoi chiusi pure la porta ed io me ne vado. Lui va via ma io resti con "l'armadio" e il casino. Dopo 10 mesi sono davvero frastornata. Ho imparato grazie a me o a qualcosa che avrò fatto in terapia, non so, a non darmi addosso, che ad esempio, questi 10 mesi non sono errrore ma tentativo. Non voglio più colpevolizzarmi, ma ora ricercare un terapeuta, riniziare da capo e poi scoprire che non sarà in grado, mi ammazza come idea.
Emdr sarà ottimo ma se mi tirate fuori robaccia pesante e poi ve ne andate, ed io resto soffocata , non va bene per me. I lutti traumi, li voglio tutti elaborare ma non muorendo da ciò che emerge perché chi mi deve supportare, sbaglia. Eh no dottori. Ok devo incrementare le risorse corporee, ma se io ho il blocco della paura di morire, che poi voi ridefinite paura di vivere, qualcuno mi deve aiutare a gestirla. Poi che usiate emdr o bim bum bam, non importa purché se mi aprite i mostri, non mi lasciate sola, nessuno può farcela. E mi aspetto che un terapeuta navigato lo sappia.
Gentile utente, da quello che scrive mi sembra importante che sia riuscita a non colpevolizzarsi e soprattutto a prendere per sé qualcosa da questa terapia che non ha dato forse i risultati che sperava e che le sono stati prospettati. Il percorso psicoterapeutico è una strada a volte in salita, a volte dolorosa e spesso ripropone le dinamiche in cui ci areniamo nella nostra vita relazionale. Rifletta sulla questione dell'abbandono e sull'idea dell'Altro come colui che si sottrae alle sue richieste.
Non si fermi e si prenda cura di questo desiderio di sapere.
Un saluto,
dott.ssa Marianna Genitore

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Gentile Utente,
la sua rabbia è comprensibile, essere convinti a salpare ed essere lasciati in mare aperto è qualcosa che nessuno vorrebbe, tanto meno lei che con coraggio e fatica ha provato a mettere mano ad un passato mai davvero passato. E' importante che abbia avuto un dialogo aperto con il suo terapeuta e che vi siate confrontati sullo stato della relazione; si è creata una frattura tra voi, accade e sono occasioni di crescita per entrambi, ed ora deve essere sua la decisione se sanarla o meno. Potrebbe essere che l'EMDR non sia l'approccio migliore per lei, o ci possono essere mille altri motivi, che però non devono oscurare il bisogno che ha di star meglio. Capisco che ricominciare, provare di nuovo ad affidarsi sia tutt'altro che semplice, ma se troverà il coraggio di compiere questo passo i benefici che ne ricaverà saranno enormi. E duraturi. Lo merita. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno! Capisco la sua confusione e i suoi dubbi. Sicuramente non ha motivo di colpevolizzarsi perché un percorso fatto è comunque un pezzetto che porterà con sè, un passo verso altro dallo stato di dolore. In questo momento però ha bisogno di riordinare ciò che è stato messo in circolo. Non so cosa le abbia detto il terapeuta e cosa invece viene dal suo passato fatto di lutti e perciò di separazioni. Stando a ciò che scrive, se non crede più in questo percorso o se parlandone con il suo medico sente che la fiducia non è più quella di prima, provveda a intraprendere un altro percorso. Quello già fatto non è perso,ma non può rimanere in questo stato confusionale. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera
a me sembra che lei sia in mezzo al mare aperto frastornata e nel panico perchè sta vivendo proprio l'esperienza della "fatica" della relazione. In questo caso con il suo terapeuta. Ma non mi è chiaro chi sta abbandonando chi. Ci pensi....
Inoltre la risposta poco definita e rassicurante che lei sembra percepire dal suo terapeuta forse la sta obbligando a non attendere più una posizione da parte dell'altro e indiendentemente dall'altro dovrà prenderne una lei. Sta cercando una risposta che forse dovrà trovare dentro se stessa. Chissà quando se l'autorizzerà....
Mi scusi se mi sono permessa, non la conosco nè conosco il suo terapeuta, ma leggendo la sua lettera ho avuto questa impressione. A me viene da suggerirle di parlarne ancora con lui.
Buon proseguimento
Buonasera, penso che il lavoro che ha fatto con lo psicoterapeuta attraverso la terapia EMDR non è tempo perso. Sicuramente ha cominciato ad elaborare dei traumi importanti della sua vita, ma ci sono stati dei blocchi oppure è accora troppo presto per superarli, perchè non tutti abbiamo gli stessi tempi. Sarebbe bene che lei ne parli ancora con lo psicoterapeuta per capire insieme come elaborare le sue resistenze, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
Prenota subito una visita online: Primo colloquio individuale - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Salve. In ogni percorso si acquisiscono comunque strumenti utili. Come gli altri colleghi la invito a parlarne di nuovo con il suo terapeuta per capire cosa sta accadendo a lei e cosa sta portando all'interno della relazione terapeutica come modalità e nodi da sciogliere. Prima di concludere un percorso, anche se legittimo, è sempre utile darsi il tempo di capire davvero cosa accade e fare comunque tesoro dell'incontro xon se stessa e con il terapeuta. Spero possa trovare presto la sua strada per la risoluzione. Saluti
Salve sono una terapeuta e.m.d.r. e sicuramente è una tecnica che come dice lei "tira fuori i mostri". Abbandonare ora la terapia mi sembra assurdo, forse non ha sentito il terapeuta troppo sicuro di sé, gliene parli. È una tecnica molto complessa che richiede anni e anni di studio e supervisione. Però è una tecnica molto potente e risolutiva. Se non riesce a proseguire con il suo terapeuta cerchi qualcun altro, deve pur risolvere le sue problematiche!
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
L’EMDR e’ uno strumento terapeutico potente, ma va calato all’interno di una ‘relazione’ terapeutica che funziona. Va praticato dopo che la coppia terapeutica ha potuto stabilire fiducia reciproca e quella che viene definita in gergo ‘alleanza terapeutica’. Pensare che curi ex abrupto in modo magico purtroppo può condurre in errore. Si aggiunga che non sempre si può entrare nel vivo del trauma senza scaldare prima l’atmosfera, cioè arrivandoci pian piano. Forse, nel suo caso, era prematuro utilizzare questo strumento. Ogni atto terapeutico, però, insegna qualcosa. Senza entrare nel merito in un luogo nn debito.
Coraggio
Maria Paola Nazzaro
Gentile signora, Le hanno già scritto pareri più che professionali ed equilibrati. Nelle sue parole circola rabbia e confusione, in certa parte determinata dal fatto che lei sente il suo terapeuta incerto e non vicino. Lo sente addirittura spaventato, cosa che la espone doppiamente alle sue paure. Insomma, ora non ci sono le condizioni per un transfert di fiducia. E forse già questo, oltre ai meccanismi psichici che conosciamo, ha finora determinato i blocchi nell’elaborazione. Se non può affidarsi, lei si protegge non lasciando andare. Io credo che le sarebbe utile vedere con il terapeuta quanto attiene alla vostra relazione terapeutica, alla rabbia e al non essersi sentita supportata. Di modo da risolvere questa parte emotiva ora sospesa. Poi valuterà insieme a lui un cambio di terapeuta o di metodo di lavoro. L’Emdr è un metodo intenso che può appunto aprire nuclei molto profondi. Per questo non tutti riescono subito a ‘lanciarsi’ in esso. Tuttavia lo stesso Emdr ha di conseguenza dei protocolli di lavoro sui blocchi. È importante che lei possa essere aiutata anche nell’elaborare ciò che determina la difesa. Non si comprende dalle sue parole se e come avete affrontato questa parte.
Le auguro di recuperare la stabilità che le serve per poter osservare le sue vicende disturbanti da un vertice che la faccia sentire più al sicuro.
Saluti
Gentile utente, una cosa ora è certa: l’armadio ormai è aperto e quel dolore che spingeva dal profondo e dal buio ora ha nomi e volti. Se i mostri fanno paura, … ora può comunque vederli, … e quindi può affrontarli aiutata da qualcuno di cui si possa fidare. Ne parli con il suo terapeuta, è da lì che può riprendere il suo cammino.
Cordiali saluti.
Gentile utente di miodottore,

concordo con i colleghi. La invito a parlare nuovamente in merito a quanto sta accadendo con il suo terapeuta per approfondire le problematiche legate alla relazione terapeutica Prima di concludere un percorso, è sempre utile darsi del tempo di capire davvero cosa accade.
Un caro Saluto
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, ,così come le hanno detto i miei colleghi , la invito a ritornare dal suo terapeuta e parlargli chiaramente delle sue paure e delle sue attese che non hanno trovato realizzazione nella relazione terapeutica .Avete lavorato tanto ma adesso pare vi sia un blocco .Potrete insieme attraversare questo blocco , venirne fuori e andare avanti o decidere che il suo percorso terapeutico con lui è finito e lei ha bisogno di cambiare terapeuta E' comunque indispensabile che lei non perda la voglia di stare bene . Se lo merita .
cordiali saluti
dott.ssa APARO PAOLA
Condivido pienamente ciò che i colleghi le hanno scritto; aggiungo soltanto che ogni percorso di psicoterapia, a prescindere dalla metodologia e dalla formazione professionale, presuppone da parte del paziente un'indole introspettiva che non tutti possiedono. Cordiali saluti
Gentile, ogni percorso terapeutico è l'apertura di un vaso di pandora, ma ci vuole coraggio per fare questo, lei lo ha avuto e se lo deve riconoscere. Si è affidata ad uno specialista in un percorso terapeutico che come ogni lavoro su di sè evoca sofferenza.
Poichè un percorso di psicoterapia implica una relazione fiduciaria con il/la terapeuta prima di prendere decisioni di chiudere o andare avanti il mio consglio è aprire il discorso e portare le sue domande all'attuale terapeuta, per valutare in tutta sincerità cosa preferisce fare. Non molli e persegua il suo bisogno di stare bene. Dot.sa Demontis Maria Gonaria
Gentilissima, senza dubbio sta attraversando un momento faticoso e doloroso, da sola con "l'armadio svuotato e intorno il caos", e con i suoi "mostri".

Mi sento di dirle che il caos è lì, i mostri sono lì, e affrontarli da sola non è un'alternativa. Sarebbe troppo per chiunque.

Quindi si faccia coraggio e riprenda il cammino; può pensare di parlarne con il suo terapeuta e trovare tempi e modalità più adatte alle sue esigenze attuali oppure di riprendere il percorso con un'altra persona con cui magari si possa sentire più in sintonia.

Si merita di stare bene e si merita di essere guidata da un valido professionista per farlo: non rinunci a cercare la sua strada
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Il lavoro che ha fatto non è stato inutile, ora si trova in un momento di caos, capisco che è spaventata, secondo me dovrebbe continuare la terapia con un nuovo terapeuta. Ha bisogno ora di elaborare i contenuti rimossi, che sono riemersi.
Buon lavoro!
"Presto e bene non conviene" recitava un leitmotiv delle nonne ... spesso nell'entusiasmo di voler mettere mani su problemi antichi cercando di far presto rischia di allungare terribilmente la strada ... mi pare di capire che si sia sentita "di nuovo" abbandonata con i propri mostri per la seconda volta nella sua vita con la difficoltà a potersi affidare a qualcuno e questo è una delle dinamiche transferali (la ripetizione di eventi relazionali passati nel presente) più comuni nelle terapie. E' plausibile che abbia bisogno di costruire prima un terreno più solido in termini di stabilità della relazione terapeutica prima di potersi aprire e sentire che quei mostri possano essere un peso condiviso e per questo serve tempo e soprattutto una fiducia guadagnata sul campo rispetto a quanto è in grado di sentirsi compresa ed accolta intimamente dal suo terapeuta. In passato mi è capitato di dover risolvere problemi di relazione esitati in interruzioni con altri colleghi per bonificare il campo e per poter riprendere il cammino terapeutico. Se avrà voglia di aprirsi nuovamente per comprendere come questi mostri rischiano di confonderla nelle relazioni di tutti i giorni saprò rendermi disponibile in qualunque forma le preferisca anche in questa chat o una più privata. Intanto le auguro davvero un grande in bocca al lupo e la invito a non desistere in fondo i "mostri veri" li ha già affrontati e superati anche se i loro fantasmi si stanno riaffacciando. Con affetto David Capuzzi

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.