Sono la mamma di una ragazza quale hanno diagnosticato il cheratocono, non essendo tanto collaborati

4 risposte
Sono la mamma di una ragazza quale hanno diagnosticato il cheratocono, non essendo tanto collaborativa desideravo sapere se si puo intervenire lo stesso su di lei anche con delle tecniche non invasive. Grazie
Gentile signora innanzitutto bisognerebbe avere gli elementi per vedere non solo lo stadio del cheratocono ma soprattutto per capire se il cono è in evoluzione. In tal caso il crosslinking è sicuramente l'approccio semi-invasivo consigliabile. In caso particolari si possono associare delle tecniche adiuvanti per regolarizzare la morfologia corneale. Ci tengono sottolineare c'è ogni caso ha le sue pecularieta' e va trattato in maniera specifica . Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti . Cordiali saluti

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Gentile signora quanti anni ha sua figia? Che grado di cheratocono? E'molto importante sapere almeno questo per poter le meglio rispondere. Esistono certamente procedure poco o non invasice per il cheratocono , ma bisogna vedere se sono indicate sl caso specifico. Se puo inoltrarci copia della topografia corneale avra'una risposta piu precisa.
Prima di effettuare un intervento di cross-linking per rallentare o arrestare l'evoluzione del cheratocono, è necessario effettuare alcune topografie corneali, per valutare lo stadio del cheratocono e, cosa ancor più importante, se è in evoluzione, cioè se sta peggiorando. In questo caso è consigliabile il cross-linking, sempre che sua figlia sia d'accordo e sia stata tranquillizzata sul tipo di intervento, poco invasivo e con buoni risultati nella maggior parte dei casi.
Gentile signora, nelle forme di cheratocono evolutivo, che cioe' presenta un peggioramento della funzionalità visiva o del quadro anatomico (topografia, pachimetria), come spesso si verifica nei pazienti più giovani, è possibile ricorrere oggi ad una procedura poco invasiva, il cross linking corneale, per ridurre il rischio di un aggravamento del quadro clinico. L'oculista dovrà valutare l'indicazione al trattamento, tenendo conto anche del rispetto di alcune condizioni di base, quali uno spessore minimo e l'assenza di opacita' significative della cornea. Nei pazienti meno collaborativi è possibile optare per tecniche di esecuzione meno invasive, evitando la preventiva rimozione dell'epitelio corneale (metodica epi-on), e più rapide, ad esempio effettuando la fase di imbibizione della Riboflavina mediante iontoforesi. Con queste metodiche possono essere trattati anche pazienti in eta' pediatrica.

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