Sono sempre stata ansiosa. Da qualche tempo, e, soprattutto quest' anno, i sintomi sono peggiorati:

17 risposte
Sono sempre stata ansiosa. Da qualche tempo, e, soprattutto quest' anno, i sintomi sono peggiorati: ho senso perenne di soffocamento, tremolio, formicolio. Faccio uno sforzo immane per uscire di casa perché ho paura di stare male. Non mi abbandona mai il terrore di morire. Sono stata da un neurologo e da uno psichiatra che mi hanno prescritto dei farmaci ma non è cambiato niente...sento la vita che scorre senza viverla come vorrei... Qualche consiglio?
Salve, comprendo la pesantezza di questi sintomi e di come possano andare a peggiorare lo stile di vita e la quotidiana serenità che ognuno di noi necessità. La tematica prevalente che descrive è uno stato di paura che l'accompagna nella sua vita. Come dico sempre nei percorsi di psicoterapia, è bene accogliere questa paura con una giusta visione e approccio e dargli una lettura quanto più adeguata per capire di che cosa la nostra mente/corpo necessitino. tutto questo la porterà nello stare maggiormente a contatto con la vita senza che scorra senza viverla adeguatamente come le vorrebbe. Rimango a disposizione qualora volesse approfondire tutto questo. Un cordiale saluto. Dr Povolo
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Salve,

Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. È importante continuare a seguire la terapia farmacologica come indicato dal suo medico, anche se non vede subito miglioramenti, poiché i farmaci possono richiedere tempo per fare effetto. La terapia psicologica, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), può essere molto utile per affrontare l'ansia.

Oltre a questo, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda e la meditazione possono aiutare a ridurre i sintomi. L'esercizio fisico regolare e il mantenimento di una routine stabile possono contribuire a migliorare il suo benessere generale. Parlare con amici, familiari o partecipare a gruppi di supporto può offrire conforto e ridurre la sensazione di isolamento.

Se non nota miglioramenti, potrebbe considerare la possibilità di consultare un altro professionista per una seconda opinione. La gestione dell'ansia richiede tempo e pazienza, ma con il giusto supporto, può riuscire a trovare un equilibrio e vivere una vita più serena.

Sono disponibile come terapeuta per aiutarla a navigare attraverso questo periodo difficile e a trovare strategie efficaci per affrontare l'ansia.
Buongiorno,
Comprendo la fatica e le difficoltà nel quotidiano, deve essere difficile. Le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia innanzitutto per dare un senso a tali sintomi e all'aggravamento dell'ultimo anno, e poi per lavorarci su e col tempo arrivare a stare meglio e a vivere con più serenità le sue giornate. Le auguro di riuscirci al più presto.
Un saluto
Buonasera, quella che descrive è una situazione molto faticosa e invalidante e mi dispiace per il disagio che sta vivendo. I consigli purtroppo rischiano di essere dannosi, in quanto per definizioni si riferiscono ad uno standard. Ma ogni essere umano è diverso ed ha una propria storia e con essa motivazioni del tutto personali che producono funzionamenti sintomatici come quelli che lei descrive. Se i sintomi sono "standardizzabili" le cause spesso non lo sono. Benissimo la cura farmacologica, ma perché possa essere ancora più efficace, andrebbe affiancata ad un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a comprendere le ragioni dietro alla sua angoscia di morte. Angoscia che, comprensibilmente, si riversa in ansia e malessere. A disposizione per aiutarla in questo percorso. Saluti
Gentile utente, ciò che sta attraversando è davvero difficile. Ha appena descritto i sintomi di un attacco di panico. Purtroppo da solo il farmaco, seppur utile, non è in grado di curare del tutto questo genere di difficoltà. E' utile approfondire le cause che ci sono dietro e comprendere meglio il periodo che sta attraversando. Il consiglio è sicuramente quello di approfondire la questione con l'aiuto di un terapeuta e vedrà che tutto andrà al posto giusto. Per qualsiasi domanda non esiti a contattarmi. Un saluto
Dott. Di San Diego
Salve, deve essere terribilmente faticoso e frustrante avere la perenne angoscia di morire al punto di non riuscire ad uscire di casa.
Posso solo immaginare come sia difficile gestire una situazione del genere. Mi dispiace!
La prima domanda che mi viene da fare è se ha qualcuno con cui condividere le Sue ansie e le Sue paure e se ne ha mai parlato, magari con un professionista diverso dallo psichiatra.
Questo genere di disturbo, oltre che farmacologicamente, andrebbe trattato anche con una psicoterapia che spesso risulta essere efficace.
La consapevolezza del disagio da parte Sua mi pare ci sia, adesso occorre uscire dall'isolamento e condividere il Suo problema con persone di fiducia che La possano aiutare.
Spesso le nostre paure e ansie vengono amplificate, rinforzate ed alimentate da uno stato di solitudine in cui ci chiudiamo.
Rompere il muro dell'isolamento è il primo passo, denunciare il problema, parlarne approfonditamente è fondamentale.
Il resto verrà pian piano da sé, ma, una volta individuata la fonte di aiuto a cui potrà confidare le sue paure con fiducia, credo che già si sentirà meglio. In bocca al lupo!
Gentile utente, immagino quanto possa essere complicato per lei questo momento. Spesso non è sufficiente la terapia farmacologica per far si che i sintomi rientrino e si risolvano. affiancare una psicoterapia che la possa aiutare a comprendere cosa le accade in questo momento e la possa far riflettere sui vissuti di questa paura e ansia che la pervade in questo momento della vita. Rimango a disposizione dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno comprendo la sua difficoltà a gestire i suoi sintomi e le sue paure le consiglio oltre ai farmaci anche di seguire un percorso di psicoterapia la aiuterà a capire l'origine dei suoi malesseri e a migliorare la sua vita
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Gentilissima, nel suo racconto mi manca lo sfondo.Che eventi sono successi nella sua vita che potrebbero aver causato i suoi malesseri? A volte siamo anche inconsapevoli di ciò che ci fa stare male, sentiamo inquietudine, paura ma non sappiamo bene di chi/che. Ha fatto molto bene a consultare dei medici e intraprendere un percorso farmacologico. Tenga regolarmente informato lo psichiatra di come sta, perchè i farmaci vanno modulati in base all'effetto o non effetto che producono. Ma a fianco di quella farmacologica è importante che lei ne affianchi una di tipo psicologico. Lei vive nel mondo e con il mondo si deve confrontare. Avere paura di uscire è invalidante. Uno spazio protetto e di fiducia dove elaborare i suoi vissuti le darà l'opportunità di lavorare su di sè in sinergia con i farmaci. Ha tutto il diritto di stare bene, di migliorare la sua qualità di vita. Le faccio tanti auguri e rimango a disposizione per approfondimenti. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Utilizzare il supporto farmacologico senza essere inseriti in un percorso di psicoterapia purtroppo difficilmente è efficace. Credo ci sia bisogno di dare un significato a questi sintomi e di comprenderli, di capire che cosa le stanno comunicando. C'è qualcosa dentro di lei che la fa soffrire, e che ha bisogno di essere guardato, compreso e accolto. Si affidi ad un professionista che le ispiri fiducia e cominci un percorso di esplorazione, del sintomo e di sè: sono sicura che farà tutta la differenza del mondo. Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, o se volesse uno spazio di riflessione in merito, mi trova a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Salve, il suo disagio è indubbiamente invalidante, e richiede un percorso di psicoterapia che la metta in condizione di poter elaborare il suo rapporto con lambiente che la circonda. Puo accadere che troppe pressioni esercitate inconsapevvolmente dagli affetti piu cari portino ad una sintomatologia simile alla sua.
Elaborare la sua esperienza la aiuterà a riconoscere i suoi bisogni e ad appagarli, per cui si affidi ad un professionista e faccia il suo percorso di consapevolezza.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gent.le, certamente il suo Disturbo D'Ansia merita approfondimento diagnostico e conseguente trattamento psicoterapico (a prescindere dall'opportunità o meno di un parallelo trattamento farmacologico). Mi sembra che attualmente il suo corpo sia il "portavoce" della sua sofferenza psichica: in tali casi, occorre "dare voce" e significato emotivo ai sintomi che le rovinano l'esistenza.

Rimanendo a disposizione,
porgo cordiali saluti,
Frasca dott.ssa Amelia
Buongiorno, comprendo la situazione invalidante e difficile. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per iniziare a comprendere e a gestire l'ansia.
Spero che riesca ad uscire da questo momento.

Dott. Alvise Arlotto
Salve, comprendo il suo disagio.
L'ansia purtroppo porta pian piano le persone a evitare di fare tante cose del quotidiano proprio perché si ha la paura di stare male o sentirsi male.
Quello che le posso consigliare è un percorso di psicoterapia; ho trattato molti casi come questo con un buon risultato.
un caro saluto
dott.ssa Paola Farinelli
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Salve. Ha mai pensato di iniziare un percorso di terapia?
Resto a disposizione
Parto dal finale della sua lettera, che mi ha colpito, per essere tanto breve quanto incisiva ed efficace nel dare un’idea di cosa sia un disturbo d’ansia. Lei infatti scrive “sento la vita che scorre senza viverla come vorrei…”; questa frase contiene un sentire e un desiderio contrapposti. O potremmo anche dire, un desiderio che nella strada della realizzazione, trova un ostacolo. Mi chiedo se, più che sentire, lei non “veda” la vita scorrere e questo le provochi una legittima frustrazione, perché, appunto, non le permette di sentirla dal di dentro. L’ansia ci fa diventare stranieri in casa nostra ed è per questo che ci affanniamo a chiudere tutte le porte, ad evitare le situazioni. L’ansia è paura di sentire, in primis i segnali che arrivano dal nostro corpo senza immediatamente “passare la palla” alle interpretazioni della mente. Difficile dare consigli. Semmai indicare una direzione. E’ proprio dal recupero della fiducia nell’ascolto del suo corpo che inizierà ad invertire la rotta abbandonando la posizione tanto difensiva quanto ansiogena dell’osservatore esterno che si chiede “Cosa sarà? Adesso che succederà? Cosa vorrà dire quello che sento?” e ricostruendo un ponte, un rapporto di confidenza e di alleanza con la propria casa fisica.
Questo è il primo passo che le suggerisco di fare chiedendo l’aiuto professionale di uno psicoterapeuta formato in tecniche a mediazione corporea.

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