Sono sempre più convinta di voler cambiare vita (mi sento spesso insoddisfatta della MIA vita in pri
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Sono sempre più convinta di voler cambiare vita (mi sento spesso insoddisfatta della MIA vita in primis) e lasciare mio marito che per anni non ha saputo ascoltarmi e data per scontata (penso di essermi innamorata di un altra persona) ma minaccia il suicidio ogni volta che gli esprimo il desiderio di prendermi una pausa.
Suppongo di avere problemi cognitivi (bassa autostima, sia a livello mentale che fisico non mi accetto) e anche di essere affetta da dipendenza emotiva / sindrome della crocerossina che non mi abbandona dall’adolescenza.
Quale sarebbe il percorso terapeutico più adatto a me?
Suppongo di avere problemi cognitivi (bassa autostima, sia a livello mentale che fisico non mi accetto) e anche di essere affetta da dipendenza emotiva / sindrome della crocerossina che non mi abbandona dall’adolescenza.
Quale sarebbe il percorso terapeutico più adatto a me?
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buongiorno,
mi permetta innanzitutto di dirle che ciò che sta vivendo è estremamente complesso e doloroso. Ritrovarsi insoddisfatta della propria vita, in un rapporto che non sente più autentico, e al tempo stesso dover affrontare le minacce di suicidio da parte del partner, è una condizione emotivamente estenuante che merita attenzione e supporto.
Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla in molteplici modi. Da ciò che descrive, le difficoltà principali sembrano ruotare attorno a una combinazione di fattori: bassa autostima, difficoltà a riconoscere e affermare i suoi bisogni personali, dipendenza emotiva e senso di responsabilità sproporzionato nei confronti degli altri. Un approccio terapeutico efficace potrebbe includere:
Psicoterapia individuale focalizzata sull’autostima e sull’individuazione personale: Una terapia che la aiuti a esplorare le radici della sua insicurezza e della tendenza a sacrificarsi per gli altri potrebbe essere fondamentale. In questo senso, una terapia ad approccio psicodinamico o umanistico potrebbe aiutarla a comprendere meglio le dinamiche emotive e relazionali che si sono instaurate nella sua vita sin dall’adolescenza.
Gestione della dipendenza emotiva e della sindrome della crocerossina: Un terapeuta con esperienza in questi ambiti potrà guidarla nel riconoscere e modificare i meccanismi che la portano a mettere i bisogni degli altri al di sopra dei suoi. Sarà importante imparare a stabilire confini sani e sviluppare una maggiore autonomia emotiva.
Lavoro sul senso di colpa e sulla gestione delle minacce del partner: La minaccia di suicidio è una forma di manipolazione emotiva che richiede una gestione attenta. Un terapeuta potrebbe aiutarla a costruire strumenti per affrontare la situazione in modo da proteggere sia sé stessa sia il suo partner, magari coinvolgendo specialisti o segnalando il problema a figure professionali qualora necessario.
Percorso sul riconoscimento e l’accettazione di sé: Se ha difficoltà ad accettarsi sia mentalmente che fisicamente, lavorare sull’autocompassione e sull’auto-accettazione potrebbe portare a un miglioramento significativo del suo benessere. Tecniche come la mindfulness o interventi di accettazione e impegno (ACT) possono essere utili per affrontare le criticità relative all’immagine di sé.
Le suggerirei di iniziare cercando uno psicoterapeuta con cui si senta a suo agio, magari valutando anche la possibilità di intraprendere un percorso di tipo integrato, che possa includere sia l’esplorazione delle sue dinamiche personali che la costruzione di strategie pratiche per affrontare le difficoltà attuali.
In parallelo, consideri che la minaccia di suicidio del suo partner merita attenzione immediata: potrebbe essere utile che si rivolga a uno psicologo o a un servizio di emergenza per ricevere indicazioni su come gestire questa situazione in sicurezza per entrambi.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per orientarla meglio nella ricerca del percorso terapeutico più adatto a lei.
mi permetta innanzitutto di dirle che ciò che sta vivendo è estremamente complesso e doloroso. Ritrovarsi insoddisfatta della propria vita, in un rapporto che non sente più autentico, e al tempo stesso dover affrontare le minacce di suicidio da parte del partner, è una condizione emotivamente estenuante che merita attenzione e supporto.
Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla in molteplici modi. Da ciò che descrive, le difficoltà principali sembrano ruotare attorno a una combinazione di fattori: bassa autostima, difficoltà a riconoscere e affermare i suoi bisogni personali, dipendenza emotiva e senso di responsabilità sproporzionato nei confronti degli altri. Un approccio terapeutico efficace potrebbe includere:
Psicoterapia individuale focalizzata sull’autostima e sull’individuazione personale: Una terapia che la aiuti a esplorare le radici della sua insicurezza e della tendenza a sacrificarsi per gli altri potrebbe essere fondamentale. In questo senso, una terapia ad approccio psicodinamico o umanistico potrebbe aiutarla a comprendere meglio le dinamiche emotive e relazionali che si sono instaurate nella sua vita sin dall’adolescenza.
Gestione della dipendenza emotiva e della sindrome della crocerossina: Un terapeuta con esperienza in questi ambiti potrà guidarla nel riconoscere e modificare i meccanismi che la portano a mettere i bisogni degli altri al di sopra dei suoi. Sarà importante imparare a stabilire confini sani e sviluppare una maggiore autonomia emotiva.
Lavoro sul senso di colpa e sulla gestione delle minacce del partner: La minaccia di suicidio è una forma di manipolazione emotiva che richiede una gestione attenta. Un terapeuta potrebbe aiutarla a costruire strumenti per affrontare la situazione in modo da proteggere sia sé stessa sia il suo partner, magari coinvolgendo specialisti o segnalando il problema a figure professionali qualora necessario.
Percorso sul riconoscimento e l’accettazione di sé: Se ha difficoltà ad accettarsi sia mentalmente che fisicamente, lavorare sull’autocompassione e sull’auto-accettazione potrebbe portare a un miglioramento significativo del suo benessere. Tecniche come la mindfulness o interventi di accettazione e impegno (ACT) possono essere utili per affrontare le criticità relative all’immagine di sé.
Le suggerirei di iniziare cercando uno psicoterapeuta con cui si senta a suo agio, magari valutando anche la possibilità di intraprendere un percorso di tipo integrato, che possa includere sia l’esplorazione delle sue dinamiche personali che la costruzione di strategie pratiche per affrontare le difficoltà attuali.
In parallelo, consideri che la minaccia di suicidio del suo partner merita attenzione immediata: potrebbe essere utile che si rivolga a uno psicologo o a un servizio di emergenza per ricevere indicazioni su come gestire questa situazione in sicurezza per entrambi.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per orientarla meglio nella ricerca del percorso terapeutico più adatto a lei.
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Gentile utente, prendersi cura di sè è importante. Non credo esista l'approccio perfetto, ma solo l'approccio che funziona meglio per lei. Si affidi ad un professionista, cercando online troverà diverse figure, si fidi anche un po del suo istinto, chieda magari a qualcuno che conosce. Iniziare è sempre un passo. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, ritengo che per le sue problematiche un percorso adatto potrebbe essere quello cognitivo comportamentale per poter lavorare, innanzi tutto sull'autostima, e poi con l'ipnosi o con la terapia metacognitiva andrei a cercare di capire da dove deriva la sindrome da crocerossina.
Comunque a prescindere dal tipo di approccio, sicuramente vanno affrontati i problemi attuali nel qui ed ora, dopo di che è sicuramente indispensabile affrontare le passate relazioni affettive.
Un cordiale saluto
Comunque a prescindere dal tipo di approccio, sicuramente vanno affrontati i problemi attuali nel qui ed ora, dopo di che è sicuramente indispensabile affrontare le passate relazioni affettive.
Un cordiale saluto
Buona sera,
Quello che descrive è una situazione molto delicata, sia per lei che per il suo rapporto di coppia. È comprensibile che stia vivendo un grande peso e una forte confusione: l’insoddisfazione personale, il desiderio di cambiamento e la difficoltà di gestire le minacce di suo marito possono creare un circolo emotivo molto difficile da spezzare.
Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su molti aspetti:
Comprendere i suoi bisogni personali e riconnettersi con ciò che desidera per se stessa e per la sua vita.
Lavorare sull’autostima, imparando ad accettare e valorizzare sia il suo aspetto fisico che mentale.
Superare la dipendenza emotiva, imparando a mettere confini sani e a vivere le relazioni in modo più libero e consapevole.
Gestire la situazione con suo marito, trovando modi per affrontare le sue reazioni senza sentirsi bloccata o eccessivamente responsabile del suo benessere emotivo.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale con un approccio integrato (ad esempio, cognitivo-comportamentale con elementi di terapia sistemico-relazionale). Potrebbero essere utili anche tecniche come la Mindfulness o il training sull’autocompassione, che aiutano a gestire lo stress e a sviluppare una maggiore serenità interiore.
Se desidera, resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto.
Cordiali saluti.
Dott. Nunzio Nasti
Quello che descrive è una situazione molto delicata, sia per lei che per il suo rapporto di coppia. È comprensibile che stia vivendo un grande peso e una forte confusione: l’insoddisfazione personale, il desiderio di cambiamento e la difficoltà di gestire le minacce di suo marito possono creare un circolo emotivo molto difficile da spezzare.
Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su molti aspetti:
Comprendere i suoi bisogni personali e riconnettersi con ciò che desidera per se stessa e per la sua vita.
Lavorare sull’autostima, imparando ad accettare e valorizzare sia il suo aspetto fisico che mentale.
Superare la dipendenza emotiva, imparando a mettere confini sani e a vivere le relazioni in modo più libero e consapevole.
Gestire la situazione con suo marito, trovando modi per affrontare le sue reazioni senza sentirsi bloccata o eccessivamente responsabile del suo benessere emotivo.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale con un approccio integrato (ad esempio, cognitivo-comportamentale con elementi di terapia sistemico-relazionale). Potrebbero essere utili anche tecniche come la Mindfulness o il training sull’autocompassione, che aiutano a gestire lo stress e a sviluppare una maggiore serenità interiore.
Se desidera, resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto.
Cordiali saluti.
Dott. Nunzio Nasti
Cara utente,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso qua la sua situazione.
Io le consiglierei di intraprendere un tipo di percorso incentrato sulla schema therapy, un tipo di terapia che aiuta a capire e cambiare dei "modi di pensare e comportarsi" che spesso ci fanno soffrire. Questi modi si chiamano schemi e si formano, di solito, quando siamo piccoli, soprattutto se alcuni dei nostri bisogni emotivi fondamentali (come sentirci amati, protetti o capiti) non vengono soddisfatti.
Spero di esserle stata di aiuto,
Dott.ssa Giada Valmonte
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso qua la sua situazione.
Io le consiglierei di intraprendere un tipo di percorso incentrato sulla schema therapy, un tipo di terapia che aiuta a capire e cambiare dei "modi di pensare e comportarsi" che spesso ci fanno soffrire. Questi modi si chiamano schemi e si formano, di solito, quando siamo piccoli, soprattutto se alcuni dei nostri bisogni emotivi fondamentali (come sentirci amati, protetti o capiti) non vengono soddisfatti.
Spero di esserle stata di aiuto,
Dott.ssa Giada Valmonte
Sono dispiaciuto per la situazione difficile che stai attraversando. È importante affrontare questi problemi con il supporto adeguato.
La terapia cognitiva comportamentale può aiutarti a lavorare sulla tua autostima e sui pensieri negativi che influenzano la tua percezione della realtà, inoltre ti potrà insegnare a riconoscere e modificare i pensieri distorti e a sviluppare un'immagine di te stessa più positiva e realistica. Le pratiche di rilassamento progressivo potranno aiutarti a gestire lo stress e a sviluppare una maggiore consapevolezza di te stessa e delle tue emozioni. Queste tecniche possono essere integrate nel tuo percorso terapeutico per migliorare il tuo benessere generale. Sarà fondamentale trovare un terapeuta con cui ti senti a tuo agio e che possa guidarti in questo percorso. Se il tuo marito minaccia il suicidio, è importante coinvolgere professionisti della salute mentale per garantire la sua sicurezza e la tua.
La terapia cognitiva comportamentale può aiutarti a lavorare sulla tua autostima e sui pensieri negativi che influenzano la tua percezione della realtà, inoltre ti potrà insegnare a riconoscere e modificare i pensieri distorti e a sviluppare un'immagine di te stessa più positiva e realistica. Le pratiche di rilassamento progressivo potranno aiutarti a gestire lo stress e a sviluppare una maggiore consapevolezza di te stessa e delle tue emozioni. Queste tecniche possono essere integrate nel tuo percorso terapeutico per migliorare il tuo benessere generale. Sarà fondamentale trovare un terapeuta con cui ti senti a tuo agio e che possa guidarti in questo percorso. Se il tuo marito minaccia il suicidio, è importante coinvolgere professionisti della salute mentale per garantire la sua sicurezza e la tua.
Gent.ma, accenna ad una situazione sentimentale e coniugale complessa: se desidera trovare un aiuto per cogliere meglio quegli aspetti di sé che la portano a vivere in modo insoddisfacente la sua vita, provi a chiedere una consultazione. Avrà modo di raccontare meglio quanto le sta accadendo e capire quale proposta terapeutica offrirle. Probabilmente, un periodo di psicoterapia può accompagnarla nel ritrovare un suo personale equilibrio. SG
La fiducia nella relazione terapeutica è alla base di un buon percorso. Sì lasci andare e trovi lo/ la specialista più adatta che l'aiuterà a fare quelle scelte che miglioreranno il suo benessere.
Gentilissima, innanzitutto grazie per aver scelto di condividere questo suo momento difficile. Sento tanto il peso che porta addosso, certo che non deve essere facile vivere quotidianamente questa situazione! Credo che il percorso più adatto a lei consista in un percorso psicologico che possa aiutarla a conoscersi meglio, ad amarsi ma soprattutto a lasciare andare. Non sarà facile ma vedrà che, man mano, riuscirà a vedere la luce e a capire qual è la strada più adatta da percorrere. Ce la può fare!
Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento o per fissare un appuntamento conoscitivo.
Le auguro di stare bene!
Dott.ssa Daniela Ammendola
Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento o per fissare un appuntamento conoscitivo.
Le auguro di stare bene!
Dott.ssa Daniela Ammendola
E' inevitabile che un terapeuta tenda a riconoscere soprattutto il valore dell'orientamento che lui ha scelto.Questo vale anche per me, che sono un terapeuta analitico transazonale. Penso in ogni caso che ci siano delle buone ragioni, che espongo adesso,per considerare l'Analisi Transazionale come un orientamento adatto a situazioni umane di cui tu parli. Si tratta di un indirizzo equilibrato, che fa attenzione sia al mondo interno di una persona,sia alle relazioni interpersonali; sia a ciò che una persona vive nell'oggi, sia all'influenza del passato, anche quello dell'infanzia. Ma per quanto sia importante l'oorientamento, è ancora più importante la competenza del terapeuta, e la sensazione di un buon incontro personale con lui o lei.
Buongiorno,
intanto bisognerebbe capire e definire meglio la sua domanda terapeutica che solitamente si fa in corso di primo colloquio.
Poi potrebbe intraprendere un percorso trattato con Schema Therapy, TMI (terapia metacognitiva interpersonale), anche un approccio psicodinamico può andar bene e di analisi transazionale.
Saluti,
Dott.ssa Michela Romano
intanto bisognerebbe capire e definire meglio la sua domanda terapeutica che solitamente si fa in corso di primo colloquio.
Poi potrebbe intraprendere un percorso trattato con Schema Therapy, TMI (terapia metacognitiva interpersonale), anche un approccio psicodinamico può andar bene e di analisi transazionale.
Saluti,
Dott.ssa Michela Romano
Cara Utente,
le difficoltà che descrivi sono complesse e coinvolgono aspetti emotivi, relazionali e personali profondamente intrecciati. La sensazione di insoddisfazione nella tua vita, il legame con tuo marito e il coinvolgimento con un'altra persona sono segnali di un momento di forte crisi che merita attenzione e cura.
La minaccia di suicidio da parte del tuo partner è un aspetto molto delicato e non deve essere sottovalutato. È importante distinguere tra il tuo diritto di essere felice e realizzato e la responsabilità di supportare chi ti sta accanto. Tuttavia, il benessere del tuo partner non dovrebbe dipendere esclusivamente da te, ed è fondamentale affrontare questa situazione con il supporto adeguato.
Riguardo alle problematiche che hai identificato – come la bassa autostima, la dipendenza emotiva e la sindrome della crocerossina – un percorso di psicoterapia potrebbe essere estremamente utile. Un orientamento cognitivo-comportamentale, ad esempio, permette di lavorare su schemi di pensiero e comportamenti disfunzionali, aiutandoti a sviluppare strategie per migliorare l'autostima, gestire la dipendenza emotiva e costruire relazioni più sane. Inoltre, l'EMDR potrebbe aiutarti a elaborare eventuali traumi o esperienze passate che contribuiscono a queste difficoltà.
Il primo passo è quello di ascoltarti e accogliere la tua necessità di cambiamento senza sensi di colpa. Ti consiglio caldamente di rivolgerti a uno specialista per approfondire la tua situazione e valutare insieme il percorso più adatto a te.
DOTTORESSA SILVIA
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
le difficoltà che descrivi sono complesse e coinvolgono aspetti emotivi, relazionali e personali profondamente intrecciati. La sensazione di insoddisfazione nella tua vita, il legame con tuo marito e il coinvolgimento con un'altra persona sono segnali di un momento di forte crisi che merita attenzione e cura.
La minaccia di suicidio da parte del tuo partner è un aspetto molto delicato e non deve essere sottovalutato. È importante distinguere tra il tuo diritto di essere felice e realizzato e la responsabilità di supportare chi ti sta accanto. Tuttavia, il benessere del tuo partner non dovrebbe dipendere esclusivamente da te, ed è fondamentale affrontare questa situazione con il supporto adeguato.
Riguardo alle problematiche che hai identificato – come la bassa autostima, la dipendenza emotiva e la sindrome della crocerossina – un percorso di psicoterapia potrebbe essere estremamente utile. Un orientamento cognitivo-comportamentale, ad esempio, permette di lavorare su schemi di pensiero e comportamenti disfunzionali, aiutandoti a sviluppare strategie per migliorare l'autostima, gestire la dipendenza emotiva e costruire relazioni più sane. Inoltre, l'EMDR potrebbe aiutarti a elaborare eventuali traumi o esperienze passate che contribuiscono a queste difficoltà.
Il primo passo è quello di ascoltarti e accogliere la tua necessità di cambiamento senza sensi di colpa. Ti consiglio caldamente di rivolgerti a uno specialista per approfondire la tua situazione e valutare insieme il percorso più adatto a te.
DOTTORESSA SILVIA
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentilissima, grazie della profonda condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo come a fronte delle sue fatiche personali che sente, nonchè della relazione con suo marito, sia per lei difficile trovare delle modalità per provare a cambiare e ad uscire da questa condizione che le genera sofferenza. In linea di massima, qualsiasi tipo di orientamento terapeutico potrebbe aiutarla, l'importante è intraprendere al più presto un percorso di terapia in modo da esplorare e comprendere con uno specialista come si sente a livello emotivo, nonchè individuare insieme delle strategie per fronteggiare le difficoltà che sente.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Gentile utente, la minaccia da parte di suo marito di suicidarsi ogni qualvolta tenta di lasciarlo è sicuramente un modo per tenerla legata a lui facendo leva su eventuali suoi sensi di colpa. Si interroghi sul suo bisogno di prendersi cura degli altri, di non abbandonarli da cosa nasce.. un percorso che le consiglierei è ad orientamento sistemico-relazionale, che le permetta di lavorare a 360° sulla sua vita, sulle sue relazioni e su se stessa. Cordialmente Dott.ssa Antonietta Tammaro
Salve, sicuramente il percorso più adatto sarebbe una psicoterapia con un/a professionista che si occupa di dipendenza affettiva e problematiche relazionali.
Un saluto
Un saluto
Ciao, rispondendo alla domanda direi che sicuramente potrebbe essere quello che possa aiutarti a mettere al primo posto, in priorità, lavorando su autostima e su autoefficacia, ma soprattutto sul tuo benessere. Questo è sicuramente il primo passo per cercar di uscire e sottrarsi dalla morsa della dipendenza. Mi dispiace per questo grande vissuto di sofferenza che traspare dalle tue parole, valorizza il fatto però che hai pensato di chiedere aiuto qui e continua su questa strada!
Buonasera,
Mi dispiace per questa situazione molto dolorosa.
Per questa situazione io ritengo che qualunque percorso svolto con un professionista vada bene. Cioè può scegliere qualunque approccio: cognitivo comportamentale, dinamico, o altro.
Quello che conta è che lei si senta a proprio agio all’interno del setting terapeutico.
In bocca al lupo.
Saluti e auguri di buone feste
Dottoressa Eva Bettini
Mi dispiace per questa situazione molto dolorosa.
Per questa situazione io ritengo che qualunque percorso svolto con un professionista vada bene. Cioè può scegliere qualunque approccio: cognitivo comportamentale, dinamico, o altro.
Quello che conta è che lei si senta a proprio agio all’interno del setting terapeutico.
In bocca al lupo.
Saluti e auguri di buone feste
Dottoressa Eva Bettini
Gentile utente, considerata la situazione e i ricatti emotivi che subisce da suo marito, le suggerisco di rivolgersi ad un centro antiviolenza o ad un* Psicolog* Psicoterapeuta, per essere adeguatamente supportata nelle scelte che deciderà di compiere e capire come gestire al meglio la situazione. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Capisco quanto questa situazione sia complessa e dolorosa per lei. Un percorso di psicoterapia individuale può aiutarla a esplorare la sua insoddisfazione, la bassa autostima e la dipendenza emotiva, lavorando sulla consapevolezza di sé stessa e sui suoi bisogni.
Se suo marito minaccia il suicidio, è fondamentale coinvolgere un professionista per affrontare anche la sua fragilità, senza che ciò blocchi il suo percorso; affrontare la situazione di suo marito con un professionista potrebbe proteggerla anche dai suoi comportamenti manipolativi.
La psicoterapia può offrirle uno spazio sicuro e accogliente per esplorare il suo senso di insoddisfazione, i legami affettivi e la sua autostima.
Diversi approcci possono aiutarla ad affrontare questa situazione. L’elemento importante è la relazione terapeutica che si viene a instaurare con il professionista.
Se suo marito minaccia il suicidio, è fondamentale coinvolgere un professionista per affrontare anche la sua fragilità, senza che ciò blocchi il suo percorso; affrontare la situazione di suo marito con un professionista potrebbe proteggerla anche dai suoi comportamenti manipolativi.
La psicoterapia può offrirle uno spazio sicuro e accogliente per esplorare il suo senso di insoddisfazione, i legami affettivi e la sua autostima.
Diversi approcci possono aiutarla ad affrontare questa situazione. L’elemento importante è la relazione terapeutica che si viene a instaurare con il professionista.
Per il suo problema, le consiglio una psicoterapia breve strategica, che si concentra sulla risoluzione rapida di difficoltà specifiche, come il rimuginio e la procrastinazione. Questo approccio mira a modificare i pensieri e comportamenti disfunzionali in tempi relativamente brevi.
Cari saluti,
Dr. Michele Scala
Cari saluti,
Dr. Michele Scala
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