Sono sempre io, la ragazza di 25 anni che vi scrive con le lacrime agli occhi... Perchè non ho ness

19 risposte
Sono sempre io, la ragazza di 25 anni che vi scrive con le lacrime agli occhi...
Perchè non ho nessun altro con cui parlare...
Ho fatto questi 4 anni di psicoterapia con una vostra collega e vorrei tanto poterla ricontattare per sapere se mi ha preso in giro oppure no, io voglio sapere di chi mi sono fidata e credo sia un mio diritto datto che io questa persona l'ho pagata e le ho raccontato tutta la mia vita, non ho nessuno nella mia vita e lei era riuscita a darmi ciò che cercavo da sempre, empatia, ascolto, comprensione ecc. dopo tanti colloqui con altri terapeuti con lei ero riuscita ad aprirmi.

Questa terapia si è conclusa lo scorso Settembre, lei è stata costretta a bloccarmi su tutti i social e vorrei tanto averla qui con me....lei me lo diceva (ho i messaggi scritti di tutte le cose che mi diceva) che ci teneva a me, che mi voleva bene e che voleva aiutarmi, mi diceva che dovevo fidarmi di lei e io mi sono fidata....
Voglio sapere se mi ha presa in giro, ho bisogno di saperlo, credo di meritarlo perchè io sono sempre stata sincera con lei....

Vi chiedo, se inizio una nuova psicoterapia posso chiedere se può invitare a qualche seduta la mia vecchia terapeuta?
Per chiarire? Per essere sicura che non mi abbia mai mentito, e per concludere questo percorso con serenità, anche se io faccio molta fatica a non portarle rancore...anche se le voglio bene....
Non riesco ad accettare il fatto che mi abbia detto "Io credo di non essere capace di aiutarti", ha fatto malissimo......troppo...

Vi prego ditemi che si può fare questa cosa, io ho bisogno di saperlo, di sapere che non mi ha presa in giro....
Non voglio beccarmi una denuncia inviandole una mail, per questo voglio parlarne con voi...e sapere cosa posso fare....
Salve, mi dispiace per la situazione che sta attraversando.
Credo che per lei sia decisamente importante intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia per affrontare e gestire meglio questo dolore che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Cara ragazza,
come dice anche il collega di cui sopra, credo fermamente sia il caso di iniziare un altro percorso. Non credo la collega le abbia mentito, credo, da quello che riporta, che la sua vecchia terapeuta si sia trovata realmente nell'impossibilità di aiutarla. Capita che ci siamo prese in carico terapeutiche in cui, anche con la più alta preparazione e con l'adeguata supervisione, non ci sia possibile continuare. Va anche così. L'indicazione che mi viene da darle è: provi a cercare una nuova terapeuta (o un terapeuta) con cui fare questo nuovo tragitto. Se la collega le avesse indicato un nome, potrebbe provare a telefonare a tale contatto. Un augurio di buona serata
Buonasera! Concordo con quanto detto dai colleghi. Lei avrebbe bisogno di elaborare la sua sfiducia nelle persone alle quali si affida. Può capitare che una terapia si concluda con l'onestà di chi la segue nel dirle che non può più esserle di aiuto. Non entro oltre nel merito della questione che, fra l'altro non conosco, ma non vedo ragione per cui una professionista debba prenderla in giro, con quale vantaggio? Credo perciò che sia importante iniziare un nuovo percorso e metabolizzare i suoi vissuti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara utente, mi dispiace molto per il suo vissuto. Non credo che la sua terapeuta le abbia mentito. Anzi a volte si deve avere anche la lucidità di comprendere di non poter aiutare un dato paziente e prendere la decisione di interrompere la terapia. Potrebbe provare a riprendere in considerazione di avviare un altro percorso provando a elaborare la chiusura e la perdita di questa persona.
Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Tardio
Salve, concordo con i colleghi nel suggerire un nuovo percorso e con il professionista potrà anche valutare le sue necessità rispetto al percorso passato.
Saluti
Massimiliano
Salve, credo che il passo indietro fatto dalla collega sia eticamente apprezzabile. La fine della terapia l'ha confrontata forse con il tema della perdita e della separazione come qualsiasi fine di una relazione. Potrebbe affrontare un nuovo percorso e partire, se vuole, da questo interrogativo, e dal perché questa situazione abbia avuto per lei effetti così importanti. Ritrovare lì qualcosa di sé che la aiuterà a comprendersi meglio. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Carissima ragazza con la sua terapeuta ha fatto un percorso che mi sembra di capire le ha dato molto. Capita che a volte url rapporti terapeutico possa esaurirsi e non essere più rispondente ai bisogni. Chiaramente poi deve concludersi in questo caso con un sano riconoscimento del limite da parte di una professionista. Accettare la fine di un rapporti non è facile ma come sappiamo è un rapporto professionale e non di amicizia. Faccia tesoro di ciò che ha imparato da questo percorso, soprattutto cercare di investire il suo affetto e il suo interesse su altre persone come
Potrebbero davvero essere gli amici anche per confidarsi essere ascoltati e viceversa. Un caro saluto
Cara 25nne,
No, non si può fare. Questo è un terribile trauma relazionale che andrebbe opportunamente elaborato riconoscendo l'impossibilità di poter accedere a quel chiarimento che tanto desidera.
Le consiglio di cercare un altro/a terapeuta che sappia accoglierLa con la necessaria Fiducia nella sue possibilità.
Cordialmente.
Archivi questa dolorosissima esperienza e si trovi un'altra terapeuta; una terapeuta che l'aiuti a elaborarla e superarla ma, soprattutto, che l'aiuti a trovare le chiavi per aprire le porte a una migliore qualità della vita.
"Dopo tanti colloqui con altri terapeuti "... dice di essere riuscita ad aprirsi con la dott.ssa che l'ha seguita per quattro anni e ... dopo quattro anni ancora non si fida di cosa le dice la psicoterapeuta chiedendo disperatamente in giro "con le lacrime agli occhi", rassicurazioni generiche! Ha mai fatto una psicodiagnosi? Le hanno mai detto qual'è il suo disturbo. La mia sensazione è che si sta perdendo dietro a dei dettagli ( mi ha detto la verità? Mi ha mentito?) perdendo di vista la sua problematica e la sua possibile soluzione. Penso che debba rivolgere le sue energie nel cercare uno psicoterapeuta che, prima di tutto, faccia con lei paziente, il punto della sua situazione psichica su un piano psicopatologico, perché è evidente che la sua "diffidenza" e, non sappiamo cos'altro, la tiene sola ed isolata e non compresa dagli altri, finanche dalla sua ex terapeuta.
Buona sera concordo con quanto hanno affermato i miei colleghi. Anche io non penso che la sua terapeuta le abbia mentito ma probabilmente si sarà resa conto di non essere in grado di aiutarla. Nel dirle questo ha compiuto un gesto difficile ma di grande maturità. Le consiglio anche io di rivolgersi a un nuovo psicoterapeuta per affrontare insieme il disagio che sta attraversando. Cordialmente e coraggio. Gian Piero dott. Grandi
Salve,
ho letto in più occasioni queste due richieste di aiuto. Ritengo che la psicologa con cui ha fatto terapia ha considerato di aver fatto il massimo per lei e che oltre quanto fatto non avrebbe potuto fare. Ha bisogno di elaborare questa perdita e probabilmente di fissare un nuovo obiettivo...avesse bisogno mi contatti in privato, potremmo parlarne.

Saluti
Dott. Diego Ferrara
Probabilmente lei ha un disturbo di personalità che non è stato ben inquadrato e gestito, portando probabilmente a degli actingout....cambi terapeuta e si garantisca che qualcuno sappia trattarla, perchè purtroppo non credo le abbiano affrontato la sua problematica altrimenti ora non sarebbe in questa situazione. Saluti.
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Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno,
le verità sono temporaneamente e situazionalmente vere ed in quelle circostanze lo erano. Talvolta, nelle relazioni, che non sono cose da mero manuale classificatorio può accadere ci si trovi in territori diversi da quelli in cui si è partiti ... riconoscerlo e avere il coraggio di dirselo è un ulteriore atto di fiducia e verità, finalizzato a ricollocarsi e riposizionarsi. Lei vuole ancora assumere lo status di paziente?
Un cordiale saluto
Sellini M.
Salve, credo che averle detto "di non essere capace di aiutarla" sia stato un atto di grande onestà. Questo le dà anche la possibilità di cercare un altro psicoterapeuta che invece possa farlo. Un saluto R. Pizalis
Gent.ma utente, penso possa essere importante per lei consultare e descrivere i suoi vissuti ad uno psicoterapeuta. Cordialmente.
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto

Il percorso terapeutico non e’ unico ma si svolge sempre in relazione con lo specialista e di fatto il tragitto si percorre in due. La fiducia non dipende dall’esito del percorso. Con le migliori intenzioni e competenze non sempre e’ possibile raggiungere la meta vuoi perché a volte illusoria da parte di uno degli attori del processo vuoi perché non ci sono i presupposti necessari da parte degli interlocutori.
Si rivolga ad un altro collega per un nuovo percorso ma soprattutto anche X elaborare la conclusione del precedente.

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